martedì 31 gennaio 2017

Tesi, antitesi e sintesi alla contadina.


Non mi hanno mai chiesto di semplificare la filosofia di Hegel, per consumatori contadini al mio livello, ma questa mattina ho pensato che forse poteva giovarmi indurre tesi e antitesi a fare autocritica, a firmare l’armistizio, e a tuffarsi insieme mano nella mano nel bagno purificatore di una sintesi accettabile.
E a questo punto serve, a me, e a chi volesse seguirmi, uno sforzo di fantasia da ospedale psichiatrico per immaginarci una lavatrice impegnata a centrifugare due paia di mutande: una bianca che chiamiamo tesi e che sta sempre ad urlare che è lei la più bella in quanto bianca, e una nera, antitesi, che non mancando di decibel, urla a sua volta che la migliore e lei in quanto nera.
A questo punto la sintesi (la lavatrice) decide di partire a tavoletta, sapendo bene che uno scuotimento maggiore avrebbe prodotto una moderata usura nel tessuto, tanto da trasferire tracce di bianco sul nero  (cioè di tesi nell’antitesi) e  di nero sul bianco, (cioè di antitesi nella tesi) senza impoverire la resistenza del tessuto e la funzionalità di entrambe.
E fu così che la tesi e l’antitesi si rassegnarono al reciproco rispetto, convinte finalmente che non possono negarsi a vicenda, posto che nel condominio lavatrice (cioè nella sintesi) sono condannate a mischiarsi tanto più indissolubilmente, quanto più si sentono incontaminabili e uniche.
E ancora peggio, nella lavatrice della storia, (in quanto sintesi dei fatti concreti, delle vicende umane) comunismo e liberismo (che non sono mutande) sono ormai reciprocamente contaminati, ed è demenziale che entrambi fingano di farsi la guerra di giorno, se poi di notte sono i comunisti a soccorrere e persino arricchire i banchieri, (Vedi Italia, UE e BCE). E i liberisti ad accrescere nei sistemi sociali la classe media benestante, e a garantire un minimo vitale ai poveri (Vedi la buonanima della Prima Repubblica).
Allora credo che si debba sbattere in lavatrice comunismo e liberismo, per  nettare pregiudizi e falsificazioni culturali, mediatiche, politiche, economiche e giudiziarie, create apposta per convertire o per spostare ingenui verso la religione comunista o la liberale, ma scatenando devastazioni di tutte le razze e costante guerra tra poveri.  
Non so se qualche imprenditore fulminato ha mai sognato di notte di estinguere la razza dei lavoratori e di fare del liberismo la religione mondiale. Invece sappiamo tutti, perché ce lo ha detto la storia, che i lavoratori del mezzo mondo rosso hanno sognato ad occhi aperti per un secolo di estinguere la razza dei padroni vampiri, dei Putin e Trump sfruttatori, affamatori, evasori, elusori e corruttori. E come è finita? 
Il sogno si è tramutato in incubo solo per i lavoratori: il comunismo mondiale s’è ristretto nella lavatrice della storia, come un indumento mal lavato, (vedi Putin amico di Berlusconi e ora pure di Trump) fino a consegnare ai padroni planetari del potere economico, il potere politico di liberaltiranni presenti e forse pure futuri.
Allora apriamola sta caxxo di distilleria, e pazienza s'è clandestina. Troviamo ciò che c'è di buono e di insostituibile nel comunismo da mutuare nel liberismo per renderlo meno violento e vampiresco.

Il Comuliberismo o il Libercomunismo è l'unica sintesi politica che riconoscendo pari dignità a tutto il buono comunista e liberale, alla lunga potrebbe restituire al mondo la pace e la prosperità negateci da un secolo e passa di demenziali e devastanti e genocide guerre ideologiche.

giovedì 26 gennaio 2017

SOS Italia, cercasi Premier componibile.


