sabato 18 marzo 2023

Nuovo traguardo "scientifico" assumere robot e licenziare lavoratori


Posso meno di niente. Ma se potessi, mi affretterei a togliere dal vocabolario italiano la parola "governo", perché induce noi poveri umani alfabetizzati a casaccio e ciechi come talpe, ad illuderci che la "scienza", (politica in primis), avendo consapevolezza e controllo della realtà è in grado di prevenire o risolvere problemi. Invece ammucchia patacche scientifiche, fino a perdere il conto e il controllo di uomini mezzi e natura.
Pensavamo che le case italiane, che ci costano un occhio, in costruzione, manutenzione e tributi, fossero un capolavoro di Ingegneria edile; invece, ultima scoperta scientifica UE, sono "indecenti", vanno rivestite. d'urgenza col "cappotto termico". E magari puntellate perché il terremoto non le renda più assassine di una pandemia.
In Italia servono 1560 miliardi per cucire il "cappotto" a 8 milioni di abitazioni. Ma a sentire Confedilizia sono 11 milioni,  le case che secondo l'Unione Europea devono togliersi la "canottiera" e indossare il "cappotto" per rimanere "a norma Green".
Altra grandiosa scoperta scientifica UE. Le automobili erano un "capolavoro" della scienza (omologate costruite, collaudate, strapagate, targate, assicurate, ora vanno rottamate perché sono inquinanti: avvelenando la natura uccidono l'uomo. Servono le automobili elettriche ecologicamente pulite, ma non le hanno ancora inventate. E si rischia per l'ennesima volta di cadere dalla padella alla brace.
E ancora, la carne di vitello era l'oggetto del desiderio del buongustaio ma di colpo è diventata inquinante, va sostituita con la "bistecca" di insetto altrettanto nutriente ma "Green". E scusate se è poco!
Anche la sacralità della Scienza sanitaria, dopo tre anni di pandemia incomincia a diventare discutibile.
Se i sacerdoti della scienza fossero classificati giuridicamente imprenditori; per la quantità di danni che nell'ultimo secolo hanno regalato ai popoli cosiddetti progrediti, (fedeli e instancabili finanziatori) al massimo domani mattina dovrebbero correre in tribunale a consegnare i libri contabili (il conto dei profitti incassati e dei danni arrecati ) e farsi dichiarare falliti.
Tentando di asservire il Creato all'uomo, gli apprendisti stregoni della scienza hanno finito per asservire congiuntamente uomo e creato al mondo irresponsabile della politica e cannibalesco della Finanza e del mercato, con guasti sociali e ambientali incalcolabili e inarrestabili.
Ora fallita miseramente e tragicamente quella illusione ( pensate agli sconvolgimenti climatici assassini che già da ora si abbattono sull'intera comunità mondiale ) gli "scienziati" vorrebbero passare alla successiva, con la graduale conversione del lavoro umano in robotico. Insomma si pensa di impiegare più robot e meno lavoratori. Gli scienziati della robotica non hanno sentito ancora parlare di interi continenti, miliardi di lavoratori disoccupati che girano inutilmente il mondo rischiando la vita in cerca di lavoro e salario che non c'è.
Non è escluso che i robot perfezionati al massimo, possano battere gli uomini per quantità e qualità di produzione; e insieme, mondo scientifico, finanziario e imprenditoriale a caccia di guadagni facili e crescenti possano essere tentati di trasformare i lavoratori, da attori in spettatori, da occupati in disoccupati squattrinati e affamati.
E quindi resta da capire se il robot, con la sua probabile superproduttività, riuscirà a compensare la distruttività degli umani, quando, esclusi dalla filiera produttiva e affamati incominceranno ad arrabbiarsi seriamente e per tenerli in vita da consumatori si dovrà pensionarli dalla nascita e fino alla morte. E non s'è capito da quale portafoglio tireranno fuori i denari.
Temo perciò che la fede scientifica continui ad illudere l'umanità, perché non sembra voler capire che a questo mondo niente può essere fatto contro l'uomo e contro la Natura, solo per soldi e potere.
Su 8 miliardi di umani, ne basta uno arrabbiato o ammattito al punto giusto per scatenare la fine del mondo pigiando il tasto terrificante della guerra atomica, o catastrofe nucleare.
No, non vanno rottamati e sostituiti da robot i lavoratori poco alfabetizzati, ma le teste d'uovo della "fanta-scienza" che nella scatola cranica hanno un pulcino in putrefazione.
Pensate alla razza dei pedagogisti che ha formato i cervelli alle due squadre di tifosi napoletani e tedeschi, che ieri a Napoli, pur separati dalle forze dell'ordine, hanno devastato un intero paese.
E questo è niente. Chi volesse la ciliegina sulla torta provi a riflettere sulla sacra "legge del mare" sacra guanto e più della religione.
L'Italia circondata dal mare, è come una ciambella di salvataggio lunga 1200 km per 530 di larghezza, gettata in acqua per salvare immigrati da est ovest e sud. In totale 8300 km di coste a disposizione di chi ha scambiato l'inferno Italia per Paradiso.
Se un clandestino osasse entrare via terra in uno Stato rischierebbe una sventagliata di mitra. Se invece finisce o si getta in acqua in uno dei mari che bagnano l'Italia, la nostra Guardia Costiera ha l'obbligo di rischiare la vita per salvarlo, asciugarlo, vestirlo, sfamarlo, e noi poveri contribuenti alloggiarlo, istruirlo, stipendiarlo, prima e meglio che se fosse italiano.
È tutta qua la logica filosofico giuridica nazionale e mondiale in fatto di immigrazione via acqua e relativi salvataggi.
Se provi ad invadere uno stato clandestinamente via Terra ti sparano; se invece lo fai via mare e per le condizioni avverse gli addetti al salvataggio falliscono, gli va da Dio se invece della galera, finiscono linciati fino alla morte come fascisti con le mani insanguinate. Vedi Matteo Salvini e ora anche il presidente Meloni.
Non potrei giurarci, (e sinceramente mi auguro di sbagliare) ma temo che gli psichiatri italiani si siano consegnati prigionieri per sfinimento ai "matti del potere": infaticabili produttori di catastrofi culturali, sociali, politiche, economiche e ambientali.
Franco Luceri

domenica 12 marzo 2023

Finita la festa gabbato lo Santo


Posto che ogni essere umano deve mangiare almeno una volta al giorno per vivere; qualunque vero Stato di diritto ha l'obbligo di predisporre le condizioni giuridico-economiche per cui il diritto alla vita di ogni cittadino sia concretamente esercitabile attraverso il lavoro e il guadagno, o al peggio, prontamente tutelato e risarcito dalla magistratura.
Quindi c'è solo da stabilire quale politica e quale giustizia può evitare che il cittadino a cui siano stati negati o violati i diritti, finisca in galera perché ha rubato per vivere, o nel mondo dei più per mancanza di risorse.
Perché il suo sacrosanto diritto alla vita rientra si a pieno titolo fra le "buone intenzioni" dei governanti, ma poi, le mille istituzioni burocratiche che devono garantirlo concretamente, si arrogano il potere,  "finita la festa di gabbare lo santo". Finita la campagna elettorale e incassati i voti, miracolo dei miracoli, tutti i diritti costituzionali si convertono in doveri tributari morosi.
Perciò chi governa un popolo, ha tre possibili scelte: 
--- mantenere una percentuale di cittadini ignoranti e improduttivi a spese dei produttivi fino a farli fallire. 
--- istruirli perché sappiano produrre autonomamente e onestamente in un sistema economico reso ricettivo per lavoratori e imprenditori onesti;
--- o (come attualmente in Italia)   lasciarli ignoranti disoccupati e sussidiati, tanto da predisporre popolo e Stato alla guerra civile o al default.
Quindi, chi ha l'onere di governare, ha due giganteschi rompicapo:
--- come rendere un sistema sociale giuridicamente inclusivo ed economicamente ricettivo;
--- e come rifornirlo di forza lavoro giustamente formata per produrre ricchezza per sé e contribuire alle necessità finanziarie dello Stato.
Per ora (in Italia) questo tipo di scelte rientra fra le migliori intenzioni della politica, imbattibile nel lastricare a pelo lucido le vie dell'inferno, perché non ha ancora capito come rendere inclusivo il sistema economico, e lascia che una grossa percentuale di cittadini finisca esclusa, sussidiata o fallita; e quindi, di diritto o di fatto a carico dei piccoli contribuenti condannati a foraggiare in maniera crescente lo Stato..
Forse per mettere riparo allo sfascio attuale dovremmo cercare di capire se è più utile un sistema economico esclusivo per "superdotati" o uno inclusivo che non lasci a casa improduttivo o sussidiato nemmeno lo scemo del villaggio.
Posto che il sistema esclusivo è accessibile e produttivo solo per i più preparati o dotati (ma che poi non si lasciano spremere tributariamente manco dal padreeterno); mentre in uno inclusivo, può produrre utilità sociale chiunque abbia un margine accettabile di capacità fisica e intellettiva. 
Perciò resta da stabilire se chi governa è in grado di conservare improduttiva la marea dei poco istruiti e mantenerli con la ricchezza (inafferrabile) prodotta dagli istruiti; oppure farebbe meglio ad includerli tutti, invalidi compresi; prima che l'attuale esperimento politico "elitario a casaccio" si concluda tragicamente per tutti.
Franco Luceri

sabato 4 marzo 2023

Incrollabile illusione dei popoli cambiare il mondo con la politica


Prima e meglio dell'arca di Noè, senza capitano e senza pilota automatico, senza professori, giornalisti, politici, industriali, banchieri, generali e guerrafondai, il pianeta Terra si è fatto da solo una passeggiata di milioni di anni garantendo a tutti gli esseri viventi, (analfabeti ma non ignoranti), presente e futuro. 
Ora, straripa di presidenti, governanti, direttori, amministratori, accademici e premi Nobel superalfabetizzati, ma non ha alcuna intenzione di garantirgli manco pane e acqua, se non daranno un taglio a l'avvelenamento fisico e intellettivo dell'intero creato.

