domenica 2 luglio 2023

- Il cervello è il "frutto" dell'albero semovente chiamato uomo


Il professor Paolo Crepet che del cervello umano ne sa abbastanza, ha detto chiaro e tondo su Rete 4 a proposito dell'immaturità, del bullismo e del crimine dilagante fra i giovani:
"la scuola è fallita". (Unica voce fuori dal coro)

Tutto il buono o il cattivo del mondo parte dalla testa: dal sapere. Tant'è che gli antichi dicevano "il pesce marcisce dalla testa".
Il CERVELLO è il "frutto" dell'albero semovente chiamato uomo. Se quel frutto non matura, l'uomo resta come un animale inconsapevole, inaffidabile e pericoloso per sé e per la collettività.
Per decine di millenni e fino a un secolo fa, il cervello umano è maturato senza additivi culturali, spontaneamente, esposto al sole del duro lavoro: maturava coltivando la terra, pascolando gli animali, lavorando da pescatore o tenendo il bosco rigoglioso, potato e protetto dagli incendi. O maturava passando da un artigiano all'altro per imparare tutti i mestieri possibili prima di seguire il proprio talento sceglierne uno. C'era pure l'istruzione, ma la "sesta elementare" equivaleva alla laurea di oggi.
Poi pensarono che la maturazione dei cervelli, fondamentale per la civiltà e il progresso umano, sarebbe venuta meglio al "sole artificiale" dell'Istruzione e dell'informazione. 
Ma in meno di un secolo "il frutto" è irrimediabilmente marcito. Non matura più manco esposto al sole di Ferragosto o alla fiamma ossidrica o ad un bombardamento atomico.

I cervelli maturano solo al sole naturale del "duro lavoro" o al massimo alternando lavoro e studio. 
Il solo studio non serve una mazza se non per fare danni astronomici a quel frutto grandioso, "DIVINO", chiamato cervello e dalla cui maturazione scaturisce l'UOMO con la U maiuscola.
Dai contadini e dagli artigiani di una volta venivano fuori alunni geni senza un rigo di filosofia, teologia, psicologia, pedagogia, antropologia, astronomia, fisica, politologia, matematica quantistica e chi più ne ha più ne metta.
 
E per maturare, non c'erano Bulli che si allenavano sparando sui loro maestri per guadagnarsi un nove in condotta, o malmenando i compagni più deboli, uccidendo un compagno colpevole di aver sporcato una scarpa, e l'elenco potrebbe continuare per mesi e per anni perché ogni giorno la stampa ci delizia con queste bravate di animali immaturi, mai diventati uomini, marciti invece di maturare. Ma peggio arrivati anche a l'apice del potere per proteggere, legalizzare e conservare lo status quo.
Che dite, forse è il caso di dichiarare fuorilegge contadini, pastori, boscaioli,  pescatori, artigiani e commercianti che formavano ignoranti maturi e quindi maledettamente onesti e improduttivi, da cui i vampiri del potere trovavano poco sangue da succhiare.
Posto che oggi i potenti che governano il mondo vogliono la società piena di istruiti Immaturi, capaci di rubare una barca di soldi e di consenso sociale facendo soltanto danni ai popoli e all'ambiente, persino uccidendo in un incidente stradale un bambino di 5 anni filmando e pubblicando il miracolo di un simile marciume intellettivo pedagogicamente indotto, giuridicamente legalizzato,  plebiscitariamente benedetto ed economicamente vantaggioso.

La scuola e la scienza non sono da buttare, ma l'acquisizione del sapere deve essere alternata al lavoro, messa in discussione, assimilata, digerita, (ad iniziare dai 6 anni) come si è sempre fatto in Italia che d'inverno si andava a scuola e d'estate da un artigiano di fiducia dei genitori a lavorare gratis non a guadagnare divertendosi come va di moda adesso: a cominciare dalle istituzioni italiane.
Centinaia di generazioni di geni autodidatti hanno riempito l'Italia di capolavori che il mondo ci invidia. A quelli stiamo aggiungendo da tre quarti di secolo montagne di capolavori dell'istruzione e dell'informazione italiana, (quanto a schifo) inimitabili e introvabili nel resto del mondo.
Lamberto Ferdinandi

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