martedì 26 novembre 2019

La destra italiana è contro la BCE ?


Non so quanti dei 19 stati che hanno adottato l'euro hanno consegnato alla BCE la loro sovranità monetaria. 
Ma da quel momento, credo possa accettare di governare un paese che si è amputato la sovranità e ha rinunciato alla proprietà della moneta (come dicono dell'Italia ) soltanto un ignorante in fatto di economia, anche se ha immagazzinato nel cervello tutto il resto dello scibile umano.
Un matematico o un economista accetterebbe obtorto collo l'incarico di "Premier senza portafoglio", con la responsabilità di governare un intero Popolo senza disporre delle risorse economiche necessarie per far fronte almeno alle emergenze climatiche, economiche, sanitarie o alle turbolenze finanziarie imprevedibili.
Perché sarebbe come accettare di fare la spesa per qualcuno che ti allunga l'elenco delle cose da comprare, ma dopo avertelo mostrato, il portafoglio se lo rimette in tasca. Come dicesse, pensaci tu ai soldi, prestateli a strozzo e arrangiati.
Ma per fare ora i conti in Italia dopo un trentennio di questo andazzo, con un diluvio di disoccupati e di pensionati che non ce la fanno, un debito pubblico astronomico, l'imprenditoria in disarmo e il territorio in disfacimento, il popolo italiano dovrebbe arretrare come diritti  e qualità della vita almeno di un secolo e mezzo a prima dell'Unità d'Italia.
Viviamo come asini nel frastuono con due scuole di pensiero che ci ubriacano di notizie contrapposte: una che attribuisce tutte le colpe alla mafia finanziaria mondiale e l'altra che considera terroristi quelli che vedono nella " presunta " perdita della sovranità monetaria la causa di tutti i mali italiani ed europei.
Per quel poco che ne capisco Io non esiste un solo sistema che sia al 100% legale o criminale, salvifico o distruttivo, la differenza la fa sempre l'onestà e l'intelligenza degli uomini.
Ma è evidente che il frastuono mediatico riguardo alla nostra sovranità monetaria "illegalmente?" ceduta alla BCE, non disturba la magistratura italiana, che non trova una sola notizia criminis di cui occuparsi.
Io non so quando possa finire questa Giostra di matti, col mondo della finanza europea e mondiale combattuto peggio della mafia, e a che prezzo politico economico e sociale finirà.

lunedì 18 novembre 2019

Noi umani siamo più autonomi o più automi?


Forse i sistemi sociali  non sono da restaurare ma da ripensare; perché se si rappresenta la realtà con parole sbagliate ci si infila in un vicolo cieco. E non di rado con largo spargimento di sangue.
Come definire giuridicamente un fornaio lavoratore autonomo, pur sapendo che per il grano dipende dal contadino, per la farina dal mugnaio e per il profitto quotidiano, fisco permettendo, dai consumatori di buon appetito.
O considerare lavoratore dipendente, chi, autonomamente, produce forza lavoro, e indipendente l'imprenditore (al 90%  povero quanto il lavoratore e anche di più ) che quel lavoro ha bisogno di comprarlo e pagarlo.
Può dirsi forse indipendente solo chi possiede denaro per comprare beni o servizi? Certamente no.
Anche il banchiere che possiede denaro a vagonate è dipendente dai risparmiatori e dalla clientela che compra prestiti e restituisce profitto. Se i mutuatari non avessero bisogno dei mutuanti, i banchieri mangerebbero mazzette di denaro dei risparmiatori, senza un centesimo di profitto, quindi non è autonomo nemmeno chi ha tanto denaro da poterlo prestare.
Indipendente o autonomo è chi possiede qualcosa che non dipende da nessuno, cioè il lavoratore che produce forza lavoro a prescindere se serve a lui o se viene acquistata da terzi, ma giuridicamente è configurato come dipendente.
Mi sa che la civiltà umana è montata alla rovescia ! I soggetti solo dipendenti o solo autonomi esistono nella fantasia prima dei filosofi e poi dei legislatori, ma di fatto siamo tutti culturalmente e materialmente interdipendenti.
Perciò è una millenaria falsificazione giuridica dividere l'umanità in lavoratori dipendenti poco o niente responsabili, e lavoratori autonomi omniresponsabili.
Questo fatto non ha messo solo i popoli ( per un secolo comunisti contro capitalisti e viceversa ) ma persino i singoli individui in guerra con se stessi, arricchendo i sistemi stato di classi sociali antagoniste: sfruttati e sfruttatori, impotenti e potenti, deboli e forti, poveri e ricchi, onesti e disonesti, contribuenti ed evasori, impegnati a farsi la guerra a livello locale e mondiale e ad affondare in massa, posto che siamo tutti in un'unica barca chiamata pianeta Terra che incomincia ad avere qualche difficoltà a sopportarci.
A giudicare dalle condizioni italiane e mondiali: Venezia annega e l'Amazzonia brucia; i capitani della cultura, politica, mercato e finanza che governano questa Babele mondiale, avranno pure  i titoli e il potere per farlo al meglio; ma a giudicare dai fatti, sembrerebbero appena una punta più sobri di ubriachi all'uscita dall'osteria.

