sabato 29 luglio 2023

Prede e predatori del terzo millennio


Chiamare dipendente e quindi irresponsabile, la classe sociale maggioritaria dei lavoratori, che in democrazia ha il monopolio di tutti i poteri, è una mostruosità giuridica.

Alla scelta tragicomica di considerare Indipendente e autonoma la minoranza risibile degli imprenditori, Marx preferì accoppare i padroni e promuovere lo Stato, unico datore di lavoro, autonomo e responsabile: ma fallì il bersaglio. 
Ora, chi pensa di salvarsi col progetto "paradossale" del liberismo, che qualifica dipendenti (quindi irresponsabili) i lavoratori, che da schiacciante e immodificabile maggioranza, vanno in Parlamento a farsi le leggi, a Palazzo Chigi per governare e nella magistratura per giudicare, si prepari al peggio.
La minoranza degli imprenditori, al 90% poco istruiti e con le pezze in c***, è considerata giuridicamente autonoma, omniresponsabile e bancomat dei popoli, per attingere tasse e tassi al'impazzata. Campa cavallo !
Il rapporto numerico lavoratori imprenditori e di 10 a 1 quando tutto va da Dio. In Italia gli imprenditori sono come i panda a rischio estinzione. Per un pienone di decessi (chiusure, fallimenti, delocalizzazioni e tralasciamo i suicidi) mancava la pandemia e la guerra ora ce l'abbiamo! Chiunque governa una democrazia, in qualunque tempo e luogo, da destra o da sinistra, è legittimato dal consenso dei lavoratori, monopolisti del potere legale. La minoranza risibile degli imprenditori, in Italia non ha i numeri per governare da sola nemmeno il comune di Rocca Cannuccia.
Perciò chiamare dipendenti i lavoratori che hanno il controllo capillare di tutti i poteri pubblici, e autonomi gli imprenditori onesti che qualche penna libera ha definito "eroi del terzo millennio condannati al suicidio", che mangiano solo se riescono a sfruttare, corrompere o rubare, è un crimine che sta mettendo in forse il futuro dell'umanità e del pianeta.
Far passare in qualunque democrazia, a 24 secoli da Platone e uno da Marx, i lavoratori per vittime e gli imprenditori per carnefici è roba da cerebrolesi.
Dosare il potere politico è un maledettissimo rompicapo. 
Se ai ricchi dai troppo potere li aiuti ad arricchire a danno dei poveri.
E se dai troppo ai poveri li aiuti a impoverire, danneggiando i ricchi.
Franco Luceri