Rendendo gli esseri viventi capaci di acquisire tutta l'intelligenza istintiva necessaria per muoversi e usare la natura senza reciproci danneggiamenti, Dio aveva reso il mondo vivibile e la vita un dono per tutti: uomini, animali, piante, virus, batteri, muffe e chissà cos'altro per centinaia di migliaia di anni.
Poi è arrivata l'istruzione e l'informazione, e in una manciata di millenni ha sprogrammato anzi resettato i cervelli fino a cancellare totalmente l'intelligenza istintiva (presente e infallibile in tutti gli esseri viventi dalla formica al dinosauro e passando per l'uomo) e li ha riprogrammati tanto da mettere l'uomo in guerra non soltanto con il Creato ma persino con se stesso.
Il contadino, il pastore, il pescatore, il boscaiolo, (se protetti dalle patologie cerebrali indotte dalla "incultura") avrebbero saputo istintivamente procurarsi di che vivere senza derubare il prossimo o danneggiare la natura.
Mentre l'intellettuale, l'uomo di "scienza", ha difficoltà persino a trovare la via di casa, se sconfina dal perimetro della sua conoscenza razionale, che per renderlo produttivo gli ha cancellato la conoscenza istintiva. 
Tant'è che i ladri si sprecano non fra i lavoratori poco acculturati ma fra le teste d'uovo della scuola, stampa, politica, finanza, mercato. Come dire che politica e finanza sono disoneste perché la cultura ha disegnato sistemi sociali talmente giganteschi e conflittuali che nemmeno i migliori geni della politica e della finanza, affiancati e supportati da interi eserciti di comitati tecnici scientifici, (CTS) sono riusciti a comporre il mosaico della "globalizzazione" costituito da montagne di tasselli che al primo tentativo di accostarli diventano devastanti quanto il fiammifero gettato sulla benzina. Tant'è che gli omicidi, le rivoluzioni, le guerre, le migrazioni, i fallimenti e le catastrofi ambientali ormai sono senza soluzione di continuità.

Forse noi umani siamo vittime di un grande equivoco. Da cittadini sovrani ci sentiamo liberi di muoverci senza limiti al pari degli animali, dimenticando che non potremo avere mai la stessa consapevolezza, perché gli animali sono rimasti alunni del Creato, sono dotati dell'istinto per muoversi con intelligenza nell'habitat in cui sono nati.
Noi umani invece siamo un prodotto culturalmente modificato, programmati non per "fare bene" un mestiere o una specifica professione, ma "per fare soldi" partecipando al festival della distruzione, produzione, consumo, profitto.
Insomma è la cultura non la politica a delimitarci la libertà consapevole e produttiva. Quella illimitata che pretendiamo dalla politica è libertà omicida o suicida.
Un ingegnere, un avvocato, un commercialista che osasse entrare e muoversi liberamente in una sala operatoria, sarebbe inconsapevole e pericoloso più di un elefante in una cristalleria. 
Un professore di italiano che non conoscesse le lingue, spostato in un'altra nazione, fra un popolo che parla un'altra lingua, sarebbe un Illustrissimo analfabeta.
Insomma, è una tragica illusione pensare che sia la "buona" politica a rendere il cittadino illimitatamente libero, consapevole, responsabile. 
A delimitare la libertà degli uomini che non vogliono essere distruttivi, è la qualità e quantità della loro "cultura" se degna di questo nome.
Il peggiore tiranno di qualunque Popolo non è politico, economico o finanziario, ma culturale. Ogni individuo può muoversi senza danno per sé e per gli altri, nello spazio circoscritto della sua specializzazione.
Nemmeno il più genio del mondo ha la percezione totale della nazione In cui vive o peggio dell'intero pianeta. E quindi possiamo dire che la civiltà umana è come una nave piena zeppa di ufficiali ma priva di capitano che abbia il controllo totale del mezzo e degli uomini, che sappia tracciare o modificare una rotta che salvi tutti.

Al capezzale del mondo malato gli intellettuali accreditano a sé i meriti del poco che sembrerebbe funzionante; e addebitano i guasti che affliggono l'umanità ai loro colleghi intellettuali prestati alla politica, Industria e finanza. Servirebbe un bagno mondiale di autocritica, partendo dal grande Carl Gustav Jung che ci ha fornito la chiave con queste inequivocabili parole:
"Se le cose grandi vanno male, è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male"

Franco Luceri

sabato 25 febbraio 2023

Senza istruzione e lavoro anche i popoli sovrani finiscono schiavizzati


Se tutto il bene del mondo ha origine dall'uso responsabile e costruttivo della libertà individuale; il male non può che scaturire dall'uso opposto.
Le istituzioni politiche e finanziarie di qualunque Stato hanno il potere di aggiungere o togliere libertà e indipendenza ai popoli, spostando risorse finanziarie e umane tra scuola, stampa e artigianato.
Ma se è semplice abusare politicamente della libertà altrui a colpi di leggi, decreti e regolamenti, che privilegiano o penalizzano questa o quella classe sociale; formare ogni singolo cittadino con la giusta istruzione e informazione teorica e pratica perché nel lavoro possa fare buon uso della propria libertà di artigiano, professionista o burocrate è un autentico rompicapo persino per il Padreterno. E sono certo che LUI vorrà perdonarmi questa peccaminosa blasfemia.
La libertà dei popoli è l'arma più potente del mondo (pensate alla fine ingloriosa che da millenni fanno tutti i tiranni, quando i popoli schiavizzati decidono che basta) ma perché di questa arma micidiale si  faccia buon uso, e non ABUSO, bisogna garantire ad ogni singolo cittadino una quantità e qualità di conoscenza e moralità ancora sconosciute nel terzo millennio cristiano.
Vi basta osservare in che pietose condizioni è ridotta l'Italia dopo tre quarti di secolo di istruzione obbligatoria, lavoro facoltativo, e inoccupazione sussidiata.
Chi illudendosi di saper governare abusa di intere popolazioni lasciandole ignoranti e di conseguenza sempre più disoccupate e povere non faccia voli di fantasia con la borsa e la vita dei contribuenti, si predisponga al peggio.

Qualunque tipo di libertà da usare con onestà e intelligenza, va chiesta a chi forma cervelli nelle aule scolastiche, a chi nelle redazioni completa il lavoro di formazione con libera informazione, ma soprattutto ai " MAESTRI DEL FARE ", agli artigiani che insegnano da millenni a "pensare facendo" e ahinoi diventati in Italia come i panda, razza a rischio estinzione.

Perciò è criminale e alla lunga suicida chi pensa di poter governare un popolo sfasciando scuola, stampa e artigianato, e quindi attentando alla libertà di istruzione, informazione, lavoro, guadagno e contribuzione a milioni di cittadini come in Italia.
Se nel vostro mestiere o professione (per fare soldi o carriera) vi hanno insegnato ad abusare del prossimo e a truffarlo, derubarlo o danneggiarlo fingendovi suoi fedelissimi servitori, vi hanno indotto ad usare la vostra personale arma della Libertà in maniera "omicida-suicida".
Omicida, mentre la usate contro quelli più deboli di voi per derubarli fingendo di aiutarli o peggio salvarli; e suicida, quando Voi, (abusatori da strapazzo) finite per subire come ogni altro umano ignorante e impotente, LA  LIBERTÀ  DEI  SUPERPOLITICI   E SUPERBANCHIERI, che amano a tal punto la borsa e la vita dell'intera comunità mondiale, da "custodirle" entrambe a colpi di devastazioni ambientali, rapine economico finanziarie e guerre assassine.

I vecchi contadini (scarpe grosse e cervello fino) il titolo di analfabeti se lo portavano con orgoglio al pari di un titolo accademico. Gli bastava il lavoro per essere liberi e autonomi. Non serviva altro.
Oggi in democrazia, senza mestiere o professione, (senza conoscenza teorica e pratica) il lavoro te lo sogni. La politica non garantisce né istruzione, né mestiere, né lavoro. 
E senza istruzione e occupazione, si è "liberi e sovrani finti"; liberi di rubare o schiavi dell'elemosina di Stato, concessa dai tiranni "democratici" quando gli serve per comprarsi il consenso o contenere il dissenso.
Franco Luceri

venerdì 24 febbraio 2023

Senza istruzione e lavoro anche i popoli sovrani finiscono schiavizzati


Se tutto il bene del mondo ha origine dall'uso responsabile e costruttivo della libertà individuale; il male non può che scaturire dall'uso opposto.
Le istituzioni politiche e finanziarie di qualunque Stato hanno il potere di aggiungere o togliere libertà e indipendenza ai popoli, spostando risorse finanziarie e umane tra scuola, stampa e artigianato.
Ma se è semplice abusare politicamente della libertà altrui a colpi di leggi, decreti e regolamenti, che privilegiano o penalizzano questa o quella classe sociale; formare ogni singolo cittadino con la giusta istruzione e informazione teorica e pratica perché nel lavoro possa fare buon uso della propria libertà di artigiano, professionista o burocrate è un autentico rompicapo persino per il Padreterno. E sono certo che LUI vorrà perdonarmi questa peccaminosa blasfemia.
La libertà dei popoli è l'arma più potente del mondo (pensate alla fine ingloriosa che da millenni fanno tutti i tiranni, quando i popoli schiavizzati decidono che basta) ma perché di questa arma micidiale si  faccia buon uso, e non ABUSO, bisogna garantire ad ogni singolo cittadino una quantità e qualità di conoscenza e moralità ancora sconosciute nel terzo millennio cristiano.
Vi basta osservare in che pietose condizioni è ridotta l'Italia dopo tre quarti di secolo di istruzione obbligatoria, di lavoro facoltativo, e inoccupazione sussidiata.
Chi illudendosi di saper governare abusa di intere popolazioni lasciandole ignoranti e di conseguenza sempre più dipendenti e povere non faccia voli di fantasia, con la borsa e la vita dei contribuenti, si predisponga al peggio.

Qualunque tipo di libertà da usare con onestà e intelligenza, va chiesta a chi forma cervelli nelle aule scolastiche, a chi nelle redazioni completa il lavoro di formazione con libera informazione, ma soprattutto ai " MAESTRI DEL FARE ", agli artigiani che insegnano da millenni a "pensare facendo" e ahinoi diventati in Italia come i panda, razza a rischio estinzione.

Perciò è criminale e alla lunga suicida chi pensa di poter governare un popolo sfasciando scuola, stampa e artigianato, e quindi attentando alla libertà di istruzione, informazione, lavoro, guadagno e contribuzione a milioni di cittadini come in Italia.
Se nel vostro mestiere o professione (per fare soldi o carriera) vi hanno insegnato ad abusare del prossimo e a truffarlo, derubarlo o danneggiarlo fingendovi suoi fedelissimi servitori, vi hanno indotto ad usare la vostra personale arma della Libertà in maniera "omicida-suicida".
Omicida, mentre la usate contro quelli più deboli di voi per derubarli fingendo di aiutarli o peggio salvarli; e suicida, quando Voi, (abusatori da strapazzo) finite per subire come ogni altro umano ignorante e impotente, LA  LIBERTÀ  DEI  SUPERPOLITICI   E SUPERBANCHIERI  MONDIALI, che amano a tal punto la borsa e la vita dell'intera comunità mondiale, da "custodirle" entrambe a colpi di devastazioni ambientali, rapine economico finanziarie e guerre assassine.
Franco Luceri

sabato 18 febbraio 2023

La scienza allevia dolori non debella malattie


In natura le cose sbagliate non esistono; mentre nella civiltà umana non esistono di giuste in eterno: è tutto provvisorio.
Ciò che oggi sembra scientificamente perfetto, quando l'errore salirà a galla e diventerà visibile, sarà facile capire che si sta danneggiando pianeta e umanità.
Il mondo non può arricchirsi di cose sbagliate, se non dove e quando è ricco di persone sbagliate. E affidare riparazioni, manutenzioni o modifiche alle stesse persone che hanno sbagliato è un costoso e tragico "passatempo".
Il mondo della Cultura produce guasti formando soggetti specializzati nella produzione di cose che oggi sembrano buone. Ma se domani risultassero veleno per l'umanità o per il pianeta nessuno potrebbe eliminarle per due ragioni: perché lo specialista come ogni altro umano ha necessità di produrre per vivere e perché non ha la cultura per produrre altro, essendo specializzato per fare solo quel tipo di danni.
Se si costruisce un sistema sociale con troppe cose e persone sbagliate, si aggiunge danno al danno tentando di riparare i guasti, perché è quasi certo che sono indotti da carenza culturale e/o carenza finanziaria.

