lunedì 13 maggio 2013

Guerra fra poveri



Guerra fra poveri
Ho sempre pensato che in Italia solo la riduzione delle tasse avrebbe potuto salvarci. Invece ho sempre sbagliato, come chi si illude di vedere la luna, ma nel migliore dei casi sta vedendo solo la mezza faccia visibile.

Al mezzo problema noto, arcinoto e inflazionato di come e quanto ridurre la massa di denaro trasferita con le tasse dai contribuenti allo Stato; vi è l'altro mezzo problema invisibile e inesplorato di come trasformare quel denaro in servizi pubblici essenziali per qualunque popolo degno di dirsi civile e progredito, senza che l'assalto alla diligenza da parte dei banditi di tutte le razze, converta una fettina/ona di quella ricchezza pubblica, in refurtiva privata.

Quindi la classe politica e giudiziaria onesta, rischia di trovarsi come un asino in mezzo al frastuono: quello dei contribuenti che non vogliono pagare troppe tasse, soprattutto se hanno il problema di difendersi l'essenziale per non sprofondare nella povertà e oltre; e quello dei dipendenti pubblici chiamati a produrre migliori servizi, ma ad un costo inferiore, (che è come volere moglie ubriaca e botte piena)  dovendo compensare la fettina/ona di ricchezza pubblica volatilizzata a partire dai finti ciechi protetti da professionisti e burocrati ladroni, agli appaltatori corrotti, ai manager ingordi, e fino al pezzo di casta dei politici ladri, per fortuna nel mirino dei magistrati

Allora, continuiamo pure a parlare di tasse da ridurre, ma anche di come farle arrivare sane e salve ai dipendenti pubblici onesti, che da sempre hanno l'onere, ma non l'onore di trasformarle in servizi. 

Perchè se dal contribuente al dipendente pubblico le tasse subiscono sfridi, cali, scremature, alleggerimenti, appropriazioni ed evaporazioni tali da arrivare più che dimezzate, (peggio dell'acqua perduta per strada nelle condotture di un acquedotto colabrodo) l'Italia e gli italiani salvati dalla riduzione delle tasse e dai servizi pubblici eccellenti per qualità e quantità, resteranno utopia all'infinito.

E di concreto ci sarà solo la guerra fra poveri, senza un possibile armistizio. Contribuenti a rischio povertà o suicidio da una parte, e dall'altra i dipendenti pubblici onesti, accomunati a tutti i ladri che derubando lo Stato per arricchire.

E ciò è altrettanto disonesto, come riversare nel calderone unico degli "evasori"; gli evasori di necessità, (eternamente perseguitati da Equitalia per furto di bruscolini e anche solo per errori formali) agli evasori miliardari, agli elusori, ai falsificatori di bilanci, ai mafiosi e agli esportatori di capitali nei paradisi fiscali puntualmente favoriti e protetti da troppi potenti disonesti del sistema Italia ingovernabile, di cui la stampa faziosa e complice ne fa da complemento d'arredo.