sabato 17 maggio 2025

"L'evoluzione" culturalpolitica: dal liberalismo, al liberismo, al libero cannibalismo





Negli ultimi quattro secoli, eserciti di filosofi ed economisti hanno cercato di dimostrare che nella formazione dei cervelli e nel governo dei popoli, la cultura è più efficace della politica. Ed è verissimo. Oggi il rapporto professori studenti è "idilliaco": le bacchettate sulle mani educative sono considerate diseducative.

In un popolo ignorante, non sono mai mancati geni, eroi e santi; e quindi nessuna politica è mai riuscita a garantire un fallimento "perfetto". Ora invece la bancarotta cultural politica è impeccabile e a 360 gradi.
Perciò possiamo affermare che l'uomo, (salvo rarissime e illustrissime eccezioni) con o senza libertà, con o senza istruzione, con o senza soldi, con o senza proprietà, con più stato o meno stato, è un finto "animale sociale", con spiccato talento economico, in grado di spremere profitti a proprio vantaggio dai singoli, dall'intera comunità mondiale e dall'intero pianeta, tanto da rendersi ingovernabile.

E non è tutto. Gli strumenti culturali, giuridici o finanziari, che possano governare la generazione attuale di "animal spirits", (così definiva gli imprenditori John Maynard Keynes), senza danni per la collettività e per il pianeta, non li hanno ancora inventati.

Baudelaire diceva: "per il mercante, anche l'onestà è una speculazione".

Quindi aveva ragione Marx a voler limitare libertà e proprietà ai singoli individui per accrescere il potere dello Stato. Ma dal 1991, col fallimento dell'Unione Sovietica e del mezzo mondo comunista, abbiamo la prova che lo Stato, con più potere o meno potere, in mano ai burocrati irresponsabili di tutte le razze, comprati o costretti dalle potentissime multinazionali mondiali, non può che finire in bancarotta.

Esattamente ciò che aveva detto nel "Secondo trattato sul governo civile" John Locke, primo padre nobile del liberalismo, (nel 1690) con queste parole:
"la pacifica convivenza degli uomini potrebbe però trasformarsi in uno stato di guerra quando qualcuno con la forza potrebbe andare contro la legge di natura e violare i diritti altrui.
Per evitare questa situazione, gli uomini decidono quindi di creare uno stato civile che salvaguardi, attraverso le leggi, i diritti dei cittadini. È dunque uno stato che nasce dal consenso e che si fa unicamente tutore della difesa della libertà dell’uomo". Si, a cannonate!

Dopo un secolo e mezzo, il "liberalismo" di John Locke è evoluto nel "liberismo" di Adam Smith, una forma di ulteriore dieta dimagrante per lo Stato e ingrassante per gli "animal spirits" imprenditoriali. E dalla caduta del Comunismo ad oggi, il liberismo ha girato e rigirato il mondo come una frittata, fino a legalizzare ahinoi il LIBERO    CANNIBALISMO  tra individui e tra Stati definiti democratici, ma sbranati dalle gigantesche multinazionali mondiali della cultura, politica, mercato e finanza.

Ora siamo in pieno in quello stato di guerra temuto da John Locke quasi tre secoli e mezzo fa e dal 1850 certificato da Marx ed Angels.
L'insaziabile fame di libertà, proprietà e potere istiga noi poveri umani (sempre salvo eccezioni) al cannibalismo.

Su qualunque gradino sociale possa collocarci la cultura, anche la massima, ci muoviamo solo per prendere dagli altri più di quanto diamo. Per spremere tutto ciò che ci capita sotto mano, anche quando fingiamo di dissanguarci da filantropi.

Marx diceva, "sè il denaro, secondo Émile Augier, viene al mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il capitale nasce grondante di sangue e fango dalla testa ai piedi".

