domenica 28 luglio 2019

Chi ha spezzato la filiera della produttività italiana.


L'istruzione garantisce all'individuo la giusta mobilità intellettiva per percepire i problemi e individuare e attuare le soluzioni capaci di rimuoverli. Ma poi in Italia ci pensa il legislatore tartassando ogni forma possibile di trasporto, a sabotare qualunque tentativo di tradurre il pensiero in azione, le parole in fatti e i progetti in salari o profitti, condannando a vita agli arresti domiciliari chi non è figlio di papà ma dipende da genitori squattrinati. 
Questa è una delle più devastanti concause dello sfascio economico italiano. Il trasporto economicamente proibitivo spezza la concatenazione fra mestieri professioni imprese e istituzioni, o come saggiamente dicono gli addetti, "interrompe la filiera della produttività", che partendo da l'istruzione dovrebbe sfociare in lavoro: salario o profitto e tasse per lo Stato.
Il lavoro è già scarso di suo e non te lo portano certo sull'uscio di casa. Trovare un lavoro a 10-20 km e non essere in grado di attrezzarsi di un mezzo di trasporto privato (in mancanza di quello pubblico) per raggiungerlo e socialmente devastante.
Questa è la vera causa o comunque una robusta concausa di tutte le crisi economiche, della perdita del lavoro di chi lo ha, e della insanabile disoccupazione dei giovani.
Milioni di automobili vengono rottamate per l'impossibilità (in mancanza di un lavoro equamente retribuito) di pagare bollo assicurazione collaudo carburante manutenzione riparazione parcheggi multe verbali e quant'altro a qualunque mezzo di trasporto sia pure del valore di una carriola arrugginita.
Ma senza l'automobile il lavoro può anche pioverti in bocca e non sei in grado di accettarlo e mantenerlo, perché non ci sono mezzi di trasporto pubblici che ti consentano di fare a meno del mezzo privato.
Costringere un padre o un nonno a rottamare l'auto che potrebbe intestare gratis al figlio oppure al nipote e metterlo in condizioni di essere produttivo e autonomo è una forma di sopraffazione legalizzata che grida vendetta perché lesiva della libera mobilità e quindi della dignità del singolo individuo onesto che invece di essere aiutato dallo Stato a diventare produttivo e contributivo viene condannato alla disoccupazione, a l'impossibilità di avere una casa di mettere su famiglia di procreare di allevare figli e pagare tasse. Tassare un individuo perché esercita il suo diritto alla mobilità prima di essere produttivo è una forma di strozzinaggio finanziario.
Il sistema legislativo che riguarda i trasporti Interrompe la filiera della produttività in questo miserabile paese e da decenni rendendo la mobilità privilegio per Paperoni o per parassiti pubblici sta riducendo la ex quinta potenza mondiale in un ammasso di macerie in tutti i sensi umanamente immaginabili.
A questo barbaro livello si è ridotta la fu civiltà italica: l'istruzione sta arricchendo da 7 decenni il pensiero Italico di mobilità e creatività, ma il codice stradale e il proibitivo costo dei trasporti condannano ogni singolo individuo onesto alla immobilità fisica e alla paralisi produttiva. 
Il costo della mobilità degli individui va ridotto o azzerato, sempre che gli intelligentoni della politica italiana al servizio dei Banchieri non abbiano interesse di portare al collasso il sistema.

lunedì 22 luglio 2019

Imprenditori ricchi e banchieri poveri è civilta'. L'inverso è barbarie.


