martedì 29 ottobre 2019

Eleggibili dovrebbero essere le idee, non i ciarlatani.


La buona politica non esiste. I tiranni schiavizzano, i democratici rubano, l'aristocrazia culturale truffa, quella finanziaria strozza. E i  cretini al potere si offrono in massa da utili idioti.
Un uomo solo al comando è pericoloso, un esercito di incapaci ancora di più.
Perciò, più che allargare il diritto di voto ai giovani, il diritto di candidarsi aperto a tutti andrebbe chiuso dal neonato al moribondo.
Gli unici candidabili al potere dovrebbero essere i portatori sani di idee che si siano già dimostrate produttive di valore aggiunto per la collettività ed in perfetta salute.
Non quelli che si dicono gravidi di idee come montagne, ma dopo un secolo non hanno ancora partorito un topolino, perché in massa tutelano interessi particolari rapaci e non di rado criminali, e prima che la magistratura possa renderli inoffensivi, del Popolo e dello Stato non hanno lasciato nemmeno gli avanzi.
Dario Franceschini ha commentato le ultime elezioni in Umbria con queste sagge parole: "la destra si ferma col buongoverno".
Verissimo. Il malgoverno della sinistra consegna il potere alla destra. Così come il malgoverno della destra restituisce il governo alla sinistra.
Basta con i ciarlatani che garantiscono privilegi per sé, e rovina per popolo e Stato.
Eleggibile dovrebbe essere l'idea lievitatrice di PIL, non gli strozzini a colpi di tassi e di tasse che si fingono Fornai.

lunedì 28 ottobre 2019

Salva il mondo chi distribuisce salari o saperi?


Io non so da quanto tempo i popoli usano il denaro e se nel corso dei secoli abbiano inventato qualche surrogato alternativo. Oggi però, nella nostra democratica e progredita Europa, di crediti si vive e di debiti si muore, non c'è un rotto della cuffia da cui salvarsi.
Per scarsa produttività, prima è schiattato il mezzo mondo comunista, ora, tutto il sud Europa finto liberale potrebbe fallire per la stessa ragione.
Ovunque a livello planetario il consumo di ricchezza supera la produzione. E l'unica domanda da cui si potrebbe e dovrebbe partire per una analisi e una soluzione intelligente è questa: nelle democrazie, a parte le banche centrali che possono stampare banconote, (ma non le regalano certo) chi ha l'obbligo di produrre ricchezza e distribuire salari? Nessuno. Eppure la vita o la morte di un popolo passa dalla disponibilità di denaro. Quindi la piena libertà di scelta: se produrre da imprenditore, o spendere da dipendente o pensionato è la causa di tutti i guai dell'Occidente finto progredito. Perché chi ha risorse culturali e finanziarie per produrre si guarda bene dal farlo a proprio rischio e pericolo sul fronte del libero mercato globale, dove, qualunque imprenditore, che non abbia innata una seria vocazione al furto, alla truffa o alla corruzione, non può che finire fallito e rovinato con tutta la famiglia. 
Allora è evidente che la funzione imprenditoriale finiscano per assolverla 3 categorie di soggetti scarsamente qualificati: chi non riesce a trovare una valida alternativa di lavoro dipendente, gli ignoranti illusi o presuntuosi che credono di saper spaccare il mondo, e i farabutti, che l'impresa l'avviano per una specifica finalità criminale: evadere, corrompere, sfruttare, inquinare, avvelenare e via elencando.
Mentre gli istruiti si limitano a speculare sull'ignoranza altrui. Guadagnano miliardi, evadono, eludono, corrompono e corrono a portare la refurtiva nei paradisi fiscali alla faccia dei piccoli Imprenditori onesti che a migliaia finiscono socialmente economicamente e moralmente rovinati insieme alle loro famiglie.
In un mondo ormai dipendente dal denaro, è giusto lasciare libera scelta tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, ai soggetti che non sono culturalmente qualificati per il lavoro imprenditoriale, ma chi ha una laurea soprattutto in materie giuridiche, economiche o scientifiche non dovrebbe essere libero di vivere a carico della collettività, nell'irresponsabile e garantito mondo della cultura, del sindacato, della burocrazia o delle professioni, lasciando che il cannibalismo finanziario e tributario, renda fallimentare il sistema economico e porti alla lenta distruzione popolo e stato.

lunedì 21 ottobre 2019

Rubare la sovranità monetaria è genocidio?


