giovedì 30 marzo 2023

Rimanere umani tra prede e predatori è un crimine imperdonabile


"Il denaro fa la guerra, la guerra fa il dopoguerra, il dopoguerra fa la borsa nera, la borsa nera rifà il denaro, il denaro rifà la guerra. In guerra sono tutti in pericolo, tranne quelli che hanno voluto la guerra."
Antonio De Curtis

Creando la natura, l'uomo e tutti gli esseri viventi, affamati e mortali, Dio ha spaccato il mondo in prede e predatori: ne consegue un diluvio universale di interessi conflittuali tra chi regala la vita e chi infligge la morte.
E noi umani ci mettiamo del nostro alimentando la guerra tra istruiti e ignoranti, capaci ed incapaci, altruisti ed egoisti, onesti e criminali, potenti ed impotenti, ricchi e poveri,  pacifisti e guerrafondai. 
E per buona misura abbiamo aggiunto anche i conflitti di genere, sesso, religione, razza, ideologia e chi più ne ha più ne metta.
Perciò, è inutile fingersi scandalizzati, rientra perfettamente nella "norma" che le imprese farmaceutiche e di pompe funebri, sia pure con finalità opposte, stappino spumante all'arrivo di una pandemia. E che le imprese edili lo stappino alla prima scossa di terremoto che invece terrorizza chi ha una volta pericolante sulla testa. E che le industrie belliche abbiano stappato alla notizia che Putin ha invaso l'Ucraina un anno fa e ridotto alla fame e alla disperazione un intero Popolo, perché fingendo di difendere gli ucraini e scacciare l'invasore, stanno svuotando i depositi di armi invendute. Così come è normale che le imprese finanziarie stappino champagne quando sentono parlare di recessione, di rischio fallimento, di default, perché sono certissime che i consumatori di credito, dai semplici cittadini, agli imprenditori, agli Stati, faranno la fila agli sportelli per farsi spennare a colpi di ipoteche sulla casa, villa al Mare, automobile, chalet di montagna o yacht, o offrendo agli speculatori vagonate di debito pubblico, con spread in decollo verticale.
È inutile scandalizzati: il mondo va "avanti" allegramente solo "a passo di gambero". 
Tutta la filiera del mercato, è super progettata per abusare di ogni essere vivente, culturalmente, politicamente, economicamente e finanziariamente dalla sala parto al posto tomba.
Attenti a non cadere dal pero: i problemi li ha creati Dio creando tornadi, nubifragi, siccità, carestie, epidemie e pandemie, sconvolgimenti climatici, terremoti ed eruzioni vulcaniche. 
E nell'eventualità che queste catastrofi fossero insufficienti per tenere acceso il rogo della conflittualità uomo contro uomo, uomo contro natura, e Stato contro Stato, Dio ha disseminato gli esseri umani di stupidi, criminali e matti da legare. 
E noi "intelligenti come capre" (e mi scuso con le capre per l'infelice accostamento) abbiamo piazzato la ciliegina sulla torta elevando la guerra a regola e la pace a introvabile eccezione.
Quindi c'è solo da capire come si possa evitare tra due interessi "l'un contro l'altro armati", che vinca chi scommette sulla morte o perda borsa e vita chi osa ostacolarlo. 
Cultura, politica e finanza, avrebbero (il condizionale è d'obbligo) la funzione di evitare gli scontri assassini tra interessi conflittuali: tra prede e predatori.
Ma a tutt'oggi, dopo aver massacrato di abusi interi popoli e interi continenti; come massimo impegno politico, i predatori ci mettono le casse da morto per la raccolta delle vittime innocenti nel Mediterraneo. E in Ucraina, sono un lusso introvabile anche quelle.
Franco Luceri