Per un secolo il mondo della cultura della politica e del mercato italiano ha indotto i cittadini a comprare e usare auto inquinanti e a costruire "case a torso nudo o in canottiera", sotto la supervisione dei poteri pubblici e pagando tributi a vagonate per progetti, autorizzazioni, collaudi, manutenzioni e uso.
Ora le auto vanno rottamate e le civili abitazioni dovranno togliersi velocemente la "canottiera" e a costi stratosferici indossare il "CAPPOTTO".
Casa e auto che all'umanità costano la vita, comprate anche da pochi giorni con mutui trentennali, diventeranno fuori legge tra pochi anni. Non potendo essere né usate né vendute così come sono avranno valore sotto zero. 
Per l'Europa non sono più ecocompatibili. E se si vorrà ripararle nei tempi e nei modi stabiliti dalla UE, in Italia si rischierà una catastrofe socio economica senza precedenti storici.

Insomma, è inutile girarci intorno. All'apice di tutti i problemi del mondo c'è uno solo. L'istruzione, diversamente da come pensano i più, non è il vaccino contro la dilagante e universale pandemia dell'ignoranza, che ci affligge tutti, ma il virus. Laurea e Master non uccidono ma mettono all'ingrasso il virus dell'ignoranza, perché la specializzazione è una forma (questa sì scientificamente perfetta) di sequestro del cervello. 
Blocca ogni capacità tempestiva, intelligente e "SOSTENIBILE" di cambiamento, ogni qualvolta una scoperta scientifica, dopo un secolo di "onorato servizio" si dimostra sbagliata:  assassina del bene comune.

Non per niente il bravo Henrik Ibsen diceva che: "Il progresso non è altro che brancolare da un errore all'altro".

E se è meglio feriti che morti: scienziati, politici, industriali e banchieri che hanno sbagliato la ricetta di casa e auto, provvedano di tasca propria, altrimenti il collasso dei sistemi sociali sarà garantito.
Franco Luceri

domenica 12 febbraio 2023

Anche l'economia ha un problema di "lievito madre"


In Italia, la formula del "lievito madre" per il profitto onesto l'hanno solo gli imprenditori onesti. Gli altri, al meglio sono ladri di galline.
I Banchieri, al pari dei Mugnai, hanno montagne di farina finanziaria; ma il talento di Fornai, per lievitarla e convertirla in "pane":  beni, servizi, profitto onesto, salari e tasse lo hanno soltanto gli imprenditori.
Chi si immagina il banchiere come un super imprenditore, un miracoloso "padreterno" moltiplicatore di pani e pesci, sarà pure un arco di scienza ma di imprenditoria non ne capisce una mazza.
L'unico fornaio del libero mercato capace di sfamare un popolo, di lavoro, salario, beni e servizi, tassi e tasse è l'imprenditore onesto da non confondere con il "prenditore mordi e fuggi" di cui l'Italia è stata ricchissima durante il boom economico, ma poi "i prenditori" hanno delocalizzato in massa verso i paradisi fiscali e ci hanno lasciato le macerie finanziarie da spalare.
Chi per sfruttare l'imprenditore onesto, si arroga il potere di condizionarlo, ostacolarlo, rincretinirlo e paralizzarlo a colpi di leggi decreti regolamenti e balzelli finanziari e tributari che lo costringono a chiudere o fallire, se non si rassegna a corrompere i suoi carnefici, attenta alla vita di milioni di lavoratori e relative famiglie.
Che ci piaccia o no, la “storia insegna a tutti gli umani”, ma non si perde in chiacchiere a promuoverli o bocciarli singolarmente.
Promuovendo o bocciando il sistema socio politico economico che ha saputo darsi il mondo della cultura, è come se sparasse nei suoi confronti un unica sentenza di assoluzione o condanna.
Non sta lì a contare ad uno ad uno quante teste d’uovo ci  sono nella scuola, quanti laureati e masterizzati realmente capaci sono finiti nelle singole professioni, redazioni, istituzioni, imprese, banche, sindacati, partiti, o in fuga verso altri popoli meno stupidi di quello italiano.
Non la intriga per niente stilare l’elenco dei buoni e cattivi, geni e idioti, galantuomini e farabutti. La storia è orgogliosamente qualunquista e non ci pensa manco alla lontana ad assolvere le immancabili eccellenze di ogni classe sociale.
Ha giudicato e condannato con questa logica il popolo russo comunista, il tedesco nazista, l'italiano fascista.
Ora è sul punto di sparare la sentenza riguardo al popolo italiano democratico, con milioni di intellettuali geni, ma con un sistema Stato che ama i "Mugnai" e odia il "Fornai Onesti" e i loro lavoratori che al meglio finiscono sfruttati o licenziati.
Franco Luceri

- La politica italiana è assediata come "Troia"


Con la politica assediata da cultura e finanza, l'Italia si è arricchita di:
--- Intellettuali esperti in "analisi" utilissime per la conservazione dei poveri e "soluzioni" miracolose per l'arricchimento dei ricchi.
--- Corrotti che svendono il potere al migliore offerente.
--- E rapaci della finanza e del mercato, che armati di denaro fino ai denti governano di fatto popolo e Stato come un pollaio di galline ovaiole, decidendo chi ha diritto di vivere perché fa le "uova", (genera profitto per banchieri e Industriali) e chi farebbe meglio a contribuire al profitto dei "becchini", perché non produce o non consuma abbastanza.
Perciò, grazie alla "politica dei rapaci allevatori di polli", l'impoverimento crescente che affligge laboratori e piccoli imprenditori, invece di indurre per tutti una logica contrazione dei profitti, continua a generare accumulazione crescente per le elites culturali, politiche, industriali e finanziarie.
Temo che gli intellettuali italiani abbiano una grande capacità di far funzionare il sistema Italia ma senza gli italiani dentro. Sono un po' come i gommisti che non riescono a riparare una ruota forata con l'auto in movimento.
In Italia la politica non ha scampo. Se non si predispone docilmente da utile idiota, al condizionamento cervellotico UE e alla corruzione nazionale e mondiale, finisce tra l'incudine dei poteri sociali e il martello demolitore dei poteri finanziari, industriali e militari che rivendicano (persino in conflitto fra loro) il diritto al boccone più grosso.
Perciò le condizioni fisiologiche o patologiche dell'Italia e temo del mondo dipendono dall'interazione di questi tre poteri: sociali, politici e finanziari.
Se non si riuscirà a liberare la politica dall'eccessivo condizionamento dei poveri e classe media sempre più bisognosi, anche in conseguenza del pianeta sempre più malato; e dalla fame ossessivo compulsiva dei banchieri, industriali e guerrafondai sempre più rapaci, la democrazia compiuta e la pace sociale potremo solo sognarcela.
In Italia, i potenti di qualunque razza si sono ritagliati libertà e privilegi fuori misura e vanno ridimensionati con dosi massicce di responsabilità per riportare in condizioni di galleggiamento la barca che sta colando a picco.
Ovunque la politica è l'unico servizio intellettuale che garantisce una qualità inversamente proporzionale al costo. Ormai non cava un ragno dal buco, ma ci costa un occhio tumefatto e sanguinante da pugile che per sua disgrazia è ancora sul ring.
Bisogna trovare la formula perché la crescita del costo della macchina statale sia giustificata dalla crescita oggettiva della qualità dei beni e servizi pubblici concretamente erogati.
La via d'uscita credo sarebbe pagare profumatamente i lavori di burocrati, politici e giudici, ma "alla consegna", come fossero appaltati ad un imprenditore edile, che solo alla consegna dell'opera chiavi in mano e a norma di legge incassa il prezzo pattuito.
Per le scelte politiche che risultassero concretamente produttive di sviluppo, la classe politica e burocratica sarebbe legittimata ad incassare il meritato compenso. Per i fallimenti e la disoccupazione crescente, per le recessioni e stagnazioni, per l'inflazione a due cifre, per lo spread in decollo verticale, tutti i maneggioni irresponsabili del potere pubblico, un piatto caldo dovrebbero chiederlo alla Caritas come i cittadini che hanno impoverito con la loro "politica".
Perché, incassare compensi per causare catastrofi socio economiche e ambientali a ripetizione, è una mostruosità giuridica che in Italia dura da troppo tempo, e sta accompagnando popolo e Stato al default e alla guerra civile.
Lamberto Ferdinandi