In Italia ci lagnamo da tre decenni perché stiamo impoverendo lentamente. Invece è falso, perché gli italiani sono impoveriti in una manciata di secondi 38 anni fa nel 1981, quando, in perfetta violazione dell'articolo 1 della Costituzione, con una acrobazia giuridica  degna del miglior borseggiatore, il governo italiano privatizzò la banca centrale e forse anche la sovranità monetaria. Ma su questo gli addetti ai lavori si contraddicono reciprocamente.
In quell'anno, o successivamente, privatizzando la Banca d'Italia, la classe politica trasferì dal popolo sovrano ai banchieri italiani prima ed europei dopo la proprietà della moneta, e il potere insindacabile di stamparla prestarla o negarla ai cittadini e allo Stato.
Al pari di un semplice cittadino, qualunque Stato può soffrire di un lento impoverimento anche di mezzo secolo ed oltre, prima di fallire, oppure passare dalla vita alla morte economica in una manciata di secondi.
Se il contabile di una grossa azienda ripulisce i depositi bancari dei suoi datori di lavoro e scappa via col malloppo, i proprietari di quella azienda passano dalla condizione di ricchi a quella di poveri. E il dipendente ladro diventa con altrettanta celerità indipendente ricco.
L'impoverimento d'Italia è stato della stessa natura. Il popolo italiano "sovrano" è passato dalla condizione di banchiere unico legittimato a stamparsi il denaro di cui ha bisogno, a quella di barbone condannato ad elemosinarlo, o lavorare come un cane per arricchire i Banchieri BCE legittimati a schiavizzarlo a colpi di interessi passivi e di spread impazzito.
Il denaro è l'unità di misura della produttività di un individuo come di un popolo; portargli via il denaro, è come privare il sarto del metro, il farmacista del bilancino, il muratore della malta, l'elettricista del cercafase, il tassista dell'auto, il vigile del fuoco dell'acqua, il pilota dell'aereo, il ciclista della bicicletta,  Il maratoneta delle scarpe, il professore della cattedra, il vigile della paletta, il poliziotto delle manette, lo stato del potere sovrano o impositivo e via elencando.
Insomma se ad un uomo o ad un popolo porti via il mezzo primario, essenziale alla sua produttività intelletuale, professionale o manuale, lo trasformi di colpo da ricco a povero, da occupato sazio a disoccupato affamato.
Il passaggio dell'intero Popolo italiano dal benessere all'impoverimento è avvenuto giuridicamente in una manciata di secondi nel 1981, 38 anni fa, quando fu privato della sovranità monetaria poi trasferita dalla banca d'Italia alla BCE. E il successivo e crescente impoverimento economico ne è la conseguenza.
Nelle vere democrazie il popolo sovrano è banchiere pubblico unico e nella sua banca centrale si stampa tutto il denaro di cui ha bisogno senza rincorrere gli strozzini col cappello in mano.
Dove invece si riempie di "banchieri privati" che usano la sovranità monetaria per portarsi al guinzaglio il governo come fosse un cagnolino e come arma di impoverimento e schiavizzazione di massa, il popolo in massa si arricchisce di famiglie indebitate, impoverite, distrutte, matrimoni sbagliati, figli disoccupati, drogati, mariti assassini, disperati, falliti, evasori, elusori, delocalizzatori, corrotti, corruttori e piccoli imprenditori suicidi.  
Questa è l'Italia che ci raccontano i cervelloni italiani antieuropeisti, svegliati di soprassalto. Che dopo un trentennio di letargo colposo o doloso, vedono nella perdita della sovranità monetaria la causa scatenante, il peccato originale dell'attuale catastrofe socio politico economica italiana. 
E quanto sia giusto o sbagliato remare pro o contro l'Europa può saperlo solo Dio. Io, quel poco che ho percepito da non addetto ai lavori Ve l'ho raccontato qua. E in conclusione mi e vi domando: il crescente e oggettivo impoverimento italiano è imputabile ai i nostri scarsi governanti, agli insaziabili Banchieri BCE oppure ad entrambi?

lunedì 14 ottobre 2019

Chiedete a Platone quand'è che ha visto l'ultima democrazia


Tutti i mezzi disponibili, se impiegati per una finalità irrazionale, non possono che risultare insufficienti, inadeguati o letteralmente devastanti.
E lo sarebbero stati pure quelli divini, se oltre ai pani e ai pesci il padreterno avesse osato rifornire gli  umani di grattacieli, auto da corsa, yacht, ville al mare, aerei privati, trilioni nei paradisi fiscali, televisori, computer, smartphone, satelliti per telecomunicazioni, navicelle spaziali, armi di distruzione di massa e quant'altro.

