martedì 27 ottobre 2020

Ai Banchieri si può affidare la borsa non la vita


L'attuale uragano pandemico sta spazzando via l'intera civiltà umana, prima e dopo Cristo. E sta dimostrando, senza ombra di dubbio, che tutto il meglio della cultura filosofica, matematica e teologica fin qui approdato, essendo incompatibile con le leggi della natura, non è in grado di cavare manco un ragno dal buco e promette di salvare l'Umanità. Basta un virus invisibile per portare distruzione.
Non servono più i cannoni, i missili terraria, le testate nucleari, le portaerei o i carri armati. Basta un virus e la guerra è vinta.
Ormai, pandemia permettendo, la civiltà umana va reinventata dall'asilo al cimitero. Cultura, politica, giustizia, mercato, finanza e religione compresa si sono dimostrate incompatibili. Posto che nemmeno alle acquasantiere delle chiese è consentito svolgere la loro funzione complementare, senza il rischio di trasformarsi in pericolosi veicoli di unzione pandemica.
Insomma, ciò che presuntuosamente viene definito scienza e potere, non salva più nemmeno gli scienziati, sta crollando come la torre di Babele e nessun popolo se la sta cavando a costo zero. Gli stati a rischio default oggi si sprecano. Quanti morti per fame e malattia ci potrebbero essere da qui alla fine del problema, forse lo sa solo Dio.
Pensare che da sotto le macerie dell'intera civiltà cimiteriale possano spuntare tirati a lucido e felici come una pasqua solo banchieri e multinazionali è roba da manicomio criminale di Aversa.
Un sistema dove falliscono i popoli e gli stati e ingrassa solo la finanza, non ha niente di umano, niente di razionale e ancor meno di legale. 
Perciò, se almeno a Berlino c'è rimasto un giudice degno di questo nome, che batta un colpo, prima che le guerre civili o mondiali mettano a ferro e fuoco l'intero pianeta.
Dalla condizione attuale dei popoli si evince chiaramente che la sovranità monetaria può anche essere gestita dai banchieri, come fornitori di credito per il mercato, ma solo fino a quando riescono a tenere il mercato in buona salute.
Ma nel caso di calamità, carestia, epidemia, guerra, o quando la recessione è immutabilmente diventata regola e lo sviluppo eccezione, il denaro deve ritornare di proprietà del popolo sovrano se è tale come noi italiani, per atto costitutivo.
Chi sta morendo non può andare in giro per banche a cercarsi un recovery found a babbo morto, da incassare a fine pandemia, quando la bestia invisibile ha fatto strage di malati e di anziani ed economicamente di disoccupati e di falliti.
È ora che gli stati democratici si riprendono in fretta e furia la loro sovranità monetaria e stampino vagonate di trilioni da qui alla fine della pandemia se vogliono almeno tentare di salvare il salvabile.

domenica 18 ottobre 2020

Se la Corte Costituzionale non vede, i crimini a norma dilagano.


L'Italia non è la Patria dei galantuomini, né la BCE una consorteria di farabutti. Buoni e Cattivi sono mischiati ovunque. 
Ma togliere ad un popolo la proprietà della moneta, e ai politici democraticamente eletti il diritto di stamparla per soddisfare i bisogni primari dei meno abbienti, quando sono in condizioni di estrema e insanabile difficoltà, è idiota per non dire criminale, esattamente come spostare la puerpera a 1000 km dal neonato invece di accostarglielo immediatamente al seno, che per il piccolo esserino indifeso è l'unica sorgente di vita.
Lasciare in mano alla classe politica popolo territorio e sovranità perché ne realizzi uno Stato di diritto degno di questo nome forse non è privo di controindicazioni (vedi in Italia: Prima Repubblica).
Ma è a dir poco un crimine contro l'umanità, calpestare la dignità dei poveri privando il popolo, (come hanno fatto con gli italiani) della sovranità monetaria, e quindi del diritto di stamparsi il denaro necessario almeno ai bisogni primari dei meno abbienti: cibo, salute, istruzione, lavoro, casa, famiglia, invece di condannarlo a distruggere patrimoni, finire derubato, impoverire, sfasciare famiglie, rovinare figli, assassinare mogli, o rubare per carenza o assenza di risorse finanziarie, quando per calamitá, caristia, epidemia o per  l'immigrazione incontrollata e incontrollabile è a rischio guerra civile.
Forse l'Italia è già ad un punto di non ritorno, ma chi ha condannato gli italiani a morire di fame (con 5 milioni di poveri fissi, anche in tempi di vacche grasse, e la classe media a sfruttare poveri o delinquere per non retrocedere) prima o poi sarà chiamato a pagare il conto per i danni apocalittici e forse irreversibili a popolo, territorio e Stato.

sabato 17 ottobre 2020

Si può affrontare una pandemia a rate?