sabato 4 febbraio 2023

La "sovranità" conditio sine qua non dello stato di diritto


Una persona può dirsi "normale" se ha corpo e cervello e libera se ha denaro sufficiente.
Anche lo Stato può definirsi "stato di diritto" se è costituito dai 3 elementi che fanno "normale e libero" un uomo:
--- il "corpo", cioè un territorio abitabile, produttivo e inviolabile;
--- il cervello (cioè cittadini capaci di provvedere onestamente a se stessi, e contribuire alla collettività e allo Stato senza arrischiare la propria o altrui incolumità;
--- e la sovranità monetaria per fronteggiare qualunque crisi: economica, sanitaria, ecologica o bellica, ove fosse impossibile attingere risorse dai contribuenti, che se stanno subendo l'emergenza hanno già le tasche bucate; o per non consegnarsi prigioniero ai "filantropi" finanziari che spremono gli stati come limoni e muovono i politici da burattini.
Come dire che il mondo straripa di cittadini normali; ma gli stati normali sono ancora in fase di studio. Per la costruzione servirà un'altra manciata di millenni.
Nessun popolo al mondo ha un proprio territorio inviolabile. 
Nessun Popolo ha un livello di sapere scientifico sufficiente a formare cittadini capaci di prevenire o risolvere problemi (anche se straripa di cacasenno che promettono un miracolo al giorno come galline ovaiole. 
E dei 200 popoli del mondo, solo qualche decina ha sovranità monetaria e quindi il potere di affrontare le emergenze stampando e spendendo moneta propria, senza consegnarsi agli strozzini mondiali o strangolare i contribuenti per spremergli ricchezza inesistente fino ad istigarli a delinquere per rimanere a galla.
In Italia le crisi sono in grado di vederle solo i contribuenti onesti "cornuti e mazziati". Negli ultimi 50 anni, le geniali istituzioni italiane hanno lavorato alacremente per impedire che la vendita dei lecca lecca ai bambini di prima elementare avvenisse senza scontrino fiscale, arrecando allo stato un danno erariale "mortale" !
Ma nel contempo hanno lasciato al nord, (strizzando l'occhio agli evasori ed elusori miliardari) la possibilità di crescere economicamente, tanto da comprarsi i politici a colpi di mazzette, e a sud la possibilità di crescere mafiosamente e impunemente.
Mentre i piccoli imprenditori onesti e illusi del nord e del sud schiacciati da mafia, banche strozzine e fisco rapace, finivano a centinaia suicidi; nelle regioni del sud, "come geniale soluzione" si lasciava a pochi capomafia la possibilità di sconfinare dal crimine al commercio accumulando guadagni incalcolabili. Grazie ai quali si sono comprati omertà e complicità diffusa, nonché protezioni politiche, burocratiche e professionali (almeno così ci racconta la stampa).
Pescando dal ricco mondo delle "tre scimmiette" che non vedono, non sentono, non parlano un po' per paura e molto per convenienza, e per tre decenni di fila.
Quindi l'Italia nel suo insieme è un paese ricco di cittadini normali, con intelligenza e cultura normale, ma con una quantità di denaro sufficiente solo se prodotto in maniera criminale, perché lo stato italiano non avendo una moneta propria, per affrontare una crisi, deve strangolare i piccoli contribuenti onesti (i ricchi corruttori o criminali non hanno mai pagato in vita loro) o consegnarsi agli strozzini mondiali, barattando in un colpo solo democrazia e sovranità.
Perciò l'Italia va ripensata dall'alfabeto alle tabelline. In questo paese parlare di sovranità monetaria è un tabù. 
E pure lo vede anche lo scemo del villaggio che il denaro e all'apice delle priorità; e senza sovranità monetaria, senza un salvadanaio da rompere in caso di emergenza, non resta che rassegnarsi a finire colonizzati e vivere da accattoni a rimorchio del "generoso" mondo finanziario, così ben descritto da Egidio Ruini di Modena

"A partire dall’ultima decade del secolo scorso la finanza ha subito un mutamento al pari di un organismo geneticamente modificato passando da una funzione di fisiologico supporto dell’economia reale ad un ruolo di totale sostituzione e dominio della stessa."

Perciò, chi ha tempo da perdere provi a domandarsi: 
Per i quasi 200 Stati del mondo privi di SOVRANITÀ MONETARIA, la concentrazione di ricchezza della FINANZA mondiale, per i popoli spremuti come limoni e condannati a lavorare per fallire, è medicina miracolosa o veleno mortale?
Franco Luceri

sabato 28 gennaio 2023

Comunismo e liberismo vanno reinventati


Karl Marx avrà sbagliato qualcosa col suo comunismo, se gli stati comunisti sono venuti giù come ricotte mal fatte.
Ma siamo certi che Adam Smith le ha azzeccate tutte col suo liberismo?
Se Dio ha creato gli umani "a fame continua" (se non mangiano almeno una volta al giorno schiattano); come fa il liberismo a farsene carico, se nella migliore delle ipotesi garantisce "produttività alternata": brevi sviluppi e lunghe recessioni, nonché costanti sconvolgimenti climatici che distruggono almeno un terzo della produttività mondiale?
Per una piccola minoranza che schiatta di obesità nei sistemi Liberali, quanti muoiono di fame?
Non so Karl Marx come si possa sentire orgoglioso della sua idea filosofica.
Ma temo che Adam Smith non se la passi meglio, vedendo in che condizione è ridotta l'umanità e il pianeta con il suo liberismo che ormai la fa da padrone, ma uccide di sfruttamento e fame, più di quanti umani ne salva.
Franco Luceri

Riciclaggio affarista della mafia stragista italiana


In Italia, tre quarti di secolo di lotta alla mafia, si sono conclusi con lo Stato super indebitato, e l'ultimo capo mafia che ha accumulato profitti miliardari, mutando camaleonticamente da stragista in affarista.

Il super ricercato Matteo Messina Denaro ( finalmente assicurato alla giustizia ) s'è fatto 30 anni di latitanza libero e indisturbato, e a sentire la tv, ha goduto di protezioni e complicità da regnante. 

E ora, col vaso di Pandora scoperchiato, dovremmo convincerci che: 

se alla stessa fonte dell'economia legale, cioè i "servizi finanziari e professionali privati", può accedere liberamente e senza fare rumore, anche la mafia; la mafia che incassa da tutti e non paga nessuno arricchisce; e dopo le imprese fallisce anche lo Stato.

Perché il mafioso, terrorizzando, ottiene il massimo; mentre l'imprenditore onesto, sgozzato da strozzini, esattori e affaristi rapaci, alla lunga, per ovvio istinto di conservazione, finisce per rassegnarsi a servire la mafia che lo sfama e non lo Stato che lo affama.

Se osasse opporre resistenza allo "stato criminale" contando sulla protezione dello Stato di diritto, rischierebbe di finire come Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino e altre vittime della mafia conosciute e sconosciute.

Quindi dovremmo domandarci: perché, pur utilizzando le stesse "armi" dello Stato, banche private e professionisti privati, "soldi e sapere", la mafia vince e lo Stato perde?

Forse perché nessun banchiere e nessun professionista che di regola specula a proprio vantaggio e a danno dello Stato, avrà mai il coraggio di danneggiare un mafioso, sapendo bene che con quel tipo di cliente è operativa una sola clausola: "la borsa o la vita".

Per avere la forza di servire lo Stato e negare servizi, complicità e protezione alla mafia, banchieri e professionisti (depositari delle due sole "armi vincenti" nel libero mercato globale: SOLDI e SAPERE) dovrebbero essere protetti più degli stessi Giudici, che già non lo sono stati e ancora non lo sono abbastanza.

Quindi è inutile girare in tondo.

Se lo Stato si ritrae e lascia il vuoto, privatizzando "soldi e sapere", che avrebbero dovuto essere solo e soltanto pubblici a garanzia del bene comune e della sovranità nazionale, e in alcune regioni lascia dilagare la povertà per carenza di mezzi o miope calcolo elettorale, la mafia avanza, cresce e vince economicamente, diventando intoccabile "stato" nello Stato.

Franco Luceri

sabato 21 gennaio 2023

Perché in Italia piove con e senza governo ladro?


Se un popolo sovrano affida al Premier il governo dello Stato, ma pretende di giudicare le capacità del governante, prescindendo dalle proprie condizioni culturali e socio-economiche di popolo "governato", se non è da TSO poco ci manca.
È come far sedere al posto di guida di un rottame da sfasciacarrozze, un campione di Formula 1, e poi imputargli tutti i guasti del catorcio che da lì non s'è mosso manco fosse un asino  recalcitrante.
In Italia, chiunque sia incaricato di governare, si trova in queste pietose condizioni. 
Il mondo "geniale" dell'informazione, abituato a prescindere dalle tragiche condizioni culturali del Popolo e burocratiche e finanziarie dello Stato, imputa i guasti che si susseguono, agli autisti incapaci o disonesti della politica.
Ma ora siamo nei guai; con Giorgia Meloni premier, la serie dei governi ladri si è interrotta, ma non accenna a spiovere. La pioggia di catastrofi continua regolarmente anche col 68esimo governo, perché, secondo la stampa italiana, il premier, pure se non ruba, puzza leggermente di fascismo.
I 67 governi precedenti hanno contribuito a fare dell'Italia un finto paese progredito, civile e democratico, accettando che ogni "pioggia" dovuta alla stupidità, all'egoismo o alla cattiveria del Popolo, sia imputabile e imputata al "governo ladro".
Ora, orfani di un comodo "governo cleptomane", a cui imputare i danni da pioggia inopportuna; i giornalisti hanno qualche difficoltà a capire perché in Italia il diluvio è senza soluzione di continuità; ma pescando nel fascismo e magari pure nel nazismo, qualcosa si inventeranno a carico della Giorgia Meloni. Se non a questa, in qualche sua vita precedente.

È inutile agitarsi, non c'è scampo!
Per un ritardato cronico che fa un tamponamento, la colpa è sempre della sua automobile: giura e spergiura che i freni non hanno risposto ai suoi riflessi fulminanti. E magari lui ronfava.
Invece, per chi il tamponamento lo ha subito, l'auto tamponante è assolta con formula piena. Colpevole è solo l'autista: avrà preso la patente a rate, avrà alzato il gomito in osteria, smanettava o parlava al telefono, si è distratto incrociando una bionda in minigonna, o litigava con la moglie.
Perciò è inutile agitarsi, parliamone dopo. Ora aspettiamo che la scienza riesca a montare sul corpo dei governanti le teste dei governati e viceversa.
Franco Luceri