sabato 22 luglio 2023

Il pesce incomincia sempre a puzzare dalla testa


Tranquilli, nessuno scandalo. Oltre a l'immancabile sfruttamento fisico e finanziario, con qualunque regime l'umanità è sempre stata afflitta da due forme di totalitarismo: quello giuridico posto in essere dai politici; e quello culturale addebitato alla politica, ma posto in essere da l'inestricabile, intoccabile e sacro mondo della cultura.
Giusto per capirci, il politico è come il netturbino, si muove nella pulizia o sporcizia prodotta per svariati decenni dai suoi predecessori.
Quindi il governo "sporcaccione" fresco di nomina, non è quello che lascia tracce visibili della sua sporcizia, ma quello che finisce sepolto vivo nella spazzatura della stupidità, cattiveria o voracità che le classi sociali potenti, agiate e privilegiate hanno accumulato almeno per mezzo secolo, formando "cervelli" e condizionando popoli.
Oggi il grosso della sporcizia lo produce il mondo della cultura, facendoci credere che i responsabili delle soluzioni mancate o soluzioni papocchio sono i ministri e i Premier incapaci, invece è il mondo della cultura ricchissimo di cerebrolesi che sporcano invece di pulire, che creano i problemi che sono preposti a risolvere, per lucrarci su montagne di miliardi, spacciando per soluzioni innovative le loro corbellerie conservative: "gattopardiane" avrebbe detto il grande Tomasi di Lampedusa.
I sistemi sociali moderni non sono più governabili da un solo individuo per poter dire quando non funzionano, che il Premier è responsabile. Ci sono almeno mille "cervelloni" teoricamente super qualificati che mandano avanti il governo di una nazione, ed è un emerito idiota chi scarica la responsabilità sul Premier invece di prendersi il fastidio di cercare, nella chilometrica catena di comando, gli anelli arrugginiti: il singolo professore, professionista, tecnico, burocrate, giudice, che per lucrare carriera e patrimonio, genera disastri umani, ambientali ed economici, che da mezzo secolo sospingono l'Italia verso l'Africa. 
Dopo aver tassato e autorizzato gli italiani a colpi di Bucalossi a costruire decine di milioni di case senza cappotto, ora le vogliono col "cappotto termico". E altrettanto nel sistema trasporti; dopo aver lasciato costruire decine di milioni di automobili e camion che costano quanto una villa al mare o uno chalet di montagna, si sono accorti che sono inquinanti uccidono popoli e natura. Ma ora questo disastro finanziario chi lo paga? Togliamo alla fascista Meloni un quinto dello stipendio e saniamo tutto? 
In Italia i comunisti sono stati sempre orgogliosi di essere loro i depositari della migliore cultura e della migliore Scienza. Hanno sempre detto che a destra ci sono solo imprenditori ladri: affaristi, corruttori, evasori, avvelenatori, sfruttatori, falsificatori di bilanci, bancarottieri e mafiosi. 
E hanno centrato in pieno il problema. A destra ci sono "Poveri Illusi" che ancora pensano di poter sanare i guasti apocalittici della "incultura" dei sacerdoti sinistri, producendo ricchezza e dove non basta refurtiva, e pagando tasse all'impazzata.
Peccato che la ricchezza in tre quarti di secolo in Italia non è mai bastata. E non è mai bastata in tutto l'occidente super progredito a casaccio, dove il rapporto Debito PIL è terrificante è rosso fisso.
È da questo disvalore della cultura mondiale e relativi sacerdoti mancini, con tracce insignificanti di politicamente scorretto, che scaturisce la politica, Finanza e mercato da schifo che tutti subiamo. E ora che Dio ce la mandi buona!
Franco Luceri

