lunedì 30 dicembre 2019

Urge miracolo !


Destri e sinistri la smettano di beccarsi come condomini di pollaio. Perché ha ragione la sinistra che accusa la destra di non aver saputo ingravidare il mercato di produttività e la giustizia di perequazione. Ma ne ha almeno altrettanta la destra che accusa la sinistra di non aver saputo insegnare agli italiani i doveri, la produttività e la responsabilità. 
Gestendo in regime di monopolio istruzione e informazione, ha radicato nel cervello dei lavoratori, peggio di gramigna, l'ossessiva rivendicazione di diritti impossibili e nei lavoratori autonomi l'idiota rassegnazione a salvarsi dalle devastazioni della politica comunista evadendo o corrompendo politica e burocrazia, tanto da legittimare il potere corrotto e rapace ad essere forte con i deboli da ripulire come una lisca di pesce e debole con i forti da cui spremere tangenti.
E hanno torto marcio entrambi, comunisti e liberali, perché non hanno nemmeno tentato di arginare gli errori che per sette decenni hanno imputato  e continuano ad imputare ai loro avversari politici.
Rimpallandosì le responsabilità stanno producendo in questa povera Italia e a danno degli italiani un livello di devastazione morale e materiale mai riscontrato nemmeno durante la prima e la seconda guerra mondiale assommate.
Il mio amico Alberto Simone ha scritto: "se dall'unità d'Italia, il sud non esce dalla povertà, vuol dire che la formula politico-economica per schiavizzarci è perfetta."
E tale lo è scientificamente. Ci sono due modi per legittimare chi è al potere: aiutarlo sottobanco per incassare favori; oppure combatterlo per convertirlo in compagno di merende. Proprio quello che i 5 Stelle e i Mattei stanno facendo in quest'ultima legislatura. 
Prima hanno combattuto Renzi e si sono sposati Salvini. Poi, finiti i baci abbracci col Matteo numero uno, sono convolati in seconde nozze col Matteo due. 
Ora i baci e abbracci sono per Renzi, e le parole di fuoco come fascista razzista nazista sono riservate in esclusiva a Matteo Salvini.
Ma tranquilli, niente paura, l'indecente spettacolo continua con relativo strascico di incriminazioni per chi osasse proporsi da unto del Signore salvatore degli italiani.
Se mai a palazzo Chigi dovesse entrarci un dittatore sanguinario, modello Stalin o Hitler, da li ne uscirebbe dissanguato, perché in Italia il potere è talmente polverizzato che manco Dio ne avrebbe abbastanza per governare la foresta delle istituzioni italiane anarchiche, che di diritto o di fatto operano per garantire privilegi e potere ai farabutti, e incremento infinito dello sfascio nazionale per i poveri sudditi.

La miscela divina geni-cretini è inalterabile


Per millenni la cultura occidentale è servita a formare persone e produrre cose di altissimo e rarissimo valore. Ma da alcuni decenni sta devastando a tal punto il pianeta, da mettere in forse il futuro dell'umanità. 
E la ragione è ovvia. La miscela geni-cretini (resistente a qualunque manipolazione pedagogica) è "made in padreterno": decide Lui di quanti Galileo, Leonardo o Einstein va rifornita la massa dei cretini condannata a sapere sempre di più ma a capire sempre di meno.
E pure ciò non basta a rinsavire gli umani, visto che il sistema scolastico italiano e direi mondiale si arroga il potere di convertire l'intera fornitura di cretini veri in geni finti e ormai con i popoli e il pianeta al collasso siamo al "sisalvichipuò". 
Privo di titoli, il cretino rimane ai margini del sistema sociale con braccia robuste al servizio dell'agricoltura, pesca, industria, commercio, o nettezza urbana. Ma se può esibire laurea, master e una ricca bustarella sottobanco, nemmeno stalin, hitler e mussolini associati riescono ad impedirgli di arrampicarsi fino al vertice delle istituzioni da classe dirigente acefala, sfruttatrice e tiranna. 
E provate voi a immaginare le vagonate di valore aggiunto che può produrre a vantaggio del sistema Stato, un cretino che può certificare, con titoli e mezzi di essere competente, anzi genio. Salvo poi, una volta agguantato il potere, offrirsi da utile idiota agli squali del mercato e della finanza o mettere all'incasso a colpi di bustarelle la forza schiavizzante del potere culturale, sociale, politico, economico di cui è "portatore malato".
Come dire, che l'istruzione, a colpi di finta formazione, asfalta la strada e accende semaforo verde per l'accesso alle istituzioni al gregge dei devastatori letali di popolo, Stato e pianeta.
E quando l'esercito dei cretini pubblici ha occupato poltrone sedie e strapuntini, alla sparuta minoranza di intelligenti veri che da li non fosse ancora fuggita, non resterebbe che rassegnarsi e arrendersi, perché in democrazia non esiste progetto di risanamento o di buongoverno che si possa avviare o completare senza il consenso dei più.

L'enorme massa di geni finti pubblici e privati che avendo ricevuto dal mondo della cultura un cervello del valore di un vaso da notte e il potere politico di metterlo a frutto a danno degli altri senza responsabilità, non se lo lascia certo svalutare.

domenica 22 dicembre 2019

La vera cultura salva i popoli, il resto è aria fritta.


Tiranni criminali e popoli ignoranti hanno procreato e nutrito l'umanità per millenni.
Poi sono arrivati i popoli democratici, i loro governi, i professori, i giornalisti, i professionisti e gli scienziati so tutto io, a sbarrare il futuro all'umanità distruggendo il pianeta.
I contadini, scarpe grosse e cervello fino, persino se governati da tiranni, hanno regalato al genere umano per diecine di millenni geni di tutte le razze da Talete ad Einstein e passando per Socrate, Platone, Aristotele, Pitagora, Galilei, Leonardo, Michelangelo e via elencando. Tutti portatori sani di cultura ed arte ineguagliati e forse ineguagliabili.
Poi, una volta accoppati i tiranni e fintamente alfabetizzati e democratizzati gli umani, il conto alla rovescia per la lievitazione dello sfascio e la distruzione del pianeta si è innescato con la semplicità di un cambio di marcia o un colpo di acceleratore ad una Ferrari di Formula 1, per merito dei cacasenno laureati, masterizzati e in-degnamente prestati alla politica, alla burocrazia, alla giustizia, al mercato, alla finanza per sfruttare umanità e pianeta fino all'autodistruzione.
Ovunque, salvo rare e pregevoli eccezioni, la malacultura ha generato malapolitica. E in Italia siamo arrivati ad un tragico livello di stupidità, perché i governanti non hanno capito che l'opposizione (sale della democrazia), è sacrosanta in Parlamento, dove Deputati e Senatori sono tenuti a sindacare l'operato del governo, tramutando in legge i decreti o bocciandolì. Ma replicare nel governo, (che almeno moralmente dovrebbe essere un'istituzione terza, a garanzia di uguaglianza e giustizia sociale) la stessa feroce opposizione (salva poltrone e privilegi per classe dirigente onesta fino alla lira) che destra e sinistra si fanno nelle aule parlamentari, è devastante quanto l'apocalisse, quando e dove ci sono problemi che necessitano di interventi veloci o immediati per salvare la borsa e la vita di una regione o di un intero Popolo. 
Vi basti pensare ai problemi incancreniti  dei terremotati, alluvionati, disoccupati, 5 milioni di poveri assoluti, e i problemi Ilva e Alitalia (per non parlare poi del debito pubblico astronomico) che ci trasciniamo come palla al piede del sistema economico Italia agonizzante.
Governare litigando, come coniugi a rischio separazione, mentre la montagna delle emergenze ci frana addosso, se non è giuridicamente criminale è a dir poco demenziale.

lunedì 16 dicembre 2019

Strozzini e filantropi: che siano compagni di merende?


Per quanto la natura e la cultura vogliano diversificarci, la finalità complessiva di ogni Popolo o di tutto il Genere Umano è unica ed immutata dalle caverne ad oggi: correre per istinto di conservazione dalla povertà alla ricchezza alla massima velocità di cui si è capaci.
C'è chi, pur terrorizzato dalla povertà e dall'egoismo si muove onestamente, ma così resta povero o lo diventa anche se ricco.
C'è chi punta a conservarsi ricco, sfruttando e macellando tutti i poveri che gli capitano a tiro, ma anche tutti i ricchi che non hanno la stoffa per rimanerci tali a vita.
E c'è chi si finge nemico giurato dei ricchi e strenuo difensore dei poveri, ma ci specula e arricchisce da professionista  del  caporalato, offrendoli a milioni in pasto alle consorterie finte legali ma vere criminali del mercato globale.
Perciò non fatevi prendere per il lato B, dagli arrampicatori sociali della cultura, politica, sindacato, stampa, mercato o finanza. 
Che si fingano di destra o di sinistra di centro-destra o di centro-sinistra o di centro, o di sopra o di sotto, la finalità per cui pensano e agiscono è unica per tutti e 7 i miliardi di umani; fuggire dalla povertà in tre modi: lavorando onestamente da cani, o sfruttando il prossimo in perfetta legalità ma scarsa moralità, oppure arraffando ricchezza da avanzi di galera.
C'è solo da capire se il generatore dei peggiori guasti per l'umanità siano davvero come tutti crediamo, solo i Banchieri e gli Esattori, oppure si siano giá attrezzati di compagni di merende nel mondo della cultura, ricco di professionisti autorevoli e onesti, ma anche Fior Fior di truffatori, di filantropi finti e caporali veri, che arricchiscono due volte: fingendo di salvare poveri, e poi consegnandoli ormai rassegnati a perdere la borsa e la vita, al mattatoio dei ricchi.
Nel secolo scorso mezzo mondo pensò che l'abolizione del diritto di proprietà avrebbe portato all'estinzione la razza degli umani ingordi e rapaci, ma l'egualitarismo comunista portò a l'estinzione pure quella degli altruisti e dei capaci.
Ora che il freno del Comunismo si è rotto, l'intera umanità è affidata a l'acceleratore del liberismo, col suo ossessivo diritto di proprietà, sfascia popoli stati e pianeta.
Mi sa che dovremmo affrettarci a tirare il freno a mano, prima che sia tardi per tutto e per tutti.

martedì 10 dicembre 2019

Oggi chi ti tira fuori dalla "mer..", lo fa per farti del bene?