giovedì 19 gennaio 2023

Gli investimenti pubblici italiani sono costruttivi quanto una guerra atomica


Ieri, scambiandomi per un addetto ai lavori, un amico Facebook voleva sapere da me quali sono in Italia i settori più ricchi di scienza e perciò meglio funzionanti. 
Gli ho risposto, non sono informato, ma a naso credo siano quelli esclusi dalla "mangiatoia" della legge finanziaria.
Perché, dove arriva il fiume miliardario degli investimenti pubblici, corrompe scienza e coscienza e fa danni, a dir poco, quanto una guerra atomica.
Per tre quarti di secolo, il sud, povero di investimenti e servizi pubblici, ma ricco di esattorie per razziare tributi, ha fatto meno rumore della ricchezza del Nord: silenzio assordante, nessuna rabbia, nessuna rivendicazione, nessuno sciopero. 
Almeno per mezzo secolo, solo i dipendenti pubblici sindacalizzati hanno rivendicato diritti. Mentre i piccoli imprenditori tartassati, usurati o falliti si sono suicidati a centinaia da sud a nord senza fare rumore.
Poi la politica, (come cane da tartufi), sentendo a livello nazionale profumo di voti, decise di comprarseli finanziando poveri e disoccupati (in crescita persino al nord) con quasi 9 miliardi di euro l'anno. E ora, miracolo dei miracoli, dopo la sanità in coma irreversibile e le bollette ammazza imprese, sapete quale è il terzo problema italiano più spinoso?
IL REDDITO DI CITTADINANZA.
Perciò, rassegnatevi; dove arriva il denaro pubblico (cioè la diligenza da assaltare) arrivano i problemi assassini dei popoli e devastanti per il pianeta: parassitismo, scuola e sanità in liquidazione fallimentare, corruzione, distruzione ambientale, debito pubblico, economia in disarmo e mafia in lievitazione tumultuosa.
Non siete ancora convinti che i soldi pubblici garantiscano sfascio? Provate a riflettere meglio come sono messe in Italia le istituzioni che ci costano di più: scuola, lavoro, sanità e giustizia. E sulla politica affrettatevi a stendere un velo pietoso.
Prima che ai piccoli contribuenti arrivi il profumo degli investimenti: cioè le nostre tasse che imboccano la via del ritorno ai cittadini convertite in servizi pubblici degni di questo nome; i "filantropi" della finanza e del mercato e i "signori" della corruzione, della guerra e della mafia, avranno già gettato le loro reti a strascico per ripulirseli alla faccia mia, nostra e vostra!!!
Da alcune ore le forze dell'ordine hanno assicurato alla giustizia un mafioso latitante da 30 anni, e apprendiamo con sconcerto che l'economia italiana è fallimentare per le imprese oneste ma è fertilissima per le organizzazioni mafiose (ormai diventate per quantità di miliardi prodotti "stato" nello Stato) ramificate in ogni campo dell'economia mondiale, al pari di multinazionali.
Come dire che lo Stato italiano impegnato a combattere l'evasione da lecca lecca senza scontrino, non si è accorto che facendo fallire i piccoli imprenditori onesti, (evasori per necessità), aiutava le holding mafiose ad occupare tutti gli spazi liberati e a crescere fino a diventare Intoccabili.
Insomma lo Stato Italiano ha vinto  la guerra contro la mafia stragista assicurando alla giustizia il capomafia latitante da 30 anni. 
Ma la guerra contro la mafia economica aiutata a radicarsi con profitti miliardari a livello mondiale, fino a condizionare pesantemente la politica dei singoli stati strozzati dai debiti (vedi Italia) ora sarà un autentico rompicapo.
Franco Luceri

domenica 15 gennaio 2023

Alla longevità delle religioni contribuisce più l'ignoranza o la scienza?


Posto che nel mondo le religioni sono ovunque vincenti, mentre le politiche sono fallimentari a prescindere; sarebbe interessante capire se è la qualità del messaggio teologico ad assicurare alle religioni ricchezza di fedeli e vita millenaria in ottima salute.
Credo si possa ipotizzare che gli esseri umani nascono con una fame insaziabile e insaziata di certezze; e salvo rarissime eccezioni, ormai nella scienza e nella politica trovano solo promesse mancate: fame, malattia, disperazione, persecuzione, catastrofi assassine, default e guerra civile.
In aggiunta ai governi ladri che piovono sul bagnato; i migliori fornitori di fedeli per le religioni, (salvo poche illustrissime eccezioni) sono gli apprendisti stregoni della scienza che bombardano i popoli di "soluzioni miracolose" per lo sfruttamento di molti e l'arricchimento di pochi.
Ultimo traguardo della scienza alimentare europea: ieri la UE ha legalizzato (come ottima alternativa alle carni tradizionali) l'uso della farina di Grillo. Dal filetto di vitello alla brace, alla spaghettata "cricrì".
Ormai i chierici armati di teologia, hanno facile e semplice funzione contabile nel successo millenario delle religioni. Possono persino entrare o uscire a piacimento dalla politica o dal mercato senza un graffio.
Sono i "geniali sacerdoti della scienza" con i loro fallimenti garantiti, ad assicurare alle religioni un pienone di fedeli, spostando vagonate di consenso, dalle risibili certezze scientifiche al servizio della politica sciroccata, alle inossidabili certezze della religione che agli umani vivi non ha mai promesso nemmeno una quattro soldi bucata. Solo vita eterna per tutti: ciò che da vivi è incontestabile.
Dopo almeno un decennio di istruzione obbligatoria e informazione da lavaggio del cervello, i cittadini sono lasciati liberi di zigzagare tra scienza (reggi coda della politica) e religione di qualunque tipo.
Senza istruzione si governerebbero da cavernicoli, ubbidendo all'unica legge immutabile nella storia dell'umanità: "morte tua vita mia". Con l'istruzione, (almeno per i più) quella legge diventa fuorilegge. 
Scuola e stampa insegnano a non uccidere singoli individui, perché ci pensa la scienza al servizio della politica ad uccidere di sfruttamento economico e finanziario interi popoli, portandogli via a prezzi rapina: gas, petrolio, materie prime, metalli preziosi in modo che l'impoverimento costringa intere popolazioni a migrare verso gli Stati europei e americani ricchi di cultura e politica coloniale e consumistica.
Insomma, ciò che è criminale per i singoli individui; per chi governa, armato di mostruosità giuridiche e scientifiche, è normale cannibalismo economico: sposta fedeli a vagonate dalla politica alla religione; e ovunque i chierici commossi ringraziano !!!
Franco Luceri

martedì 10 gennaio 2023

Enrico Mattei fu ucciso per la sua grandiosa politica economica


Enrico Mattei aveva il "pessimo vizio" di non ricambiare la cortesia, riconsegnando il potere agli avversari.
Come imprenditore, come dirigente pubblico, e come politico, faceva politica economica trovando "soluzioni" in funzione del bene comune, ma a tutt'oggi sconosciute in Italia.
Non conosceva il "buon governo Letta", quello che è servito per consegnare il governo alla Meloni, né la "buona politica berlusconiana" per restituire la cortesia ai sinistri.
Facendo buona politica economica impediva i travasi di potere a destra e a manca; e quindi per i politici italiani Mattei non era addomesticabile: lavorava per rafforzare e conservare la sovranità del Popolo e dello Stato italiano.
A colpi di soluzioni geniali faceva POLITICA a 360 gradi, che quando è degna di questo nome, è insieme fascista e comunista, senza essere né fascista, né comunista suicida.
Assicurando a l'Italia autosufficienza energetica contribuì al boom economico, alla massima occupazione, alla crescita del PIL e grazie ai tributi al buon funzionamento dello Stato.
Una politica così intelligente non poteva mai essere gradita ai politici italiani abituati più che a governare, a consegnare il governo agli avversari.
Mattei è morto non perché voleva la sinistra o la destra fuori dal potere, ma per impedire, da buon imprenditore, che l'Italia dipenda come ora dal "buon cuore" (dei poteri forti mondiali) di chi la vuole ridotta al default e alla guerra civile: insomma a colonia straniera come siamo adesso, in svendita continuata, a saldi di fine stagione democratica.
Mattei avrebbe dovuto frequentare le attuali scuole comuniste italiane per capire come indurre gli elettori a riconsegnare il potere ai fascisti.
Ma Mattei, diversamente dai comunisti italiani che si accorgono solo ora che la loro "ottima" politica ha asfaltato la strada del governo alla fascista Meloni; non è stato mai nemmeno per un giorno "una bella addormentata nel bosco", ci vedeva chiaro ampio e lungo senza l'aiuto dei politologi: né sinistri parigini, né destri italiani.
Mattei è morto perché era un gigante, non un nano: non lasciava il lavoro a metà, né fuggiva davanti al pericolo.
Franco Luceri 

domenica 8 gennaio 2023

- L'umanità è vittima di sfruttatori veri e benefattori finti


Finché nel mondo ci sono stati milioni di "lavoratori" e poche decine di "pensatori", il pianeta Terra e tutte le specie viventi si sono conservate, evolute e moltiplicate per svariati millenni.
Ma negli ultimi secoli, il rapporto numerico "lavoratori - pensatori" si è capovolto. La razza dei pensatori cresce a livello elefantiaco e tumorale, e quella dei lavoratori che dovrebbero lavorare e mantenerli economicamente, decresce, mettendo a rischio il futuro dell'umanità e del pianeta che continuano ad avere entrambi fame insaziabile e insaziata di lavoratori veri: contadini, pastori, pescatori, boscaioli e "onesti produttori di cibo sano", più che di pensatori e raccontatori di fesserie spacciate per scoperte scientifiche incontestabili. Ma poi smentite dagli sconvolgimenti climatici ingovernabili e assassini.
Eppure, i sacerdoti della cultura, (occidentale in primis), continuano a vantarsi di essere sempre più colti, saggi ed essenziali per l'umanità e per la salvezza del pianeta. E armi e bagagli si spostano ovunque nel mondo fino ad occupare tutti i gangli vitali del potere culturale, politico, burocratico, sindacale, economico, finanziario, giudiziario e militare.
Ma i fatti li smentiscono, perché le catastrofi socio, politico, economico, ambientali sono diventate sempre più gigantesche, ingovernabili, devastanti, assassine non certo per la buona scienza e il buon governo. 
L'umanità e il pianeta, con la santa benedizione dei "sotuttoio" sono finiti in mano ad una razza di sfruttatori criminali a piede libero per mancanza di giudici. E ad una ibrida di sfruttatori matti, (ma di cui la psichiatria non sembra interessata ad occuparsi) ladri col Caterpillar e benefattori con due dita. 
Che di quando in quando promuovono campagne di beneficenza e mascherati da filantropi sacrificano un miliardesimo della refurtiva che hanno sottratto alla classe media fino ad impoverirla.
Perciò da vivi è impossibile capire chi faccia più danno all'umanità: se gli "sfruttatori" che hanno bisogno di lavoratori e produttori da derubare e li obbligano a lavorare per saziare la loro insaziabile fame di padroni del mondo; oppure i "benefattori", a cui serve un allagamento di ignoranti, disoccupati, esclusi, invalidi, poveri, falliti e pensionati da fame, per esercitare la propria "vocazione filantropica a corrente alternata", e così creano nell'esercito sterminato dei poveri la falsa illusione che possano salvarsi appoggiati agli altri senza lavorare. (Vedi Italia reddito di cittadinanza).
Ma poi i soldi finiscono, e i poveri che per secoli hanno accettato e ingrassato in silenzio gli sfruttatori veri sapendo di dover contare solo su se stessi; si ribellano ai finti benefattori che sfruttano tutte le forme possibili di disagio sociale, diffondendo false illusioni, per poter comprare i voti dei poveri con i soldi dei poveri, e occupare da tiranni il potere politico.
Avendo già fatto il pieno da sfruttatori, poi si ripuliscono la coscienza da benefattori (quando non possono sottrarsi a questa incombenza) sborsando con due dita dalle tasche proprie. 
E giusto per non estinguere la razza dei sussidiati, chi ha governato l'Italia prima del presidente Meloni, li ha pagati spillando quasi 9 miliardi l'anno dalle tasche della classe media, ma ha rifiutato i miliardi che l'Europa ci assegnava per la formazione e l'occupazione, perché il lavoro non avrebbe certo arricchito i 3 milioni di sussidiati, ma avrebbe impoverito la politica stellata di 3 milioni di voti. E mica gli stellati sono fessi a torcere il collo alla gallina dalle uova d'oro che nelle cabine elettorali per gli stellati fa miracoli.
Lamberto Ferdinandi