lunedì 17 luglio 2023

Chi fa, è rovinato se fa bene


Sapete quale argomento vi assottiglia drasticamente il parco degli amici reali e pure di quelli virtuali sui media? Indurre chi ne sa più di voi a discutere con la massima onestà intellettuale, di colpe della scuola e della stampa. Se invece girate la frittata, cercando i meriti della cultura e le colpe della politica, della finanza e persino della giustizia, ogni ventiquattro ore vi troverete investiti da un nubifragio di amici nuovi, desiderosi di seguirvi come foste il Messia numero2.
Ma a costo di rimanere con un unico amico, me stesso; non smetterò mai di domandarmi e domandare, a chi ne dovrebbe sapere più di me, e non vuole vivere da trescimmietta, perché la ricchezza prodotta dagli analfabeti o quasi con lavoro manuale, a partire dal 1948 ad oggi è bastata a formare e a foraggiare in Italia una classe dirigente elefantiaca di milioni di professori e professionisti con vocazione a l’accumulo di potere, denaro e irresponsabilità; mentre la stessa marea di laureati, masterizzati, burocrati e manager, continua a cancellare del lavoro manuale anche le impronte digitali, tanto che faticano ad assicurare persino ai loro stessi figli un posto di netturbino o lavacessi, e se particolarmente bravi li condannano a l’emigrazione?
I cafoni hanno prodotto fiumi di ricchezza per “dott. e prof.” che ora li ripagano producendo montagne di debito pubblico, e la distruzione quasi totale del lavoro sicuro e dignitosamente retribuito.
Dove è l’inghippo? Non sarà che l’uomo del dire fatica a maturare e a migliorarsi, perché le sue responsabilità le ha scaricate pari pari su l’uomo del fare?
I maestri del blablà, possono accreditare, e con la stessa semplicità screditare chiunque gli pare. E non è facile stabilire se il fango gettato con le parole, è giustamente accusatorio o diffamatorio.
Mentre i fatti, a differenza delle parole, sono immediatamente visibili. E gli eventuali effetti negativi che scaturiscono dalle azioni lo sono ancor più dei positivi; e inchiodano alle proprie responsabilità civili, penali, tributarie e finanziarie tutti gli illusi che agiscono.
Illusi, perché l’Umanità continua a negare a sé stessa, che “il Mondo, (diceva Einaudi) non è mosso, come da molti si crede, dagli interessi, ma dalle idee; e quelle che muovono e fanno agire gli uomini, non è certo siano sempre quelle feconde, anzi non è piccola la probabilità che le idee generatrici di moto siano più facilmente quelle infantili e distruttive ma popolari che non quelle fornite di spirito di verità”.
Allora dovremmo smetterla di tenere incollati sul banco degli imputati coloro che agiscono e sbagliano in quanto teste di rapa; per alternarli, almeno a titolo di discussione alle teste d’uovo che sfornano e diffondono idee da ospedale psichiatrico.
E come qualsiasi prodotto umano, possono essere salvifiche o assassine, e persino genocide come lo sono state nazismo, fascismo e comunismo, e come lo è il liberismo globalizzato (ritenuto perfetto a prescindere, anche se ormai è da decenni ingovernato e ingovernabile) studiato daprof e dott per sfruttare e sterminare tutti i piccoli e piccolissimi illusi del lavoro autonomo, e ingrassare fino a l’indecenza intellettuali, multinazionali e banchieri.
Il mondo straripa di prof, Manager stramiliardari, che ingrassano ben oltre l’indecenza ingravidando i cervelli dei governanti con idee a volte geniali e a volte demenziali. Ed è una truffa colossale a danno dell’intero genere umano, che in aggiunta alle loro sacrosante idee geniali, debbano continuare a lucrare profitti astronomici, anche per quelle “infantili e distruttive”, che nel migliore dei casi condannano i popoli a tirare la cinghia, e persino le cuoia, precipitando in un drammatico default o peggio guerra civile.
Allora, quando è che potremo vedere a l’opera almeno un prototipo di tribunale fallimentare, che per dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio, metta sotto accusa gli uomini del fare, ma prosegua, (sia pure gattonando come i neonati per non cadere) sulla sconosciuta via del buonsenso, incriminando anche quelli del dire.
Gli ideologi, che lucrano compensi faraonici per le loro idee geniali, ma soprattutto sfornando o sposando idee o ideologie assassine o genocide, come quelle che in meno di un secolo potrebbero portare alla sostituzione e poi anche a l’estinzione, quel nobilissimo popolo italico di ex santi, ex eroi, ex navigatori ed ex geni, ormai declassati ad impotenti e fallimentari, se solo osano proporsi da autonomi e onesti sacerdoti del fare.
Franco Luceri

venerdì 14 luglio 2023

Nel mondo l'ordine dipende dalla "cultura", il caos dalla "malacultura"


