lunedì 11 luglio 2011

L'arte nobile della politica



Non sono un esperto in rilevazioni statistiche; ma a giudicare dal rapporto numerico fra candidati ed elettori, credo che almeno 1 italiano su 1000 si dedichi all’arte “nobile” della coltivazione politica, e 999 cercano inutilmente di coglierne i frutti, salvo poi accontentarsi di quelli acerbi o marci; posto che l’albero di quella democratica, oggi proposto, anzi imposto a cannonate come alternativo alla tirannide,  non dà frutti maturi in nessun angolo del pianeta.
E a naso, qualche inghippo filosofico ci sarà sicuramente da qualche parte, visto che di democrazie funzionanti nelle super progredite Europa e America non c’è traccia, ma peggio, gli addetti ai lavori sono ben lontani dal porvi rimedio, e non si sa bene se per ignoranza o sporco interesse.
Ma se è consentito azzardare un’ipotesi molto italiana, credo che le democrazie siano diventate il paradiso delle minoranze che fanno opposizione e l’inferno della maggioranza che governa. Anche le minoranze che condizionano la maggioranza all’interno del governo se la spassano a meraviglia, mentre il partito di maggioranza relativa che ha le chiavi del governo, (oggi Berlusconi e ieri Prodi) esce puntualmente con le ossa rotte.
Però il grande Montanelli lo aveva già capito diciotto anni fa, visto che sconsigliò Berlusconi a scendere in politica per governare l’Italia, con due parole inequivocabili: “ti distruggeranno”.
Forse economicamente non dovrà mai correre alla Caritas per un boccone caldo o un ombrello sulla testa; ma dal punto di vista morale, se Berlusconi non fosse stato coriaceo quanto e più di un coccodrillo, un elefante o un dinosauro, per quello che ha subito e sta subendo credo che siano andati ben oltre la distruzione.
Va da sé quanto sia miope attribuire tanta responsabilità a Berlusconi e niente a Fini che lo ha portato e tenuto al governo e a Bossi che lo puntella fino alla morte, ma per dettargli, (a mano armata di ricatti “ministeriali”) la sua politica. E niente all’opposizione di qualunque altro colore.
E per capire questo mostruoso paradosso, provate ad immaginarvi per assurdo che il manager Fiat, Marchionne, attribuisca al più cretino dei suoi dipendenti lo stesso suo potere, ma zero responsabilità, e lo paghi con lo stesso identico stipendio che stacca per sé. Chi pensate sia ammattito dei due?
Bene, questo assurdo non è esistito, non esiste e non esisterà mai in economia, ma è la normalità in politica, dove gli italiani sono chiamati a pagare allo stesso prezzo una squadra (con alloggio a Palazzo Chigi) che ha la responsabilità di tenere in vita questo Paese (come Marchionne la Fiat); e una, che senza avere la minima responsabilità, ha il potere di urlare che lo stanno demolendo, ma senza la più pallida idea di come salvarlo.
Purtroppo in democrazia l’opposizione non ha il dovere di fare politica, pur avendo il potere. Così può spendersi da arruffapopoli nel pubblicizzare se stessa, e sputtanare l’Italia e gli Italiani, sputtanando a livello mondiale chi governa, per andare a scaldare le poltrone di palazzo Chigi al posto suo e a spese di quel cretino di Pantalone.
Questa è la ragione per cui i partiti di opposizione di destra e sinistra in Italia sono sopravvissuti oltre sei decenni alla fine del fascismo e oltre venti alla fine del comunismo: perché hanno diritti illimitati e doveri zero.
Chi si oppone al governo non deve presentare un suo programma politico alternativo, sottoscriverlo e lasciare al popolo la libera scelta di cambiare governatore. Quindi, qualunque cretino può candidarsi nei partiti di estrema destra e sinistra che non aspirano a governare, incassare lo stesso stipendio di chi se lo fa quadrato per evitarci la bancarotta, e utilizzare i soldi dei contribuenti per pubblicizzare se stesso sputtanando l’Italia.
Chi pensate che sia il fesso della situazione: chi incassa esentasse lo stipendio per grattarsi l’ombelico a casa sua o andare a pisciare in Parlamento, o chi si fa un mazzo così a palazzo Chigi ed è responsabile anche delle cacche di cane sui marciapiedi di Pechino oltre che della spazzatura di Napoli?
Perciò il problema è che oggi le democrazie sono “penelopiane”, hanno una squadra di muratori “fessi” omni-responsabili per costruire di giorno e una di “furbi” omni-irresponsabili per demolire di notte. E se la prima squadra non riesce a produrre più di quanto distrugge la seconda è bancarotta garantita.
I Marchionne e i lavacessi pagati in politica allo stesso prezzo, con lo stesso potere,  ma con diversa finalità e responsabilità sono qualcosa di mostruoso. E questa temo possa essere la causa o concausa, per cui trovare una democrazia funzionante ormai è lavoro da padreterni.