mercoledì 4 gennaio 2023

Se hai formato cittadini cattivi non produrrai mai mezzi buoni



Ci sono scelte politiche sbagliate che mettono i popoli su strade chiuse e senza uscita, nella stessa condizione di topi sulla colla topicida: più tentano di liberarsi, più vi rimangono invischiati.
L'Italia è ricchissima di strade senza uscita: la globalizzazione, la UE e BCE, l'invasione di immigrati, le malattie, la sicurezza, la giustizia, la burocrazia, la fenice-politica che risorge dalle sue ceneri, il fisco rapace, le imprese che falliscono a grappoli o fuggono da l'Italia, il sindacato, il rischio fallimento banche e l'istruzione e l'informazione da massacro di cervelli (avrebbe detto Twain). Ci mancava solo l'economia di guerra ammazza poveri, ora Putin ci ha regalato pure quella.
Forse ci siamo agitati un po' troppo sulla "colla topicida" delle politiche demenziali destre e sinistre e invertire la marcia per tornare indietro è un autentico rompicapo.
Ora attribuire al povero Premier Meloni la responsabilità di non saper frenare e liberarci da tutti questi problemi ingovernabili, è follia collettiva, alimentata dal mondo de l'informazione straripante di illusi e disonesti.

Un signore uscito dalla scuola mezzo secolo fa con una laurea in Economia e Commercio è venuto a chiedere a me culturalmente claudicante:

"Cosa sarebbe l'autonomia alimentare?"

E io per quel poco che so ho risposto:  "l'autonomia" di qualunque tipo è l'effetto benefico della politica concretamente DEMOCRATICA; che rispettando il diritto del popolo di autogovernarsi, lo aiuta culturalmente a rendersi autonomo e autosufficiente dal punto di vista lavorativo, produttivo, finanziario, energetico ecc. ecc.
In modo che il suo sacrosanto diritto alla vita e i suoi diritti costituzionali non possono essere inquinati, distorti o impediti da sporchi interessi di popoli amici finti o nemici veri.
La globalizzazione invece ha reso economicamente interdipendenti tutti i 200 popoli del mondo legittimando i più forti a sfruttare o a sbranarsi da lupi i più deboli.
Ora in Ucraina si sprecano i crimini contro l'umanità commessi dai russi e nessuno muove un dito per riportare la comunità mondiale alla pace e alla vita. Tutti dicono di voler spegnere il fuoco della guerra ma inviando armi è come se lo alimentassero gettando benzina.
Insomma la globalizzazione ha ridotto il mondo a "libera giungla": con una sola legge quella del più forte.
E non contento della risposta, il mio sapientissimo interlocutore ha replicato:
"È la vecchia autarchia. La battaglia del grano."
Sì Mussolini curò la malattia giusta, l'autarchia con la medicina giusta, la battaglia del grano: sbagliò solo il dosaggio che mise in crisi altri comparti economici.
Poi in Italia arrivarono i comunisti e dell'autarchia mussoliniana e del grano italiano in tre quarti di secolo non è rimasta traccia. Ora giriamo il mondo in lungo e in largo per comprare tutto quello che serve ad un popolo per rimanere in vita. (Aria compresa).
E a che infimo livello di vita ci siamo ridotti è visibile anche allo scemo del villaggio.
Leggi notizia quasi fresca di giornata:

"Milano.Corriere.it     28 dicembre 2022
La onlus Pane quotidiano: «Numeri impressionanti, iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti». A chiedere un pasto molte persone con una casa ma in difficoltà economica tra affitti, bollette e libri di scuola dei figli…"

Alla faccia di chi vorrebbe nutrire gli italiani con prodotti italiani e magari a km 0, stiamo raccogliendo "i frutti squisiti" della "globalizzazione", perché per mezzo secolo nessuno si è posto la domanda se la Costituzione italiana è nazionalista o mondialista, se vuole gli italiani autonomi e sovrani o dipendenti e somari, schiavi di tutti i dittatori del mondo, liberi di salvarci quando gli serviamo o combatterci attentando alla nostra sicurezza alimentare ed energetica se non più funzionali ai loro "pulitissimi" interessi coloniali. 
O minacciarci di guerra atomica.
Certo che la vecchia autarchia pensata per rendere autonomo e libero un popolo, si trasformava da soluzione in problema in mano a politici malati di cervello; ma chi ha spacciato la globalizzazione come cura miracolosa di quella falsa malattia, ha trasformato il mondo in una foresta inesplorata di crimini contro l'umanità che nessuna magistratura potrà mai concretamente perseguire.
Franco Luceri

venerdì 30 dicembre 2022

Mattei: eroe di più mondi, patriota ma non fascista!


Un popolo che non ha più autonomia alimentare, finanziaria, energetica, è schiavo di una dittatura; anche se lo spediscono nelle cabine elettorali per fargli credere che basti la sovranità politica per autogovernarsi.
Ma poi la sovranità non sazia se l’Ucraina non manda olio farina e grano, la Russia non manda gas, la BCE non manda soldi.
Unico italiano ad aver capito tutto questo in tempi non sospetti è stato Enrico Mattei. Ora vorrebbero farlo passare per fascista, e pure mise a rischio la propria vita per rendere autonoma e sovrana l’Italia e gli italiani nel rispetto della Costituzione comunista.
I veri fascisti sono i comunisti che poi si sono affrettati a svendere l’Italia e gli italiani a tutte le nazioni canaglia del mondo, alla faccia dell’articolo 1 della Costituzione che ci voleva pienamente sovrani non pienamente somari.
Franco Luceri

giovedì 29 dicembre 2022

Chi sa dire può paralizzare o derubare chi sa fare


La filosofa russo-americana AYN RAND scriveva questo nel 1921:
"Quando ti rendi conto che, per produrre, è necessario ottenere Il consenso di coloro che non producono nulla;
Quando hai la prova che Il denaro fluisce a coloro che non commerciano con merci, ma con favori;
Quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza, più che di lavoro e che le leggi non ci proteggono da loro, ma al contrarlo, essi sono protetti dalle leggi;
Quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata, e l’onestà diventa auto-sacrificio; allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata."
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E l'amica Nicoletta Forcheri ha aggiunto a conferma il 28 dicembre 2019:
"In Italia se non lavori per un ente pubblico come parassita clientelare o per una multinazionale estera, sei in trappola: impossibile intraprendere e lavorare, impossibile mettere a frutto il tuo patrimonio immobiliare, impossibile tenere piccoli commerci, impossibile per le PMI, impossibile fare l'artigiano, impossibile resistere come pescatore, impossibile fare il giornalista non venduto, forse solo qualche azienda agricola che fa turismo resiste bene al momento per il resto è un DISASTRO, non c'è da stupirsi che chiudano gli uni dopo gli altri".
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Dal 1921 sono passati 101 anni, ma i sistemi sociali sono rimasti congelati.
Chi non ha talento per produrre, si specializza ne l'uso raffinato e "convincente" della parola, per acquisire il massimo potere paralizzante nelle democrazie rappresentative: Associazioni, sindacati, partiti, Parlamento, Burocrazia, Magistratura.
E chi sa appendere un quadro alla parete, per essere autorizzato a servire un cliente e garantire l'opera a regola d'arte, deve procurarsi il consenso dei parolieri pubblici, che di "fare" non ne capiscono una mazza, ma vivono sfruttando e impoverendo chi fa: contadini, pastori, pescatori, boscaioli, artigiani e commercianti che hanno sempre insegnato a fare, facendo.
Ormai il rapporto numerico tra chi può fare, e chi ha il potere di ostacolarlo o fermarlo a norma di legge per sfruttarlo economicamente dopo averlo truffato politicamente, è a dir poco invertito.
E fermare la marea dei presunti "pensatori" devastante per i "fattori" come una invasione di cavallette, ormai è impossibile, perché ognuna di queste categorie di "benefattori", (salvo illustrissime eccezioni di soggetti super qualificati, capaci di pensare facendo) ha acquisito, oltre ad una insuperabile abilità linguistica, IL POTERE REALE DI ABUSARE IMPUNEMENTE del potere legale, rendendo disservizi e imponendo tributi per estorcere il compenso.
Insomma, chi è impegnato a produrre ricchezza concretamente, si trova a vivere come un criceto nella ruota: che decida di andare piano, veloce o fermarsi, da lì non esce vivo.
E che le società così concepite siano condannate allo sfascio, era già ipotizzabile un secolo fa. 
Ora è certo e visibile anche allo scemo del villaggio che viviamo nella "civiltà suicida del detto e maifatto", perché a formare i cervelli e a governare i popoli, non sono quelli capaci di dare lavoro e produrre ricchezza per tutti, ma quelli col potere di impedirglielo, fino a  mettere a rischio il futuro dell'umanità per fame, malattia, sconvolgimenti climatici o guerra.
Franco Luceri

venerdì 23 dicembre 2022

Perché sono più contestati i benefattori degli sfruttatori?


