lunedì 18 novembre 2019

Noi umani siamo più autonomi o più automi?


Forse i sistemi sociali  non sono da restaurare ma da ripensare; perché se si rappresenta la realtà con parole sbagliate ci si infila in un vicolo cieco. E non di rado con largo spargimento di sangue.
Come definire giuridicamente un fornaio lavoratore autonomo, pur sapendo che per il grano dipende dal contadino, per la farina dal mugnaio e per il profitto quotidiano, fisco permettendo, dai consumatori di buon appetito.
O considerare lavoratore dipendente, chi, autonomamente, produce forza lavoro, e indipendente l'imprenditore (al 90%  povero quanto il lavoratore e anche di più ) che quel lavoro ha bisogno di comprarlo e pagarlo.
Può dirsi forse indipendente solo chi possiede denaro per comprare beni o servizi? Certamente no.
Anche il banchiere che possiede denaro a vagonate è dipendente dai risparmiatori e dalla clientela che compra prestiti e restituisce profitto. Se i mutuatari non avessero bisogno dei mutuanti, i banchieri mangerebbero mazzette di denaro dei risparmiatori, senza un centesimo di profitto, quindi non è autonomo nemmeno chi ha tanto denaro da poterlo prestare.
Indipendente o autonomo è chi possiede qualcosa che non dipende da nessuno, cioè il lavoratore che produce forza lavoro a prescindere se serve a lui o se viene acquistata da terzi, ma giuridicamente è configurato come dipendente.
Mi sa che la civiltà umana è montata alla rovescia ! I soggetti solo dipendenti o solo autonomi esistono nella fantasia prima dei filosofi e poi dei legislatori, ma di fatto siamo tutti culturalmente e materialmente interdipendenti.
Perciò è una millenaria falsificazione giuridica dividere l'umanità in lavoratori dipendenti poco o niente responsabili, e lavoratori autonomi omniresponsabili.
Questo fatto non ha messo solo i popoli ( per un secolo comunisti contro capitalisti e viceversa ) ma persino i singoli individui in guerra con se stessi, arricchendo i sistemi stato di classi sociali antagoniste: sfruttati e sfruttatori, impotenti e potenti, deboli e forti, poveri e ricchi, onesti e disonesti, contribuenti ed evasori, impegnati a farsi la guerra a livello locale e mondiale e ad affondare in massa, posto che siamo tutti in un'unica barca chiamata pianeta Terra che incomincia ad avere qualche difficoltà a sopportarci.
A giudicare dalle condizioni italiane e mondiali: Venezia annega e l'Amazzonia brucia; i capitani della cultura, politica, mercato e finanza che governano questa Babele mondiale, avranno pure  i titoli e il potere per farlo al meglio; ma a giudicare dai fatti, sembrerebbero appena una punta più sobri di ubriachi all'uscita dall'osteria.

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