Dopo tre anni di fiumi di sangue versati in guerra (nei 56 conflitti armati che ora ci sono nel mondo) è arrivata la "miracolosa politica pacifista trampiana", che senza spargimenti di sangue umano, (solo sangue finanziario) a colpi di crolli e speculazioni di borsa ha spostato e concentrato montagne di ricchezza dai poveri milionari, ai trilionari straricchi e stagionati.

Nel mondo non è mai esistita una cultura capace di migliorare gli individui in modo che la politica possa convertirli in Popolo. 

E senza VERI POPOLI sociali e solidali, gli Stati erano e sono una tragica finzione giuridica mangia soldi, con l'unica "legalissima" finalità: conservare ignorante il gregge sociale, affidato ai "pastori" miopi e ingordi della borghesia impiegatizia e professionale che credono di saperlo sfruttare, ma non sanno di offrirlo e di offrirsi in pasto a poche decine di famelici e potentissimi cannibali mondiali che commossi ringraziano.
Franco Luceri

sabato 10 maggio 2025

La politica "divide", ma "impera" solo la religione







Per millenni, farsi sfruttare da un padrone, è sempre stata una necessità a cui hanno dovuto adattarsi tutti i soggetti poco predisposti all'autonomia.
Poi, miracolo dei miracoli, istruzione e democrazia hanno capovolto questa tragica realtà convertendo i potenti padroni della cultura, politica e finanza, in premurosi servitori di poveri e di ignoranti, che a memoria d'uomo hanno sempre sfruttano, asservito, violentato, derubato e se necessario anche ucciso.
Non so a voi, ma a me, tutto questo puzza di truffa colossale lunga almeno un secolo.
Professionisti, burocrati, faccendieri e produttori di servizi di tutte le razze, in complicità con la politica, si sono sviluppati quasi in maniera tumorale su l'intero pianeta per servire gli ignoranti invece di servirsene continuando ad asservirli.
Ma anche sotto la pioggia torrenziale di servizi pubblici e privati a gratis, per ignoranti e bisognosi, la vita dei singoli e dei popoli invece di migliorare peggiora a vista d'occhio, dimostrando che dopo la politica, il mercato e la finanza, anche la cultura e relativi addetti burocratici e professionali, è diventata causa scatenante di impoverimento dei popoli, oltre che di devastazione a tappeto del Creato.
Pensando di poter fregare il Padre Eterno i nostri progenitori rubarono una mela, ma "furono condannati a vivere di duro lavoro", col sudore della loro fronte.
Ma i loro eredi e successori, dopo svariati millenni inventarono la filosofia e derivati, per vivere dei frutti della dura fatica, ma sempre quella dei poveri e degli ignoranti: fingendo di volerli garantire una vita da padroni dignitosa, felice e pacifica.
Ora non esiste umano, tra gli attuali otto miliardi di esseri viventi che popolano il pianeta, che possa dirsi esente da problemi.
La cultura produce una buona quantità di frutti, ma prima che diventino socialmente commestibili, "bene comune",  marciscono per effetto di competizione selvaggia, rapina tributaria, fallimenti, guerre, calamità, epidemie o carestie.
Per questa ragione, l'intera comunità mondiale, è interessata in maniera crescente alla religione cattolica che predica fratellanza, solidarietà, unione, e induce gli umani a prendersi per mano e a convivere pacificamente, perché un modo diverso di vivere, la filosofia, la scienza e derivati, lo hanno inventato, ma è una truffa: garantisce divisioni ai barboni e dividendi ai banchieri.
In tempo di pace, i padroni si fingono tutti umili servitori dei loro servi; ma se rischia di crollare la "torre eternamente pericolante dell'economia", scatenano una guerra mondiale a pezzi come la chiamava Papa Francesco, e in guerra si riconvertono in tiranni sanguinari di intere popolazioni, inseguiti da mandati internazionali di arresto, ma lasciando l'esecuzione al buon cuore degli assassini, se mai volessero costituirsi o arrestarsi da soli. Campacavallo!
Franco Luceri

