sabato 28 maggio 2022

Se non nuoce al mercato non è democrazia

In democrazia la classe politica ha interesse ad ostacolare i piccoli lavoratori autonomi per costringerli a produrre da dipendenti, perché da autonomi, (e quindi capaci di essere autosufficienti) non hanno bisogno dei politici e nemmeno dei banchieri.
Non portano voti perché non credono che la politica democratica sia in funzione del "bene comune", non portano soldi perché non hanno un grosso reddito tassabile e nemmeno mazzette alla gigantesca inestirpabile consorteria dei corrotti.
Perciò, se un piccolo imprenditore si scandalizza del malgoverno democratico, di democrazia, (comunista o liberista che sia), non ha capito granché. 
Per i piccoli lavoratori autonomi, (che ovunque nel mondo sono e restano risibile minoranza) dover dipendere dalla politica democratica è garanzia di fallimento. 
Da quando ho memoria, gli economisti italiani hanno sempre ripetuto fino alla nausea: "l'economia va tanto meglio quanto meno i politici ci mettono le mani". Come dire, funzionali al sistema economico, sono soltanto i governi democratici che non governano: i governi acchiappafarfalle.
Solo un popolo di dipendenti ha bisogno di una classe politica a cui chiedere lavoro o reddito di cittadinanza. Un imprenditore, fosse pure venditore di caldarroste o artigiano ferracavalli, per produrre ha bisogno di clienti pagatori, non di politici borseggiatori.
Voi riuscireste ad immaginarvi un adulto in buona salute mentale e fisica che va a comprarsi le stampelle? Certamente no.
Un imprenditore è come un adulto in buona anzi in ottima salute. Se non subisce infortuni da burocrazia inefficiente o tasse rapina, non entrerà mai in banca a chiedere credito o peggio in una segreteria di partito per procurarsi le stampelle dell'aiutino politico in cambio di voti o mazzette.
Quindi, giusto per capirci, le democrazie sono il paradiso dei dipendenti, (per protezione sindacale e politica sopravvivono a prescindere dalla loro reale capacità produttiva) e l'inferno degli imprenditori onesti, che se sono (come in questo povero paese) chiamati a finanziare a colpi di rapine tributarie: improduttività, sprechi e furti pubblici e privati, o si rassegnano a l'illegalità, o falliscono o si suicidano.
Gli imprenditori devono guardarsi dai politici. Dipendendo dal consenso della maggioranza, (e quindi dai lavoratori e pensionati, che insieme sono una schiacciante e immodificabile maggioranza), quasi tutti i politici finiscono per essere loro malgrado, con effetto domino, una calamità naturale per il mercato e per tutti i piccoli imprenditori che, per onestà o povertà, non sono in grado di comprarsi a colpi di mazzette la protezione mafiosa dei politici "onesti" e soccombono sotto il peso di sprechi e appropriazioni indebite altrui
Chi volesse trovare una conferma, provi a pensare che fine ingloriosa ha fatto il "boom economico" italiano. 
Da quarta potenza industriale ci siamo ridotti a prima impotenza planetaria. La politica tassa gli imprenditori per tenere i lavoratori disoccupati: dicono che così gli imprenditori arricchiscono tutti come Paperoni.
Ieri in un supermercato, un cliente che servivo da agente di commercio quasi 20 anni fa, mi chiama: 
Franco non mi riconosci? 
Certo Giovanni, ché mi racconti di bello? 
Ci siamo liberati, l'industria l'abbiamo venduta ai cinesi. 
Gli avrei urlato volentieri, "è la democrazia bellezza", ma per non riaprirgli una ferita, risposi auguri Giovanni avete fatto bene.
Gli Imprenditori onesti italiani, che non riusciranno a svendere le loro ex attività produttive, ai nuovi colonizzatori, (salvo intervento personale del padreterno) alla lunga porteranno i libri contabili in tribunale.
E i lettori che hanno colto il senso di questa mia rassegnata opinione, avranno capito che democrazia e mercato sono compatibili come il diavolo e l'acquasanta.
Per tre quarti di secolo i potenti del mondo ci hanno illuso che con la globalizzazione stavamo costruendo scientificamente la pace: poi è arrivata la guerra dopo la pandemia a dimostrarci che la pace gli è servita per preparare scientificamente la barbarie della guerra.
Franco Luceri

