lunedì 16 settembre 2019

Meglio la politica al guinzaglio della finanza o viceversa?


A livello mondiale sì è consumata una sanguinosa guerra culturale fra chi giustifica la privatizzazione della sovranità monetaria e chi l'avversa, che riuscire a capire i pro e i contro di questa operazione che peraltro interessa drammaticamente il nostro Paese, con un debito pubblico astronomico e un sistema economico in rottamazione, ormai è impossibile per chiunque non abbia almeno un master in scienze bancarie.
Ma a giudicare dagli effetti concreti prodotti in Europa per aver consegnato alla BCE la sovranità monetaria, (che è come se il re regalasse il suo castello alla servitù e poi chiedesse per sé un misero giaciglio nella stalla pagando l'affitto) qualche considerazione terraterra permettetemi di azzardarla.
Se la cessione o privatizzazione della sovranità monetaria (dai popoli ai banchieri BCE) fosse stata una genialata politica per liberare i popoli dai problemi; oggi le nazioni d'Europa che hanno adottato l'euro, dovrebbero essere tutte prime potenze mondiali. Invece i primi ad entrare in agonia finanziaria economica e sociale sono stati i popoli euro illusi. Italia in testa. E ora zoppicano vistosamente anche Francia e Germania.
Ma quel che è peggio,  gli utili idioti della classe politica che hanno rovinato l'Italia spostando il potere dalla politica alla finanza, stanno rischiando grosso con un popolo affamato, rapinato da tassi tasse disservizi corruzione e senza la minima traccia di futuro.
Non escludo che l'operazione sovranità da pubblica a privata possa avere i suoi effetti benefici che a me sfuggono. Per ora quelli che risultano evidenti alla stragrande maggioranza degli italiani poveri e classe media o mediamente istruita sono più che malefici.
Se qualche amico Facebook culturalmente attrezzato, fosse certo che i pro superano o quantomeno bilanciano i contro, e volesse informarmi, sarei felicissimo di cambiare opinione. Viceversa temo che dovrebbero affrettarsi a cambiarla i nostri governanti prima che sia tardi per tutti.

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