mercoledì 13 novembre 2019

Se dalla politica non piove perequazione piove distruzione


Se istruisci un popolo non puoi più schiavizzarlo perché ti ammazza in quattro e quattr'otto. E se lo istruisci bene per lasciarlo libero, diventa ingovernabile. Non si lascia più guidare dalla politica sulla strada del BENE COMUNE, ma guida gli illusi del potere sulla via che ritiene migliore per sé.
Acquisisce laurea e master a spese della collettività, e se non riesce a sfruttarli in Italia nemmeno a colpi di corruzione, poi corre a monetizarli all'estero a vantaggio di altri popoli magari nemici dell'Italia e degli italiani.
La buona politica è quella che non asfalta una strada per lasciare sterrata un'altra, sapendo bene che la massa dei lavoratori, potendo scegliere liberamente si riverserà sulla strada asfaltata che troverà socialmente ed economicamente più vantaggiosa. E gli acefali della politica italiana hanno fatto esattamente così in 7 decenni, con l'avallo del sindacato dei lavoratori. 
Hanno asfaltato la strada del lavoro dipendente e lasciato sterrata quella del lavoro autonomo, ottenendo così, come encomiabile risultato, (per cessazione o fallimento di imprese) un ingorgo di lavoratori disoccupati e una rarefazione dei lavoratori autonomi: imprenditori e professionisti onesti.
Ora servirebbe la politica opposta, quella che privilegia il profitto al salario per riequilibrare la barca Italia che sta affondando, ma i numeri per fare politica li hanno soltanto i lavoratori e i pensionati che alla politica continuano a chiedere lo sgozzamento fiscale dei padroni dimenticando che i padroni onesti li hanno già tutti accoppati da un pezzo e i criminali che sono rimasti non sono più governabili né con le manette né con la ghigliottina.
Sono imprenditori mobili più mobili di un pugile sul ring capace di schivare i colpi dell'avversario e di assestargli i suoi. Vedi Taranto. Hanno già il loro bravo paradiso fiscale e la valigia pronta per delocalizzare. E se non bastasse citano  pure l'Italia per danni.
In democrazia la buona politica non si fa migliorando le scuole guida e distribuendo patenti ma asfaltando le strade a cominciare da quella del lavoro autonomo da cui ha origine l'incremento dei salari, la libertà, la giustizia sociale e la salvezza integrale di popolo e Stato.

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