Se le scienze formative lasciano immaturi i cervelli dei cittadini meno "provvisti", anche da adulti e da vecchi restano in una condizione patologica di dipendenza infantile. Basta privarli del "seno materno", (cioè dagli aiuti pubblici che come una flebo li tengono in vita) per obbligarli ad offrirsi in pasto ai vampiri del potere cercando una improbabile via di salvezza.
E non sono soltanto pedagogia e comunicazione le scienze che rischiano di fare danni. Il mondo è tutto un Festival di "scienze" reciprocamente incompatibili e perciò dannose a l'umanità e al pianeta.
Servirebbe un direttore d'orchestra capace di armonizzare i singoli saperi, perché smettano di fare danni, ma all'orchestrazione scientifica i cervelloni non sono ancora arrivati e forse nemmeno partiti.
Manca un super scienziato onesto e responsabile che sappia, possa e voglia armonizzare le mille scienze ormai improduttive o peggio assassine per ricavarne una socioecocompatibile.
Ma, a tutt'oggi, nessuno ha ancora osato mettere in discussione la funzione della scienza e i relativi SUPERPROFITTI per saggi, ricchi e potenti rapaci (con tracce di galantuomini Giusti ma condannati o rassegnati a vivere nel posto e tempo sbagliato).
Intanto non ci resta che ingoiare il rospo: "il sapere esistente", che come una costosa medicina promette di salvare, ma a volte, ammala, affama, uccide a rischio e spesa della collettività. E nessuno osa mettere in dubbio la sacralità della scienza.
Insomma il mondo va a marcia indietro come un gambero, perché è ricco di prenditori e povero di imprenditori. Quando si capovolgerà il rapporto e ci saranno molti imprenditori responsabili e pochi prenditori parassiti, l'inferno terreno forse diventerà meno ustionante. 
Ora voi mi direte, e in un mondo così che fine hanno fatto i lavoratori che sono una schiacciante e immodificabile maggioranza, e come tale determinante in politica? E io vi rispondo che i laboratori erano sono e resteranno fino all'estinzione dell'umanità Ago della Bilancia, anche nella peggiore democrazia.
Se spendono tutto quello che guadagnano, restituiscono agli imprenditori quello che hanno ricevuto a titolo di salario o stipendio e si riprendono tutti i beni e i servizi che hanno prodotto e per i quali sono stati retribuiti. Come dire, comprando, sgombrano i magazzini che hanno riempito, per tornare a lavorare produrre vendere.
Se invece spendono poco e risparmiano molto o peggio, comprano prodotti d'importazione a prezzi competitivi, mandano in tilt il sistema economico nazionale da cui attingono lavoro, guadagno, dignità e si candidano a finire disoccupati sempre più squattrinati.
Ma fanno anche di peggio; i loro risparmi corrono a consegnarli agli strozzini che poi sfruttano e uccidono direttamente gli imprenditori a colpi di prestiti a tassi usurari. E non è tutto, obbligano la politica a far fallire le piccole imprese a colpi di tasse rapina, e riportano i lavoratori risparmiatori autolesionisti alla penosa condizione di risparmiatori ricchi, ma disoccupati poveri; quindi bisognosi di riprendersi i risparmi che hanno depositato in banca o chiedere un mutuo e pagare interessi passivi 10 volte superiori agli attivi incassati.
In questo modo banchieri e industriali arricchiscono se stessi di profitti e la politica di clientela povera, bisognosa del "seno materno pubblico", e pronta a barattare voto contro sussidio, aiutino, favore, raccomandazione o per i soliti servizi pubblici promessi e mai erogati, perché i denari tributariamente sottratti ai lavoratori e alle piccole e medie imprese, non finiscono mai convertiti in servizi salva poveri e classe media.
Ma in montagne di interessi passivi da pagare con urgenza al "filantropico" mondo finanziario; e/o in salvataggi dell'altrettanto "filantropico" mondo industriale, con intere cordate di "prenditori" che si fingono a rischio fallimento per ottenere dallo Stato, (corrompendo o minacciando la politica) una ricca esenzione tributaria o un finanziamento a fondo perduto per non licenziare e scappare dall'Italia.
Tutto questo popò di crimini contro l'umanità lo chiamano liberismo e lo spacciano come miracolosa soluzione all'impoverimento mondiale del comunismo.
Quando in Italia governava la DC strizzando l'occhio al PCI, un operaio aveva risorse per laureare fino a cinque figli. Ora quei figli laureati, per i loro figli che non vogliono scappare dall'Italia, hanno difficoltà a trovare una provvisoria occupazione di operatore ecologico. 
Io non so se a ridurci in queste pietose condizioni sia stata la mala politica comunista o liberista. Ma temo che senza l'aiuto determinante della malacultura, nemmeno il più feroce tiranno avrebbe potuto ridurre in mutande il popolo e lo Stato italiano solo per malapolitica e malafinanza.
Franco Luceri

martedì 11 luglio 2023

- La guerra è il fallimento anzi la bancarotta della cultura


Tutta la civiltà e il progresso scientifico e tecnologico moderno, si fondano sulla ingenua presunzione che prima o poi la forza intellettiva riuscirà a sconfiggere la forza muscolare e criminale.