Se in disaccordo coi più, ti capita di pensare che le case farmaceutiche sono la salvezza dei popoli, tranquillo, stai andando bene. Quelle, a differenza dei becchini, i profitti possono farli solo con te vivo. 
Perciò, visto che siamo in argomento, ti conviene non dimenticare mai che i moderni sistemi sociali non sono altro che lussuose agenzie di pompe funebri. Consorterie di strozzini ed esattori in giacca e cravatta che fanno profitti ripulendo piccoli e medi proprietari, se onesti, o pessimi amministratori dei loro beni.
Che per debolezza culturale o intellettiva, scarso potere politico, cronica incapacità di corrompere, stato di insolvenza momentaneo o lungo stato di necessità tipico degli onesti di qualunque razza, diventano prima o poi vittime del cannibalismo finanziario e/o tributario moderno.
Eserciti di "autorevoli" cultori in scienze giuridiche, tributarie e finanziarie capaci di garantire alla clientela, che la loro malattia economica evolva "felicemente" in bancarotta, e che dopo spolpati e ripuliti a regola d'arte, possano scegliere in assoluta libertà, se rimanere in braghe di tela o andarsene in cappotto di legno.
E ora che vi ho raccontato come lo Stato italiano spreme i suoi contribuenti onesti e morti di fame per ingrassare i miliardari, vi racconto come sperpera la ricchezza pubblica importando disperati dall'Africa per affamarli e allungare l'esercito dei poveri italiani.
Un morto di fame non può offrire un pranzo completo manco in trattoria e si spaccia da benestante pagando il caffè a l'amico meno costoso che non ha consumato brioches.
In Italia, i morti viventi della politica finta, di questa filosofia ne hanno ricavato una professione super redditizia e riescono a mischiarsi ai politici veri e a sembrare più veri dei politici veri con un piccolo gioco di prestigio. Fanno i finti filantropi col portafoglio altrui: offrono caffè senza brioche, elemosina senza lavoro, salvataggio senza salario, presente senza futuro.
Non potendo offrire salvezza salariale manco ai loro figli e nipoti, offrono salvataggi in mare agli immigrati. E quando li hanno scaricati sul suolo italiano il loro programma filantropico truffa è in-felicemente abortito. Concluso con un pienone di consensi e profitti elettorali e finanziari per i primi e di fame per gli ultimi, che un lavoro onesto e degnamente retribuito non lo vedranno mai.
La vera salvezza socio politico economica dopo il finto salvataggio, è un programma troppo ambizioso per gli accattoni della politica di sinistra e i ladroni della politica di destra.

I mattoni, la malta e i muratori di un paradiso fiscale


A fare civile o barbaro un popolo sono gli intellettuali. E l'Italia è afflitta da una tragica carestia di liberi pensatori, di pedagogisti e comunicatori capaci di formare e nutrire cervelli autonomamente pensanti.
Sono tutti archi di scienza ma dimenticano che in democrazia bisogna convincere non costringere. Pretendere di maturare cervelli malmenando gli ignoranti è fallimentare.
Se le democrazie fossero il governo dei pochi, per quello che vale l'onorevole e professor Sgarbi come persona, nel mondo della cultura e della politica, dovremmo definirlo Dio. Ma per nostra disgrazia sono il governo dei più, come dire dei meno dotati intellettualmente, e liberissimi di accettare o rifiutare gli sgarbismi dei più dotati.
E poiché Capre e Montoni sono comproprietari della stessa barca chiamata Italia, costantemente a rischio affondamento, l'unico modo che hanno i montoni per rendere inoffensive e produttive le capre, è quello di indurle ad un comportamento virtuoso ma facendoglielo sentire non solo conveniente, ma come una loro libera scelta.
Ecco perché nel mondo si sono affermati due ben distinti modelli di Stato: i paradisi fiscali impegnati ad attrarre banchieri e gli inferni fiscali all'italiana, per scacciare banchieri e fare incetta di barboni.
E se questa è la nostra realtà oggettiva da cui partire, una domanda sorge spontanea: poiché Inferno e paradiso sono agli antipodi, è più intelligente chi si organizza per governare un paradiso sociale convincendo le masse, oppure chi crede di costruirlo brutalizzandole con imposizioni come la lotta all'evasione fiscale che riduce al fallimento milioni di piccoli imprenditori e lavoratori e non di rado al suicidio, per proteggere e ingrassare i grossi "prenditori": le multinazionali economiche, finanziarie e mediatiche, fino a convertire l'ex paradiso italiano, (millenaria terra di geni, santi, navigatori ed eroi), nel peggiore inferno fra le presunte democrazie civili e progredite dell'occidente?

domenica 1 dicembre 2019

Eleggibili dovrebbero essere le idee non i ciarlatani.


A tutt'oggi la buona politica non esiste. I tiranni schiavizzano, i democratici rubano, l'aristocrazia culturale truffa, quella finanziaria e fiscale strozza e rapina. E i  cretini al potere si offrono in massa da utili idioti. 
Un uomo solo al comando è pericoloso, un esercito di incapaci ancora di più. 
Perciò, più che allargare il diritto di voto ai giovani, il diritto di candidarsi aperto a tutti andrebbe chiuso, anzi sbarrato dal neonato al moribondo.
Gli unici candidabili al potere dovrebbero essere i portatori sani di idee che si siano già dimostrate produttive e contributive di valore aggiunto per la collettività ed in perfetta salute. 
Non quelli che si dicono gravidi di idee come montagne, ma dopo un secolo non hanno ancora partorito un topolino, una quattro soldi bucata di ricchezza pubblica, perché in massa tutelano interessi particolari rapaci e non di rado criminali, e prima che la magistratura possa renderli inoffensivi, del Popolo e dello Stato non hanno lasciato nemmeno le impronte digitali.
Dario Franceschini ha commentato le ultime elezioni in Umbria con queste sagge parole: "la destra si ferma col buongoverno".
Verissimo. Il malgoverno della sinistra consegna il potere alla destra. Così come il malgoverno della destra lo restituisce alla sinistra.
Basta con i ciarlatani che garantiscono privilegi per sé, e rovina per popolo e Stato. L'accesso alla pubblica amministrazione dovrebbe essere limitato a chi ha già dimostrato di saper essere produttivo di beni o servizi autonomamente e non strozzando gli italiani con tassi e tasse rapina. Chi ha il potere di vivere con i soldi degli altri può spacciarsi per genio anche se è lo scemo più scemo del paese.
Eleggibile dovrebbe essere il portatore sano di una idea lievitatrice di PIL, non i ciarlatani che truffano l'umanità fingendosi intellettuali illuminati e geniali governanti, ma alla prova dei fatti si rivelano tutti rozzi e rapaci approfittatori.
Servono quattro cose per tentare di salvare gli stati spazzando via le nuvole di Aria Fritta che incombono su tutto il continente almeno da mezzo secolo: progresso scientifico e tecnologico ecosostenibile, cultura non ideologizzata, giustizia sociale concreta e proprietà della moneta restituita ai singoli popoli sovrani d'Europa.

martedì 26 novembre 2019

La destra italiana è contro la BCE ?


Non so quanti dei 19 stati che hanno adottato l'euro hanno consegnato alla BCE la loro sovranità monetaria. 
Ma da quel momento, credo possa accettare di governare un paese che si è amputato la sovranità e ha rinunciato alla proprietà della moneta (come dicono dell'Italia ) soltanto un ignorante in fatto di economia, anche se ha immagazzinato nel cervello tutto il resto dello scibile umano.
Un matematico o un economista accetterebbe obtorto collo l'incarico di "Premier senza portafoglio", con la responsabilità di governare un intero Popolo senza disporre delle risorse economiche necessarie per far fronte almeno alle emergenze climatiche, economiche, sanitarie o alle turbolenze finanziarie imprevedibili.
Perché sarebbe come accettare di fare la spesa per qualcuno che ti allunga l'elenco delle cose da comprare, ma dopo avertelo mostrato, il portafoglio se lo rimette in tasca. Come dicesse, pensaci tu ai soldi, prestateli a strozzo e arrangiati.
Ma per fare ora i conti in Italia dopo un trentennio di questo andazzo, con un diluvio di disoccupati e di pensionati che non ce la fanno, un debito pubblico astronomico, l'imprenditoria in disarmo e il territorio in disfacimento, il popolo italiano dovrebbe arretrare come diritti  e qualità della vita almeno di un secolo e mezzo a prima dell'Unità d'Italia.
Viviamo come asini nel frastuono con due scuole di pensiero che ci ubriacano di notizie contrapposte: una che attribuisce tutte le colpe alla mafia finanziaria mondiale e l'altra che considera terroristi quelli che vedono nella " presunta " perdita della sovranità monetaria la causa di tutti i mali italiani ed europei.
Per quel poco che ne capisco Io non esiste un solo sistema che sia al 100% legale o criminale, salvifico o distruttivo, la differenza la fa sempre l'onestà e l'intelligenza degli uomini.
Ma è evidente che il frastuono mediatico riguardo alla nostra sovranità monetaria "illegalmente?" ceduta alla BCE, non disturba la magistratura italiana, che non trova una sola notizia criminis di cui occuparsi.
Io non so quando possa finire questa Giostra di matti, col mondo della finanza europea e mondiale combattuto peggio della mafia, e a che prezzo politico economico e sociale finirà.

lunedì 18 novembre 2019

Noi umani siamo più autonomi o più automi?