martedì 28 marzo 2023

Come tutti i geni, Enrico Mattei faceva ombra a 360 gradi


L’autosufficienza energetica garantita da Mattei, fu il motore del Boom economico italiano. Ma la lievitazione della ricchezza privata che è sempre una benedizione per lavoratori e piccoli imprenditori, non lo è altrettanto per i banchieri, che vedono i loro profitti finanziari smontarsi come la panna, ogni volta che gli si assottiglia la clientela bisognosa di mutui e prestiti.
Quindi i Banchieri hanno interesse ad ostacolare la crescita del PIL per poter vendere credito usurario a imprenditori, lavoratori, istituzioni e Stati. Che non avendo da attingere denari sufficienti dai contribuenti squattrinati sono costretti ad elemosinarli all’onestissimo mondo finanziario.
Mattei vivo era un volano di ricchezza e una benedizione per gli italiani poveri. Ma era una maledizione per le multinazionali energetiche a cui faceva concorrenza e per il mondo finanziario, a cui di riflesso, assottigliando la clientela da spennare, assottigliava i profitti.
Io non so chi possa aver avuto più interesse di tutti a fermare la valanga produttiva di ricchezza di Enrico Mattei; ma alla sua morte una enorme quantità di profitti si è spostata dai poveri ai ricchi, dal mondo dei lavoratori e piccoli imprenditori onesti, (ieri benestanti oggi ricchi solo di insolvibilità) al mondo affaristico corrotto e guerrafondaio che a 360° rischia di mettere seriamente in forse il futuro dell’umanità.
Franco Luceri

sabato 25 marzo 2023

Al mercato "slot machine" i Banchieri vincono i Popoli perdono


In Italia, mezzo secolo fa, il Barone di una Università prestigiosa era una Super Autorità, tanto rispettato e potente, che per invitarlo in qualche congresso, si doveva predisporre una passerella di tappeti rossi dalla limousine alla porta del bagno se mai avesse avuto bisogno.
Idem per i politici di lungo corso che in banca entravano da padroni e dalla porta dei padroni. Un ingresso con maniglie in oro, col direttore in funzione di portinaio, e inchinato in segno di rispettoso saluto: posto che la nomina dei direttori di banca una volta dipendeva solo dai superpotenti della politica. Dagli Andreotti fermamente convinti che "il potere logora chi non c'è la". 
Ma ora, dopo mezzo secolo di cultura e politica "fraudolenta", professori, professionisti e politici hanno accesso in banca dalla porta per gli addetti alle pulizie, previa perquisizione, e sempre che si siano recati là col cappello in mano per elemosinare.
Chi ha capito come quando e perché i banchieri, senza fatica, sono riusciti ad alleggerire il POTERE, prima ai Baroni dell'università e delle professioni e poi ai Machiavelli di lungo corso, avrà capito anche come sottrarre 8 miliardi di umani all'appetito famelico della Finanza e delle Multinazionali, che per naturale istinto di conservazione sono saltate sul carro dei banchieri giustamente nati per vincere.
Perché, se ogni cittadino avesse un portafoglio gonfio e inesauribile di denaro e non avesse più bisogno di lavorare, (alla faccia del reddito di cittadinanza) non rifiuterebbe il lavoro scarsamente retribuito; ma correrebbe a cercarsi il più ricco lavoro del mondo per assassinarlo a mani nude.
Un tale di cui mi sfugge il nome diceva:
"Far dipendere la vita dal possesso di beni materiali rende gli umani rapaci. Garantirla sempre e comunque rende indolenti." Allora cerchiamo con moderazione e gradualità questa benedetta terza via prima che sia tardi.
Franco Luceri