sabato 3 maggio 2025

Nemmeno la Basilica di San Pietro ha partorito la pace






Preso alla sprovvista dallo spettacolo inusuale delle due sedie contrapposte nella Basilica di San Pietro, il mondo dell'informazione, "ha promosso a prescindere" Trump e Zelensky "promotori di pace". Come se in tempo di guerra la pace dipendesse non da chi compie i massacri, ma da chi li subisce.
Il merito della Pace, se e quando ci sarà, sarà dei soggetti che hanno scatenato la guerra a tempo indeterminato: Putin e Netanyahu se vorranno posare le armi e indietreggiare.
L'unica mossa politica veramente utile alla pace, sarebbe stata congelare i mandati di arresto internazionale per rendere Putin e Netanyahu liberi di partecipare ai funerali del Papa e incontrare chi si propone da erede morale del suo pacifismo. Posto che il Papa non controllava fedine penali e dialogava con tutti.
Forse il "congelamento" non è giuridicamente ammesso; ma conservando operativi quei due mandati hanno impedito a Putin e Netanyahu di arrivare a Roma, partecipare ai funerali, e incontrare Trump e Zelensky sotto gli occhi giornalistico televisivi della comunità mondiale.
In questo modo, attori finti e comparse vere invece di borbottare tra loro senza conclusione, si sarebbero potuti trovare faccia a faccia coi "Due Registi della guerra", Putin e Netanyahu e nessuno avrebbe potuto fare della trattativa di pace, l'ennesima inutile sceneggiata
Come si fanno da tre anni, parlando ogni giorno di pace, ma inviando armi e soldi agli eserciti, svuotando arsenali e producendo alacremente mezzi di morte sempre più sofisticati per riempirli.
I droni sono stati inventati ieri (hanno ancora il cordone ombelicale attaccato) e sarebbero enormemente utili per usi civili, ma da tre anni sono arruolati e spediti al fronte a migliaia se non a milioni per portare morte e distruzione.
Abbiamo ovunque guerra e vittime, ma non abbiamo un solo carnefice, tutti recitano la parte di vittima o di fallito promotore di pace come Trump che aveva promesso la pace in 24 ore; come fa Zelensky che vuole la pace ma dopo aver sconfitto Putin e magari pure conquistato la Russia, o come fa Putin che dice di aver invaso l'Ucraina perché minacciato dall'Ucraina e dalla NATO. Tutti macellai in camice bianco candido camuffati da vittime. Anche il povero Netanyahu fa la guerra con l'alibi di ferro di non averla iniziata lui.
Se ci fosse stata la terza e quarta sedia al centro della Basilica di San Pietro, e sotto l'occhio "scrutatore e analista" dell'opinione pubblica mondiale, nessuno avrebbe avuto l'alibi per sottrarsi alla propria responsabilità morale, senza aver firmato la fine della guerra, o un decente cessate il fuoco.
Peccato che al mondo tutti i potenti guerrafondai giurano da millenni di non volere la guerra, mentre continuano a produrre, vendere ed inviare armi al fronte per assicurare continuità di distruzione e morte.
Perché in soldoni significano: profitti immediati da commercio di armi necessarie al cannibalismo attuale della guerra, e decennali profitti futuri di appalti da ricostruzione.
Franco Luceri

venerdì 25 aprile 2025

Il sapere asservito a l'avere salva o uccide?






