giovedì 27 aprile 2017

Urge rivoluzione a 960°


Chi ha detto che “il buono è già stato pensato tutto, va solo ripensato”, credo ci abbia servito una grande verità su piatto d’argento.
Le successive novità filosofiche e matematiche a supporto delle ideologie politiche, sono servite e servono per metterci tutti contro tutti, e sono diventate letali quanto una guerra atomica.
“Massacrando cervelli” avrebbe detto Twain, con formazione e informazione truffa, hanno spento le capacità creative e critiche dei più, per accrescere i poteri e i guadagni delle élite culturali, sindacali, burocratiche, politiche e finanziarie rapaci.
Quindi, a queste “teste d’uovo”che ci spacciano il “nuovo” come salvifico, va detto un secco basta. Da decenni ci garantiscono il salvataggio di una formica, alla modica spesa, dei disoccupati che crescono, dei piccoli imprenditori che falliscono o si arrendono, di grosse imprese che scappano o banche che collassano, e travasi di Umanità ai quattro venti per fame, guerra o terrorismo.
La bella civiltà moderna, contaminata dalla stupidità dei sapienti e dalla rapacità dei potenti, è come un mucchio di biglie di vetro lanciate sotto i nostri piedi per paralizzarci o atterrarci e romperci le ossa. Non c’è più un mattone sicuro, rischiamo costantemente la vita, anche solo a grattarci l’ombelico da fermi in casa nostra.
Le certezze e le garanzie sono riservate a farabutti, violenti, rapaci e matti del potere culturale, sindacale, burocratico, politico e finanziario. Onesti, pacifici e intelligenti devono prepararsi a reggere lo scontro adattandosi, o consegnandosi prigionieri ai farabutti, nella speranza di salvare almeno il capocollo se gli va da dio.
Dovremmo tornare in retromarcia a tutto il vecchio che è stato pensato bene, secoli prima di Cristo, ma il tempo è scaduto, ed è impossibile disfarci del nuovo senza estinguere la razza umana. Allora dobbiamo reintrodurre con dosaggio compatibile, i correttivi capaci di spostare potere dai disonesti agli onesti, perché oggi i sistemi, non importa se democratici o tirannici, sono una istigazione a delinquere pure per i santi del quadro.
Una volta c’erano categorie di individui della cui moralità nessuno osava dubitare. Il genitore, il maestro, il prete, la suora, il maresciallo, il sindaco e il giudice erano garanzia di buonsenso e rettitudine. Poi, insieme alla morale, si sono liquefatte ed evaporate politica e giustizia: e da lì, salario, profitto e tasse.
Ora è già rischioso fidarsi di se stessi, e fidarsi degli altri è un tentato suicidio. Di quali potenti o istituzioni possiamo avere cieca fiducia? Dei legislatori, burocrati, giudici, avvocati, sindacalisti, professionisti,  esattori e fiscalisti? Di “nessuno“, se non hai mangiato almeno nello stesso piatto con uno di loro. De l’uomo di fiducia s’è estinta la razza. Insomma: “non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi” direbbe Longanesi.
Inventando diritti a vagonate, senza doveri e senza responsabilità per nessuno dei finti saggi e potenti che impestano il mondo, e peggio per i miliardari che se lo spolpano vivo, si è ridotto l’intero pianeta a un mucchio di letame infetto e l’Umanità in malato terminale.
C’è da moderare i diritti suicidi di oggi, reintroducendo con lento e costante dosaggioi doveri e le responsabilità di ieri, a tutti i livelliServe una rivoluzione copernicana morale, culturale, giuridica ed economica, affidata a soggetti incontaminati dalla attuale cultura rapace e suicida, da troppi decenni al servizio dei cannibali del sindacato, burocrazia, professioni, politica e finanza.
Corriamo a farci un bagno di vecchio per cercare il nuovo a misura d’uomo non ancora inventato; perché le teste d’uovo della cultura e politica, fingono di non sapere che la democrazia, al pari di una automobile, ha bisogno dei benzinai per muoversi, ma soprattutto dei meccanici per rimanere o tornare in buona salute.
In Italia, la sola benzina del consenso basterebbe a tenere funzionante l’automobile, persino se guidata da un Premier ubriaco e senza parente; se un numero crescente di meccanici della cultura, preposti alla manutenzione e riparazione del sistema, non si prostituisse con regolarità alle lobby sindacali, politiche e finanziarierealizzando una autentica circonvenzione di popolo incapace, plagiato da istruzione e informazione, e lasciato volutamente al buio, (povero di creatività e senso critico) per asservirlo e rapinarlo invece di servirlo.

martedì 18 aprile 2017

Bella religione il multiculturalismo!