sabato 18 marzo 2023

Nuovo traguardo "scientifico" assumere robot e licenziare lavoratori


Posso meno di niente. Ma se potessi, mi affretterei a togliere dal vocabolario italiano la parola "governo", perché induce noi poveri umani alfabetizzati a casaccio e ciechi come talpe, ad illuderci che la "scienza", (politica in primis), avendo consapevolezza e controllo della realtà è in grado di prevenire o risolvere problemi. Invece ammucchia patacche scientifiche, fino a perdere il conto e il controllo di uomini mezzi e natura.
Pensavamo che le case italiane, che ci costano un occhio, in costruzione, manutenzione e tributi, fossero un capolavoro di Ingegneria edile; invece, ultima scoperta scientifica UE, sono "indecenti", vanno rivestite. d'urgenza col "cappotto termico". E magari puntellate perché il terremoto non le renda più assassine di una pandemia.
In Italia servono 1560 miliardi per cucire il "cappotto" a 8 milioni di abitazioni. Ma a sentire Confedilizia sono 11 milioni,  le case che secondo l'Unione Europea devono togliersi la "canottiera" e indossare il "cappotto" per rimanere "a norma Green".
Altra grandiosa scoperta scientifica UE. Le automobili erano un "capolavoro" della scienza (omologate costruite, collaudate, strapagate, targate, assicurate, ora vanno rottamate perché sono inquinanti: avvelenando la natura uccidono l'uomo. Servono le automobili elettriche ecologicamente pulite, ma non le hanno ancora inventate. E si rischia per l'ennesima volta di cadere dalla padella alla brace.
E ancora, la carne di vitello era l'oggetto del desiderio del buongustaio ma di colpo è diventata inquinante, va sostituita con la "bistecca" di insetto altrettanto nutriente ma "Green". E scusate se è poco!
Anche la sacralità della Scienza sanitaria, dopo tre anni di pandemia incomincia a diventare discutibile.
Se i sacerdoti della scienza fossero classificati giuridicamente imprenditori; per la quantità di danni che nell'ultimo secolo hanno regalato ai popoli cosiddetti progrediti, (fedeli e instancabili finanziatori) al massimo domani mattina dovrebbero correre in tribunale a consegnare i libri contabili (il conto dei profitti incassati e dei danni arrecati ) e farsi dichiarare falliti.
Tentando di asservire il Creato all'uomo, gli apprendisti stregoni della scienza hanno finito per asservire congiuntamente uomo e creato al mondo irresponsabile della politica e cannibalesco della Finanza e del mercato, con guasti sociali e ambientali incalcolabili e inarrestabili.
Ora fallita miseramente e tragicamente quella illusione ( pensate agli sconvolgimenti climatici assassini che già da ora si abbattono sull'intera comunità mondiale ) gli "scienziati" vorrebbero passare alla successiva, con la graduale conversione del lavoro umano in robotico. Insomma si pensa di impiegare più robot e meno lavoratori. Gli scienziati della robotica non hanno sentito ancora parlare di interi continenti, miliardi di lavoratori disoccupati che girano inutilmente il mondo rischiando la vita in cerca di lavoro e salario che non c'è.
Non è escluso che i robot perfezionati al massimo, possano battere gli uomini per quantità e qualità di produzione; e insieme, mondo scientifico, finanziario e imprenditoriale a caccia di guadagni facili e crescenti possano essere tentati di trasformare i lavoratori, da attori in spettatori, da occupati in disoccupati squattrinati e affamati.
E quindi resta da capire se il robot, con la sua probabile superproduttività, riuscirà a compensare la distruttività degli umani, quando, esclusi dalla filiera produttiva e affamati incominceranno ad arrabbiarsi seriamente e per tenerli in vita da consumatori si dovrà pensionarli dalla nascita e fino alla morte. E non s'è capito da quale portafoglio tireranno fuori i denari.
Temo perciò che la fede scientifica continui ad illudere l'umanità, perché non sembra voler capire che a questo mondo niente può essere fatto contro l'uomo e contro la Natura, solo per soldi e potere.
Su 8 miliardi di umani, ne basta uno arrabbiato o ammattito al punto giusto per scatenare la fine del mondo pigiando il tasto terrificante della guerra atomica, o catastrofe nucleare.
No, non vanno rottamati e sostituiti da robot i lavoratori poco alfabetizzati, ma le teste d'uovo della "fanta-scienza" che nella scatola cranica hanno un pulcino in putrefazione.
Pensate alla razza dei pedagogisti che ha formato i cervelli alle due squadre di tifosi napoletani e tedeschi, che ieri a Napoli, pur separati dalle forze dell'ordine, hanno devastato un intero paese.
E questo è niente. Chi volesse la ciliegina sulla torta provi a riflettere sulla sacra "legge del mare" sacra guanto e più della religione.
L'Italia circondata dal mare, è come una ciambella di salvataggio lunga 1200 km per 530 di larghezza, gettata in acqua per salvare immigrati da est ovest e sud. In totale 8300 km di coste a disposizione di chi ha scambiato l'inferno Italia per Paradiso.
Se un clandestino osasse entrare via terra in uno Stato rischierebbe una sventagliata di mitra. Se invece finisce o si getta in acqua in uno dei mari che bagnano l'Italia, la nostra Guardia Costiera ha l'obbligo di rischiare la vita per salvarlo, asciugarlo, vestirlo, sfamarlo, e noi poveri contribuenti alloggiarlo, istruirlo, stipendiarlo, prima e meglio che se fosse italiano.
È tutta qua la logica filosofico giuridica nazionale e mondiale in fatto di immigrazione via acqua e relativi salvataggi.
Se provi ad invadere uno stato clandestinamente via Terra ti sparano; se invece lo fai via mare e per le condizioni avverse gli addetti al salvataggio falliscono, gli va da Dio se invece della galera, finiscono linciati fino alla morte come fascisti con le mani insanguinate. Vedi Matteo Salvini e ora anche il presidente Meloni.
Non potrei giurarci, (e sinceramente mi auguro di sbagliare) ma temo che gli psichiatri italiani si siano consegnati prigionieri per sfinimento ai "matti del potere": infaticabili produttori di catastrofi culturali, sociali, politiche, economiche e ambientali.
Franco Luceri