Della psicologia conosco appena la parola. Ma se avessi gli strumenti per riflettere, mi piacerebbe capire perché i poveri preferiscono morire anziché rivendicare il loro diritto alla dignità e alla vita. Che invece è rivendicato e preteso (persino con feroce determinazione)  da chi ha già fatto scorta di diritti e persino di privilegi. 
In Italia non c'è dipendente pubblico che non abbia scioperato, giudici compresi.
Invece per tre quarti di secolo i poveri e i disoccupati italiani non hanno mosso un dito per denunciare il loro disagio sociale. Poi si è svegliata la politica, e sentendo profumo di ricco consenso elettorale ha elargito redditi di cittadinanza a 3 milioni e mezzo di cittadini, (compresi proprietari di ferrari, yacht e chalet di montagna amici degli amici) spremendo i contribuenti per la modica cifra di 9 miliardi annui che ora il governo Meloni vorrebbe quantomeno ridimensionare.
Quando il "reddito" che ti piove dall'alto come una vincita senza scommessa, era considerato un miraggio, nessun povero e nessuno sfruttato lo ha mai preteso. Ora in Italia sono tutti pronti alla guerra per conservarselo. E più di uno si è spinto addirittura a minacciare di morte il Presidente del Consiglio e la sua famiglia.
Domanda da un miliardo di dollari: per quale ragione gli umani si lasciano affamare in silenzio e continuano a scodinzolare la coda a chi li affama. Ma se nella loro ciotola qualcuno osa poggiare un tozzo di pane, fosse pure ammuffito e poi tenta di riprenderselo, si sbranavano pane e padrone?
Guardato grossolanamente da chi come me non ha gli strumenti culturali per valutare le sottili implicazioni psicologiche del reddito di cittadinanza concesso e poi minacciato, sembra paradossale che i poveri che raramente nella storia dell'umanità si sono ribellati agli sfruttatori, ora in Italia vogliano ribellarsi ai benefattori. Alla prima generazione di politici che ha osato garantirgli il diritto alla vita sia pure con un modestissimo reddito.
Per quale contorta ragione il povero lecca la mano dello sfruttatore per millenni, ma poi morde quella del benefattore che non si dimostra puntuale o non gli garantisce solidarietà a vita?
Che lo sfruttatore sia socialmente peggiore del benefattore si capisce facile. Invece non si capisce perché a creare rabbia sociale in Italia è solo il benefattore. 
Perché per i soggetti disagiati, subire lo sfruttamento pluridecennale è meno traumatico, dell'illusione di aver trovato nel sussidio uno specchio su cui arrampicarsi a vita, e di colpo la politica minaccia di romperglielo?
Franco Luceri

lunedì 19 dicembre 2022

- Sfamate i cervelli e affamate i caveau


Fatte salve le eccezioni che non mancano mai a qualunque livello sociale; in Italia e forse in tutto l'Occidente (vedi scandali lobbistici in Europa) intellettuali e politici si credono liberi e autorevoli farmacologi del sapere umano; ma sono gli ergastolani della cultura con "palla al cervello" anziché al piede.
Si illudono di essere vedenti e veloci al servizio del bene comune, ma sono pagati per non vedere e per conservare potere e privilegi ai potenti. 
Sono costantemente condizionati da chi accetta di finanziarli, ma solo se si lasciano usare da moltiplicatori di profitto per conto dei "mangiatori di poveri": banchieri, industriali, guerrafondai.
Professori, professionisti, burocrati, giornalisti e intellettuali prestati alla politica o alla finanza: sono la nuova classe media "pseudopensante" che ha portato alla bancarotta la vecchia classe media "produttiva": artigiani, commercianti e le piccole Industrie che non sono riuscite a fuggire dall'Italia.
I "pensantori" vivono arrampicati sugli specchi e si illudono di avanzare derubando i piccoli "produttori" e lasciandosi impoverire dai ricchi a colpi di guerre, carestie, epidemie e inflazione galoppante.
Si credono strenui difensori della vita e della dignità umana, ma quando tutto gli và da Dio, riescono a cronicizzare ignoranza, fame, malattia, ingordizia e guerra, che fanno più morti della morte."
Lamberto Ferdinandi

domenica 18 dicembre 2022

- Schiacciata fra sindacalismo e lobbismo la "Politica" è deceduta


Sensibilizzare il governo per una categoria di cittadini particolarmente disagiata, un territorio ecologicamente a rischio, un interesse vitale per una regione è sacrosanto sindacalismo, ma è criminale spacciarlo per politica.
Invece in Italia il sindacalismo povero, e mi sa anche in Europa quello ricco nobilitato "lobbismo", sono degenerati fino a sostituire la politica, occupando le istituzioni e difendendo a tempo pieno interessi particolari di territori, gruppi o classi sociali a danno del bene comune. 
È una specie di assalto alla diligenza. Il sindacalismo povero o ricco, ormai si fa usando da piede di porco: redditi di cittadinanza, scambio di voti, favori, mazzette, valigie e sacchi di contanti, per tutelare "pulitissimi interessi particolari" a danno delle piccole e medie imprese chiamate a pagare il conto a piè di lista e fallire.
In Italia, i nostri "sindacalisti filantropi", assegnando redditi di cittadinanza ai bisognosi veri, ma anche ai "possessori veri" di yacht, ferrari o chalet di montagna, si sono fatti eleggere e si sono spostati in massa al Parlamento e al Governo per fare sindacalismo come fosse la migliore politica del mondo.
La difesa dei percettori di reddito di cittadinanza per chi non ha da vivere è cosa buona e giusta; ma importata e imposta con la forza dei numeri in parlamento e al governo è un crimine, perché è a danno del bene comune.
I sindacalisti che si sono fatti eleggere, al parlamento e sono finiti al governo non avevano alcun diritto di continuare a tutelare interessi particolari. Avevano invece il dovere, da rappresentanti politici dell'intero Popolo italiano, di sostenere l'economia, creare occupazione, ed eliminare il sussidio che per mantenere i poveri disoccupati, fa fallire le piccole e medie imprese e aggiunge disoccupati a disoccupati.
Perciò in Italia la Corte Costituzionale e la Corte dei Conti avrebbero dovuto già valutare se la maggioranza che ha governato prima del presidente Meloni distribuendo redditi di cittadinanza, ha svolto correttamente la sua funzione politica creando l'occupazione necessaria a trasformare i sussidi in salari.
Perché se invece di fare politica hanno trovato più conveniente (per loro) continuare a fare sindacalismo e lobbismo nelle istituzioni scaricando il costo sulle piccole e medie imprese fino ad istigare non pochi imprenditori al suicidio, dovrebbero essere chiamati a risarcirle. Nonché a mantenere i sussidiati a proprie spese.
Lamberto Ferdinandi

sabato 10 dicembre 2022

La classe media imprenditoriale spina dorsale dei popoli è insostituibile


Se il Padreterno avesse voluto creare un mondo giusto e democratico esclusivo per la razza umana, non avrebbe diviso gli uomini al pari degli animali in prede e predatori, creando intelligenti e stupidi, forti e deboli, validi e invalidi.
Ma anche se il mondo non è stato creato a misura d'uomo, l'Umanità povera di cultura e ricca di predatori e di prede è sopravvissuta per centinaia di millenni conservando e moltiplicando la specie.
E se la responsabilità dello sfascio nei sistemi sociali democratici "moderni" non è imputabile solo ai ricchi predatori, c'è da capire in che misura contribuiscono, prima istruzione e informazione e poi politica e giustizia.
A giudicare dalle condizioni italiane e mondiali, si direbbe proprio che politica e giustizia, (armate di cultura fino ai denti) continuano a fallire tragicamente su tutti i fronti; perché il mondo della cultura non fornisce alla politica e alla giustizia sistemi sociali e popoli produttivi governabili con equità. 
Nemmeno nelle migliori democrazie forma cittadini capaci di produrre autonomamente e contribuire onestamente senza abusare dei singoli, della collettività o dell'ambiente, o finire abusati e bisognosi di aiuto economico.
E quindi condanna la politica a cercare disperatamente soldi tartassando i contribuenti onesti o devastando lo Stato a colpi di debito pubblico per tentare di risanare i guasti.
E non basta. Insieme, cultura e politica, falsificando la realtà, si costituiscono un alibi di ferro presentandoci il mercato finanziario e industriale popolato da cannibali mangiatori di poveri, come se questo fosse un problema fresco di giornata!
Se i veri responsabili dello sfascio mondiale fossero solo i ricchi, ciò che hanno accumulato sottraendolo ai poveri dovrebbe bastare a sanare tutti i guasti sociali e ambientali del pianeta, invece non basta nemmeno per l'insalata. Anche nelle primissime potenze economiche, il debito è sempre largamente superiore al PIL.
Perché cultura e politica non si limitano a legittimare banche e multinazionali alla predazione sistematica dei popoli, ma ci lucrano a loro volta guadagni stratosferici e indebite appropriazioni, (vedi Italia: reddito di cittadinanza pagato a chi ha lo yacht, la ferrari o la villa al mare) che invece di indurre i Paperoni a moderarsi l'appetito, li induce per legittima difesa al "cannibalismo". (Epidemie, guerre, carestie, inflazione, spread. e paradisi fiscali sono le armi assassine dei ricchi.)
Insomma, i ricchi predatori e i poveri predati sono sempre esistiti e hanno garantito alla civiltà umana millenni e millenni di grandiosa evoluzione, e la nascita della cosiddetta "classe media imprenditoriale benestante".
Ora l'involuzione italiana e temo mondiale, potrebbe dipendere dalla "sostituzione della classe media lavorativa, produttiva e contributiva", con quella "pensativa" a casaccio.
Artigiani e commercianti chiudono o falliscono a grappoli, asfissiati dalla nuova classe media "intellettuale elefantiaca", in crescita patologica inarrestabile, che succhia e spende risorse per aiutare i cittadini a produrre e contribuire, ma ahinoi li aiuta solo a pagare e fallire.
La classe media produttiva, "spina dorsale dei popoli, si va assottigliando e deformando sotto il peso crescente della classe "intellettuale" consumativo filantropica che finge di salvare i poveri a spese dei ricchi, ma non potendo tassare banche e multinazionali che correrebbero a rintanarsi nei paradisi fiscali, ripulisce i piccoli imprenditori onesti fino al fallimento o al suicidio.
Nel mondo non c'è sistema sociale democratico che possa rinunciare alla cultura, alla politica e alla giustizia. E se, come in Italia, queste "istituzioni mal-pensanti" sono diventate talmente gigantesche, costose e fallimentari da distruggere la classe media produttiva onesta, senza sostituirla con altrettanta produttività, a Palazzo Chigi più che la Meloni sarebbe utile il Padre Eterno, armato di miracoli fino ai denti.
Prendete quanto sopra e sotto con beneficio di inventario perché non sono un addetto ai lavori. 
Ma se non si riuscirà a portare entro valori e costi sostenibili, il rapporto numerico fra la classe bulimica dei finti "pensatori" esenti da responsabilità; e quella anoressica dei condannati ad intraprendere, assumere, indebitarsi e fallire, quanto meno la bancarotta italiana potremmo trovarcela dietro l'angolo.
Franco Luceri

sabato 3 dicembre 2022

In Italia, "l'avere ti fa sapere" ?