Questo scritto di Paola Fusetti trovato su Facebook è da Nobel per la letteratura. Spiega in maniera inequivocabile che l’individuo di cultura media non può sottrarsi al condizionamento de l’habitat in cui vive.

I miei vicini di casa comprarono l'appartamento circa sette anni fa. Nessuno lo voleva, come gli altri cinque, compreso il mio, in vendita da tempo. Lei, una quarantenne francese bellissima e gentile, disse che i francesi erano abituati al multiculturalisno e che non aveva pregiudizi come invece gli italiani.
Dopo quattro anni diventò membro del comitato cittadini del quartiere per chiedere di bloccare il degrado da spacciatori, negozi etnici dalla scarsa igiene, zingari e maghrebini che bivaccano sotto casa a bere birra e mangiare di tutto.
Qualche mese fa, alle dieci di sera la trovai sotto casa a parlare coi carabinieri perché, dovendo usare la macchina, ci trovò gli africani a tagliare le dosi sul cofano.
Ieri sera suo marito mi ha detto che ormai, quando torna dai viaggi di lavoro o dai week end, prova nausea solo al pensiero di rientrare a casa, a causa dello schifo che trova nel quartiere.
L'ultima novità sono una mezza dozzina di nigeriane che vendono polli cotti e crudi conservati in trolley e borsoni. Lungo il corso, tranquille e pure arroganti, che a chi glielo ha domandato hanno berciato che loro hanno la partita IVA e che quindi sono in regola.
Asl non pervenuta. Ufficio igiene neanche. Carica batterica dei polli probabilmente simile a quella dei pesci che in India vendono conservati nel fango. Anzi, probabilmente molto peggiore.
Dite che qualche radical chic di m@@@@a comprerebbe i nostri appartamenti, magari ai prezzi pre-degrado, per venire a farsi un bagno di realtà?”
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Morale della favola: quattro anni di residenza nella civilissima Italia, hanno fatto di una francesina, con fede incrollabile nel multiculturalismo, una italianizzata quasi eretica e forse alla lunga pure razzista.
Perché è la capacità dei poteri pubblici di governare popolo e Stato, a modificare in meglio o peggio un territorio. Se la politica assicura agli immigrati integrazione dignitosa, è un conto; se li lascia razzolare liberi come galline, (o peggio come cavallette) perché è incapace di governare il millenario e naturale fenomeno dello spostamento dei popoli, garantendo cultura, leggi, lavoro, ordine, sicurezza e giustizia, è un altro conto.
In Italia, i nostri tre poteri pubblici sono incapaci di governare in condominio un pollo e una gallina; pensa tu quanta possibilità ha il multiculturalismo di diventare fede incrollabile, radicandosi pacificamente e produttivamente nel fu Bel Paese.
Insomma, per non farla lunga; prima che l’uomo sia in grado di cambiare l’habitat, è l’habitat che forma, cambia o stravolge l’uomo, facendo un criminale da un santo o un santo da un criminale. La natura, la cultura, il mercato, le leggi, le istituzioni e la magistratura, riescono a produrre a piacimento evoluzione o involuzione sociale.
Chi ha detto che in democrazia “il popolo ha la politica che si merita”, ha sparato una colossale corbelleria, perché il popolo si muove per cambiare lo status quò, solo quando rischia la vita nel caos e ne l’ingiustizia sociale, e non può che farlo in maniera violenta, con scarsa intelligenza.
Solo gli intellettuali, i burocrati e i professionisti hanno la “forza” di migliorare pacificamente il sistema, se e quando hanno la “volontà”. Ma se i “cacasenno” si predispongono ad arricchire legalmente alle spalle del popolo, speculando sul caos e l’ingiustizia a norma di legge, tocca alla massa degli esclusi e sfruttati togliere il potere ai farabutti pubblici e privati, prima che lo faccia un tiranno, più a spese degli innocenti che dei colpevoli.