domenica 12 marzo 2023

Finita la festa gabbato lo Santo


Posto che ogni essere umano deve mangiare almeno una volta al giorno per vivere; qualunque vero Stato di diritto ha l'obbligo di predisporre le condizioni giuridico-economiche per cui il diritto alla vita di ogni cittadino sia concretamente esercitabile attraverso il lavoro e il guadagno, o al peggio, prontamente tutelato e risarcito dalla magistratura.
Quindi c'è solo da stabilire quale politica e quale giustizia può evitare che il cittadino a cui siano stati negati o violati i diritti, finisca in galera perché ha rubato per vivere, o nel mondo dei più per mancanza di risorse.
Perché il suo sacrosanto diritto alla vita rientra si a pieno titolo fra le "buone intenzioni" dei governanti, ma poi, le mille istituzioni burocratiche che devono garantirlo concretamente, si arrogano il potere,  "finita la festa di gabbare lo santo". Finita la campagna elettorale e incassati i voti, miracolo dei miracoli, tutti i diritti costituzionali si convertono in doveri tributari morosi.
Perciò chi governa un popolo, ha tre possibili scelte: 
--- mantenere una percentuale di cittadini ignoranti e improduttivi a spese dei produttivi fino a farli fallire. 
--- istruirli perché sappiano produrre autonomamente e onestamente in un sistema economico reso ricettivo per lavoratori e imprenditori onesti;
--- o (come attualmente in Italia)   lasciarli ignoranti disoccupati e sussidiati, tanto da predisporre popolo e Stato alla guerra civile o al default.
Quindi, chi ha l'onere di governare, ha due giganteschi rompicapo:
--- come rendere un sistema sociale giuridicamente inclusivo ed economicamente ricettivo;
--- e come rifornirlo di forza lavoro giustamente formata per produrre ricchezza per sé e contribuire alle necessità finanziarie dello Stato.
Per ora (in Italia) questo tipo di scelte rientra fra le migliori intenzioni della politica, imbattibile nel lastricare a pelo lucido le vie dell'inferno, perché non ha ancora capito come rendere inclusivo il sistema economico, e lascia che una grossa percentuale di cittadini finisca esclusa, sussidiata o fallita; e quindi, di diritto o di fatto a carico dei piccoli contribuenti condannati a foraggiare in maniera crescente lo Stato..
Forse per mettere riparo allo sfascio attuale dovremmo cercare di capire se è più utile un sistema economico esclusivo per "superdotati" o uno inclusivo che non lasci a casa improduttivo o sussidiato nemmeno lo scemo del villaggio.
Posto che il sistema esclusivo è accessibile e produttivo solo per i più preparati o dotati (ma che poi non si lasciano spremere tributariamente manco dal padreeterno); mentre in uno inclusivo, può produrre utilità sociale chiunque abbia un margine accettabile di capacità fisica e intellettiva. 
Perciò resta da stabilire se chi governa è in grado di conservare improduttiva la marea dei poco istruiti e mantenerli con la ricchezza (inafferrabile) prodotta dagli istruiti; oppure farebbe meglio ad includerli tutti, invalidi compresi; prima che l'attuale esperimento politico "elitario a casaccio" si concluda tragicamente per tutti.
Franco Luceri

sabato 4 marzo 2023

Incrollabile illusione dei popoli cambiare il mondo con la politica


Prima e meglio dell'arca di Noè, senza capitano e senza pilota automatico, senza professori, giornalisti, politici, industriali, banchieri, generali e guerrafondai, il pianeta Terra si è fatto da solo una passeggiata di milioni di anni garantendo a tutti gli esseri viventi, (analfabeti ma non ignoranti), presente e futuro. 
Ora, straripa di presidenti, governanti, direttori, amministratori, accademici e premi Nobel superalfabetizzati, ma non ha alcuna intenzione di garantirgli manco pane e acqua, se non daranno un taglio a l'avvelenamento fisico e intellettivo dell'intero creato.