Viste le condizioni pietose in cui s’è ridotta l’Italia e gli Italiani, una domanda sorge spontanea. Ma davvero noi stiamo cercando disperatamente un uomo solo al comando, che sia abbastanza forte, da affidargli, con funzione di Premier-tiranno, le chiavi della stanza dei bottoni di Palazzo Chigi?
Dai sondaggi risulterebbe che almeno 80% degli italiani si augura  di trovare presto un Premier si con le palle, ma componibili-scomponibili, magari attacco a baionetta, o in mancanza a vite, ma passo grosso, sviamento mediatico: modello Letta. Con conversione istantanea o quantomeno rapida da gallo a cappone.
E questa è l’unica certezza italiana su cui, da qui a l’estinzione de l’umanità, “non ci pioverà mai governo ladro” !!!!
Noi italiani abbiamo il drammatico bisogno di un uomofortealcomando, che scatti su l’attenti agli ordini sociali, sindacali, corporativi, giudiziari, mediatici, finanziari, nazionali, europei, mondiali e globali, con la certezza che fino a quando sarà lui il Premier, dovrà ubbidire o levare il disturbo.
L’uomoforte Berlusconi ha governato l’Italia per venti anni, ed ha apportato tali e tanti cambiamenti migliorativi, che gli è andata da dio se non li hanno cambiato irreversibilmente pure i connotati.
Smettiamola di recitare la parte dei poveri governati, malgovernati, da governanti idioti, matti o ladri, che fa ridere i polli nazionali e mondiali. I premier italiani provvisti di attributi fissi, hanno il potere del due di briscola in una partita a scopa …. pensa tu quelli con palle a strappo!!!
L’Italia cadde, cade e cadrà in frantumi fino alla prossima guerra civile o mondiale, se non rinunceremo d’urgenza a l’attuale potere esecutivo granitico come una ricotta malfatta.
Tutto questo vi scatena una incontenibile risata, perché pensate che non sia dimostrabile numeri alla mano. Invece vi sbagliate. E’ la disinformazione e la mistificazione mediatica che vi impedisce di vedere che la riforma costituzionale Boschi-Renzi con un 40% di SI è stata promossa dagli italiani, ma bocciata dai poteri sindacali, padronali e finanziari, perché spostava potere dalle regioni allo Stato, e forse consolidava il potere di quella pseudoricotta chiamata Premier.
Chi vi dice che col referendum gli italiani hanno bocciato la riforma, dice il falso, perché su 40 e passa milioni di elettori non abbiamo nemmeno quattro in grado di giudicare secondo scienza e coscienza la qualità di quella riforma. E quindi il voto referendario è stato un qualunquissimo voto di fiducia a Renzi per il 40%. Mentre gli altri mille arruffapopoli ne hanno incassato il 60% cumulatico, condominiale, da spartire fra destra, sinistra, avanti, dietro, sopra e sotto, che diviso per l'intera armata brancaleone si riduce ad un misero zerovirgola.
Quindi noi italiani siamo stati salvati a forza dalla riforma Renzi, dopo la Berlusconi, perchè forse avrebbe reso “premiercentrico” quel potere esecutivo, che noi italiani siamo allenati a sabotare già ne l’utero materno.


giovedì 19 gennaio 2017

La marcia su Roma degli italiani sovrani


Perché la politica smetta di essere un affare per i governanti e una iattura per i governati, serve qualche piccolo aggiustamento legislativo che riporti i servi nella stalla e i regnanti nella reggia, del tipo:
  1. Chi governa avrebbe il diritto di continuare a vivere da strapagato cittadino di serie A, a spese dei contribuenti, solo dopo aver garantito a tutti, nessuno escluso: casa, istruzione, salute, reddito, famiglia e futuro. E se non provvedesse con i soldi pubblici, prima rendendo produttive le imprese e occupati i lavoratori e poi tassandole; le vittime della propria stupidità o disonestà politica, dovrebbe risarcirle di tasca propria.
  2. Ogni addetto alle istituzioni, oltre alla responsabilità individuale, andrebbe assoggettato, alla ancora inesistente responsabilità “collegiale”, per il sacrosanto principio della reciprocità. Perché se l’intero popolo italiano è tenuto a mantenere agiatamente l’intera classe dirigente che lo governa; quella stessa classe privilegiata, se inadempiente, deve pagare di tasca propria il mantenimento della minoranza di soggetti, a cui ha negato il diritto ad una vita normale, come giustamente sancito dalla attuale Carta Costituzionale.
  3. I soggetti pubblici che si rendessero inadempienti non dovrebbero pagare penalmente con la galera i danni arrecati, ma essere ripuliti di tutti i loro averi fino al risarcimento totale, o in alternativa, avviati ai lavori forzati se ciò che hanno non basta a risarcire le vittime.
  4. Non servono costose cabine elettorali e votazioni caricatura per selezionare una vera classe dirigente. Chi si trova oggi al governo di qualunque istituzione: dal passacarte al presidente; dovrebbe scegliere se rimanere a governare, ma assumendosi la piena responsabilità, o liberare la poltrona per altri aspiranti governanti, ma collegialmente omni responsabili nei confronti di ogni singolo cittadino sovrano e dell’intero popolo.
  5. Oggi in Italia gli unici responsabili totali sono i cittadini sovrani, pur ridotti dalle istituzioni del finto Stato di diritto a vivere e morire da servi o peggio da somari. Dopo queste mini riformine, ai lavori forzati (sostitutivi della galera) dovrebbe andarci l'intera classe dirigente del finto potere democratico. Della “mediocrazia” affidata a cani e porci in quanto esenti da qualunque concreta responsabilità civile, penale, amministrativa individuale e collegiale.
  6. Tutti legittimati a uccidere a norma delle 300.000 leggi da manicomio italiane, che rimarrebbero tutte perfettamente in vigore ma per sindacare e punire i comportamenti incostituzionali dei governanti a danno dei governati: dei servi a danno dei sovrani.
  7. Il problema della attuale ingovernabilità italiana è insignificante. Una volta approvate queste leggine attuative dei dettami costituzionali fin qui disattesi, il caos si muterebbe in ordine da sé.
  8. Oggi abbiamo cittadini sovrani che muoiono affamati e congelati, e sudditi politico-amministrativo-giudiziari finanziari e fiscali, che corrono a svernare al sole delle Maldive gonfi di ricchezza pubblica trafugata ai contribuenti ridotti al suicidio.
  9. Se i controllori fossero chiamati a rispondere insieme ai controllati, delle condizioni di ogni singolo cittadino e complessive dello Stato, la dittatura si tramuterebbe in democrazia. I cittadini tornerebbero sul trono da sovrani, e i servi istituzionali inadempienti, finirebbero nella stessa merda in cui da sette decenni costringono gli italiani.