Forse i sistemi sociali  non sono da restaurare ma da ripensare; perché se si rappresenta la realtà con parole sbagliate ci si infila in un vicolo cieco. E non di rado con largo spargimento di sangue.
Come definire giuridicamente un fornaio lavoratore autonomo, pur sapendo che per il grano dipende dal contadino, per la farina dal mugnaio e per il profitto quotidiano, fisco permettendo, dai consumatori di buon appetito.
O considerare lavoratore dipendente, chi, autonomamente, produce forza lavoro, e indipendente l'imprenditore (al 90%  povero quanto il lavoratore e anche di più ) che quel lavoro ha bisogno di comprarlo e pagarlo.
Può dirsi forse indipendente solo chi possiede denaro per comprare beni o servizi? Certamente no.
Anche il banchiere che possiede denaro a vagonate è dipendente dai risparmiatori e dalla clientela che compra prestiti e restituisce profitto. Se i mutuatari non avessero bisogno dei mutuanti, i banchieri mangerebbero mazzette di denaro dei risparmiatori, senza un centesimo di profitto, quindi non è autonomo nemmeno chi ha tanto denaro da poterlo prestare.
Indipendente o autonomo è chi possiede qualcosa che non dipende da nessuno, cioè il lavoratore che produce forza lavoro a prescindere se serve a lui o se viene acquistata da terzi, ma giuridicamente è configurato come dipendente.
Mi sa che la civiltà umana è montata alla rovescia ! I soggetti solo dipendenti o solo autonomi esistono nella fantasia prima dei filosofi e poi dei legislatori, ma di fatto siamo tutti culturalmente e materialmente interdipendenti.
Perciò è una millenaria falsificazione giuridica dividere l'umanità in lavoratori dipendenti poco o niente responsabili, e lavoratori autonomi omniresponsabili.
Questo fatto non ha messo solo i popoli ( per un secolo comunisti contro capitalisti e viceversa ) ma persino i singoli individui in guerra con se stessi, arricchendo i sistemi stato di classi sociali antagoniste: sfruttati e sfruttatori, impotenti e potenti, deboli e forti, poveri e ricchi, onesti e disonesti, contribuenti ed evasori, impegnati a farsi la guerra a livello locale e mondiale e ad affondare in massa, posto che siamo tutti in un'unica barca chiamata pianeta Terra che incomincia ad avere qualche difficoltà a sopportarci.
A giudicare dalle condizioni italiane e mondiali: Venezia annega e l'Amazzonia brucia; i capitani della cultura, politica, mercato e finanza che governano questa Babele mondiale, avranno pure  i titoli e il potere per farlo al meglio; ma a giudicare dai fatti, sembrerebbero appena una punta più sobri di ubriachi all'uscita dall'osteria.

mercoledì 13 novembre 2019

Se dalla politica non piove perequazione piove distruzione


Se istruisci un popolo non puoi più schiavizzarlo perché ti ammazza in quattro e quattr'otto. E se lo istruisci bene per lasciarlo libero, diventa ingovernabile. Non si lascia più guidare dalla politica sulla strada del BENE COMUNE, ma guida gli illusi del potere sulla via che ritiene migliore per sé.
Acquisisce laurea e master a spese della collettività, e se non riesce a sfruttarli in Italia nemmeno a colpi di corruzione, poi corre a monetizarli all'estero a vantaggio di altri popoli magari nemici dell'Italia e degli italiani.
La buona politica è quella che non asfalta una strada per lasciare sterrata un'altra, sapendo bene che la massa dei lavoratori, potendo scegliere liberamente si riverserà sulla strada asfaltata che troverà socialmente ed economicamente più vantaggiosa. E gli acefali della politica italiana hanno fatto esattamente così in 7 decenni, con l'avallo del sindacato dei lavoratori. 
Hanno asfaltato la strada del lavoro dipendente e lasciato sterrata quella del lavoro autonomo, ottenendo così, come encomiabile risultato, (per cessazione o fallimento di imprese) un ingorgo di lavoratori disoccupati e una rarefazione dei lavoratori autonomi: imprenditori e professionisti onesti.
Ora servirebbe la politica opposta, quella che privilegia il profitto al salario per riequilibrare la barca Italia che sta affondando, ma i numeri per fare politica li hanno soltanto i lavoratori e i pensionati che alla politica continuano a chiedere lo sgozzamento fiscale dei padroni dimenticando che i padroni onesti li hanno già tutti accoppati da un pezzo e i criminali che sono rimasti non sono più governabili né con le manette né con la ghigliottina.
Sono imprenditori mobili più mobili di un pugile sul ring capace di schivare i colpi dell'avversario e di assestargli i suoi. Vedi Taranto. Hanno già il loro bravo paradiso fiscale e la valigia pronta per delocalizzare. E se non bastasse citano  pure l'Italia per danni.
In democrazia la buona politica non si fa migliorando le scuole guida e distribuendo patenti ma asfaltando le strade a cominciare da quella del lavoro autonomo da cui ha origine l'incremento dei salari, la libertà, la giustizia sociale e la salvezza integrale di popolo e Stato.

lunedì 11 novembre 2019

Di salute cagionevole è solo la finanza


L'intera umanità teme il mondo della finanza come gli ebrei il nazzismo. Di questo passo i banchieri "filantropi" potrebbero produrre più devastazione di comunismo e nazismo assommati.
E pure basta poco per scoraggiare il cannibalismo finanziario e alla lunga estinguere la razza dei banchieri, che nella UE, con la destrezza di borseggiatori, hanno sottratto a 19 popoli sovrani la proprietà della moneta e alla politica il potere di stamparla e governare autonomamente senza la paura del debito pubblico, della montagna di interessi passivi e dello spread assassino, che la tengono, ( almeno in Italia sembra così ) costantemente al guinzaglio della finanza mondiale, come una cagnetta impaurita.
Da come ci presenta la realtà il mondo dell'informazione, pensiamo che gli stati siano tutti di salute cagionevole mentre la finanza sembra un bunker inespugnabile e resistente persino alla bomba atomica. Ma è l'esatto contrario: di salute cagionevole è la Finanza locale e mondiale.
Oggi i banchieri sembrano di ottima salute perché hanno il potere di stampare denaro; ma ci sono, (anche escludendo i falsari), altri tipografi concorrenziali che mettono in forse la sopravvivenza dei banchieri.
Sono gli imprenditori, che impiegando i laboratori, producono ricchezza reale: profitto, salari e tasse, ed è come se stampassero banconote di un valore immensamente più grande per l'intera collettività, perché reale espressione del valore del Popolo produttivo contributivo e dello Stato perequativo.
Quindi il compito della Finanza è quello di impedire alle zecche concorrenziali della imprenditoria, di entrare in competizione con la zecca bancaria che si è arrogata il potere di concentrare ricchezza sporcando di inchiostro la carta. 
Ma se non trovasse in giro povertà da fingere di alleviare, la filantropica finanza mondiale diventerebbe anoressica  e defunta.
Perché è la povertà dei popoli a fare ricchi i banchieri, e inossidabile il loro potere persino di condizionare e piegare la politica e non solo la politica ai loro "pulitissimi" interessi privati.
Vi siete mai chiesti perché nel sud povero d'Italia dove le imprese falliscono a grappoli le banche fanno profitti astronomici e nelle regioni del nord straripanti di imprese ricche le banche falliscono? Perché è il fallimento socio economico dei popoli a fare ricchi i banchieri. Lo sviluppo li ammala e li uccide e la recessione li tiene in ottima salute.
Perciò, ogni volta che possono insinuarsi da unti del Signore nel potere politico, i banchieri spediscono a Palazzo Chigi i loro cavalli di Troia, autentici geni  nel favorire l'indebitamento o accelerare la bancarotta del Popolo e dello Stato, che per la Finanza italiana europea e mondiale è tutto grasso che cola.
Però ad onor del vero va detto, che se i finti vegetariani della politica italiana, ora impegnati in un finto taglio di privilegi, ritornassero padroni della "ZECCA", come nella prima Repubblica, ipso facto sì riconvertirebbero al cannibalismo finanziario mondiale come e più di prima.

lunedì 4 novembre 2019

Dov'è lo scandalo?