Ero sposato da poco, e la prima volta che ho sentito mio suocero insegnante elementare affermare che "l'avere ti fa sapere", ho pensato: se è questo che insegnano nella scuola italiana, allora siamo messi proprio bene !
Ma ora, con 52 anni di ritardo, gli chiedo pubblicamente scusa, per non aver capito (in tempo utile) che quelle parole mi avrebbero illuminato la strada.
Lui voleva dirmi, fai pure liberamente il tuo gioco, ma apri gli occhi perché in Italia: "il portafoglio vince e il cervello perde".
Infatti, quattro secoli di scienza non ci sono bastati, nemmeno in democrazia, per capire che nessuno ha ancora attribuito valore intrinseco al miglior pensiero umano. 
Una scoperta scientifica, un brevetto, in mano al legittimo autore squattrinato ha valore intrinseco zero.
Solo trasferito ad un banchiere o ad un industriale, il valore presunto di un brevetto si tramuta in valore reale, se impiegato per produrre e vendere beni o servizi.
Ed è come aver attribuito alle casseforti l'intelligenza per stabilire se un "prodotto del cervello" è scientificamente perfetto, economicamente produttivo, socialmente utile ed ecologicamente compatibile.
Quindi, i tre "autorevoli" possessori di "avere", capaci di valorizzare i prodotti del cervello, le idee intelligenti, le scoperte scientifiche, i brevetti, sono: i politici che hanno le mani incollate alle tasche dei contribuenti, gli industriali in quelle dei clienti e i banchieri in quelle dei mutuatari.
L'intellettuale moderno, fosse pure un super Galileo Galilei, è inesorabilmente costretto a prostituirsi alle tre razze di "umani con portafoglio" fornendo sistemi produttivi per banchieri e mai perequativi per barboni.
Se un super giurista andasse da un banchiere a proporre una idea che produce giustizia sociale a spese dei risparmiatori e degli azionisti gli riderebbero in faccia. Chi deve finanziare un intellettuale vuole idee produttive di ricchezza per sé non per la collettività cronicamente affamata, ammalata, sfruttata, schiavizzata: "curabile ma non guaribile".
Nel mondo degli affari nessuno scommette un soldo bucato per valorizzare un'idea che non accentra la ricchezza mondiale in mano a poche decine di Paperoni, ma la diluisce, la perequa, la ridistribuisce a salvataggio degli ultimi o per scongiurare dissesti idrogeologici assassini. (Vedi Ischia)
Quindi, finché il pensiero intellettuale onesto, in mano al legittimo autore, continuerà ad avere valore finanziario zero, la giustizia sociale resterà la più desiderata e amata delle utopie. E le democrazie senza sovranità monetaria una tragica caricatura.
Quando una idea intelligente inizierà ad avere un proprio valore autonomo e gli stati democratici saranno pronti a sposarla con i soldi di tutti e per il bene di tutti, di idee capaci di produrre giustizia sociale ci sarà un diluvio come fossero banconote.
Pensate alla fine ingloriosa che sta per fare in Italia il reddito di cittadinanza, (peraltro riconosciuto a chi ha lo yacht, la Ferrari, la villa al mare) assassinato in fasce dalla classe media che si era finta filantropa pensando di poter scaricare il costo sui ricchi con una robusta patrimoniale. 
Ma i ricchi hanno declinato l'invito rispondendo ad intellettuali e politici  illusi, che la filantropia col "sedere" dei ricchi fa godere solo la classe media burocratica e professionale piglia tutto.
Io non sono un addetto ai lavori, ma credo di aver capito, sia pure con 52 anni di ritardo, che:
1) l'avere ti fa sapere come sottrarre la borsa altrui.
2) il sapere ti fa capire come schivare i borseggiatori.
Franco Luceri

sabato 26 novembre 2022

Nel mercato il denaro è chiave o piede di porco?


Ogni essere umano abile al lavoro produce o vende beni, o rende servizi, per procurarsi il denaro necessario a comprare da altri almeno ciò che gli è indispensabile per vivere. E tutti i guai che oggi affliggono il genere umano, forse sono iniziati cambiando forma di scambio: da baratto a mercato.
Da quel momento tutti gli esseri umani per procurarsi di che vivere, sono costretti a produrre beni o rendere servizi utili o graditi a chi, avendo potere finanziario, è liberissimo di accettare o rifiutare lo scambio merce o servizio contro denaro.
Quindi non è più chi ha fame, ma chi dispone di denaro a condizionare la qualità e la quantità della produzione di beni e servizi. Chi ha fame, perché non lavora e non ha denaro, può solo sperare di vivere degli avanzi altrui. E oggi in Italia, (finché dura?) di reddito di cittadinanza, altrimenti o ruba o muore.
Un ristoratore non produce cibo per chi ha fame, ma per chi dopo mangiato è in grado di pagare il conto. E se lascia pure la mancia, è doppiamente gradito e riverito.
C'è il serio rischio che passando dal Baratto al Mercato, l'umanità abbia fatto un passo e mezzo nell'abisso, perché ha eletto a tiranni assoluti dell'umanità, non i possessori di cultura e quindi di idee intelligenti in funzione del bene comune, ma solo i possessori di denaro. E col denaro, "chiave universale del mercato", a parte i santi del quadro, si compra tutto.
Se qualcuno si propone da filantropo senza portafoglio, per alleviare la fame dei poveri o proteggere i deboli e gli indifesi di tutte le razze, con i soldi dei ricchi, sta abusando della credulità popolare da grandissimo truffatore.
Lui lavora per prostituirsi al soggetto più danaroso disponibile, magari amministratore di multinazionale o super banchiere.
Questa è la ragione per cui, fatte salve rare e illustrissime eccezioni che non mancano mai in ogni angolo del pianeta, gli intellettuali sono condannati a sfornare genialissime idee produttive per banchieri e multinazionali, ma mai uno straccio di idea perequativa capace di alleviare la fame dei miliardi di poveri che popolano il pianeta, ridistribuendo la ricchezza dei Paperoni trilionari sottratta ai poveri per appropriazione legalizzata. (Vedi caro gas e caro bollette che ci sta ripulendo prima della guerra in Ucraina). Mentre in Italia il reddito di cittadinanza e già entrato in coma irreversibile.
Se un economista, per proteggere la classe media da rischio impoverimento, andasse da un banchiere a vendergli un'idea perequativa che salva i poveri a spese dei ricchi lo prenderebbero a pomodori e uova marce in faccia.
Questa è la ragione per cui oggi il mondo della cultura produce più catastrofi che soluzioni per l'umanità. Perché nessun intellettuale può sognarsi di introdurre nel sistema sociale idee che non facciano da volano a l'accumulazione della ricchezza dei ricchi a danno dei poveri o del fisco, e quindi dell'intera collettività onesta che non può sottrarsi al dovere contributivo.
Né può sottrarre la classe media all'impoverimento in caso di calamità, carestia, epidemia o guerra, come sta succedendo adesso in tutto l'occidente Italia in primis. Perché la ricchezza posseduta dalla classe media viene usata, (come nella attuale economia di guerra) da ciambella di salvataggio per i lupi del mercato e della finanza.
Quindi, per salvare l'umanità, gli intellettuali che sono alla sorgente del sapere, del progresso e della civiltà umana, dovrebbero tenersi a rispettosa distanza dagli operatori rapaci del mercato.
Dovrebbero farsi finanziare direttamente dai cittadini che hanno bisogno di giustizia, se hanno ragione di fidarsi della onestà intellettuale di chi offre il proprio servizio ai poveri bisognosi, per non prostituirsi ai ricchi voraci.
Mezzo secolo fa, c'era ancora qualche professore o professionista che accettava di essere retribuito o ringraziato in natura, con forme elementari di baratto: dai contadini accettava olio, vino, legumi, verdure, frutti di stagione e qualche pollo ruspante; dai pescatori il pesce fresco; dai pastori ricotta, formaggio o l'agnello a Natale; e dai boscaioli la legna per il camino o il carbone per l'arrosto.
Ma su quello che oggi pretendono saggi, ricchi e potenti onesti fino alla lira e non oltre, meglio stendere un velo pietoso.

Che futuro potrà mai avere un popolo con lavoratori condannati alla precarietà e allo sfruttamento; intellettuali che nella burocrazia e nelle professioni si offrono da utili idioti o si vendono al miglior offerente, e una élite finanziaria e industriale tanto cannibalesca da ridurre i governanti in governati, piegando i poteri dello Stato a proprio esclusivo vantaggio e a danno della collettività?
Una risposta a questo rompicapo mi sembra abbastanza pertinente. 
Ma fate voi !!!
Franco Luceri

sabato 19 novembre 2022

Le sorti dell'umanità se le palleggiano cervelli e portafogli


Una scoperta scientifica non è mai buona o cattiva a prescindere. Se è impiegata a vantaggio della collettività è una benedizione; ma se è usata per arricchire pochi dallo sfruttamento di molti è più che maledetta.
Oggi gli scienziati che sono alla sorgente del sapere sarebbero in grado di cambiare la forma del pianeta da rotonda a quadrata; ma in complicità con industriali e banchieri, che da svariati decenni mettendoci la "grana" hanno la politica al guinzaglio, continuano a speculare nel commercio all'ingrosso di "aria fritta". 
Creano finti problemi e li conservano e incancreniscono traendo montagne di profitto (spesso esentasse) da finte soluzioni, perfette, come toppe peggiori del buco.
Salvo rare e illustrissime eccezioni, nessuno fa gratuitamente qualcosa per la salvezza dell'umanità e ancor meno del pianeta.
Qualunque idea onesta e geniale viene adattata e usata per acquisire o conservare vantaggi personali o corporativi, sfruttando la collettività, derubando lo Stato e avvelenando la natura.
E se il sapere non basta per fare soldi, c'è in aggiunta la barbarie della guerra per condannare allo sfruttamento o alla devastazione l'intera comunità mondiale.
I "sacerdoti del sapere" che hanno sufficiente potenzialità per migliorare la vita dell'uomo, dovrebbero essere obbligati per legge a vendere agli stati il loro armamentario di scoperte scientifiche, perché lo sviluppo tecnologico che ne deriva, sia a vantaggio di tutti. 
Invece, per fame di arricchimento e potere si "prostituiscono"; vendono i loro brevetti alle grandi potenze finanziarie e industriali che sfruttano tutto e tutti fino alla morte.
Sapete quando riusciremo a capire che della Scienza si sta facendo buon uso? Quando non verrà più impiegata per cercare e attuare singole soluzioni "ad personam, ad casta, ad cosca, ad consorteria", ma per tenere in buona salute l'intero pianeta, per liberare l'intera comunità mondiale dai "PROBLEMI  FINTI", creati apposta per sfruttarla e schiavizzarla.
Insomma, i nemici della natura e dell'umanità non sono solo gli imprenditori rapaci, sfruttatori, avvelenatori, evasori, elusori, corruttori e assassini, ma anche gli utili idioti che ai ladri fanno da palo: gli "scienziati" che li riforniscono di tutto l'armamentario perché il crimine sia portato a buon fine, all'insaputa della collettività che finisce derubata e schiavizzata.
Quindi, è evidente che le sorti dell'umanità se le palleggiano scienziati e imprenditori: "cervelli e portafogli". I primi, riforniscono il mercato industriale e finanziario di "PIEDI DI PORCO" per il furto con scasso e i secondi derubano e devastano "A REGOLA D'ARTE" umanità e pianeta.
Mentre la politica, al centro del manicomio, (con finta funzione psichiatrica) conta quanto un asino condannato a portare il carico della responsabilità altrui o finire al macello.
Franco Luceri