lunedì 29 giugno 2020

I sacerdoti della finanza ci vogliono inginocchiati al loro dio


Dopo quella immane carneficina generata nel secolo scorso da nazismo e comunismo, era evidente che la politica non avrebbe mai protetto gli Stati democratici d'Europa dal rischio totalitarismo. Perciò era necessario disarticolarle e indebolirle il potere.
E forse partendo da questa oggettiva necessità, si è ritenuto giusto sottrarre ai politici il controllo del potere finanziario. Alla classe politica rimaneva il potere di fare e di applicare le leggi, ma lasciando i Banchieri liberi di concedere le risorse finanziarie necessarie al funzionamento del sistema sociale, o negarle per condizionare la politica, far cadere il governo o fallire lo Stato, dove il gettito tributario, per cause indipendenti dalla politica (calamita, carestia, pandemia, guerra) risultasse insufficiente.
E questa è stata una autentica bestialità, perché il mondo della Finanza non ha bisogno di guida politica per eccellere in disonestà e rapacità.
Con l'aggravante che il politico non può rubare solo per sé, mentre il banchiere non ha problemi di obesità. Ingurgita milioni, miliardi, bilioni o trilioni di profitti, usando, abusando, sfruttando uomini e cose per rendere tutto funzionale alla impresa mondiale di strozzinaggio.
Il potere finanziario accorpato al potere politico è terrificante. Ma averlo separato, ora  sta mettendo tutte le istituzioni degli Stati UE e tutti gli addetti pubblici e privati, giudici compresi, al guinzaglio dei Banchieri. 
Ormai talmente potenti, da sfruttare e uccidere interi popoli educatamente e silenziosamente a norma di legge, alla faccia di Comunismo e Nazismo fracassoni e assassini.
Questa politica finanziaria sembra ricopiare pari pari la condizione privilegiata del marito lavoratore e moglie casalinga; dove il marito, da unico percettore di reddito, era libero di sfamare o affamare la famiglia al limite dello sfruttamento e della schiavizzazione.
Oggi la concentrazione del potere reale in mano a qualche decina di peperoni della finanza e del mercato mondiale, sta traghettando popoli e Stati dalla civiltà e giustizia sociale, alla barbarie dello sfruttamento e dell'oppressione tirannica, in cui i bisogni essenziali e persino la vita dei più finiscono calpestati e sacrificati dagli interessi criminali di pochi.
Riconsegnare il potere finanziario alla politica non è igienico. Lasciarlo ai banchieri è altrettanto devastante, visto che si stanno dimostrando capaci di abusare dell'intera comunità mondiale ora afflitta da pandemia, portandosi al guinzaglio come cagnolini scodinzolanti o inoffensivi: politici, giudici, burocrati, professionisti e giornalisti, per i quali, mettere in dubbio l'assoluta legalità del mondo finanziario e relativi sacerdoti, invece di inginocchiarsi davanti al loro sacro Dio Denaro, è a dir poco blasfemo.
Perciò è auspicabile, che le CORTI DEI DIRITTI DELL'UOMO tornino ad occuparsi seriamente della condizione dei popoli, e soprattutto dei singoli cittadini onesti, che, a qualunque livello sociale, fra l'incudine della Finanza e il martello della politica ora se la passano proprio da schifo.