Invece i moderni sistemi Stato, hanno come irrinunciabile finalità finta e demenziale, quella di saziare la fame (anzi gli appetiti ossessivo-compulsivi) di tutti e 7 miliardi di umani producendo ricchezza a rischio e spesa dei soli piccoli Imprenditori usurati e tassati fino a levarli la pelle e istigarli al suicidio, dimenticando che la fame di TRILIONI, anche di un solo PAPERONE rapace, e il suo irrinunciabile seguito chilometrico di utili idioti che rubano per arricchirlo, è scientificamente insaziabile.
E non è tutto, siamo ancora all'antipasto. Se un secolo fa, un futurologo avesse immaginato che i popoli sovrani si sarebbero affidati ad una classe politica per disfarsi della sovranità monetaria e consegnare il proprio governo ai banchieri mondiali come un cagnolino al guinzaglio, avrebbe sospettato di essere uscito di senno e sarebbe corso anche nottetempo dallo strizzacervelli per rimettersi in ordine i neuroni.
Invece oggi  è proprio questa la realtà. 
I governanti dei 27 Stati UE privi di sovranità monetaria, sono come cagnolini al guinzaglio della BCE e delle grandi holding finanziarie europee e mondiali e governano sotto dettatura di banchieri, strozzini, lobbisti, speculatori, affaristi e corruttori assortiti.
Se per voi, quello italiano, è governo liberamente eletto dal Popolo sovrano con le pezze in c***, complimenti. Io non credo che si sentano elettori di questo governo, i pensionati con €300, i Padri di famiglia che non hanno da mantenere i figli e glieli portano via, le lavoratrici incinte licenziate in tronco, i piccoli imprenditori che non reggono alla pressione fiscale e finanziaria e si suicidano, i giovani che non avranno mai un lavoro e un salario dignitoso, o quelli che vanno a scuola per prendere la laurea di emigranti.
Se proprio siete costretti, da una pistola puntata alla tempia, a definire democratico il governo italiano e le catastrofi socioeconomiche politicamente indotte sotto dettatura UE BCE; almeno dissociativi scrivendo fra virgolette la parola "democrazia", e sperando che a l'USUROCRAZIA europea e mondiale che da decenni ci sta impoverendo, gli italiani  non si siano già assuefatti e rassegnati in massa.

martedì 8 ottobre 2019

La nostra democrazia è degenerata in "usurocrazia"?


La nostra democrazia è degenerata in "usurocrazia"? Forse qua, non conoscendo pienamente la materia, ho fatto solo congetture. Ma se qualche amico o qualche lettore la conosce più e meglio, mi corregga e sarò felice di cambiare opinione.

Per riprenderci dalla BCE la sovranità monetaria, che secondo alcuni commentatori abbiamo ceduto e perduto definitivamente, ma per altri no, credo che dovremmo dimostrare: 
- o che i politici italiani sono stati raggirati come quel moribondo che in punto di morte si lasciò convincere In presenza del notaio a cedere gratis tutta la sua proprietà e a morire povero; 
- o si sono lasciati comprare e hanno truffato e derubato gli italiani che di colpo sono passati da popolo sovrano, col potere di stamparsi tutto il denaro di cui hanno bisogno, a popolo accattone costretto ad elemosinarlo a tassi usurai e col rischio che chi lo vuole fallito e derubato da strozzini ed esattori sia libero di negarglielo.
Perché questa operazione scellerata ha messo il governo italiano al guinzaglio (e quindi sotto la supervisione politica) della BCE e dell'intera Finanza mondiale.
Insomma come popolo abbiamo dimostrato ampiamente di essere i migliori interdetti o inabilitati del mondo, perché abbiamo regalato il nostro diritto ad essere finanziariamente autonomi, stampando nella nostra Banca Centrale il denaro necessario, per avere in cambio, ad insindacabile giudizio BCE, la sua disponibilità a prestarcelo o rifiutarcelo, per tenersi al guinzaglio i nostri governi, in pre fallimento le nostre imprese, e nella peggiore involuzione "usurocratica" e quindi nell'impoverimento crescente l'intero popolo italiano, professori professionisti e giornalisti compresi. 
Un popolo ricco, che cambia moneta e cede la propria sovranità monetaria per ridursi con le pezze in c***, con 5 milioni di poveri  e 15-20 a rischio povertà, con burocrati e professionisti onesti che faticano a rimanere a galla, (persino avvocati in debito con fisco e banche che vivono in una casa pignorata in attesa di sfratto) i piccoli imprenditori che falliscono o si suicidano, e i "prenditori" delle multinazionali mordi e fuggi, pronti a licenziare chiudere e delocalizzare, non si trova certo dietro l'angolo.
Se vi risulta che questa analisi sulle condizioni socio politico economiche de l'Italia e degli italiani, passati da ricchi a poveri per la perdita della sovranità monetaria, è fatta con i piedi, proponete la vostra con la testa, e tante grazie.