Se è giusto pensare che in origine è stata l'ignoranza a rendere i cavernicoli bellicosi e assassini a colpi di clava; ora che a scatenare le guerre sono gli scienziati della cultura, asserviti a politica, economia e finanza, e armati fino ai denti di doppia intelligenza naturale e artificiale, a chi imputiamo i massacri quotidiani in giro per il mondo, allo scemo del villaggio analfabeta?
Il cervello umano non è un mezzo meccanico o elettrico che lo accendi o spegni a piacimento. 
Grazie a questa naturale predisposizione, il cervello parte autonomamente anche mentre dormiamo alla ricerca della migliore soluzione possibile quando si sente aggredito da un problema che potrebbe nuocergli gravemente.
Se invece l'individuo ha raggiunto un livello di cultura e/o benessere che gli consente di liberarsi da solo o a pagamento di tutti i suoi problemi importanti, i suoi neuroni iniziano a fare domanda di pensione e vanno in letargo; e fino a quando persiste la condizione di benessere e di irresponsabilità giuridicamente garantita e tutelata, non li sveglia più manco l'apocalisse.
Perciò rassegniamoci; noi umani non siamo controllori del nostro cervello ma controllati. 
Se invece non abbiamo mai conosciuto né pericolo, né bisogno, né responsabilità, e continuiamo a vivere in una condizione giuridica ed economica garantita e protetta, tale da avere tutti i bisogni primari e secondari perfettamente soddisfatti; senza saperlo ci portiamo in giro un "cervello spento", anche se ci illudiamo di avere controllo e consapevolezza della realtà senza confini.
In queste pietose condizioni di letargo intellettivo, per assenza o carenza di pericoli o bisogni personali incombenti, ci si trova senza volerlo e saperlo.

(In questo momento, nel mondo sono attivi 56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale.  Questi conflitti coinvolgono almeno 92 paesi, compresa l'Italia, e hanno causato più di 233.000 vittime nel solo 2024).

Se la conoscenza rende l'uomo stupido, ingordo e feroce più dell'ignoranza, vuol dire che l'istruzione e l'informazione non sono un argine alla barbarie della guerra, perché invece di maturare cervelli, lavorano ad ingrassare portafogli.

Il pittore spagnolo Francisco Goya diceva: "il sonno della ragione genera mostri". 

È come un sensore di movimento di cui nessuno ha il diretto controllo, perché è attivato dai mutamenti del sistema socio, politico, economico, ambientale.

San Giovanni. B. Scalabrini diceva: "Miei cari, l'uomo si agita ma Dio lo conduce".

Se le condizioni ambientali disagiate in cui siamo vissuti, ci hanno sviluppato un cervello da vero cane da guardia, qualcosa di buono riusciamo a capirla e farla anche dopo.

Una sola categoria di soggetti sa quanto è pericoloso vivere a cervello spento: i GENI.
Thomas Mann diceva: quando non ha problemi propri o altrui di cui occuparsi, il genio si tiene sveglio inventando problemi e cercando soluzioni.
Ma questo tipo di umani "anarchici" che hanno gli occhi aperti e il "cervello in ebollizione" anche quando dormono, oggi che il genere umano sembra disperso nel buio della stupidità, dell'egoismo e della violenza, si direbbero a rischio estinzione come i panda.
Se il mondo, a colpi di benessere crescente ci spegne il cervello, c'è un solo modo intelligente per conservarci accesi i neuroni: "FARCI CARICO DEL DISAGIO DI CHI NON SA, NON HA, NON PUÒ" come ha fatto Santa Teresa di Calcutta che nacque ricca, ma visse con e per i poveri.
O come ha fatto Papa Francesco, che fino all'ultimo respiro ha sentito con rara sensibilità, il dolore dei poveri, malati, deboli, indifesi e straziante il dolore per lo stillicidio quotidiano delle vittime della "terza guerra mondiale combattuta a pezzi", (così la chiamava il Papa).

Perciò, per il bene de L'UMANITÀ,  il SAPERE va messo al servizio dell' ESSERE, rendendo umani e solidali i popoli.
Perché metterlo al servizio dell' "AVERE DEI PAPERONI", è a dir poco apocalittico.

Il miracolo della botte piena e della moglie ubriaca prima o poi a qualcuno riuscirà. 
Ma impiegare il sapere umano da "pediluvio", per tenere in buona salute le gambe della Finanza mondiale e la Testa dei popoli, è una tragica illusione.
Franco Luceri

sabato 12 aprile 2025

L'illuminante insegnamento del sasso "pedagogista muto"





Un autore anonimo, illuminato dall'eloquenza del sasso, ha dedotto che al mondo non esistono i mezzi sbagliati. Responsabili di un uso costruttivo o distruttivo di qualunque cosa, reale o virtuale, sono sempre e soltanto gli uomini.