domenica 21 giugno 2020

Assegnate al covid il Nobel per l'incorruttibilità


Credo non ci sia essere umano al mondo, (per tutti i danni che ancora subiamo), che non avrebbe sfracellato a martellate un covid 19 se mai fosse riuscito a vederlo.
Però  non possiamo negare che a questo genio del male andrebbe riconosciuto il Nobel per l'incorruttibilità, poiché non si è lasciato comprare e non ha coperto le carenze o le malefatte di nessun saggio ricco o potente del mondo.
Ha confermato (e di questo ne eravamo più che edotti), che i governanti e i legislatori si equivalgono. Bravissimi a sfornare leggi decreti e regolamenti a vagonate; ma quanto a capacità di aggredire i problemi con soluzioni vere sono efficaci come un gatto impegnato a dipanare un groviglio di lana. Se non avessero l'autista personale a spese di pantalone non troverebbero manco la via di casa loro.
Ma il vero capolavoro, il covid lo ha fatto dimostrando, che in laboratorio, con il retino acchiappafarfalle, gli scienziati sono imbattibili, sono una forza della natura. Ma arruolati da task forse per illuminare i governanti nelle scelte concrete e quindi in ruoli di responsabilità oggettiva, fanno fallire prima di un anno un intero popolo e un intero Stato. Ci confermano, ove ne avessimo bisogno, che le carriere pubbliche o parificate sono brillanti e prestigiose perché libere da l'obbligo di creare reale valore aggiunto per la collettività e pienamente legittimate a seppellirla di catastrofi a ripetizione, a colpi di disservizi e di rapine tributarie per farsi mantenere da pantalone invece di mantenerlo.
E non si è fermato qua quel fetentone del covid. Ha pure dimostrato la grande e generosa partecipazione spontanea del mondo della finanza privata e pubblica così sensibile alle emergenze ammazza popoli, da promettere un diluvio di credito immediato, e poi erogarlo a goccia come la minzione di un malato di prostata, perché i popoli non prendano la pessima abitudine di chiedere trasfusioni di "liquidi" a fondo perduto, ad istituzioni creditizie e tributarie altamente specializzate in prelievi cravattari ma "a norma".

Il diluvio di debito pubblico c'è: manca l'arca !


Se nel mercato è logico e legale dichiarare fallito chi ha finanziato una impresa, ma si è dimostrato incapace di renderla produttiva, e non i suoi operai (fossero pure centinaia di migliaia) che da lui hanno solo preso ed eseguito ordini; sapete dirmi perché è lecito aver esentato dal fallimento i Paperoni della Finanza mondiale, i padroni del denaro, che finanziano gli Stati come fossero la loro impresa di famiglia, imponendo dettagliate politiche di spesa ad ogni singolo governante del mondo, da precondizione per poterlo rifornire di denaro; e al posto dei Banchieri infallibili finiscono al fallimento e non di rado al suicidio i singoli mini imprenditori cannibalizzati da finanza e fisco o al default e al saccheggio interi popoli e interi Stati?
Quand'è che questi Banchieri giuridicamente "infallibili" ma sostanzialmente falliti del mercato globale, con 50 trilioni di sofferenze bancarie, (montagne di debito pubblico e privato impagabili) si decidono a portare i loro libri contabili in tribunale o azzerano il debito che hanno creato e continuano a creare imponendo le loro scelte "geniali" ai singoli governanti di nome e "sgovernati di fatto", ormai legati alla catena dello spread come cani bastonati?
Nel mondo, i governi intelligenti e onesti sono un'autentica rarità, perché di fatto sono utilizzati dai banchieri mondiali come macchine per il loro profitto o spediti a casa a calci nel sedere, come fecero con Berlusconi, se poco o per niente funzionali alla buona salute dei Paperoni.
Ma ora che il padreterno, via covid, impedendo a tutti i popoli di produrre ricchezza, ha messo in liquidazione fallimentare l'impresa finanziaria globalizzata, non pensate, cari banchieri, che forse sia il caso di evitare di aggiungere alle vittime della pandemia, quelle ben più corpose, della usurocrazia?
Se pure il vaccino anti covid e salvavite fosse una realtà a portata di mano, solo un diluvio universale di finanziamenti a fondo perduto potrà fare da vaccino salvaborsa, riportando in vita l'economia mondiale prima che sia tardi.