L'attuale pandemia da coronavirus nata in Cina ci dimostra che la scienza non ha soluzioni preconfezionate altrimenti non esisterebbero le emergenze. 
Perciò il diritto di stampare moneta, e finanziare la propria comunità scientifica alla ricerca di un vaccino non può dipendere da organi sovranazionali, ma deve essere gestito direttamente da ogni singolo popolo che ritiene di avere un problema.
Se oggi la Cina dovesse reperire dagli strozzini il denaro necessario per salvare il popolo cinese e proteggere da contagio l'intera comunità mondiale, non sarebbe più uno Stato sovrano ma un campo di sterminio.
Non si può togliere a nessun Popolo e alla sua classe politica democraticamente eletta, la sovranità monetaria, la proprietà della moneta, e il diritto di stamparla nella propria Banca Centrale pubblica, a proprio insindacabile giudizio. Non subordinabile ad autorizzazione esterna internazionale o sovranazionale dipendente da altri popoli più ricchi e potenti e non sempre amici che potrebbero avere interesse economico o politico a commettere un genocidio, negandola.
Qualunque limitazione alla sovranità monetaria di un popolo è un crimine contro l'umanità, ma che la potentissima Finanza mondiale ha ancora tutto l'interesse a non riconoscere come tale.
Prendete pure con beneficio di inventario quanto sopra perché non essendo un addetto ai lavori, io potrei pure sbagliarmi.
Ma questo è ciò che penso ora onestamente e liberamente. 
Domani non so.

Esiste una pedagogia per formare geni?


Per millenni la cultura occidentale è servita a formare persone e produrre cose di altissimo e rarissimo pregio. Ma da alcuni decenni sta devastando a tal punto il pianeta, da mettere in forse il futuro dell'umanità. 
E la ragione non è poi così cervellotica. La miscela geni-cretini (resistente a qualunque manipolazione pedagogica) è "made in Padreterno": decide Lui di quanti Galileo, Leonardo o Einstein va rifornita la massa dei diversamente geni condannata a sapere sempre di più ma a capire sempre di meno.
E pure ciò non basta a rinsavire gli umani, visto che il sistema scolastico italiano e direi mondiale ormai si arroga il potere di convertire l'intera fornitura di diversamente geni, in geni finti. E con i popoli e il pianeta al collasso siamo al "sisalvichipuò". 
Privo di titoli, il signor nessuno rimane ai margini del sistema sociale con braccia robuste al servizio dell'agricoltura, pastorizia, pesca, industria, commercio, o nettezza urbana. Ma se può esibire laurea e master, valorizzati e arricchiti da bustarella sottobanco, nemmeno stalin, hitler e mussolini associati potrebbero impedirgli di arrampicarsi fino al vertice delle istituzioni da classe dirigente acefala, sfruttatrice e tiranna. 
E provate voi a immaginare le vagonate di valore aggiunto che può produrre a vantaggio del sistema Stato, un cretino che può certificare, con titoli e mezzi di essere competente, anzi genio. Salvo poi, una volta agguantato il potere, offrirsi da utile idiota agli squali del mercato e della finanza o mettere all'incasso a colpi di bustarelle la forza schiavizzante del potere culturale, sociale, politico, economico di cui è "portatore malato".
Come dire, che l'istruzione, a colpi di finta formazione, asfalta la strada e accende semaforo verde per l'accesso alle istituzioni al gregge dei devastatori letali di popolo, Stato e pianeta.
E quando l'esercito dei "geni pubblici" ha occupato poltrone sedie e strapuntini, alla sparuta minoranza di intelligenti veri che da li non fosse ancora fuggita, non resterebbe che rassegnarsi e arrendersi, perché in democrazia non esiste progetto di risanamento o di buongoverno che si possa avviare o completare senza il consenso dei più.
L'enorme massa di geni finti pubblici e privati che avendo ricevuto dal mondo della cultura un vaso da notte chiamato cervello e il potere politico di metterlo a frutto a danno degli altri senza responsabilità, non se lo lascia certo disprezzare né deprezzare.

giovedì 15 ottobre 2020

L'istruzione non serve un c****.