Questo pezzo è stato scritto nel 2013 e ripubblicato su pensalibero.it del 4/11/19

Non è escluso che all’origine i cavernicoli si siano scandalizzati perché l’acqua è umida, il fuoco brucia e una testata contro la roccia fa venire l’emicrania. Ma se avessero continuato inutilmente ad ammorbidire la roccia a capocciate, come noi italiani la politica, la giustizia, l’informazione e il mercato, di sicuro ci avrebbero rimesso le penne e estinto la razza umana.
Quindi, l’unica cosa scandalosa in Italia, è conservare lo status quo per continuare a meravigliarci all’infinito che i PM comunisti sono i persecutori di Berlusconi, i politici italiani sono una casta ladra, i giornalisti sono pennivendoli, gli imprenditori sono sfruttatori, truffatori, falsificatori ed evasori.
E dov’è lo scandalo? Se affidi un orfanello ad una coppia di amorevoli cannibali, non troverai certo scandaloso che se lo mangino, ma che corrano in tribunale a chiederne l'adozione. E se ospiti una famiglia di ebrei in un campo di sterminio nazista, puoi scandalizzarti solo se la ritrovi al bar felice a gustarsi un gelato, non se sparisce nel nulla.
Certo, la giustizia, l’informazione e il mercato sono quelle che sono. Ma in Italia dov’è la cultura e la politica in grado di migliorarle? Berlusconi è un portatore sano di tifo calcistico. E’ figlio e padre di una razza di guelfi e ghibellini, neri e rossi, atei e cattolici, fascisti e comunisti, milanisti e interisti, tutti divisi in due squadre di campioni nel tiro alla fune, che quando la squadra perdente allenta la presa, la vincente vince, ma finendo come Berlusconi col culo per terra.
Perciò in Italia è solo scandaloso scandalizzarsi. Avremmo dovuto farlo quando il visus della competizione si propagava per contagio dallo sport e dal mercato al mondo della cultura e da li alla politica e poi alla giustizia.
Ora i comunisti e i fascisti potremo pure sfrattarli dalla politica, ma non più dalla istruzione, informazione, burocrazia e giustizia. E se quelle istituzioni che avrebbero dovuto essere apolitiche, imparziali e terze, sono da mezzo secolo, schierate e politiche, l’Italia come avrebbe potuto non trasformarsi in quella repubblica delle banane che è?
Ma voi direte dove è la prova che la giustizia italiana è di parte. Semplice. Le sentenze definitive che dovrebbero acquietare la sete di vendetta e di rivalsa nel popolo, in Italia sono una istigazione al linciaggio, se non proprio a delinquere. Se condannassero Berlusconi a 30 anni di galera, i comunisti farebbero carte false per appioppargli l’ergastolo, e se beccasse quello, vorrebbero la pena di morte, e se gli dessero quella, la vorrebbero a testa in giù come Mussolini a piazzale Loreto, e ci sarebbe persino chi lo preferirebbe legato e squartato da due tir lanciati in direzione opposta.
Insomma, il feroce accanimento persecutorio e vendicativo dei comunisti, contro il mangiacomunisti Berlusconi, è più che giustificato: è scandaloso solo scandalizzarsi; perché se i fascisti avessero potere farebbero altrettanto ai comunisti.
Se nella magistratura è diventato normale che ci siano PM e Magistrati comunisti e fascisti, è il minimo sindacale che il Berlusconi finisca condannato da un tribunale comunista o assolto da uno fascista, posto che la finalità del comunismo è rendere fuorilegge i padroni sfruttatori ed evasori a prescindere come lui, e quella del fascismo legittimarli.
Provate voi, (in un Paese dove si può finire accoltellati a trovarsi per sbaglio nei pressi di uno stadio dopo una partita persa da chi era certissimo di vincerla) ad assommare in un piccolo uomo, la proprietà del Milan, di un impero economico, di uno mediatico, del partito azienda PDL, e la proprietà di Palazzo Chigi per tre legislature, e vedrete se quel poveretto non deve proteggersi persino dalla sua stessa mano sinistra che lo vuole accoltellato e dalla destra che non ce la fa a proteggerlo.
Io non so se il Presidente Napolitano ha voluto illudersi o illuderci sponsorizzando quello Letta, come governo delle “larghe intese”. Ma lasciando a magistrati, politici e giornalisti fanatici, piena libertà, si sarà illuso pure lui che, a spese di quel fesso del popolo italiano che non ce la fa più, non lo avrebbero mai ridotto in quel “governo delle lacerazioni mortali” che è.

martedì 29 ottobre 2019

Eleggibili dovrebbero essere le idee, non i ciarlatani.


La buona politica non esiste. I tiranni schiavizzano, i democratici rubano, l'aristocrazia culturale truffa, quella finanziaria strozza. E i  cretini al potere si offrono in massa da utili idioti.
Un uomo solo al comando è pericoloso, un esercito di incapaci ancora di più.
Perciò, più che allargare il diritto di voto ai giovani, il diritto di candidarsi aperto a tutti andrebbe chiuso dal neonato al moribondo.
Gli unici candidabili al potere dovrebbero essere i portatori sani di idee che si siano già dimostrate produttive di valore aggiunto per la collettività ed in perfetta salute.
Non quelli che si dicono gravidi di idee come montagne, ma dopo un secolo non hanno ancora partorito un topolino, perché in massa tutelano interessi particolari rapaci e non di rado criminali, e prima che la magistratura possa renderli inoffensivi, del Popolo e dello Stato non hanno lasciato nemmeno gli avanzi.
Dario Franceschini ha commentato le ultime elezioni in Umbria con queste sagge parole: "la destra si ferma col buongoverno".
Verissimo. Il malgoverno della sinistra consegna il potere alla destra. Così come il malgoverno della destra restituisce il governo alla sinistra.
Basta con i ciarlatani che garantiscono privilegi per sé, e rovina per popolo e Stato.
Eleggibile dovrebbe essere l'idea lievitatrice di PIL, non gli strozzini a colpi di tassi e di tasse che si fingono Fornai.

lunedì 28 ottobre 2019

Salva il mondo chi distribuisce salari o saperi?


Io non so da quanto tempo i popoli usano il denaro e se nel corso dei secoli abbiano inventato qualche surrogato alternativo. Oggi però, nella nostra democratica e progredita Europa, di crediti si vive e di debiti si muore, non c'è un rotto della cuffia da cui salvarsi.
Per scarsa produttività, prima è schiattato il mezzo mondo comunista, ora, tutto il sud Europa finto liberale potrebbe fallire per la stessa ragione.
Ovunque a livello planetario il consumo di ricchezza supera la produzione. E l'unica domanda da cui si potrebbe e dovrebbe partire per una analisi e una soluzione intelligente è questa: nelle democrazie, a parte le banche centrali che possono stampare banconote, (ma non le regalano certo) chi ha l'obbligo di produrre ricchezza e distribuire salari? Nessuno. Eppure la vita o la morte di un popolo passa dalla disponibilità di denaro. Quindi la piena libertà di scelta: se produrre da imprenditore, o spendere da dipendente o pensionato è la causa di tutti i guai dell'Occidente finto progredito. Perché chi ha risorse culturali e finanziarie per produrre si guarda bene dal farlo a proprio rischio e pericolo sul fronte del libero mercato globale, dove, qualunque imprenditore, che non abbia innata una seria vocazione al furto, alla truffa o alla corruzione, non può che finire fallito e rovinato con tutta la famiglia. 
Allora è evidente che la funzione imprenditoriale finiscano per assolverla 3 categorie di soggetti scarsamente qualificati: chi non riesce a trovare una valida alternativa di lavoro dipendente, gli ignoranti illusi o presuntuosi che credono di saper spaccare il mondo, e i farabutti, che l'impresa l'avviano per una specifica finalità criminale: evadere, corrompere, sfruttare, inquinare, avvelenare e via elencando.
Mentre gli istruiti si limitano a speculare sull'ignoranza altrui. Guadagnano miliardi, evadono, eludono, corrompono e corrono a portare la refurtiva nei paradisi fiscali alla faccia dei piccoli Imprenditori onesti che a migliaia finiscono socialmente economicamente e moralmente rovinati insieme alle loro famiglie.
In un mondo ormai dipendente dal denaro, è giusto lasciare libera scelta tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, ai soggetti che non sono culturalmente qualificati per il lavoro imprenditoriale, ma chi ha una laurea soprattutto in materie giuridiche, economiche o scientifiche non dovrebbe essere libero di vivere a carico della collettività, nell'irresponsabile e garantito mondo della cultura, del sindacato, della burocrazia o delle professioni, lasciando che il cannibalismo finanziario e tributario, renda fallimentare il sistema economico e porti alla lenta distruzione popolo e stato.

lunedì 21 ottobre 2019

Rubare la sovranità monetaria è genocidio?