domenica 22 maggio 2022

Berlinguer considerava il "sapere" unica arma vincente





E noi italiani ancora crediamo ciecamente nella formula berlingueriana del sapere come arma vincente. Sembra la formula magica della democrazia compiuta.
Per tre generazioni, a colpi di laurea e master, i giovani si sono “impadroniti” persino dell’albero del sapere con tutte le radici. Come da protocollo sindacale continuano a lottare al fianco di lavoratori e oppressi in difesa della loro dignità e della loro vita, tanto che il “vecchio ordine politico fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”, (con l’operazione Mani pulite), è venuto giù come una ricotta malfatta.
Ma ahinoi, il nuovo “ordine politico economico” edificato sulle macerie del vecchio, invece di estinguere la razza degli oppressi, sta moltiplicando in maniera esponenziale quella degli oppressori.
L’albero del sapere è diventato come il famoso “MELO” del Paradiso Terrestre, i cui frutti erano, “riservati”, proibiti ai residenti.
Anziché libertà, giustizia e vita a lavoratori e oppressi che in democrazia sono una schiacciante maggioranza, il sapere, diventato ormai tirannico, garantisce solo privilegi agli oppressori e ai relativi servi sciocchi.
Invece di proteggere le vittime, i sacerdoti del sapere aiutano gli oligarchi del potere finanziario e industriale (che ormai si portano al guinzaglio il potere politico come un barboncino) a succhiare il sangue a intere popolazioni.
Dopo l’avere e il potere, anche il sapere, di cui la maggioranza ancora si fida ciecamente, si è rivelato una feroce tirannia. Ieri senza sapere si moriva di povertà; oggi col sapere, se usato con libertà e coraggio in difesa della Giustizia sociale, al meglio si vive da poveracci.
I sapienti, salvo eccezioni, per trovare legittimità politica e risorse economiche, sono stati e sono costretti a prostituirsi dovendo sfamare l’insaziabile ingordizia dei loro padrini o padroni.
Ma diversamente da Berlinguer che considerava il “SAPERE” l’arma vincente a prescindere, Alberto Hurtado sapeva invece che muoversi nel mondo della cultura, è come entrare con un elefante in una cristalleria.
Diceva: “è più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere, mentre per educare è necessario essere”.
E fu qui che l’asino del sapere italiano cascò con tutto il sovraccarico. Invece del paradiso di giustizia promesso, i “sacerdoti del sapere” hanno ridotto l’Italia ad una povera Torre di Babele, perché gli italiani sono stati istruiti male ed educati peggio.
Alla faccia del comunismo salva poveri di berlingueriana memoria, ormai nessuno trova scandaloso che a milioni di sfruttati, in Italia, e in ogni angolo del pianeta, persino nelle primissime potenze mondiali, sia calpestata la dignità.
Che vivano per scommessa con poco cibo, spesso elemosinato, senza medicine, e molti senza un tetto sulla testa; mentre i Paperoni possono permettersi le cose più folli: persino grattacieli con piscina sul balcone, o turismo spaziale a bordo della navicella di JEFF BEZOS, per la modica cifra di 28 milioni di Euro andata e ritorno.
Si diceva che la guerra è una cosa troppo seria per affidarla solo ai Generali. E temo che in mano ai sacerdoti del sapere anche la cultura è un’arma pericolosa.


Franco Luceri 

domenica 15 maggio 2022

Dove le emergenze caricano, i "toreripolitici" fuggono


Quante volte i politici e gli esperti italiani affermano, manco fossero toreri in una corrida: "siamo preparati ad affrontare questa emergenza". 
Ma mentre loro si mettono in salvo con la borsa, ai cittadini incornati non rimane altro che leccarsi le ferite, pagando il conto per le emergenze mal governate, a parassiti, corrotti, usurai ed esattori.
È una costante. Se non si ha "consapevolezza" della sempiterna ignoranza e impotenza umana, ci si ritrova impreparati e disarmati di fronte a forze più grandi di noi, (la globalizzazione finanziaria, sanitaria, bellica) che costantemente minacciano di travolgerci.
Ed è proprio così che siamo messi adesso. Dopo due anni e mezzo di catastrofe pandemica ancora in corso, con morti e danni miliardari incalcolabili, è arrivata la guerra. E i nostri "sottuttoio", ci aggiornano in tempo reale sui crimini contro l'umanità consumati in Ucraina, sul numero dei morti e sui danni che di riflesso subisce e subirà l'Italia e l'intera comunità mondiale per i matti del potere in servizio permanente effettivo che giocano alla guerra.
Insomma, tanto per capirci, "L'Occidente", considerato la più sicura e protettiva autostrada geopolitica a disposizione, è sprovvista di guard rail. Ogni volta che i SUPERpotenti sbandano, a finire fuori strada, in cassa da morto o peggio in una fossa comune, è l'umanità incolpevole e il pianeta. 
A quel punto entrano in campo baldanzosi i massimi "esperti" in contabilità mortuaria per informarci sugli sviluppi quotidiani delle catastrofi, delle recessioni, delle guerre e delle sanzioni miracolose che promettono sfracelli futuri nella Russia di Putin, ma da subito uccidono salario, profitto e potere d'acquisto in Europa. (Italia in primis)
Insomma, per non farla lunga, se questi sono i limiti invalicabili del sapere umano, credo che i potenti impotenti della politica, i rapaci della finanza e i massimi "esperti" della "scienza" che gli reggono la coda, saranno miracolosi per la comunità mondiale se torneranno a darsi colpi di zappa sui piedi, dissodando un ettaro cadauno di terreno incolto e magari non ancora spietrato.
Forse non ce ne rendiamo conto, ma l'Ucraina è il maggior esportatore di prodotti agricoli. Se la guerra matti contro matti dovesse continuare, là si morirà di bombe, in Europa finiranno miracolati gli obesi e nel terzo mondo che da sempre vive di solidarietà, si morirà di fame.
La situazione è talmente grave che il Commissario Ue per l’agricoltura ha chiesto di “produrre più cibo in Europa”. Ce la faremo? No senza petrolio e gas. Forse dovremmo iniziare a rinunciare a qualcosa, (magari ai "sotuttoio" che ci costano un occhio manco fossero Einstein) perché già da ora nella UE abbiamo un supplemento di 5 milioni di bocche ucraine da sfamare e l'esercito ucraino da rifornire di armi e di aiuti umanitari.
Franco Luceri