L'istruzione non serve un c****. Se istruisci un popolo non puoi più schiavizzarlo da tiranno perché ti ammazza in quattro e quattr'otto. E se lo istruisci e lo informi democraticamente per lasciarlo libero, diventa ingovernabile. Non si lascia più guidare dalla politica sulla strada del BENE COMUNE, ma guida gli illusi del potere sulla via che ritiene migliore per sé.
Si attrezza di laurea e master a spese della collettività e poi corre a monetizarla all'estero a vantaggio di altri popoli magari nemici dell'Italia e degli italiani. Oppure si imbosca in lavori altamente retribuiti e scarsamente responsabili. Pubblici in primis.
La buona politica è quella che non asfalta una strada rendendola legalmente vantaggiosa, e non lascia l'altra sterrata, disseminata di trappole assassine  burocratiche finanziarie e fiscali. Sapendo bene che la maggioranza dei lavoratori batterà la strada dell'interesse personale, si riverserà su quella che troverà socialmente ed economicamente più vantaggiosa.
Gli acefali della politica italiana hanno fatto questo in 70 anni con l'avallo del sindacato dei lavoratori. Hanno asfaltato la strada del lavoro dipendente publico hanno spianato quella del lavoro privato e lasciato sterrata e assassina di onesti quella del lavoro autonomo, ottenendo così l'encomiabile risultato di un ingorgo di lavoratori disoccupati e una rarefazione dei lavoratori autonomi: imprenditori e professionisti onesti.
Ora servirebbe la politica opposta, quella che privilegia il profitto al salario per riportare a galla Italia che economicamente è già affondata da un pezzo. 
Ma aihnoi, i numeri per fare politica li hanno soltanto i lavoratori dipendenti che alla politica continuano a chiedere lo sgozzamento finanziario e fiscale dei padroni dimenticando che i padroni onesti li hanno già tutti accoppati, e i criminali che sono rimasti non sono più governabili né con le manette né con la ghigliottina.
Sono imprenditori mobili, più mobili di un pugile sul ring capace di schivare i colpi altrui e di assestare i propri. Hanno già il loro bravo paradiso fiscale e la valigia pronta per delocalizzare.
In democrazia la buona politica non si fa migliorando le scuole guida e distribuendo patenti, ma asfaltando uniformemente (leggi equamente) le strade a cominciare da quella del lavoro autonomo da cui ha origine l'incremento dei salari, la libertà e la giustizia sociale.
Perché qualunque altra soluzione ideologica comunista o liberale è un idiota abbaiare alla luna

mercoledì 14 ottobre 2020

L'evoluzione del genere umano: una colossale truffa finanziaria


Dio ci ha dotati di intelligenza per reperire i mezzi necessari a vivere interagendo col Creato. Ed è esattamente questo che hanno fatto i nostri progenitori rigorosamente analfabeti per 3 milioni di anni conservando e migliorando costantemente la razza umana.
Poi qualche genio ha inventato lo Stato. E i governanti per farci interagire nei sistemi sociali truffaldini  se non letteralmente criminali, perché dopo aver distrutto il creato rischiano di estinguere la razza umana invogliandoci a lavorare e guadagnare soldi per comprarci una casa un'automobile farci una famiglia procreare crescere figli. 
Ma niente di tutto questo è possibile se i singoli soggetti non accettano di rubare e corrompere i potenti.
Se pensano di ubbidire alle leggi morali lo Stato si arroga il diritto di sfruttarli di usarli da cavie di laboratorio e di ucciderli a proprio insindacabile giudizio lasciandoli senza lavoro e senza reddito che equivale a sopprimerli a norma di legge.
È tutta qua l'evoluzione scientifico-tecnologica, democratica e giuridica del genere umano: un genocidio alla luce del sole, o al meglio una colossale truffa finanziaria progettata dal mondo della cultura, legittimata dalla politica, e tutelata e benedetta dalla magistratura che avrebbe il dovere di ostacolarla e combatterla a protezione di milioni di cittadini che languiscono nella miseria per disoccupazione e dei piccoli imprenditori che rovinati da tassi usurari e da tasse rapina si tolgono la vita.

giovedì 8 ottobre 2020

La scienza ha sconfitto la povertà; ma ora chi sconfigge la ricchezza?


