giovedì 15 ottobre 2020

L'istruzione non serve un c****.


L'istruzione non serve un c****. Se istruisci un popolo non puoi più schiavizzarlo da tiranno perché ti ammazza in quattro e quattr'otto. E se lo istruisci e lo informi democraticamente per lasciarlo libero, diventa ingovernabile. Non si lascia più guidare dalla politica sulla strada del BENE COMUNE, ma guida gli illusi del potere sulla via che ritiene migliore per sé.
Si attrezza di laurea e master a spese della collettività e poi corre a monetizarla all'estero a vantaggio di altri popoli magari nemici dell'Italia e degli italiani. Oppure si imbosca in lavori altamente retribuiti e scarsamente responsabili. Pubblici in primis.
La buona politica è quella che non asfalta una strada rendendola legalmente vantaggiosa, e non lascia l'altra sterrata, disseminata di trappole assassine  burocratiche finanziarie e fiscali. Sapendo bene che la maggioranza dei lavoratori batterà la strada dell'interesse personale, si riverserà su quella che troverà socialmente ed economicamente più vantaggiosa.
Gli acefali della politica italiana hanno fatto questo in 70 anni con l'avallo del sindacato dei lavoratori. Hanno asfaltato la strada del lavoro dipendente publico hanno spianato quella del lavoro privato e lasciato sterrata e assassina di onesti quella del lavoro autonomo, ottenendo così l'encomiabile risultato di un ingorgo di lavoratori disoccupati e una rarefazione dei lavoratori autonomi: imprenditori e professionisti onesti.
Ora servirebbe la politica opposta, quella che privilegia il profitto al salario per riportare a galla Italia che economicamente è già affondata da un pezzo. 
Ma aihnoi, i numeri per fare politica li hanno soltanto i lavoratori dipendenti che alla politica continuano a chiedere lo sgozzamento finanziario e fiscale dei padroni dimenticando che i padroni onesti li hanno già tutti accoppati, e i criminali che sono rimasti non sono più governabili né con le manette né con la ghigliottina.
Sono imprenditori mobili, più mobili di un pugile sul ring capace di schivare i colpi altrui e di assestare i propri. Hanno già il loro bravo paradiso fiscale e la valigia pronta per delocalizzare.
In democrazia la buona politica non si fa migliorando le scuole guida e distribuendo patenti, ma asfaltando uniformemente (leggi equamente) le strade a cominciare da quella del lavoro autonomo da cui ha origine l'incremento dei salari, la libertà e la giustizia sociale.
Perché qualunque altra soluzione ideologica comunista o liberale è un idiota abbaiare alla luna

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