In Italia ci lagnamo da tre decenni perché stiamo impoverendo lentamente. Invece è falso, perché gli italiani sono impoveriti in una manciata di secondi 38 anni fa nel 1981, quando, in perfetta violazione dell'articolo 1 della Costituzione, con una acrobazia giuridica  degna del miglior borseggiatore, il governo italiano privatizzò la banca centrale e forse anche la sovranità monetaria. Ma su questo gli addetti ai lavori si contraddicono reciprocamente.
In quell'anno, o successivamente, privatizzando la Banca d'Italia, la classe politica trasferì dal popolo sovrano ai banchieri italiani prima ed europei dopo la proprietà della moneta, e il potere insindacabile di stamparla prestarla o negarla ai cittadini e allo Stato.
Al pari di un semplice cittadino, qualunque Stato può soffrire di un lento impoverimento anche di mezzo secolo ed oltre, prima di fallire, oppure passare dalla vita alla morte economica in una manciata di secondi.
Se il contabile di una grossa azienda ripulisce i depositi bancari dei suoi datori di lavoro e scappa via col malloppo, i proprietari di quella azienda passano dalla condizione di ricchi a quella di poveri. E il dipendente ladro diventa con altrettanta celerità indipendente ricco.
L'impoverimento d'Italia è stato della stessa natura. Il popolo italiano "sovrano" è passato dalla condizione di banchiere unico legittimato a stamparsi il denaro di cui ha bisogno, a quella di barbone condannato ad elemosinarlo, o lavorare come un cane per arricchire i Banchieri BCE legittimati a schiavizzarlo a colpi di interessi passivi e di spread impazzito.
Il denaro è l'unità di misura della produttività di un individuo come di un popolo; portargli via il denaro, è come privare il sarto del metro, il farmacista del bilancino, il muratore della malta, l'elettricista del cercafase, il tassista dell'auto, il vigile del fuoco dell'acqua, il pilota dell'aereo, il ciclista della bicicletta,  Il maratoneta delle scarpe, il professore della cattedra, il vigile della paletta, il poliziotto delle manette, lo stato del potere sovrano o impositivo e via elencando.
Insomma se ad un uomo o ad un popolo porti via il mezzo primario, essenziale alla sua produttività intelletuale, professionale o manuale, lo trasformi di colpo da ricco a povero, da occupato sazio a disoccupato affamato.
Il passaggio dell'intero Popolo italiano dal benessere all'impoverimento è avvenuto giuridicamente in una manciata di secondi nel 1981, 38 anni fa, quando fu privato della sovranità monetaria poi trasferita dalla banca d'Italia alla BCE. E il successivo e crescente impoverimento economico ne è la conseguenza.
Nelle vere democrazie il popolo sovrano è banchiere pubblico unico e nella sua banca centrale si stampa tutto il denaro di cui ha bisogno senza rincorrere gli strozzini col cappello in mano.
Dove invece si riempie di "banchieri privati" che usano la sovranità monetaria per portarsi al guinzaglio il governo come fosse un cagnolino e come arma di impoverimento e schiavizzazione di massa, il popolo in massa si arricchisce di famiglie indebitate, impoverite, distrutte, matrimoni sbagliati, figli disoccupati, drogati, mariti assassini, disperati, falliti, evasori, elusori, delocalizzatori, corrotti, corruttori e piccoli imprenditori suicidi.  
Questa è l'Italia che ci raccontano i cervelloni italiani antieuropeisti, svegliati di soprassalto. Che dopo un trentennio di letargo colposo o doloso, vedono nella perdita della sovranità monetaria la causa scatenante, il peccato originale dell'attuale catastrofe socio politico economica italiana. 
E quanto sia giusto o sbagliato remare pro o contro l'Europa può saperlo solo Dio. Io, quel poco che ho percepito da non addetto ai lavori Ve l'ho raccontato qua. E in conclusione mi e vi domando: il crescente e oggettivo impoverimento italiano è imputabile ai i nostri scarsi governanti, agli insaziabili Banchieri BCE oppure ad entrambi?

lunedì 14 ottobre 2019

Chiedete a Platone quand'è che ha visto l'ultima democrazia


Tutti i mezzi disponibili, se impiegati per una finalità irrazionale, non possono che risultare insufficienti, inadeguati o letteralmente devastanti.
E lo sarebbero stati pure quelli divini, se oltre ai pani e ai pesci il padreterno avesse osato rifornire gli  umani di grattacieli, auto da corsa, yacht, ville al mare, aerei privati, trilioni nei paradisi fiscali, televisori, computer, smartphone, satelliti per telecomunicazioni, navicelle spaziali, armi di distruzione di massa e quant'altro.

Invece i moderni sistemi Stato, hanno come irrinunciabile finalità finta e demenziale, quella di saziare la fame (anzi gli appetiti ossessivo-compulsivi) di tutti e 7 miliardi di umani producendo ricchezza a rischio e spesa dei soli piccoli Imprenditori usurati e tassati fino a levarli la pelle e istigarli al suicidio, dimenticando che la fame di TRILIONI, anche di un solo PAPERONE rapace, e il suo irrinunciabile seguito chilometrico di utili idioti che rubano per arricchirlo, è scientificamente insaziabile.
E non è tutto, siamo ancora all'antipasto. Se un secolo fa, un futurologo avesse immaginato che i popoli sovrani si sarebbero affidati ad una classe politica per disfarsi della sovranità monetaria e consegnare il proprio governo ai banchieri mondiali come un cagnolino al guinzaglio, avrebbe sospettato di essere uscito di senno e sarebbe corso anche nottetempo dallo strizzacervelli per rimettersi in ordine i neuroni.
Invece oggi  è proprio questa la realtà. 
I governanti dei 27 Stati UE privi di sovranità monetaria, sono come cagnolini al guinzaglio della BCE e delle grandi holding finanziarie europee e mondiali e governano sotto dettatura di banchieri, strozzini, lobbisti, speculatori, affaristi e corruttori assortiti.
Se per voi, quello italiano, è governo liberamente eletto dal Popolo sovrano con le pezze in c***, complimenti. Io non credo che si sentano elettori di questo governo, i pensionati con €300, i Padri di famiglia che non hanno da mantenere i figli e glieli portano via, le lavoratrici incinte licenziate in tronco, i piccoli imprenditori che non reggono alla pressione fiscale e finanziaria e si suicidano, i giovani che non avranno mai un lavoro e un salario dignitoso, o quelli che vanno a scuola per prendere la laurea di emigranti.
Se proprio siete costretti, da una pistola puntata alla tempia, a definire democratico il governo italiano e le catastrofi socioeconomiche politicamente indotte sotto dettatura UE BCE; almeno dissociativi scrivendo fra virgolette la parola "democrazia", e sperando che a l'USUROCRAZIA europea e mondiale che da decenni ci sta impoverendo, gli italiani  non si siano già assuefatti e rassegnati in massa.

martedì 8 ottobre 2019

La nostra democrazia è degenerata in "usurocrazia"?


La nostra democrazia è degenerata in "usurocrazia"? Forse qua, non conoscendo pienamente la materia, ho fatto solo congetture. Ma se qualche amico o qualche lettore la conosce più e meglio, mi corregga e sarò felice di cambiare opinione.

Per riprenderci dalla BCE la sovranità monetaria, che secondo alcuni commentatori abbiamo ceduto e perduto definitivamente, ma per altri no, credo che dovremmo dimostrare: 
- o che i politici italiani sono stati raggirati come quel moribondo che in punto di morte si lasciò convincere In presenza del notaio a cedere gratis tutta la sua proprietà e a morire povero; 
- o si sono lasciati comprare e hanno truffato e derubato gli italiani che di colpo sono passati da popolo sovrano, col potere di stamparsi tutto il denaro di cui hanno bisogno, a popolo accattone costretto ad elemosinarlo a tassi usurai e col rischio che chi lo vuole fallito e derubato da strozzini ed esattori sia libero di negarglielo.
Perché questa operazione scellerata ha messo il governo italiano al guinzaglio (e quindi sotto la supervisione politica) della BCE e dell'intera Finanza mondiale.
Insomma come popolo abbiamo dimostrato ampiamente di essere i migliori interdetti o inabilitati del mondo, perché abbiamo regalato il nostro diritto ad essere finanziariamente autonomi, stampando nella nostra Banca Centrale il denaro necessario, per avere in cambio, ad insindacabile giudizio BCE, la sua disponibilità a prestarcelo o rifiutarcelo, per tenersi al guinzaglio i nostri governi, in pre fallimento le nostre imprese, e nella peggiore involuzione "usurocratica" e quindi nell'impoverimento crescente l'intero popolo italiano, professori professionisti e giornalisti compresi. 
Un popolo ricco, che cambia moneta e cede la propria sovranità monetaria per ridursi con le pezze in c***, con 5 milioni di poveri  e 15-20 a rischio povertà, con burocrati e professionisti onesti che faticano a rimanere a galla, (persino avvocati in debito con fisco e banche che vivono in una casa pignorata in attesa di sfratto) i piccoli imprenditori che falliscono o si suicidano, e i "prenditori" delle multinazionali mordi e fuggi, pronti a licenziare chiudere e delocalizzare, non si trova certo dietro l'angolo.
Se vi risulta che questa analisi sulle condizioni socio politico economiche de l'Italia e degli italiani, passati da ricchi a poveri per la perdita della sovranità monetaria, è fatta con i piedi, proponete la vostra con la testa, e tante grazie.

martedì 1 ottobre 2019

Equipaggio e passeggeri hanno capovolto la barca Italia


Anche ciò che è reale può trasformarsi in miraggio. Se una cosa basta giusto per 10 persone ma se la contendono 1000, per i più si trasforma in miraggio.
Ecco perché i cambiamenti in positivo promessi dalla politica, non producono mai l'effetto promesso  e sperato; perché inducendo nei popoli spostamenti in massa da una condizione di disagio ad una di vantaggio, generano lo stesso squilibrio provocato dai passeggeri di una barca o di una nave, che spostandosi velocemente tutti da una parte la fanno capovolgere.
Nell'ultimo mezzo secolo, ha rincorso il progresso facile e ricco un numero così massiccio di italiani, da capovolgere letteralmente la promessa politica di lavoro, casa, famiglia, benessere, libertà, diritti e giustizia sociale per tutti.
Gli spostamenti in massa dai lavori faticosi, sporchi e poveri verso occupazioni più comode, produttive, garantite e irresponsabili, hanno vanificato totalmente gli effetti che a prima vista sembravano positivi, quantomeno per burocrati e professionisti, da ridurre in miseria 5 milioni di Italiani e 15 milioni a rischio povertà.
Lo spostamento in massa dalla occupazione agricola o artigianale, a quella professionale o industriale; dal lavoro autonomo pesante povero e incerto, al lavoro dipendente pubblico o privato sindacalizzato e garantito; dai troppi doveri ai troppi diritti; dalla troppa responsabilità alla totale irresponsabilità ha finito per vanificare gli effetti iniziali di progresso, civiltà, giustizia sociale che sembravano miracolosi, tanto da fare dell'Italia la quinta o la quarta Nazione industrializzata.
Lentamente le aziende agricole si sono spopolate, le terre sono rimaste incolte e improduttive, i piccoli artigiani si sono dati al lavoro dipendente mentre le industrie si moltiplicavano e promettevano miracoli. Ma dopo quattro o cinque decenni di miracoli truffa a danno dei piccoli e medi imprenditori, lentamente gli effetti positivi si sono sgonfiati fino a tramutarsi in negativi.
È sparito fino a diventare miraggio il comodo lavoro privato, sono sparite le garanzie sindacali, è diventato sfruttamento anche il lavoro pubblico, le piccole imprese private sono fallite, le grosse sono scappate e il progresso si è squagliato come neve al sole.
Non siamo certo passati in una manciata di secondi dalla giustizia a l'ingiustizia sociale, ma sia pure lentamente, il cambiamento da positivo in negativo oggi ha tutta l'aria di essere inarrestabile.
Delle conquiste sindacali per i lavoratori, del profitto facile per le imprese, e delle ricche tasse per lo Stato si sono perdute ormai pure le impronte digitali.