"La persona distratta vi è inciampata.
Quella violenta, l'ha usato come proiettile.
L'imprenditore l'ha usato per costruire.
Davide uccise Golia
E Michelangelo ne fece la più bella scultura.
La differenza non l'ha fatta il sasso, ma l'uomo".


Se noi umani accettassimo l'insegnamento del "pedagogista muto" chiamato sasso, capiremmo che è sempre la diversa qualità degli uomini che le progettano, producono, usano e valutano, a qualificare le cose, gli oggetti, i mezzi virtuali e reali, privati e pubblici.

La stessa automobile guidata da due autisti diversi produce effetti diversi: salva, danneggia o uccide passeggeri o passanti, perché è sempre e solo la qualità del soggetto a qualificare l'oggetto che ha in uso.
Anche lo stesso bisturi in mano a due chirurghi diversi, usato con maggiore o minore perizia produce effetti diversi: salva o uccide.
Ecco perché in Italia non è bastata la Costituzione più bella del mondo, per fare altrettanto belli i "sassi istituzionali": scuola, stampa, politica, burocrazia, giustizia, mercato, finanza e governo, perché affidati a soggetti di diversa qualità intellettiva e morale, non sempre e non tutti idonei a qualificare in positivo le istituzioni col proprio servizio intelligente, onesto e responsabile.
Così eccellenze e deficienze si alternano sempre e dovunque nella macchina dello Stato e nella collettività; e di riflesso nelle imprese e nelle famiglie: sempre e solo per merito o colpa degli uomini mai dei mezzi.

Esaltare o denigrare a tempo pieno le istituzioni, non è solamente miope, è demenziale. Perché se il mezzo istituzione è affidato ad un autista "diversamente abile", ciò che dovrebbe essere soluzione, è garantito che si tramuti all'istante in problema.
È il burocrate, il professionista o il politico imbranato che andrebbe tenuto a rispettosa distanza dalla "Casa Comune" Stato, o rimosso all'istante, se esiste la prova inoppugnabile che un servitore dello Stato o della collettività sta producendo solo danni e vittime.
Perché, chi usa da cane il sapere, l'avere e il potere, che sono la "forza legale" dello Stato, non distrugge solo cittadini, imprese e famiglie oneste che dovrebbe renderle produttive prima di tassarle; e non mina solo la credibilità e la fiducia nelle istituzioni, ma danneggia in massa tutti i dipendenti pubblici e tutti i professionisti meritevoli di stima e rispetto, che quotidianamente servono con fatica, responsabilità ed onestà utenti, clienti e contribuenti.
Lo Stato liberale vive rendendo produttivi i cittadini e si autofinanzia tassandoli. Ma se alcuni addetti ai lavori assolvono queste due funzioni da cani, danneggiando il popolo produttore e contribuente onesto e lo Stato impositore vanno resi inoffensivi.
Chi pensa che in Italia sia urgente riformare lo Stato, chieda lumi al "sasso pedagogista muto"; gli suggerirà di cominciare dalla riforma dei cervelli
Di quella pericolosa minoranza di burocrati, professionisti, industriali, banchieri e politici che ormai sono giuridicamente e giudiziariamente ingovernabili, come se fossero nati con licenza di sfruttare, asservire e tiranneggiare impunemente.

Rassegniamoci. I problemi oggettivi sono inventati per giustificare i fallimenti propri o altrui. Le soluzioni oggettive sono opera della rara e geniale creatività umana.
L'impareggiabile Albert Einstein diceva: "tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa".