L'argent fa la guerre


Credo che logica e denaro siano sempre stati in buoni rapporti. La logica fa diverso l'intelligente dallo stupido e il denaro li diversifica facendo ricco Il primo e povero il secondo.
A questa considerazione sono arrivato osservando come i 200 popoli del mondo stanno affrontando il problema pandemia ognuno a modo proprio. Alcuni costretti dalle leggi come noi italiani altri lasciati liberi di proteggersi dall'infezione, oppure esporsi, rischiare la vita, diffondere il contagio, immunizzarsi.
E Padreterno escluso, nessuno può dire quali siano i popoli e i governi virtuosi e quali i viziosi, se non dopo, col senno di poi e numeri alla mano.
Noi italiani con mascherina, distanziamento sociale e arresti domiciliari abbiamo salvato la vita e devastato la borsa.
Altri hanno fatto l'esatto contrario di noi immaginando che il collasso economico conseguente agli arresti domiciliari dell'intero Popolo avrebbe ucciso più lavoratori e imprenditori del covid 19.
E cosa abbia indotto la politica a mettere un popolo agli "arresti" o lasciarlo libero non è difficile da capire. Chi aveva lo Stato indebitato e le casse vuote come il nostro premier Conte si è affrettato a privare della Libertà l'intero Popolo: come dire ha imposto comportamenti clinicamente virtuosi perché non aveva risorse per affrontare i viziosi anche se economicamente produttivi.
Chi invece non aveva difficoltà a spendere e spandere ha lasciato il proprio popolo libero di decidere se infettarsi e immunizzarsi o rischiare la vita, come hanno fatto inglesi e americani ma anche francesi e tedeschi prima di correre ai ripari suggerendo qualche limitazione della libertà.
Quindi chi ci fa credere che la politica sia influenzata dai comportamenti virtuosi o viziosi del popolo che governa, afferma il falso. Perché è la politica a fare il bello e il cattivo tempo, esattamente come diceva quel tale: "piove governo ladro".
Gli inglesi e gli americani hanno lasciato il gregge sociale libero di scegliere se pascolare o chiudersi nella stalla, perché sapevano di poter scatenare un diluvio universale finanziario per spegnere qualunque incendio.
Perciò a fare la differenza fra governi virtuosi o viziosi è la disponibilità di risorse finanziarie per riempire le tasche dei cittadini delle famiglie e delle imprese che ne sono prive nei tragici momenti di calamità, carestia, pandemia, guerra.
Mentre i popoli condannati ad affrontare le tragedie a colpi di lievitazione del debito pubblico, mutui improbabili e spread assassino, perché privi di moneta propria come noi italiani, non vanno da nessuna parte: tappano un buco aprendone due o una intera voragine.
Un governo che non ha un proprio rubinetto finanziario da aprire e chiudere autonomamente all'occorrenza, è come una casalinga spedita dal marito al supermercato con una lista della spesa chilometrica, ma senza borsellino, con l'ordine di procurarsi il denaro pagando in natura.
Perciò, il mondo dell'informazione disinforma cercando comportamenti virtuosi o viziosi nei politici o peggio nei governanti: a differenziali è il rubinetto de "l'argent".
Se il gettito finanziario e tributario di cui dispongono è (a goccia) come la minzione di un malato di prostata, sono governanti senza portafoglio in attesa di finire sparati a calci e rimandati a casa, posto che i problemi e ancor peggio le catastrofi possono affrontarle solo a colpi di debito pubblico o promesse da marinaio alla premier Conte e compagni: spacciando il veleno per antidoto.

domenica 14 giugno 2020

Semplificare il mondo per sopravvivere?


Il covid 19 ha messo la scienza  e l'Umanità alle corde come un pugile suonato, quasi istigandoci a rottamare tutto e a rientrare igienicamente nelle caverne. Ma aihnoi, temo che pure la retromarcia ormai ci sia preclusa.
Però, almeno i sacerdoti della scienza, dovrebbero interrogarsi se a questo mondo serve aggiungere altre complicazioni scientifiche, tecnologiche, economiche, giuridiche e finanziarie, o sarebbe meno devastante, e perciò meno stupido semplificare, posto che il padreterno ha già complicato a tal punto il Creato da mettere tutte le teste d'uovo del mondo e noi poveri ignoranti con loro, nella pietosa condizione di non trovare più la via di casa.
Mezzo secolo fa con grande saggezza il professor Zichichi ci avvisava che "per sapere come è fatto il mondo dovremmo bussare ancora per molto alla porta del Creatore.
Perché il mondo, uscito dalle mani di Dio, (vedi calamità, carestie e pandemie) è più inestricabile di un groviglio di lana fra le zampe del gatto. A noi non resta che tentare umilmente di dipanare la matassa, pur con la quasi certezza che al fallimento non c'è alternativa.
Perciò, chi usa la scienza, (cioè il sapere, l'avere e il potere) e complica la vita dei popoli pensando di semplificarla; magari in assoluta buona fede crede che il progresso salvi il mondo: ma da più di un secolo, di uomini e cose ne sta facendo strage.
Forse i cervelloni accelerati del potere dovrebbero risalire in bicicletta per tornare a ragionare meno da scienziati, e un po' più a misura d'uomo che non guasta mai.