martedì 4 aprile 2017

Svuota la piscina e tuffati


Mettendo in discussione la vecchia (e schifosa) civiltà maschilista, con usi, costumi, valori, leggi e istituzioni concrete, ma senza fornire niente di altrettanto tangibile per il presente e futuro delle famiglie e dei popoli; è stato come convincerli a svuotare la piscina maschilista dalla millenaria acqua putrida e a tuffarsi fiduciosi, che quella profumata del femminismo sarebbe sorta d’incanto. E con l’entusiasmo alle stelle, ci siamo lanciati a testa in giù e spiaccicati, perché di femminismo c’è solo pitturato il fondo.
La civiltà femminista realmente raffinata, colta, pacifica e produttiva, alternativa alla maschilista, povera, rozza, violenta, bellicosa  e schifosa, è ancora tutta da inventare. Nei rapporti uomo-donna e genitori-figli la violenza non sembra affatto attenuata o sparita, anzi!
E con la stessa pazzoide filosofia da tuffatori suicidi, molti popoli europei si sono disfatti della propria “sporca” sovranità monetaria e si sono tuffati nella piscina purificatrice UE, strabordante di “pulitissimi” liquidi BCE. Ma anche questa si è rivelata una drammatica illusione ottica, da semplificazione e sottovalutazione suicida.
In sei decenni, le mazzette di contanti, fresche di stampa, di cui sembrava tappezzato il fondo, (e a portata di mano di banchieri e barboni) si sono tramutate in cambiali, debiti privati che pochi ladroni riescono ad onorare, tasse rapina e debito pubblico insanabile.
Ci siamo tuffati contadini, pensando di venirne fuori tutti banchieri, ma sul fondo ci siamo spiaccicati da barboni. La UE, non è quel sistema finanziario di vasi comunicanti che pensavamo, ma di feroci valvole di ritegno. I liquidi, (leggi euro) corrono a fiumi dai 28 (oggi 27) verso la BCE, ma dalla BCE ai 27, ritornano a goccia come la minzione di un malato di prostata, e con spread strozzino.
Alla federazione economica di Stati, non è seguita quella politica (come al maschilismo sporco, non è mai seguito il femminismo pulito). Di fatto erano e sono finte tutte le 28 economie, fondate sul sindacalismo comunista idiota, corrotto e rapace; e il corporativismo fascista irresponsabile e mafioso da “prenditori mordi e fuggi”, con la comune finalità di incentivare e proteggere (oltre a quello di banchieri e industriali) l’arricchimento della classe dirigente pubblica e privata cannibalesca, fino alla totale distruzione di popolo e Stato.
Ora bisogna decontaminare e lavare la piscina economica straripante di liquidi finti e riempirla di veri, sottraendoli a chi ha fatto incetta criminale di denaro pubblico per la propria piscina privata e da sei decenni ci sguazza dentro da maialone.
L’Europa dei banchieri non è stata una idea demenziale o criminale. Separare la finanza dalla politica, la farina dal mugnaio, serviva, serve e servirà per impedire la contaminazione della farina e l’insozzamento dei mugnai. Ma in mano alla burocrazia idiota e rapace, anche le idee geniali finiscono per scatenare catastrofi e guerre.
Ora abbiamo piscine europee vuote di euri, ma piene di tuffatori pure d’importazione (leggi disoccupati, affamati, immigrati, deportati, e imprenditori illusi) in fila indiana sul trampolino del mercato UE e della finanza strozzina, per tuffarsi nel mare magnum dei finti salari e dei finti profitti “onesti” proiettati sul fondo, e invitanti come mazzette vergini di soldi freschi di stampa.
I carnefici del rapporto incestuoso e mafioso fra politica, burocrazia, sindacato e finanza strozzina, hanno svuotato la piscina del mercato, dai salari giusti, dai profitti onesti, dai tributi equi, e dallo sviluppo sociosolidale ed ecocompatibile.
Perciò, se ancora non si è estinta la razza delle famiglie affiatate, dei lavoratori amici degli imprenditori onesti, urge fermare la mano assassina dei fabbricanti di nemici signori della guerra fratricida: questa classe dirigente cannibalesca, destra e mancina, che i lavoratori li preferisce disoccupati, gli imprenditori falliti o suicidi, i mariti assassini, e i figli senza futuro, perché più facili da asservire che servire.