domenica 14 giugno 2020

Assegnate al covid il Nobel per l'incorruttibilità.


Credo non ci sia essere umano al mondo, (per tutti i danni che ancora subiamo), che non sfracellerebbe a martellate un covid 19 se mai riuscisse a vederlo.
Però  non possiamo negare che a questo genio del male andrebbe riconosciuto il Nobel per l'incorruttibilità, poiché non si è lasciato comprare e non ha coperto le malefatte di nessun saggio ricco o potente del mondo.
Ha confermato (e di questo ne eravamo già abbastanza edotti), che i governanti e i legislatori si equivalgono. Bravissimi a sfornare leggi decreti e regolamenti a vagonate: ma quanto a capacità di muoversi nel groviglio dei problemi a colpi di soluzioni sono imbattibili; senza autista a spese di pantalone non troverebbero manco la via di casa loro.
Ma il vero capolavoro, il covid lo ha fatto dimostrando, che in laboratorio, con il retino acchiappafarfalle, gli scienziati sono imbattibili, sono una forza della natura. Ma arruolati da task forse per illuminare i governanti nelle scelte concrete e quindi in ruoli di responsabilità, fanno fallire prima di un anno un intero popolo e un intero Stato. 
Ci confermano, ove ne avessimo bisogno, che le carriere pubbliche o parificate sono brillanti e prestigiose perché libere da l'obbligo di creare reale valore aggiunto per la collettività e pienamente legittimate a seppellirla di catastrofi a ripetizione.
E non si è fermato là questo fetentone del covid. Ha pure dimostrato la grande partecipazione spontanea del mondo della finanza privata e pubblica così sensibile alle emergenze economiche ammazza popoli, da allargare prontamente il rubinetto del credito "a goccia", come la minzione di un malato di prostata, perché i popoli non prendano la pessima abitudine di chiedere trasfusioni di "liquidi" a fondo perduto, ad istituzioni creditizie e tributarie altamente specializzate in prelievi "a norma".

Nessun commento:

Posta un commento