lunedì 9 settembre 2019

La sorgente di tutte le rogne umane: la proprietà.


Un secolo fa, la proprietà privata fu abolita dai popoli che sposarono l'ideologia comunista; mentre per i liberali è sempre stata legale  e sacrosanta. 
Di fatto, la proprietà, pubblica o privata che sia, è una finzione giuridica. In un mondo indiviso, non si può essere proprietari di niente, che non sia stato già frazionato e acquistato dal legittimo proprietario o ereditato alla sua morte.
Ma unico legittimo proprietario del mondo è il Creatore e non mi risulta che abbia firmato un contratto di vendita davanti al notaio per trasferire la proprietà agli umani, né che si sia aperta la successione per ereditarlo.
Perciò è una semplificazione e falsificazione della realtà definirci eredi o proprietari di qualcosa. Siamo solo occupanti abusivi.
Manca il venditore del mondo o manca il de cuius ex proprietario. Il Padreterno è il Pianeta sono vivi e vegeti e sono loro all'estinzione dell'umanità ad ereditare tutta la monnezza che noi umani abbiamo prodotto estraendo le materie prime e considerando il tutto arbitrariamente di nostra proprietà.
Di fatto, nei sistemi liberali, il diritto di proprietà ha una sola funzione, legittimare lo Stato ad imporre tributi a milioni di cittadini, anche a quelli, anzi soprattutto quelli a cui ha negato ogni diritto Vitale e ha lasciato solo occhi per piangere.
Nessuno al mondo ha mai osato abolire questo diritto. Nei sistemi comunisti, proprietario unico di qualunque cosa era lo Stato. Nei sistemi Liberali e legittimo acquisire proprietà all'infinito e questo induce i più furbi e i più disonesti ad accaparrarsene tanta da sfruttare impoverire e condannare a morte per povertà e malattia milioni di esseri umani ignoranti, poveri, ammalati, vecchi, bambini, indifesi e il tutto rigorosamente a norma di legge liberale di nome e schiavista e assassina di fatto.
In diecine di millenni, tutti gli esseri viventi del mondo si sono evoluti, hanno guadagnato intelligenza e persino umanità anche gli animali che noi definiamo feroci e che non uccidono se non per fame. 
All'uomo la cultura ha fatto l'effetto opposto. Ma tanto opposto che milioni di esseri umani preferiscono la compagnia e l'affetto di un animale, e non solo domestico come cane o gatto, ma persino viscido come un serpente o feroce come una tigre, a quella di un uomo ingordo e rapace, incurabile collezionista di proprietà di tutte le razze che nessuno mai sé portato a l'Altromondo.

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