sabato 7 maggio 2022

Ma noi umani siamo davvero intelligenti?


Non potrei giurarci; ma temo che noi umani viviamo costantemente nell'illusione di saper pensare, risolvere problemi, giudicare il prossimo e qualcuno arriva anche, da UNTO DEL SIGNORE, a credersi capace di salvare umanità e pianeta, a colpi di guerre economico-finanziarie e con possibile escalation atomica.
Forse il cervello umano, che riteniamo pensante, fabbrica di analisi oggettive e di soluzioni miracolose, altro non è che un pallone sbattuto di qua e di là nello sterminato campo "culturale" dell'errore, senza riuscire mai, non a centrare la porta della verità, ma nemmeno a capire dove Dio a suo tempo decise di montarla.
Sono ormai quattro secoli, da Galilei, che noi umani ci ingozziamo di "scienza"; e come grandioso risultato rischiamo l'estinzione per gli sconvolgimenti climatici prodotti dallo sviluppo scientifico e tecnologico a c****, o in alternativa per qualche feroce guerra finanziaria che potrebbe sempre degenerare in atomica.
Allora smettiamola di pensare che in questo momento a sbagliare sia solo Putin e gli altri siano tutti sorgenti di verità evangelica capaci di giudicarlo, condannarlo o giustiziarlo.
I tre "potenti" impotenti della politica, che da 72 giorni si giocano alla guerra il presente e il futuro dell'umanità: cioè Putin,  Zelensky e Biden, hanno tutti e tre, sia pure in misura differente: ragione e torto marcio. 
Chi cerca di rifarsi una verginità, mettendo in luce la già evidente bestialità di Putin, ha bisogno di una sbirciatina nella scatola cranica.
Invece dovremmo tentare di capire cosa o chi ha spinto Putin a passare dalla razionalità alla follia. Biden a spegnere il fuoco con la benzina. Zelensky a rispondere in maniera suicida per il suo popolo, alle cannonate con le "bottigliate" simil molotov. Europa e America a rifornirlo di armi. E la Cina in vigile attesa di poter raccogliere i frutti risanando la distruttività altrui.
Chi è fermamente convinto di saper individuare e persino correggere gli errori degli altri è un poveraccio che alla torre di Babele aggiunge solo caos al caos.
Vanno cercati gli errori collettivi di Europa America e Cina a cui Putin sta rispondendo con feroci comportamenti criminali da condannare senza se e senza ma.
Chi continua a corna basse a farvi credere che nei sistemi totalitari c'è un solo criminale responsabile e gli altri sono tutti da santificare, come hanno fatto in precedenza con Mussolini e poi con Hitler e ora con Putin, se è in buonafede è matto da legare.
Se in questo preciso istante potessimo operare il miracolo di far sparire Putin dalla faccia della terra, il futuro dell'umanità resterebbe sempre e comunque a rischio guerra atomica, perché è il cerchio magico degli oligarchi a commissionare ai burattini politici, a che livello illudere, impaurire, paralizzare, sfruttare o sterminare i popoli.
Lo decide insindacabilmente sempre e solo la macchina mostruosa della globalizzazione, il potere economico e finanziario mondiale rapace, quando iniziare la distruzione bellica e quando accoppare il tiranno e riavviare la ricostruzione "pacifica", (sempre  ad uso e consumo dei lupi e a danno degli agnelli).
Chi volesse tentare di capire in che cosa un pacifista è diverso da un guerrafondaio, chieda a Papa Francesco se il Vaticano è corresponsabile nella guerra Russia Ucraina e si sentirà rispondere che forse in qualche misura lo è, persino se è blasfemo anche solo pensarlo.
Perché, chi aspira ad essere pacifista come Papa Francesco, prima di puntare il dito su gli errori altri, cerca di capire quali siano stati i propri, per indurre il prossimo all'umanità.
Altrimenti i popoli arrivano alla pace sempre e solo dopo la bestialità della guerra e l'incubo dell'olocausto.
Franco Luceri