mercoledì 13 novembre 2019

Se dalla politica non piove perequazione piove distruzione


Se istruisci un popolo non puoi più schiavizzarlo perché ti ammazza in quattro e quattr'otto. E se lo istruisci bene per lasciarlo libero, diventa ingovernabile. Non si lascia più guidare dalla politica sulla strada del BENE COMUNE, ma guida gli illusi del potere sulla via che ritiene migliore per sé.
Acquisisce laurea e master a spese della collettività, e se non riesce a sfruttarli in Italia nemmeno a colpi di corruzione, poi corre a monetizarli all'estero a vantaggio di altri popoli magari nemici dell'Italia e degli italiani.
La buona politica è quella che non asfalta una strada per lasciare sterrata un'altra, sapendo bene che la massa dei lavoratori, potendo scegliere liberamente si riverserà sulla strada asfaltata che troverà socialmente ed economicamente più vantaggiosa. E gli acefali della politica italiana hanno fatto esattamente così in 7 decenni, con l'avallo del sindacato dei lavoratori. 
Hanno asfaltato la strada del lavoro dipendente e lasciato sterrata quella del lavoro autonomo, ottenendo così, come encomiabile risultato, (per cessazione o fallimento di imprese) un ingorgo di lavoratori disoccupati e una rarefazione dei lavoratori autonomi: imprenditori e professionisti onesti.
Ora servirebbe la politica opposta, quella che privilegia il profitto al salario per riequilibrare la barca Italia che sta affondando, ma i numeri per fare politica li hanno soltanto i lavoratori e i pensionati che alla politica continuano a chiedere lo sgozzamento fiscale dei padroni dimenticando che i padroni onesti li hanno già tutti accoppati da un pezzo e i criminali che sono rimasti non sono più governabili né con le manette né con la ghigliottina.
Sono imprenditori mobili più mobili di un pugile sul ring capace di schivare i colpi dell'avversario e di assestargli i suoi. Vedi Taranto. Hanno già il loro bravo paradiso fiscale e la valigia pronta per delocalizzare. E se non bastasse citano  pure l'Italia per danni.
In democrazia la buona politica non si fa migliorando le scuole guida e distribuendo patenti ma asfaltando le strade a cominciare da quella del lavoro autonomo da cui ha origine l'incremento dei salari, la libertà, la giustizia sociale e la salvezza integrale di popolo e Stato.

lunedì 11 novembre 2019

Di salute cagionevole è solo la finanza


L'intera umanità teme il mondo della finanza come gli ebrei il nazzismo. Di questo passo i banchieri "filantropi" potrebbero produrre più devastazione di comunismo e nazismo assommati.
E pure basta poco per scoraggiare il cannibalismo finanziario e alla lunga estinguere la razza dei banchieri, che nella UE, con la destrezza di borseggiatori, hanno sottratto a 19 popoli sovrani la proprietà della moneta e alla politica il potere di stamparla e governare autonomamente senza la paura del debito pubblico, della montagna di interessi passivi e dello spread assassino, che la tengono, ( almeno in Italia sembra così ) costantemente al guinzaglio della finanza mondiale, come una cagnetta impaurita.
Da come ci presenta la realtà il mondo dell'informazione, pensiamo che gli stati siano tutti di salute cagionevole mentre la finanza sembra un bunker inespugnabile e resistente persino alla bomba atomica. Ma è l'esatto contrario: di salute cagionevole è la Finanza locale e mondiale.
Oggi i banchieri sembrano di ottima salute perché hanno il potere di stampare denaro; ma ci sono, (anche escludendo i falsari), altri tipografi concorrenziali che mettono in forse la sopravvivenza dei banchieri.
Sono gli imprenditori, che impiegando i laboratori, producono ricchezza reale: profitto, salari e tasse, ed è come se stampassero banconote di un valore immensamente più grande per l'intera collettività, perché reale espressione del valore del Popolo produttivo contributivo e dello Stato perequativo.
Quindi il compito della Finanza è quello di impedire alle zecche concorrenziali della imprenditoria, di entrare in competizione con la zecca bancaria che si è arrogata il potere di concentrare ricchezza sporcando di inchiostro la carta. 
Ma se non trovasse in giro povertà da fingere di alleviare, la filantropica finanza mondiale diventerebbe anoressica  e defunta.
Perché è la povertà dei popoli a fare ricchi i banchieri, e inossidabile il loro potere persino di condizionare e piegare la politica e non solo la politica ai loro "pulitissimi" interessi privati.
Vi siete mai chiesti perché nel sud povero d'Italia dove le imprese falliscono a grappoli le banche fanno profitti astronomici e nelle regioni del nord straripanti di imprese ricche le banche falliscono? Perché è il fallimento socio economico dei popoli a fare ricchi i banchieri. Lo sviluppo li ammala e li uccide e la recessione li tiene in ottima salute.
Perciò, ogni volta che possono insinuarsi da unti del Signore nel potere politico, i banchieri spediscono a Palazzo Chigi i loro cavalli di Troia, autentici geni  nel favorire l'indebitamento o accelerare la bancarotta del Popolo e dello Stato, che per la Finanza italiana europea e mondiale è tutto grasso che cola.
Però ad onor del vero va detto, che se i finti vegetariani della politica italiana, ora impegnati in un finto taglio di privilegi, ritornassero padroni della "ZECCA", come nella prima Repubblica, ipso facto sì riconvertirebbero al cannibalismo finanziario mondiale come e più di prima.

lunedì 4 novembre 2019

Dov'è lo scandalo?