Ma per quante montagne di cultura filosofica, teologica, giuridica, scientifica e milionate di accademici si spediscano sul fronte della umanizzazione dei popoli e della Giustizia sociale a protezione dei poveri, deboli e indifesi; l'ultima parola è sempre della guerra, al servizio del mondo economico finanziario, che può spazzare via interi Stati di diritto e relativi popoli democratici con un livello di ferocia che rasenta il cannibalismo.
(Mentre in Ucraina i russi sterminano un popolo da un anno e mezzo, tutti i sacerdoti della cultura e della scienza mondiale (che saranno a dir poco centinaia di milioni) stanno a guardare, o al meglio armano la mano ai belligeranti, perché la forza della ragione è ancora disarmata e perdente contro la forza muscolare della criminalità, della mafia e della guerra.
Speravamo tutti che la cultura liberale e democratica fosse al servizio dei più che sono poveri. Invece è servita e serve agli addetti ai lavori: ai potenti della cultura, politica, finanza e mercato dell'intero pianeta. 
Pronti a scatenare la terza guerra mondiale atomica per conservare e accrescere il loro demenziale superpotere, ormai diventato sfacciatamente socioecoassassino.
"Molti si domandano perché in Italia con tanto ben di Dio di intellettuali di professori e professionisti, tecnici ed esperti al massimo livello scientifico, stiamo colando a picco come un sasso.
Perché il mondo della cultura è spaccato in tre genialissime categorie: 
1)   "quelli pagati per non capire", come diceva Upton Sinclair .
2)   quelli pagati per disinformare, ubriacare, scimunire, impedire ai cittadini normali di capire persino dov'è la via di casa loro.
3) e quelli nati solo per sapere, ma rigorosamente incapaci di capire.
È inutile nascondersi dietro un dito. In ogni angolo del pianeta, disordine, ingiustizia, criminalità e guerra, sono il fallimento, anzi la bancarotta della cultura.
Lamberto Ferdinandi