Non ho sufficiente cultura per garantirvi che in questa mia opinione ci sia qualche traccia di verità, perciò Vi suggerisco di accettarla con beneficio d'inventario.
Quando in Europa si decise di spostare la sovranità monetaria dai popoli ai banchieri, forse le condizioni socio politico economiche erano ideali per quella scelta che oggi alla prova dei fatti è più che demenziale e devastante.
Avranno pensato che  non era il caso di lasciare 4 poteri: culturale, politico, economico e finanziario in mano alla classe politica protetta da immunità legale e impunità di fatto ( come la DC e associati  della Prima Repubblica) perché sarebbe stato come istigarla a convertire la democrazia in dittatura.
Purtroppo, quando i tempi sono maturi per indurre i popoli a fare una scelta sbagliata come la fecero un secolo fa con il comunismo fascismo e nazismo, nemmeno il padreterno può tirare il freno a mano ed impedire la catastrofe.
Quindi, per i banchieri d'Europa è stato come sfondare una porta aperta convincere cultura e politica che la sovranità monetaria andava sottratta all'influenza dei governi spesso corrotti e ladri, privatizzandola, togliendola ai politici e consegnandola ai banchieri.
Magari ci saranno pure state altre valide ragioni (che mi sfuggono) a giustificare la mostruosità di cedere alle banche private il diritto di stampare denaro, e la discrezionalità di finanziare o no popolo e Stato, o di  usurarli a colpi di tassi, tasse e spread, in modo che possano impoverire e fallire, come hanno fatto in Italia a norma di legge esponendo le imprese private alla rapacità del mercato mondiale cinese in primis.
A questo punto chi possa mettere riparo a questa "legalissima bestialità", non lo so. Ma a naso mi sembra impossibile che si possa trovare un rotto della cuffia per sfuggire pacificamente alla tirannide finanziaria europea e mondiale, che ormai, alla faccia di quella fascista nazista e comunista assommate, sta impoverendo e uccidendo l'intera comunità mondiale fino a far passare il "salvataggio rapina" della Grecia e la tratta degli schiavi come operazione umanitaria altamente morale e legale.

martedì 16 luglio 2019

La politica salva Capre e Cavoli chi l'ha vista?


Analizzando qualunque problema, si arriva inevitabilmente a due opposti filoni di soluzioni: quelle considerate intelligenti a prescindere perché generano vantaggi per la maggioranza, e quelle che la maggioranza considera dannose, idiote o criminali, ma sono caparbiamente perseguite dalla classe minoritaria dei potenti perché funzionali al loro arricchimento culturale, carrieristico o finanziario.
In altre parole, è segno evidente di superficialità o strabismo intellettuale pensare che al mondo ci siano soluzioni sbagliate, quando di fatto ogni soluzione, anche quella che si direbbe da ospedale psichiatrico ha una sua logica: se toglie ai poveri arricchisce i ricchi e se toglie ai ricchi non può che tornare utile ai poveri.
Chi perde un borsellino considera quel giorno sfortunato, mentre per chi lo trova è l'esatto contrario. Corre a giocarsi tre numeri al Lotto o progetta con moglie e figli una serata al ristorante o pizzeria.
Quindi il vero problema non è cercare la soluzione intelligente che ormai in Italia ci sembra quasi introvabile, ma la soluzione equa: giusta per Ricchi e Poveri.
E qua ci casca l'asino; perché chi promette di salvare i poveri tassando i ricchi In realtà dei poveri ne moltiplica la razza, ingrassando la famelica e irresponsabile classe media a spese dei ricchi e dei poveri.
Quindi tutte le risorse prelevate dai ricchi via imposizione tributaria per salvare i poveri, in Italia non hanno altra funzione da 7 decenni, se non affamare ancora di più i VERI poveri e rendere rapaci se non criminali e persino cannibali i ricchi che pagano il conto del finto salvataggio dei poveri puntualmente usato per ingrassare la classe media irresponsabile e famelica.
I ricchi e i poveri sì sono sfruttati  in maniera  bilanciata, intelligente e costruttiva per diecine di millenni arrivando sani e salvi fino a noi. Ora la elefantiaca classe media pubblica e privata che governa le burotecnodemocrazie si è ritagliata il diritto di tassare i ricchi per impoverire i poveri ingrassando se stessa, tanto che alla lunga non finirà solo vittima dei barboni che affama, ma peggio, dei Banchieri che tenta di truffare ma finisce truffata.

mercoledì 10 luglio 2019

Vogliamo importare in Italia la rivoluzione francese?