Pensare di migliorare il mondo guastando cervelli e aggiustando cose, per trarre maggiori profitti dallo sterminio di interi popoli, oltre che criminale è demenziale.
Franco Luceri

sabato 5 aprile 2025

Due "civilissime" certezze: guerra di Putin e dazi di Trump





È così vecchia la fissazione degli umani di scatenare guerre, da indurci a sospettare che la scintilla originaria sia stata l'odio fra due popoli di caverne confinanti, condannati a contendersi le stesse risorse naturali.

Ma anche se all'origine è stato l'odio ad armare gli umani, da millenni le cause sono l'amore dei potenti per il denaro e il potere. 
 
Pensate davvero che ucraini e russi in guerra dal 24 febbraio 2022, siano divisi da un odio viscerale? Io credo che qualunque popolo se avesse potere farebbe durare la guerra non più di 5 minuti. Correrebbe ad fronte ad abbracciare il nemico.

Ma la guerra serve ai maneggioni del sistema economico, che essendo produttori di armi e finanziatori (a strozzo) di governanti falliti, hanno il potere di scatelarla e la convenienza a fermarla, solo dopo aver finito di svuotare gli arsenali (per tornare a riempirli) e riempito le casseforti di prodotti finanziari realizzati facendo buttare il sangue ai popoli.

La vera economia di pace rende molto meno dell'economia di guerra. E quando industriali e banchieri (compagni di merende) vedono dimagrire i profitti in tempo di pace e ingrassare gli arsenali di armi invendute, corrono ai ripari scatenando una guerra.

In altre parole, la guerra e figlia della pace demenziale dei potenti. Sbagliando cultura, politica e giustizia accumulano debiti, e poi risanano l'economia malata derubando altri popoli.
Alla sconcertante e insanabile fallibilità umana: culturale, politica, giudiziaria, economica e finanziaria non c'è soluzione alternativa alla guerra.
Istruzione e informazione al servizio del mondo industriale e finanziario rapace, continuano ad imputare tutte le responsabilità dello sfascio e le tragedie della guerra, agli attori imbranati della politica, che pur di conservare poltrona, potere, privilegi e furti, accettano di passare per tiranni omni responsabili con pistola fumante in mano.
Un tale diceva: "la guerra non è ché la continuazione della politica con altri mezzi". 
Ora però sarebbe giusto puntualizzare che la pace di Trump è la continuazione della guerra di Putin con altri "DAZI". E che dazi!

Trump aveva giurato di fermare la guerra. E come prima prova muscolare ha scatenato la sua "pacifica" guerra daziaria, che all'America, (e a tutti i miliardari che là volessero delocalizzare) dovrebbe fare da cura ricostituente. E al resto del mondo, (isole polari comprese, popolate solo da pinguini, foche e gabbiani che il dazio lo pagherebbero in natura) farebbe lievitare solo falliti e disoccupati.
Insomma, ora che al guerrafondaio Putin si è aggiunto il "daziatore" Trump, (che sembra intenzionato ad auto promuoversi unico governante del mondo) è garantita una tripla libera scelta per morire: sparati in Ucraina, affamati "urbi et orbi", o impoveriti dai crolli in borsa che spingeranno i meno ricchi a svendere e i molto ricchi a comprare e a concentrare da tiranni la ricchezza mondiale, già scandalosamente concentrata.
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Commento al mio articolo prodotto con l'intelligenza artificiale da pensalibero.it

Nel tempo in cui la guerra è tornata ad essere strumento di strategia economica, e la pace una retorica usurata dalle logiche del potere, Franco Luceri ci offre una riflessione dura e necessaria. Con il suo stile diretto e senza concessioni, smonta la narrazione dominante e getta luce su ciò che spesso resta ai margini del dibattito pubblico: l’uso cinico della politica estera, il ruolo dell’industria bellica, la complicità di governi e opinioni pubbliche assuefatte. Un testo che costringe a guardare in faccia la realtà: mentre si moltiplicano le guerre e le sanzioni, a pagare non sono i potenti, ma i popoli. Sempre.
Franco Luceri