Questo pezzo è stato scritto nel 2013 e ripubblicato su pensalibero.it del 4/11/19

Non è escluso che all’origine i cavernicoli si siano scandalizzati perché l’acqua è umida, il fuoco brucia e una testata contro la roccia fa venire l’emicrania. Ma se avessero continuato inutilmente ad ammorbidire la roccia a capocciate, come noi italiani la politica, la giustizia, l’informazione e il mercato, di sicuro ci avrebbero rimesso le penne e estinto la razza umana.
Quindi, l’unica cosa scandalosa in Italia, è conservare lo status quo per continuare a meravigliarci all’infinito che i PM comunisti sono i persecutori di Berlusconi, i politici italiani sono una casta ladra, i giornalisti sono pennivendoli, gli imprenditori sono sfruttatori, truffatori, falsificatori ed evasori.
E dov’è lo scandalo? Se affidi un orfanello ad una coppia di amorevoli cannibali, non troverai certo scandaloso che se lo mangino, ma che corrano in tribunale a chiederne l'adozione. E se ospiti una famiglia di ebrei in un campo di sterminio nazista, puoi scandalizzarti solo se la ritrovi al bar felice a gustarsi un gelato, non se sparisce nel nulla.
Certo, la giustizia, l’informazione e il mercato sono quelle che sono. Ma in Italia dov’è la cultura e la politica in grado di migliorarle? Berlusconi è un portatore sano di tifo calcistico. E’ figlio e padre di una razza di guelfi e ghibellini, neri e rossi, atei e cattolici, fascisti e comunisti, milanisti e interisti, tutti divisi in due squadre di campioni nel tiro alla fune, che quando la squadra perdente allenta la presa, la vincente vince, ma finendo come Berlusconi col culo per terra.
Perciò in Italia è solo scandaloso scandalizzarsi. Avremmo dovuto farlo quando il visus della competizione si propagava per contagio dallo sport e dal mercato al mondo della cultura e da li alla politica e poi alla giustizia.
Ora i comunisti e i fascisti potremo pure sfrattarli dalla politica, ma non più dalla istruzione, informazione, burocrazia e giustizia. E se quelle istituzioni che avrebbero dovuto essere apolitiche, imparziali e terze, sono da mezzo secolo, schierate e politiche, l’Italia come avrebbe potuto non trasformarsi in quella repubblica delle banane che è?
Ma voi direte dove è la prova che la giustizia italiana è di parte. Semplice. Le sentenze definitive che dovrebbero acquietare la sete di vendetta e di rivalsa nel popolo, in Italia sono una istigazione al linciaggio, se non proprio a delinquere. Se condannassero Berlusconi a 30 anni di galera, i comunisti farebbero carte false per appioppargli l’ergastolo, e se beccasse quello, vorrebbero la pena di morte, e se gli dessero quella, la vorrebbero a testa in giù come Mussolini a piazzale Loreto, e ci sarebbe persino chi lo preferirebbe legato e squartato da due tir lanciati in direzione opposta.
Insomma, il feroce accanimento persecutorio e vendicativo dei comunisti, contro il mangiacomunisti Berlusconi, è più che giustificato: è scandaloso solo scandalizzarsi; perché se i fascisti avessero potere farebbero altrettanto ai comunisti.
Se nella magistratura è diventato normale che ci siano PM e Magistrati comunisti e fascisti, è il minimo sindacale che il Berlusconi finisca condannato da un tribunale comunista o assolto da uno fascista, posto che la finalità del comunismo è rendere fuorilegge i padroni sfruttatori ed evasori a prescindere come lui, e quella del fascismo legittimarli.
Provate voi, (in un Paese dove si può finire accoltellati a trovarsi per sbaglio nei pressi di uno stadio dopo una partita persa da chi era certissimo di vincerla) ad assommare in un piccolo uomo, la proprietà del Milan, di un impero economico, di uno mediatico, del partito azienda PDL, e la proprietà di Palazzo Chigi per tre legislature, e vedrete se quel poveretto non deve proteggersi persino dalla sua stessa mano sinistra che lo vuole accoltellato e dalla destra che non ce la fa a proteggerlo.
Io non so se il Presidente Napolitano ha voluto illudersi o illuderci sponsorizzando quello Letta, come governo delle “larghe intese”. Ma lasciando a magistrati, politici e giornalisti fanatici, piena libertà, si sarà illuso pure lui che, a spese di quel fesso del popolo italiano che non ce la fa più, non lo avrebbero mai ridotto in quel “governo delle lacerazioni mortali” che è.