Gli intellettuali italiani "senza intel", "lettuali", sdraiati sul letto, in stand by, non fanno un passo avanti nemmeno a cannonate, ma stanno incominciando a parlare di rivoluzione armata in piazza per mandare via la classe politica italiana corrotta e incapace.
Come se non ci avessero già provato i francesi a fare la rivoluzione quando decapitarono Luigi XVI e consorte, e che, dal 5 maggio 1789 è universalmente ritenuta modello unico di smaltimento di potenti avariati e autogoverno intelligente.
E guardate come è messa l'Europa e l'Italia in primis. Continuiamo a cambiare  politici come fossero mutande, ma la politica non cambia manco a cannonate.
Le rivoluzioni via ghigliottina smontano le teste non riempiono certo i cervelli vuoti o bacati dell'intera classe dirigente, salvo illustrissime eccezioni.
Servono pensatori capaci di vedere il sistema socio, politico, economico, culturale da comporre, come un mosaico già composto, prima che sia stato posato il primo tassello.
Altrimenti, appiccicando tasselli prima di aver immaginato il mosaico, ne viene fuori quel capolavoro di democrazia chiamato Italia con le istituzioni ammucchiate, gettate lá alla rinfusa e sottosopra, coi "salvatori" assunti e pagati profumatamente per salvare, ma impegnati fino allo spasimo a derubare, impoverire e uccidere popolo e Stato.
Quella gente ci costa un occhio e con ipoteca anche nell'altro, perché ha il compito di curare e di tenere in buona salute il sistema; invece noi gli consentiamo di gingillarsi con problemini d'asilo nido, con singoli problemi di singole persone di singoli paesi di singole istituzioni. 
Ci arrovelliamo il cervello per una parola un aggettivo una virgola del Gigino, del Matteo, Del Peppino e per ultimo della Carola, quando abbiamo l'Italia sull'orlo del burrone e dietro non ha nessuno che possa afferrarla per capelli reinventando l'intero sistema dentro o fuori dall'Europa.
Ma soprattutto fuori da questo finto stato di diritto con i nostri governanti rimandati a ottobre pur avendo scritto per mesi l'ennesima manovra finanziaria sotto dettatura UE e BCE.
E quando basta !!!

lunedì 1 luglio 2019

Vi sentite più nipotini di Giotto o di Voltaire?


Chissà quanti commenteranno scandalizzati questa mia opinione; ma temo che, culturalmente parlando, salvo rare eccezioni, noi italiani siamo tutti nipotini dell'architetto Ambrogiotto di Bondone più noto col nome di Giotto, imbattibile per la "O" senza compasso. 

E ne stiamo onorando la memoria perché salvo rare eccezioni, siamo riusciti, utilizzando da compasso l'intero scibile umano, a rendere circolare qualunque ideologia. E ci giriamo in tondo come il cane che si morde la coda.
Puntiamo il "chiodo", (leggi mettiamo a fuoco) qualunque problema, fosse pure grande quando una capocchia di spillo, e ci giriamo intorno per decenni, ma anche per secoli, finendo per sapere tutto di uno specifico micro problema spaccato in miliardi di pezzi ma senza mai capire un c**** di come risolverlo.
Ci mettiamo l'impegno "intellettuale" (si fa per dire) di milioni di addetti ai lavori, fino a creare una forza centripeta che obbliga milioni di cervelli ad accettare un unico tipo di cultura così dominante che nessuno ha la forza di metterla in dubbio, per non passare per scemo o matto.
Invece la vera cultura non può essere rappresentata da "l'O" di Giotto, ma da due linee rette tendenti a convergere lentamente fino ad incontrarsi in quella che tutti cercano ma nessuno trova: la terza via: la soluzione del problema.
Perciò quelli che pensano diversamente da te non puoi contestarli in pieno.
Anche loro devono contribuire a far incontrare  le due filosofie tendenti a divergere, procedendo per piccoli avvicinamenti alla soluzione altrui.
A suo tempo Voltaire lo capì così bene che si predispose persino a morire per difendere l'opinione degli altri che non condivideva. Se non pieghi gradatamente la tua opinione a quella degli altri per indurli a fare altrettanto nei tuoi confronti vivi da cane girando in tondo e mordendoti la coda.
Questo sta facendo l'Intera Europa col problema immigrazione lasciato all'Italia come una patata bollente.
Puntiamo il compasso sul problema salvataggio immigrati in mare e alla Giotto maniera ci giriamo in tondo da 30 anni facendolo passare come un atto umanitario. Così nessuno Prova a domandarsi che fine fanno i salvati, spostati dall'acqua alla terraferma se poi non c'è traccia di integrazione, di lavoro giustamente remunerato nemmeno per laureati, ma "l'immenso rogo della disoccupazione" come giustamente lo definiva Don Milani che da decenni devasta individui famiglie figli regioni e Stato.
È davvero un encomiabile atto umanitario salvare la gente dall'acqua e gettarla nel "rogo" della disoccupazione e della guerra fra poveri, che non induce certo Fratellanza e solidarietà ma violenza criminale Fascismo e razzismo?
La cultura alla O di Giotto che non prevede futuro, che ci induce a galleggiare egoisticamente  nel mare magnum dei problemi che nessuno ha voglia di risolvere, e tentando di non annegare, sta devastando l'occidente.
Cercate di mischiarci un po' di Voltaire, di rispetto per le opinioni altrui, prima che sia tardi per tutti.