giovedì 6 luglio 2023

Noi umani siamo schiavi di tiranni immortali ma combattiamo i morti


Un tale diceva: "L'umanità ha un problema. Ogni singolo individuo dovrebbe sentirsi proprietà del Creato, ma è tanto stupido da sentirsi proprietario".   
E mi sa che ha fatto centro!
A suo tempo Dio creò tutti gli esseri viventi (dal dinosauro al virus) schiavi di due tiranni immortali: acqua e cibo; altro che proprietari o peggio sovrani !
In corso d'opera avrà previsto che gli umani, sentendosi padroni del mondo, alla lunga si sarebbero inventati i tiranni mortali e morti da combattere, invece di vivere di duro lavoro nel rispetto dei "tiranni ambientali veri e invincibili", che da millenni sterminano piante, animali e popoli per fame e sete.
Gli antichi romani, per garantirsi presente e futuro, si ammazzavano di lavoro costruendo acquedotti di tutte le forme e dimensioni; invece noi italiani del terzo millennio, acculturati a casaccio, non abbiamo né terrore né rispetto dei tiranni ambientali (vedi devastante alluvione in Emilia Romagna) temiamo solo che il premier Meloni a Palazzo Chigi, a nostra insaputa, possa schiavizzarci facendo risuscitare il "feroce tiranno" Mussolini.
Sentendoci sovrani liberi e capaci di autogoverno; al duro lavoro preferiamo una gamma infinita di crimini produttivi e di passatempi per goderci la refurtiva. E i guasti sociali e ambientali di una simile "cultura cleptomane", ormai sono devastanti e assassini al pari di un diluvio universale.
Se in uno Stato, i soggetti che producono onestamente, non riescono a sfamare tutti quelli che hanno bisogno di mangiare e bere per rimanere in vita; secondo voi è prioritario che la politica accresca il numero dei mangiatori ladri o dei produttori onesti? Ovviamente, anche lo scemo del villaggio, risponderebbe: "servono d'urgenza produttori".
Chi fa il contrario (e l'Italia è capofila in questo tipo di "politica suicida, mangia padroni onesti") si predispone alla bancarotta e di Dio non voglia alla guerra civile: (in Francia "le prove" sono già iniziate).
Noi italiani, che del peggio non ci facciamo mai mancare niente, oltre che dei mangiatori lupi della finanza e del mercato, siamo ricchissimi anche di baby pensionati, invalidi finti e sussidiati in Mercedes, che da veri truffatori mangiano tutti "a gratis" dal piatto ormai sfondato di "Pantalone". 
Poi, nostro malgrado, dobbiamo aggiungere tutti gli immigrati che desiderano venire in Italia e potremmo benissimo impiegarli per produrre. Ma al meglio gli assicuriamo un pasto alla Caritas o li lasciamo liberi di sopravvivere di illeciti e crimini, a loro insindacabile giudizio e a nostro dissanguamento.
Messa così, la politica sembrerebbe un inestricabile rompicapo per Einstein e persino per Machiavelli, ma in fondo è più semplice ché bere un bicchiere d'acqua.
Per quanti miliardi di variabili culturali e socio politico economiche possa sviluppare un Popolo di 60 milioni di persone libere di fare tutti i danni che desiderano e che da decenni si arricchisce di immigrati da qualunque direzione del pianeta; rientriamo tutti comodamente in due sole categorie
1)   chi produce ricchezza onesta e pagando tasse sfama la collettività che non può produrre.
2)   e chi, pur essendo abile al lavoro, se non ha voglia di lavorare, mangia dal piatto altrui.
Quindi un popolo entra in difficoltà, (e da lì non esce vivo) se ha abbondanza di mangiatori improduttivi e carenza di produttori contributivi.
Perciò una politica che si inventa nuovi pensionati, sussidiati, finti invalidi, banche e multinazionali ladre da salvare, prima ché nuovi lavoratori dipendenti e autonomi onesti, per produrre la ricchezza necessaria a mantenere il popolo in vita, è politica incendiaria e genocida.
Questo è ciò che abbiamo avuto in Italia a sinistra e a destra prima del premier Meloni, che giustamente ha limitato la concessione del reddito d.c. ai soggetti realmente inabili o bisognosi.
E ora, che Dio ci illumini a diventare umili sudditi del Creato: gran lavoratori, anziché sovrani presuntuosi, sfaticati, ingordi e suicidi.
Franco Luceri

E a quelli, "in un lampo di genio", la politica ha aggiunto i percettori di reddito di cittadinanza, di cui molti abili al lavoro, ma che aspettano seduti, che mamma Italia (senza fretta) vada a cercargli un lavoro: perché cibo e acqua già gli piovono in bocca senza una goccia di sudore, a norma di legge: (legge per fortuna riveduta e corretta dalla "tiranna fascista Meloni") e che Dio ce la conservi per altri 100 anni!