Rendendo gli esseri viventi capaci di acquisire tutta l'intelligenza istintiva necessaria per muoversi e usare la natura senza reciproci danneggiamenti, Dio aveva reso il mondo vivibile e la vita un dono per tutti: uomini, animali, piante, virus, batteri, muffe e chissà cos'altro per centinaia di migliaia di anni.
Poi è arrivata l'istruzione e l'informazione, e in una manciata di millenni ha sprogrammato anzi resettato i cervelli fino a cancellare totalmente l'intelligenza istintiva (presente e infallibile in tutti gli esseri viventi dalla formica al dinosauro e passando per l'uomo) e li ha riprogrammati tanto da mettere l'uomo in guerra non soltanto con il Creato ma persino con se stesso.
Il contadino, il pastore, il pescatore, il boscaiolo, (se protetti dalle patologie cerebrali indotte dalla "incultura") avrebbero saputo istintivamente procurarsi di che vivere senza derubare il prossimo o danneggiare la natura.
Mentre l'intellettuale, l'uomo di "scienza", ha difficoltà persino a trovare la via di casa, se sconfina dal perimetro della sua conoscenza razionale, che per renderlo produttivo gli ha cancellato la conoscenza istintiva. 
Tant'è che i ladri si sprecano non fra i lavoratori poco acculturati ma fra le teste d'uovo della scuola, stampa, politica, finanza, mercato. Come dire che politica e finanza sono disoneste perché la cultura ha disegnato sistemi sociali talmente giganteschi e conflittuali che nemmeno i migliori geni della politica e della finanza, affiancati e supportati da interi eserciti di comitati tecnici scientifici, (CTS) sono riusciti a comporre il mosaico della "globalizzazione" costituito da montagne di tasselli che al primo tentativo di accostarli diventano devastanti quanto il fiammifero gettato sulla benzina. Tant'è che gli omicidi, le rivoluzioni, le guerre, le migrazioni, i fallimenti e le catastrofi ambientali ormai sono senza soluzione di continuità.

Forse noi umani siamo vittime di un grande equivoco. Da cittadini sovrani ci sentiamo liberi di muoverci senza limiti al pari degli animali, dimenticando che non potremo avere mai la stessa consapevolezza, perché gli animali sono rimasti alunni del Creato, sono dotati dell'istinto per muoversi con intelligenza nell'habitat in cui sono nati.
Noi umani invece siamo un prodotto culturalmente modificato, programmati non per "fare bene" un mestiere o una specifica professione, ma "per fare soldi" partecipando al festival della distruzione, produzione, consumo, profitto.
Insomma è la cultura non la politica a delimitarci la libertà consapevole e produttiva. Quella illimitata che pretendiamo dalla politica è libertà omicida o suicida.
Un ingegnere, un avvocato, un commercialista che osasse entrare e muoversi liberamente in una sala operatoria, sarebbe inconsapevole e pericoloso più di un elefante in una cristalleria. 
Un professore di italiano che non conoscesse le lingue, spostato in un'altra nazione, fra un popolo che parla un'altra lingua, sarebbe un Illustrissimo analfabeta.
Insomma, è una tragica illusione pensare che sia la "buona" politica a rendere il cittadino illimitatamente libero, consapevole, responsabile. 
A delimitare la libertà degli uomini che non vogliono essere distruttivi, è la qualità e quantità della loro "cultura" se degna di questo nome.
Il peggiore tiranno di qualunque Popolo non è politico, economico o finanziario, ma culturale. Ogni individuo può muoversi senza danno per sé e per gli altri, nello spazio circoscritto della sua specializzazione.
Nemmeno il più genio del mondo ha la percezione totale della nazione In cui vive o peggio dell'intero pianeta. E quindi possiamo dire che la civiltà umana è come una nave piena zeppa di ufficiali ma priva di capitano che abbia il controllo totale del mezzo e degli uomini, che sappia tracciare o modificare una rotta che salvi tutti.

Al capezzale del mondo malato gli intellettuali accreditano a sé i meriti del poco che sembrerebbe funzionante; e addebitano i guasti che affliggono l'umanità ai loro colleghi intellettuali prestati alla politica, Industria e finanza. Servirebbe un bagno mondiale di autocritica, partendo dal grande Carl Gustav Jung che ci ha fornito la chiave con queste inequivocabili parole:
"Se le cose grandi vanno male, è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male"

Franco Luceri