In mancanza di un miracolo personale del padreterno, dalla scrivania e dalla cattedra si dovrà tornare alla zampa, alla cazzuola, alla carriola, ai ferri dell'artigiano, per riconquistare quel margine di benessere povero ma stabile e vitale di una volta, quando gli sfaticati gli irresponsabili, i ladri, i corrotti erano una rarità proprio come ora, con la barca Italia capovolta da un quarto di secolo, sono diventati rarità gli intelligenti,  gli onesti, i responsabili.

lunedì 23 settembre 2019

Ormai con le reti mediatiche si pesca a strascico

Abbiamo sempre pensato che il buon governo di un popolo dipende da politici, giudici, burocrati e banchieri; invece ora, il caso Greta Thunberg ci ha messo sotto il naso le prove inoppugnabili che anche i media hanno una grossa porzione di responsabilità a livello locale e mondiale.
Le cose reali non esistono o non sono visibili e utili per il solo fatto di essere reali, ma solo se e quando la stampa decide insindacabilmente che da un certo soggetto o oggetto si possono ricavare grassi profiti assicurandogli visibilità.
I geni non nascono più nelle sale parto, le idee e le cose nelle università e nei centri di ricerca, ma nelle redazioni televisive. Finché i giornalisti non decidono di certificare l'esistenza della realtà pubblicando una notizia, fosse anche Il ritorno di Gesù Cristo  o la fine del mondo, anche Gesù Cristo deve mettersi in coda e dipendere dalla moderna schizofrenia mediatica.
Questo è forse  il più grande problema attuale dell'umanità. L'agonia del pianeta Terra è vecchia di svariati decenni, ma i popoli ne hanno preso atto quando i media si sono decisi di utilizzare la Greta Thunberg da unto del signore per sensibilizzare l'intera comunità mondiale su l'incombente emergenza ecologica.
Un minuto prima che apparisse in video, la Greta esisteva appena per i suoi genitori e per i compagni del suo paese e il pianeta Terra aveva appena una linea di febbre o scoppiava di salute. E un minuto dopo il pianeta era già agonizzante e lei, la Greta, era già una star mondiale degna di tenere conferenze alla Casa Bianca a l'ONU al Vaticano e ovunque nel mondo con un oceanico seguito di folle e di consensi.
I capi di Stato per assicurarsi visibilità devono scrivere tweet a tutto spiano, altrimenti non se li fila nessuno se i media non decidono di portare nelle case degli umani la loro immagine e la loro voce. E persino i capi delle religioni faticano a raccogliere fedeli o a conservarli. E gli scienziati che nascono e muoiono sconosciuti o peggio perseguitati si sprecano.
Quindi dobbiamo prendere atto che la realtà oggi è ad effetto ritardato e falsificato. Niente nasce nel momento in cui nasce e con il suo oggettivo valore, ma quando l'anagrafe mediatica decide di certificarne l'esistenza divulgando la notizia reale, gonfiata o sgonfiata.
Senza nulla togliere quanto a coraggio e intelligenza alla ragazzina Greta, se i media hanno il potere di trasformare una normale ragazza attenta ai problemi ecologici, nella massima accademica o statista mondiale vivente con libero accesso ovunque per conferire con i grandi della Terra alla pari, allora il livello di falsificazione che può raggiungere l'informazione attuale, libera di sgonfiare, gonfiare o occultare le notizie in funzione di interessi particolari propri o altrui è a dir poco allucinante.
Quindi dobbiamo dedurre che lo strapotere dei media ha azzerato il valore del singolo individuo. Non esistono più i grandi uomini diversi dai piccoli. I media mondiali a caccia di profitto oggi hanno l'insindacabile potere di ingrassare una capocchia di spillo tanto da farvela apparire montagna o l'esatto contrario, deformando e falsificando a piacimento la realtà, per indurre interi popoli o l'intera comunità mondiale a pensare e agire a comando dei media: da docili e utili pecore dietro un montore.

lunedì 16 settembre 2019

Meglio la politica al guinzaglio della finanza o viceversa?


A livello mondiale sì è consumata una sanguinosa guerra culturale fra chi giustifica la privatizzazione della sovranità monetaria e chi l'avversa, che riuscire a capire i pro e i contro di questa operazione che peraltro interessa drammaticamente il nostro Paese, con un debito pubblico astronomico e un sistema economico in rottamazione, ormai è impossibile per chiunque non abbia almeno un master in scienze bancarie.
Ma a giudicare dagli effetti concreti prodotti in Europa per aver consegnato alla BCE la sovranità monetaria, (che è come se il re regalasse il suo castello alla servitù e poi chiedesse per sé un misero giaciglio nella stalla pagando l'affitto) qualche considerazione terraterra permettetemi di azzardarla.
Se la cessione o privatizzazione della sovranità monetaria (dai popoli ai banchieri BCE) fosse stata una genialata politica per liberare i popoli dai problemi; oggi le nazioni d'Europa che hanno adottato l'euro, dovrebbero essere tutte prime potenze mondiali. Invece i primi ad entrare in agonia finanziaria economica e sociale sono stati i popoli euro illusi. Italia in testa. E ora zoppicano vistosamente anche Francia e Germania.
Ma quel che è peggio,  gli utili idioti della classe politica che hanno rovinato l'Italia spostando il potere dalla politica alla finanza, stanno rischiando grosso con un popolo affamato, rapinato da tassi tasse disservizi corruzione e senza la minima traccia di futuro.
Non escludo che l'operazione sovranità da pubblica a privata possa avere i suoi effetti benefici che a me sfuggono. Per ora quelli che risultano evidenti alla stragrande maggioranza degli italiani poveri e classe media o mediamente istruita sono più che malefici.
Se qualche amico Facebook culturalmente attrezzato, fosse certo che i pro superano o quantomeno bilanciano i contro, e volesse informarmi, sarei felicissimo di cambiare opinione. Viceversa temo che dovrebbero affrettarsi a cambiarla i nostri governanti prima che sia tardi per tutti.

lunedì 9 settembre 2019

La sorgente di tutte le rogne umane: la proprietà.


Un secolo fa, la proprietà privata fu abolita dai popoli che sposarono l'ideologia comunista; mentre per i liberali è sempre stata legale  e sacrosanta. 
Di fatto, la proprietà, pubblica o privata che sia, è una finzione giuridica. In un mondo indiviso, non si può essere proprietari di niente, che non sia stato già frazionato e acquistato dal legittimo proprietario o ereditato alla sua morte.
Ma unico legittimo proprietario del mondo è il Creatore e non mi risulta che abbia firmato un contratto di vendita davanti al notaio per trasferire la proprietà agli umani, né che si sia aperta la successione per ereditarlo.
Perciò è una semplificazione e falsificazione della realtà definirci eredi o proprietari di qualcosa. Siamo solo occupanti abusivi.
Manca il venditore del mondo o manca il de cuius ex proprietario. Il Padreterno è il Pianeta sono vivi e vegeti e sono loro all'estinzione dell'umanità ad ereditare tutta la monnezza che noi umani abbiamo prodotto estraendo le materie prime e considerando il tutto arbitrariamente di nostra proprietà.
Di fatto, nei sistemi liberali, il diritto di proprietà ha una sola funzione, legittimare lo Stato ad imporre tributi a milioni di cittadini, anche a quelli, anzi soprattutto quelli a cui ha negato ogni diritto Vitale e ha lasciato solo occhi per piangere.
Nessuno al mondo ha mai osato abolire questo diritto. Nei sistemi comunisti, proprietario unico di qualunque cosa era lo Stato. Nei sistemi Liberali e legittimo acquisire proprietà all'infinito e questo induce i più furbi e i più disonesti ad accaparrarsene tanta da sfruttare impoverire e condannare a morte per povertà e malattia milioni di esseri umani ignoranti, poveri, ammalati, vecchi, bambini, indifesi e il tutto rigorosamente a norma di legge liberale di nome e schiavista e assassina di fatto.
In diecine di millenni, tutti gli esseri viventi del mondo si sono evoluti, hanno guadagnato intelligenza e persino umanità anche gli animali che noi definiamo feroci e che non uccidono se non per fame. 
All'uomo la cultura ha fatto l'effetto opposto. Ma tanto opposto che milioni di esseri umani preferiscono la compagnia e l'affetto di un animale, e non solo domestico come cane o gatto, ma persino viscido come un serpente o feroce come una tigre, a quella di un uomo ingordo e rapace, incurabile collezionista di proprietà di tutte le razze che nessuno mai sé portato a l'Altromondo.

lunedì 2 settembre 2019

Oggi la contabilità finanziaria è definita governo


Che la scuola non renda autonomi i laureati in materie umanistiche e faccia dipendere il loro futuro da un concorso pubblico per insegnare, passi.
Ma se anche i laureati in materie scientifiche o economiche sono condannati ad allungare una mazzetta alla classe politica per elemosinare un lavoro dipendente perché non sono abbastanza autonomi da inventarselo per sé e per gli altri, allora bisogna ammetterlo senza reticenza, che la cultura in tutte le sue sfaccettature, informazione compresa, è diventata il peggior nemico del Popolo italiano.
Rendendolo "politicamente dipendente", anche dalla peggiore politica, sposta potere dal popolo sovrano alla classe dirigente irresponsabile e corrotta.
Quindi il mondo della cultura ha piena discrezionalità se rendere il popolo pienamente autonomo e quindi pienamente sovrano, o dipendente dal sistema politico e finanziario schiavista e corrotto e quindi pienamente somaro.