lunedì 9 gennaio 2017

Costituzione con peccato originale?


In teoria, il bilanciamento dei poteri democratici dovrebbe assicurare pace e prosperità a qualunque popolo sovrano. Ma in Italia assicura la guerra civile a tempo indeterminato, la moltiplicazione esponenziale dei poveri e la concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi ricchi, corrotti o mafiosi.

Allora delle due l’una: o manca il bilanciamento dei poteri, o c’è troppa mafia fra i potenti, e alla lunga i controllori finiscono a compagni di merende dei controllati.

Tutte le medicine fin qui esperimentate, per salvare il salvabile, quantomeno nelle democrazie, sono risultate come toppe peggiori del buco, o al meglio, come i “bugiardini nelle scatole delle medicine, per dirla con Nicola Cariglia, impareggiabile direttore di Pensalibero.

Perché se l’Atto Costitutivo di uno Stato democratico nasce col peccato originale, e sancisce le colpe senza comminare le pene, chi poi andrà ad esercitare i poteri pubblici sarà tanto spietato per le colpe altrui e indulgente per le proprie, che enormi masse di cittadini finiranno ricacciati ne l’inferno della povertà, i piccoli imprenditori si suicideranno a grappoli, i grandi fuggiranno a gambe levate, e i detentori del potere si godranno il paradiso, anzi i paradisi naturali, finanziari e fiscali in perfetta impunità, quando il collasso del sistema coinvolgerà anche i grandi istituti finanziari.

Insomma, le democrazie come diligenze senza cocchiere, garantiscono uno schifosissimo presente e nessun futuro. Nei cosiddetti Stati democratici, le colpe pubbliche e i relativi colpevoli, restano impuniti, anche quando sono gli elettori a comminare pene nelle cabine elettorali.

La mafia politica non ha difficoltà a far rientrare dalla finestra i non eletti che gli elettori hanno cacciato dalla porta. Se bastassero le cabine elettorali per selezionare la migliore classe dirigente, la corretta manutenzione e la buona salute delle democrazie, io qua non avrei avuto certo diritto di parola, e dopo 25 secoli forse nemmeno Platone.

Invece le democrazie malate restano ancora risanabili quanto le dittature, solo a colpi di ghigliottina. Quindi, più che la politica, la burocrazia e la giustizia, andrebbe ripensata la cultura, la filosofia, il diritto costituzionale, in modo che le democrazie non nascano peccaminose, capaci di dichiarare sovrano il popolo e poi ridurlo a somaro, capaci di mettere il lavoro a fondamento dello Stato, ma poi di fatto riservarlo ai figli dei Presidenti e dei ministri, e a tutti gli altri valigia da emigrante o fune da suicida.

La notte di capodanno, un ex  imprenditore malato avrebbe cenato con due uova lesse se la solidarietà sociale non si fosse sostituita alla schifosa inadempienza pubblica. E il giorno di capodanno un ventenne laureato è andato a festeggiarsi il compleanno lavorando in nero da facchino 10 ore per 15 euro.

Nemmeno il ricchissimo vocabolario italiano ha aggettivi adeguati a qualificare la nostra “amatissima” classe dirigente, che ha ridotto il popolo “sovrano” a questo drammatico livello di rassegnazione: i laureati sanno di dover scappare da l’inferno e i lavoratori di dover restare a morire.