martedì 1 ottobre 2019

Equipaggio e passeggeri hanno capovolto la barca Italia


Anche ciò che è reale può trasformarsi in miraggio. Se una cosa basta giusto per 10 persone ma se la contendono 1000, per i più si trasforma in miraggio.
Ecco perché i cambiamenti in positivo promessi dalla politica, non producono mai l'effetto promesso  e sperato; perché inducendo nei popoli spostamenti in massa da una condizione di disagio ad una di vantaggio, generano lo stesso squilibrio provocato dai passeggeri di una barca o di una nave, che spostandosi velocemente tutti da una parte la fanno capovolgere.
Nell'ultimo mezzo secolo, ha rincorso il progresso facile e ricco un numero così massiccio di italiani, da capovolgere letteralmente la promessa politica di lavoro, casa, famiglia, benessere, libertà, diritti e giustizia sociale per tutti.
Gli spostamenti in massa dai lavori faticosi, sporchi e poveri verso occupazioni più comode, produttive, garantite e irresponsabili, hanno vanificato totalmente gli effetti che a prima vista sembravano positivi, quantomeno per burocrati e professionisti, da ridurre in miseria 5 milioni di Italiani e 15 milioni a rischio povertà.
Lo spostamento in massa dalla occupazione agricola o artigianale, a quella professionale o industriale; dal lavoro autonomo pesante povero e incerto, al lavoro dipendente pubblico o privato sindacalizzato e garantito; dai troppi doveri ai troppi diritti; dalla troppa responsabilità alla totale irresponsabilità ha finito per vanificare gli effetti iniziali di progresso, civiltà, giustizia sociale che sembravano miracolosi, tanto da fare dell'Italia la quinta o la quarta Nazione industrializzata.
Lentamente le aziende agricole si sono spopolate, le terre sono rimaste incolte e improduttive, i piccoli artigiani si sono dati al lavoro dipendente mentre le industrie si moltiplicavano e promettevano miracoli. Ma dopo quattro o cinque decenni di miracoli truffa a danno dei piccoli e medi imprenditori, lentamente gli effetti positivi si sono sgonfiati fino a tramutarsi in negativi.
È sparito fino a diventare miraggio il comodo lavoro privato, sono sparite le garanzie sindacali, è diventato sfruttamento anche il lavoro pubblico, le piccole imprese private sono fallite, le grosse sono scappate e il progresso si è squagliato come neve al sole.
Non siamo certo passati in una manciata di secondi dalla giustizia a l'ingiustizia sociale, ma sia pure lentamente, il cambiamento da positivo in negativo oggi ha tutta l'aria di essere inarrestabile.
Delle conquiste sindacali per i lavoratori, del profitto facile per le imprese, e delle ricche tasse per lo Stato si sono perdute ormai pure le impronte digitali.

In mancanza di un miracolo personale del padreterno, dalla scrivania e dalla cattedra si dovrà tornare alla zampa, alla cazzuola, alla carriola, ai ferri dell'artigiano, per riconquistare quel margine di benessere povero ma stabile e vitale di una volta, quando gli sfaticati gli irresponsabili, i ladri, i corrotti erano una rarità proprio come ora, con la barca Italia capovolta da un quarto di secolo, sono diventati rarità gli intelligenti,  gli onesti, i responsabili.