Assegnate al covid il Nobel per l'incorruttibilità.


Credo non ci sia essere umano al mondo, (per tutti i danni che ancora subiamo), che non sfracellerebbe a martellate un covid 19 se mai riuscisse a vederlo.
Però  non possiamo negare che a questo genio del male andrebbe riconosciuto il Nobel per l'incorruttibilità, poiché non si è lasciato comprare e non ha coperto le malefatte di nessun saggio ricco o potente del mondo.
Ha confermato (e di questo ne eravamo già abbastanza edotti), che i governanti e i legislatori si equivalgono. Bravissimi a sfornare leggi decreti e regolamenti a vagonate: ma quanto a capacità di muoversi nel groviglio dei problemi a colpi di soluzioni sono imbattibili; senza autista a spese di pantalone non troverebbero manco la via di casa loro.
Ma il vero capolavoro, il covid lo ha fatto dimostrando, che in laboratorio, con il retino acchiappafarfalle, gli scienziati sono imbattibili, sono una forza della natura. Ma arruolati da task forse per illuminare i governanti nelle scelte concrete e quindi in ruoli di responsabilità, fanno fallire prima di un anno un intero popolo e un intero Stato. 
Ci confermano, ove ne avessimo bisogno, che le carriere pubbliche o parificate sono brillanti e prestigiose perché libere da l'obbligo di creare reale valore aggiunto per la collettività e pienamente legittimate a seppellirla di catastrofi a ripetizione.
E non si è fermato là questo fetentone del covid. Ha pure dimostrato la grande partecipazione spontanea del mondo della finanza privata e pubblica così sensibile alle emergenze economiche ammazza popoli, da allargare prontamente il rubinetto del credito "a goccia", come la minzione di un malato di prostata, perché i popoli non prendano la pessima abitudine di chiedere trasfusioni di "liquidi" a fondo perduto, ad istituzioni creditizie e tributarie altamente specializzate in prelievi "a norma".

martedì 9 giugno 2020

Sarà democrazia, quando saremo tutti responsabili, non solo i 65 governanti.