In altre parole, se la cultura non forma linci che ci vedono ampio e lontano, quanto basta per far da sé, forma talpe rigorosamente cieche è totalmente dipendenti dall'assistenzialismo pubblico, e quindi dalla produttività privata tassabile.
Chi crede stupidamente che le cose non funzionano perché manca un libero e potente governo mondiale, non ha capito che il malfunzionamento non è dovuto all'assenza ma alla presenza di un governo mondiale anomalo: finanziario anziché politico.
Salvo che i banchieri, conoscono solo la macelleria sociale come unica forma di governo. Loro ordinano e i politici eseguono, macellando popoli: privatizzando i profitti finanziari e socializzando le perdite.

lunedì 26 agosto 2019

Alla nostra foresta legislativa servono piromani non parlamentari


Se le banche potessero funzionare solo con i bancari nessuno avrebbe inventato i banchieri che più che portare a buon fine singole operazioni finanziarie, sanno come integrarsi produttivamente nel sistema economico nazionale e mondiale.

Quindi le democrazie moderne sono un fallimento totale perché mancanti di banchieri pubblici. Di politici capaci di convertire le 1000 istituzioni corrotte litigiose e distruttive IN CASA COMUNE.
Ognuno cura il proprio orticello istituzionale, palesemente o occultamente in conflitto con tutte le altre istituzioni fino a provocare perdite finanziarie colossali a carico dei contribuenti. Che possono aspettare invano 1000 anni prima di vedere le loro tasse convertite in servizi pubblici degni di questo nome, finalizzati al bene comune e non a l'interesse particolare dei moderni cartelli mafiosi, che avendo ridotto almeno da decenni, i finti potenti istituzionali da burocrati a burattini, oggi sterminano interi popoli a norma di legge, maneggiando da pistoleri la Finanza e il Fisco invece della rumorosa Lupara.
Il sistema legislativo italiano è una Foresta Amazzonica: 400.000 leggi, in crescita perenne a cui servirebbe un milione di parlamentari piromani per sfoltirla.
Non sono autorizzato a citarlo e non lo farò, ma uno dei più quotati giuristi italiani, ricercatore, professore universitario e consulente di politici e di governi, nonché direttore di due giornali ha detto che lui conosce appena il 2% di quelle leggi.
Non so quante possano conoscere i burocrati e i giudici italiani che hanno potere di vita o di morte sui cittadini, se hanno la disgrazia di ignorare anche una sola di quelle leggi.
Certamente abbiamo il problema di svecchiare la Costituzione in vigore dal primo gennaio 1948, ma il nostro più grosso rompicapo sono le leggi ordinarie, la foresta amazzonica legislativa a prova di piromane, che da decenni  manda a fuoco popolo è Stato.
"Siamo soggetti ad un palinsesto normativo alluvionale che mette in difficoltà burocrati e Giudici che rischiano costantemente di passare da giudici a imputati, o per omissione di atti d'ufficio o per abuso." Come dire, sbagliano sempre e comunque se non fanno e se fanno.
Che nelle istituzioni il semplice cittadino si trovi a suo agio come un ciclista senza patente alla guida di un autobus su una via di montagna, passi; ma se da decenni, la bulimia legislativa stermina onesti, fa sudare freddo anche agli autisti istituzionali: burocrati e giudici, allora c'è da augurarsi che della nostra asfissiante foresta legislativa prendano ad occuparsi più i piromani e meno i legislatori.

martedì 20 agosto 2019

Il bancomat dei miliardari sono gli utili idioti


Non si può dire che nel mondo tutto va a rotoli, perché l'industria di conserve umane sottovuoto culturale e affogate nel caos giuridico e finanziario; per i miliardari è tutto grasso che cola.
L'habitat filosofico-giuridico e finanziario in cui i potenti hanno sequestrato vivi gli impotenti, (i finti popoli sovrani), non è più a misura d'uomo, ha raggiunto un tale livello di complessità che nemmeno i professori universitari riescono a trovare la via di casa autonomamente, senza fare o subire danni sociali, economici ed ecologici.
Quindi siamo passati dall'uomo delle caverne "fresco di giornata", dipendente solo dalla natura, all'intera umanità conservata sottovuoto culturale, nel brodo della sua sconfinata ignoranza e presunzione quanto basta per sentirsi libera di rincorrere il miraggio del potere e dell'arricchimento personale a danno di tutto e di tutti, ma non di quella diecina di Paperoni mondiali "assopigliatutto", al cui arricchimento, in massa ci offriamo da utili idioti.
La politica finge di aprire democraticamente il barattolo della conserva sociale, finge di liberare i popoli sovrani giuridicamente e finanziariamente schiavizzati, e manco fossero derrate alimentari va tutto in putrefazione.
Appena i singoli o le società sanno di potersi auto governare, pensano di essere liberi anche finanziariamente ed ecologicamente, e correndo in giro per il mondo a caccia di potere e di denaro da truffare o rubare fanno tanti di quei danni per  ignoranza ed egoismo da mandare in putrefazione singoli, popoli e Stati, come una qualsiasi derrata alimentare soggetta all'ossidazione del tempo.
Guardate l'Italia, dall'operazione Mani Pulite ad oggi son saltati fuori tanti di quei farabutti privati e pubblici che c'è da domandarsi seriamente, ma di quel popolo di Santi poeti eroi navigatori e Geni quanti Onesti ci sono rimasti?
All'origine, nel malaffare era coinvolta solo la politica, poi c'è finita la giustizia la burocrazia la scuola la sanità e qualunque altra istituzione dall'asilo nido al posto tomba, fino a rubare i bambini persino neonati alle famiglie. E sulla finanza c'è da stendere un velo pietoso. 
Con un paese  giunto  a questo livello di imbarbarimento, a chi si può chiedere il risanamento culturale e finanziario del sistema senza rischiare di cadere dalla padella alla brace? Auguriamoci solo che Dio abbia pietà di noi.

mercoledì 14 agosto 2019

Ma la politica è davvero un rompicapo?


Ormai sì ha l'impressione che manco 7 miliardi di Einstein basterebbero per governare in pace e prosperità, non 7 miliardi di umani, ma manco il comune di roccacannuccia.
Invece ce la potrebbe fare autonomamente lo scemo del paese a governare l'intero pianeta  con annessi e connessi, persino con il "cervello" in stand by, se l'intera umanità sapesse che in democrazia i problemi hanno origine dove e quando la maggioranza dei cittadini ha il potere di consumare più di quanto produce e a spese di chi produce, costringendo la politica alla rapina tributaria e finanziaria per reperire risorse crescenti tappabuchi.
Fino ad istigare al suicidio i piccoli imprenditori onesti e i grossi allo sfruttamento, elusione, corruzione e mafia, tanto da farne altrettanti pericolosi e ingovernabili stati nello Stato.
La politica e la giustizia hanno il dovere di sfamare l'intera umanità, produttiva o improduttiva che sia.
Ma se nel fare questo ci speculano arricchimenti e potere, fino a mettere in difficoltà gli onesti che producono o legittimare i criminali a corrompere o delinquere, se "portatori sani" di tangenti e/o di voti, predispongono le migliori condizioni perché lo Stato finisca in default e il popolo dilaniato dalla guerra civile.
La convinzione che la democrazia ricca di pesi e contrappesi, cioè di istituzioni di controllo, abbia un sistema immunitario a prova di involuzione totalitaria o quantomeno di ingiustizia sociale, è destituita di fondamento.
Nessuna magistratura al mondo può fare da argine perfetto contro gli abusi del potere politico quasi regolarmente al guinzaglio del potere culturale, sociale, finanziario.
Quindi, per qualunque popolo, è decisamente poco igienico pensare che le istituzioni siano in grado di contenere le pretese della maggioranza di consumare più di quanto produce fino a mettere in croce la classe politica a derubare gli imprenditori o indebitare lo Stato per garantire diritti acquisiti, grazie alle rivendicazioni mafiose della maggioranza, corteggiata e istigata a pretendere macelleria sociale all'infinito con politiche da campagna elettorale perenne acchiappa consensi e acchiappa mazzette.
Perciò la buona salute delle democrazie dipende più dalla maggioranza dei cittadini, che dalla politica, se formati per produrre ricchezza in proprio e consumare la quantità prodotta
, non per rubarla agli altri.