Una volta, il diritto alla vita di ogni singolo adulto dipendeva dalla sua personale volontà di imparare e lavorare. Invece ora è indipende dalla intelligenza, onestà e volontà dei singoli, ed è subordinato all'intero sistema Stato presunto democratico, ma iniquo parassitario sprecone corrotto e ladro, perché a sua volta è condizionato da istituzioni sovranazionali non sempre o non tutte amiche.
Ogni padre di famiglia che dovrebbe essere autonomamente produttivo, (essendo giuridicamente responsabile di ogni sua azione), oggi dipende dal mercato, dalla finanza e dalle istituzioni inefficienti e disoneste.
Dal collocamento scollegato, dalla cassaintegrazione o dal reddito di cittadinanza a babbo morto, per chi non ha santi in paradiso o potenti da corrompere, dal lockdown che ci vuole agli arresti domiciliari e morti di fame o dal tampone in quarantena.
E quando tutto, a fine pandemia, andrà da Dio, ed ogni singolo essere umano adulto sará pronto a contribuire al PIL Nazionale lavorando alacremente, il diritto alla vita dei singoli e dei popoli resterà sempre e comunque subordinato alla schizofrenica Finanza Mondiale. 
Ai SUPERPAPERONI che tengono in pugno i 200 Stati del mondo, usando da "piedediporco" nazionale, i BANCHIERI FILANTROPI e gli ESATTORI MADRE TERESA DI CALCUTTA per condizionare pesantemente i singoli premierini:  "i giuseppi nazionali", a danno dei poveri e a vantaggio dei ricchi.
Cosa ci abbiano fatto fumare, bere, o sniffare in 70 anni di "usurocrazia" per ridurci in queste pietose condizioni cavernicole, persino da diplomati, laureati, e masterizzati, col nostro entusiastico o rassegnato consenso, ancora mi sfugge.

domenica 4 ottobre 2020

Dietro la maschera del potere + mascherina anti covid, chi vuoi che si vergogni!


Destri e sinistri la smettano di beccarsi come condomini di un pollaio.
E hanno torto marcio entrambi, comunisti e liberali, perché non hanno nemmeno tentato di arginare gli errori che per sette decenni hanno imputato  e continuano ad imputare ai loro avversari politici.
E rimpallandosì le responsabilità hanno prodotto in questa povera Italia e a danno degli italiani un livello di devastazione morale e materiale mai riscontrato nemmeno durante la prima e la seconda guerra mondiale assommate.
Perché ha ragione la sinistra che accusa la destra di non aver saputo ingravidare il mercato di produttività e la giustizia di perequazione. Ma ne ha almeno altrettanta la destra che accusa la sinistra di non aver saputo insegnare agli italiani i doveri, la produttività e la responsabilità, pur avendo gestito in regime di monopolio istruzione e informazione, ma ha radicato nel cervello dei lavoratori peggio di gramigna l'ossessiva rivendicazione di diritti impossibili e nei lavoratori autonomi l'idiota rassegnazione a salvarsi dal fallimento evadendo o corrompendo politica e burocrazia, tanto da legittimare il potere corrotto e rapace ad essere forte con i deboli e debole con i forti.
E la musica continua inalterata anche dopo che gli italiani si sono dati una terza rappresentanza politica con il Movimento 5 Stelle che tenta di governare come l'ubriaco appena uscito dall'osteria, pescando a destra voti Liberali e a sinistra comunisti. 
Ora però col covid-19 hanno una nuova patata bollente da cavare dal fuoco a colpi di cambiali, prestiti, mutui, debito pubblico e PIL in caduta libera.
Insomma, i nodi settantennali sono arrivati al pettine, perché ora a rischio c'è la borsa e la vita dell'intero Popolo. E se politica, burocrazia, giustizia, mercato e finanza continueranno a beccarsi come polli di un pollaio, per l'Italia e gli italiani aihnoi non è previsto futuro.
Franco Luceri