Se volete che l'Italia concluda 75 anni di gravidanza partorendo una vera democrazia, mandate al governo un ingegnere che sappia progettare e montare il sistema Italia, rendendo compatibili e complementari i mille sottosistemi di cui è composto, nonché collegialmente responsabili gli addetti di ogni singola istituzione, dal portinaio al presidente, ora litigiosi, spreconi, ladroni, rapaci, parassiti, corrotti, irresponsabili e non di rado pure mafiosi.
"Un tale diceva che la forza di una catena è uguale alla forza dell'anello più debole."
Basta che un sottosistema vada in avaria e lentamente induce danneggiamento in tutti gli altri sottosistemi funzionanti ma che sono comunque in relazione con quello che si è guastato.
Il governo italiano attuale è composto di 64 ministri e sottosegretari e il Premier Giuseppe Conte.
Chi pensa che sia giusto attribuire la responsabilità del funzionamento o malfunzionamento italiano solo ai 65 del Governo è matto da legare.
Qualunque Stato è condannato allo sfascio e alla lunga alla guerra civile, se chi presiede le singole istituzioni con diecine o centinaia o milioni di addetti come lo è la scuola, la stampa e la giustizia, non si assume la responsabilità di garantire il servizio pubblico pagato dai contribuenti.
In Italia si sente da secoli che la burocrazia non funziona; ed è il minimo sindacale. Se nel mondo dell'Istruzione composto da oltre un milione di addetti si ritiene responsabile soltanto la ministra o il ministro preposto come se avesse il potere di un tiranno allora per le democrazie così non c'è futuro.
Il Ministero dell'Istruzione, ora presieduto dalla ministra Azzolina, costa bruscolini rispetto a quanto costa l'intera istituzione della scuola negli 8000 paesi italiani con il suo milione e passa di addetti. Eppure di quel milione e passa di soggetti esentati da qualunque responsabilità, ne risponde solo la ministra Azzolina.
Poi c'è il Ministero della Salute che adesso ci sta costando un occhio in soldi e vite umane. Ma affidiamoci alla "speranza" e speriamo.
Il Ministero dei Trasporti con i suoi Ponti cadenti o mirabolanti come il ponte sullo stretto di Messina che da anni ci costa come fosse in funzione.
Il Ministero della Giustizia a babbo morto che ha raggiunto livelli di inefficienza spaventosi, ma gli unici preposti al linciaggio per ciò che non funziona, sono Palamara e Bonafede.
Forse dovremmo incominciare a considerare uno Stato democratico come un aereo in volo. Se l'aereo entra in avaria, uccide piloti hostess e passeggeri, ma nessuno è tanto stupido da attribuire immediatamente la colpa del disastro a chi pilotava l'aereo. 
Mentre dei fallimenti della politica, in prima fila, come unico capro espiatorio responsabile del disastro, si piazza sempre il governo ladro, pur sapendo da secoli che il ventre molle di un sistema democratico, sono i 1000 sottosistemi di cui è composto, e che esercitano potere reale in ogni singolo paese dello Stato.
Quindi smettiamola di esentare da qualunque responsabilità l'intera classe dirigente culturale, burocratica, giudiziaria, finanziaria, fiscale e amministrativa che ha tutto il potere di obbedire alle direttive del governo, di operare contro, o di infischiarsene condannando qualunque popolo e qualunque Stato alla distruzione.
Un tale diceva "quando saremo tutti colpevoli sarà la democrazia". Quindi è giusto concludere che l'Italia è incinta di "democrazia" da 75 anni; ma chissà quanti altri ginecologi giuseppi dovranno passare per Palazzo Chigi, prima che una seria riforma costituzionale la convinca a partorire.

venerdì 5 giugno 2020

La scienza messa k.o. dal covid 19


Sono secoli che il mondo della cultura fa strage di cervelli. Perciò quest'anno la politica non ha avuto alcuna difficoltà a spacciare a livello planetario l'innaturale distanziamento sociale come la migliore terapia contro il coronavirus.
Separando 7 miliardi di umani per mesi, e impedendoli di produrre ricchezza, si è spacciato il conseguente collasso economico planetario con lievitazione dei disoccupati e dei falliti, per la migliore soluzione scientifica anticovid: armando la carestia, "forse" hanno disarmato la pandemia.
Che è "razionale" come curare l'emicrania staccando e allontanando la testa dal corpo.
Perciò la gente deve sapere che il danno fisico e quello finanziario trilioni di volte superiore non lo sta provocando il virus, o la politica litigiosa, o il tristemente famoso governo ladro, ma il mondo "scientifico", tanto impegnato a sprecare miliardi giocando con le conquiste spaziali, gli aerei supersonici, le auto da corsa o i telefoni super intelligenti, da scordarsi, dalla spagnola al covid, che esistono le nanoparticelle dei virus, batteri e loro parenti pandemici assassini, in grado di estinguere silenziosamente l'umanità. Alla faccia delle guerre fracassone esporta democrazie tanto gettonate dalla politica e dalla finanza.

lunedì 1 giugno 2020

Dalla pandemia alla carestia


Nel mercato globale infestato di cannibali e vampiri, qualunque Popolo rischia di trovarsi in difficoltà per una calamità, carestia, pandemia, guerra, recessione, spread, ecc. che lo trasforma da motrice trainante capace di produrre ricchezza per sé e tributi per lo Stato, in rimorchio da trainare. Insomma da popolo ricco a popolo povero.
E se la motrice Stato non ha una tanica di carburante finanziario di riserva per trainare e rimettere in moto il popolo e le singole economie familiari con tempestività e a costo zero, impantanati nella catastrofe socio politico economica quasi fosse melma ci rimangono entrambi, Popolo e Stato.