lunedì 5 agosto 2019

Solo l'onesto lavoro risolve davvero i problemi


Il problema e la soluzione non sono stati mai marito e moglie, né condomini. Dove vedete il problema la soluzione non è ancora nata ed è un grandissimo truffatore chi vi fa credere che esiste: basta un prestito bancario e addio problema.
Fatta eccezione per il problema morte comune a tutti gli esseri viventi, nel 99% dei casi i problemi li ha solo chi non ha soldi propri per prevenirli o risolverli. I Paperoni non hanno altro problema se non quello di spendere o mettere a frutto la loro liquidità finanziaria.
Mentre tutti quelli che tentano di risolversi un problema con un prestito bancario, convertono il problema in un debito col banchiere o col fornitore di cravatte più noto col nome di strozzino. Come dire, cambiano semplicemente la natura del problema, e in più appesantito dagli interessi.
Se in casa hai un pane comprato a prestito dal fornaio, lo mangi e hai l'illusione di esserti liberato dal   problema fame, ma quel problema lo hai solo posposto nel tempo lasciando in giro il problema debito: quando, per onorare quel debito, tornerai squattrinato, riavrai il tuo vecchio problema fame, di cui nessuno oserà mai derubarti.
Quindi, a parte il lavoro, che ti rifornisce di denaro contante, e spendendolo previeni o risolvi realmente qualunque problema tuo o della tua famiglia, tutte le altre sono promesse di soluzioni future, finte o truffa. Sono problemi materiali e persino immateriali trasformati in massa in problemi finanziari, come dire in debiti più o meno appesantiti dagli interessi, che quando dovrai onorarli ti toglieranno sonno, appetito, proprietà e non di rado anche la vita.
Allora i popoli non hanno alternativa, o si rendono competitivi e automi per lavorare e produrre tutta la ricchezza di di cui hanno bisogno per vivere dignitosamente, oppure si auto seppelliscono di problemi finanziari e fiscali irrisolvibili condannati a lievitare  ed incancrenire nel tempo, e quindi a rischio di guerra civile o dittatura.
Per 7 decenni chi ha s-governato l'Italia si è preoccupato più di risolvere i problemi a debito che di prevenirli PRODUCENDO ALTRETTANTA RICCHEZZA ONESTA, e così ha sfamato, (e non di rado ingrassato) i contemporanei a spese dei posteri lasciandogli una montagna di debito pubblico, (circa 2.400 miliardi di euro) che solo rimanendo tutti in mutande dalla sera alla mattina forse e ripeto forse riusciremmo a ripagarlo.

domenica 28 luglio 2019

Chi ha spezzato la filiera della produttività italiana.


L'istruzione garantisce all'individuo la giusta mobilità intellettiva per percepire i problemi e individuare e attuare le soluzioni capaci di rimuoverli. Ma poi in Italia ci pensa il legislatore tartassando ogni forma possibile di trasporto, a sabotare qualunque tentativo di tradurre il pensiero in azione, le parole in fatti e i progetti in salari o profitti, condannando a vita agli arresti domiciliari chi non è figlio di papà ma dipende da genitori squattrinati. 
Questa è una delle più devastanti concause dello sfascio economico italiano. Il trasporto economicamente proibitivo spezza la concatenazione fra mestieri professioni imprese e istituzioni, o come saggiamente dicono gli addetti, "interrompe la filiera della produttività", che partendo da l'istruzione dovrebbe sfociare in lavoro: salario o profitto e tasse per lo Stato.
Il lavoro è già scarso di suo e non te lo portano certo sull'uscio di casa. Trovare un lavoro a 10-20 km e non essere in grado di attrezzarsi di un mezzo di trasporto privato (in mancanza di quello pubblico) per raggiungerlo e socialmente devastante.
Questa è la vera causa o comunque una robusta concausa di tutte le crisi economiche, della perdita del lavoro di chi lo ha, e della insanabile disoccupazione dei giovani.
Milioni di automobili vengono rottamate per l'impossibilità (in mancanza di un lavoro equamente retribuito) di pagare bollo assicurazione collaudo carburante manutenzione riparazione parcheggi multe verbali e quant'altro a qualunque mezzo di trasporto sia pure del valore di una carriola arrugginita.
Ma senza l'automobile il lavoro può anche pioverti in bocca e non sei in grado di accettarlo e mantenerlo, perché non ci sono mezzi di trasporto pubblici che ti consentano di fare a meno del mezzo privato.
Costringere un padre o un nonno a rottamare l'auto che potrebbe intestare gratis al figlio oppure al nipote e metterlo in condizioni di essere produttivo e autonomo è una forma di sopraffazione legalizzata che grida vendetta perché lesiva della libera mobilità e quindi della dignità del singolo individuo onesto che invece di essere aiutato dallo Stato a diventare produttivo e contributivo viene condannato alla disoccupazione, a l'impossibilità di avere una casa di mettere su famiglia di procreare di allevare figli e pagare tasse. Tassare un individuo perché esercita il suo diritto alla mobilità prima di essere produttivo è una forma di strozzinaggio finanziario.
Il sistema legislativo che riguarda i trasporti Interrompe la filiera della produttività in questo miserabile paese e da decenni rendendo la mobilità privilegio per Paperoni o per parassiti pubblici sta riducendo la ex quinta potenza mondiale in un ammasso di macerie in tutti i sensi umanamente immaginabili.
A questo barbaro livello si è ridotta la fu civiltà italica: l'istruzione sta arricchendo da 7 decenni il pensiero Italico di mobilità e creatività, ma il codice stradale e il proibitivo costo dei trasporti condannano ogni singolo individuo onesto alla immobilità fisica e alla paralisi produttiva. 
Il costo della mobilità degli individui va ridotto o azzerato, sempre che gli intelligentoni della politica italiana al servizio dei Banchieri non abbiano interesse di portare al collasso il sistema.

lunedì 22 luglio 2019

Imprenditori ricchi e banchieri poveri è civilta'. L'inverso è barbarie.


Non ho sufficiente cultura per garantirvi che in questa mia opinione ci sia qualche traccia di verità, perciò Vi suggerisco di accettarla con beneficio d'inventario.
Quando in Europa si decise di spostare la sovranità monetaria dai popoli ai banchieri, forse le condizioni socio politico economiche erano ideali per quella scelta che oggi alla prova dei fatti è più che demenziale e devastante.
Avranno pensato che  non era il caso di lasciare 4 poteri: culturale, politico, economico e finanziario in mano alla classe politica protetta da immunità legale e impunità di fatto ( come la DC e associati  della Prima Repubblica) perché sarebbe stato come istigarla a convertire la democrazia in dittatura.
Purtroppo, quando i tempi sono maturi per indurre i popoli a fare una scelta sbagliata come la fecero un secolo fa con il comunismo fascismo e nazismo, nemmeno il padreterno può tirare il freno a mano ed impedire la catastrofe.
Quindi, per i banchieri d'Europa è stato come sfondare una porta aperta convincere cultura e politica che la sovranità monetaria andava sottratta all'influenza dei governi spesso corrotti e ladri, privatizzandola, togliendola ai politici e consegnandola ai banchieri.
Magari ci saranno pure state altre valide ragioni (che mi sfuggono) a giustificare la mostruosità di cedere alle banche private il diritto di stampare denaro, e la discrezionalità di finanziare o no popolo e Stato, o di  usurarli a colpi di tassi, tasse e spread, in modo che possano impoverire e fallire, come hanno fatto in Italia a norma di legge esponendo le imprese private alla rapacità del mercato mondiale cinese in primis.
A questo punto chi possa mettere riparo a questa "legalissima bestialità", non lo so. Ma a naso mi sembra impossibile che si possa trovare un rotto della cuffia per sfuggire pacificamente alla tirannide finanziaria europea e mondiale, che ormai, alla faccia di quella fascista nazista e comunista assommate, sta impoverendo e uccidendo l'intera comunità mondiale fino a far passare il "salvataggio rapina" della Grecia e la tratta degli schiavi come operazione umanitaria altamente morale e legale.

martedì 16 luglio 2019

La politica salva Capre e Cavoli chi l'ha vista?


Analizzando qualunque problema, si arriva inevitabilmente a due opposti filoni di soluzioni: quelle considerate intelligenti a prescindere perché generano vantaggi per la maggioranza, e quelle che la maggioranza considera dannose, idiote o criminali, ma sono caparbiamente perseguite dalla classe minoritaria dei potenti perché funzionali al loro arricchimento culturale, carrieristico o finanziario.
In altre parole, è segno evidente di superficialità o strabismo intellettuale pensare che al mondo ci siano soluzioni sbagliate, quando di fatto ogni soluzione, anche quella che si direbbe da ospedale psichiatrico ha una sua logica: se toglie ai poveri arricchisce i ricchi e se toglie ai ricchi non può che tornare utile ai poveri.
Chi perde un borsellino considera quel giorno sfortunato, mentre per chi lo trova è l'esatto contrario. Corre a giocarsi tre numeri al Lotto o progetta con moglie e figli una serata al ristorante o pizzeria.
Quindi il vero problema non è cercare la soluzione intelligente che ormai in Italia ci sembra quasi introvabile, ma la soluzione equa: giusta per Ricchi e Poveri.
E qua ci casca l'asino; perché chi promette di salvare i poveri tassando i ricchi In realtà dei poveri ne moltiplica la razza, ingrassando la famelica e irresponsabile classe media a spese dei ricchi e dei poveri.
Quindi tutte le risorse prelevate dai ricchi via imposizione tributaria per salvare i poveri, in Italia non hanno altra funzione da 7 decenni, se non affamare ancora di più i VERI poveri e rendere rapaci se non criminali e persino cannibali i ricchi che pagano il conto del finto salvataggio dei poveri puntualmente usato per ingrassare la classe media irresponsabile e famelica.
I ricchi e i poveri sì sono sfruttati  in maniera  bilanciata, intelligente e costruttiva per diecine di millenni arrivando sani e salvi fino a noi. Ora la elefantiaca classe media pubblica e privata che governa le burotecnodemocrazie si è ritagliata il diritto di tassare i ricchi per impoverire i poveri ingrassando se stessa, tanto che alla lunga non finirà solo vittima dei barboni che affama, ma peggio, dei Banchieri che tenta di truffare ma finisce truffata.