Per non sovraccaricare di costi la collettività produttiva onesta, rischiando una lievitazione pandemica di disoccupati e falliti, in una Italia già ricchissima di larghe fasce sociali fuori controllo, di crimini efferati di tutte le razze, nonchè piagata da un debito pubblico cinquantennale spaventoso. 

domenica 2 luglio 2023

- Il cervello è il "frutto" dell'albero semovente chiamato uomo


Il professor Paolo Crepet che del cervello umano ne sa abbastanza, ha detto chiaro e tondo su Rete 4 a proposito dell'immaturità, del bullismo e del crimine dilagante fra i giovani:
"la scuola è fallita". (Unica voce fuori dal coro)

Tutto il buono o il cattivo del mondo parte dalla testa: dal sapere. Tant'è che gli antichi dicevano "il pesce marcisce dalla testa".
Il CERVELLO è il "frutto" dell'albero semovente chiamato uomo. Se quel frutto non matura, l'uomo resta come un animale inconsapevole, inaffidabile e pericoloso per sé e per la collettività.
Per decine di millenni e fino a un secolo fa, il cervello umano è maturato senza additivi culturali, spontaneamente, esposto al sole del duro lavoro: maturava coltivando la terra, pascolando gli animali, lavorando da pescatore o tenendo il bosco rigoglioso, potato e protetto dagli incendi. O maturava passando da un artigiano all'altro per imparare tutti i mestieri possibili prima di seguire il proprio talento sceglierne uno. C'era pure l'istruzione, ma la "sesta elementare" equivaleva alla laurea di oggi.
Poi pensarono che la maturazione dei cervelli, fondamentale per la civiltà e il progresso umano, sarebbe venuta meglio al "sole artificiale" dell'Istruzione e dell'informazione. 
Ma in meno di un secolo "il frutto" è irrimediabilmente marcito. Non matura più manco esposto al sole di Ferragosto o alla fiamma ossidrica o ad un bombardamento atomico.

I cervelli maturano solo al sole naturale del "duro lavoro" o al massimo alternando lavoro e studio. 
Il solo studio non serve una mazza se non per fare danni astronomici a quel frutto grandioso, "DIVINO", chiamato cervello e dalla cui maturazione scaturisce l'UOMO con la U maiuscola.
Dai contadini e dagli artigiani di una volta venivano fuori alunni geni senza un rigo di filosofia, teologia, psicologia, pedagogia, antropologia, astronomia, fisica, politologia, matematica quantistica e chi più ne ha più ne metta.
 
E per maturare, non c'erano Bulli che si allenavano sparando sui loro maestri per guadagnarsi un nove in condotta, o malmenando i compagni più deboli, uccidendo un compagno colpevole di aver sporcato una scarpa, e l'elenco potrebbe continuare per mesi e per anni perché ogni giorno la stampa ci delizia con queste bravate di animali immaturi, mai diventati uomini, marciti invece di maturare. Ma peggio arrivati anche a l'apice del potere per proteggere, legalizzare e conservare lo status quo.
Che dite, forse è il caso di dichiarare fuorilegge contadini, pastori, boscaioli,  pescatori, artigiani e commercianti che formavano ignoranti maturi e quindi maledettamente onesti e improduttivi, da cui i vampiri del potere trovavano poco sangue da succhiare.
Posto che oggi i potenti che governano il mondo vogliono la società piena di istruiti Immaturi, capaci di rubare una barca di soldi e di consenso sociale facendo soltanto danni ai popoli e all'ambiente, persino uccidendo in un incidente stradale un bambino di 5 anni filmando e pubblicando il miracolo di un simile marciume intellettivo pedagogicamente indotto, giuridicamente legalizzato,  plebiscitariamente benedetto ed economicamente vantaggioso.

La scuola e la scienza non sono da buttare, ma l'acquisizione del sapere deve essere alternata al lavoro, messa in discussione, assimilata, digerita, (ad iniziare dai 6 anni) come si è sempre fatto in Italia che d'inverno si andava a scuola e d'estate da un artigiano di fiducia dei genitori a lavorare gratis non a guadagnare divertendosi come va di moda adesso: a cominciare dalle istituzioni italiane.
Centinaia di generazioni di geni autodidatti hanno riempito l'Italia di capolavori che il mondo ci invidia. A quelli stiamo aggiungendo da tre quarti di secolo montagne di capolavori dell'istruzione e dell'informazione italiana, (quanto a schifo) inimitabili e introvabili nel resto del mondo.
Lamberto Ferdinandi