martedì 9 giugno 2020

Sarà democrazia, quando saremo tutti responsabili, non solo i 65 governanti.


Se volete che l'Italia concluda 75 anni di gravidanza partorendo una vera democrazia, mandate al governo un ingegnere che sappia progettare e montare il sistema Italia, rendendo compatibili e complementari i mille sottosistemi di cui è composto, nonché collegialmente responsabili gli addetti di ogni singola istituzione, dal portinaio al presidente, ora litigiosi, spreconi, ladroni, rapaci, parassiti, corrotti, irresponsabili e non di rado pure mafiosi.
"Un tale diceva che la forza di una catena è uguale alla forza dell'anello più debole."
Basta che un sottosistema vada in avaria e lentamente induce danneggiamento in tutti gli altri sottosistemi funzionanti ma che sono comunque in relazione con quello che si è guastato.
Il governo italiano attuale è composto di 64 ministri e sottosegretari e il Premier Giuseppe Conte.
Chi pensa che sia giusto attribuire la responsabilità del funzionamento o malfunzionamento italiano solo ai 65 del Governo è matto da legare.
Qualunque Stato è condannato allo sfascio e alla lunga alla guerra civile, se chi presiede le singole istituzioni con diecine o centinaia o milioni di addetti come lo è la scuola, la stampa e la giustizia, non si assume la responsabilità di garantire il servizio pubblico pagato dai contribuenti.
In Italia si sente da secoli che la burocrazia non funziona; ed è il minimo sindacale. Se nel mondo dell'Istruzione composto da oltre un milione di addetti si ritiene responsabile soltanto la ministra o il ministro preposto come se avesse il potere di un tiranno allora per le democrazie così non c'è futuro.
Il Ministero dell'Istruzione, ora presieduto dalla ministra Azzolina, costa bruscolini rispetto a quanto costa l'intera istituzione della scuola negli 8000 paesi italiani con il suo milione e passa di addetti. Eppure di quel milione e passa di soggetti esentati da qualunque responsabilità, ne risponde solo la ministra Azzolina.
Poi c'è il Ministero della Salute che adesso ci sta costando un occhio in soldi e vite umane. Ma affidiamoci alla "speranza" e speriamo.
Il Ministero dei Trasporti con i suoi Ponti cadenti o mirabolanti come il ponte sullo stretto di Messina che da anni ci costa come fosse in funzione.
Il Ministero della Giustizia a babbo morto che ha raggiunto livelli di inefficienza spaventosi, ma gli unici preposti al linciaggio per ciò che non funziona, sono Palamara e Bonafede.
Forse dovremmo incominciare a considerare uno Stato democratico come un aereo in volo. Se l'aereo entra in avaria, uccide piloti hostess e passeggeri, ma nessuno è tanto stupido da attribuire immediatamente la colpa del disastro a chi pilotava l'aereo. 
Mentre dei fallimenti della politica, in prima fila, come unico capro espiatorio responsabile del disastro, si piazza sempre il governo ladro, pur sapendo da secoli che il ventre molle di un sistema democratico, sono i 1000 sottosistemi di cui è composto, e che esercitano potere reale in ogni singolo paese dello Stato.
Quindi smettiamola di esentare da qualunque responsabilità l'intera classe dirigente culturale, burocratica, giudiziaria, finanziaria, fiscale e amministrativa che ha tutto il potere di obbedire alle direttive del governo, di operare contro, o di infischiarsene condannando qualunque popolo e qualunque Stato alla distruzione.
Un tale diceva "quando saremo tutti colpevoli sarà la democrazia". Quindi è giusto concludere che l'Italia è incinta di "democrazia" da 75 anni; ma chissà quanti altri ginecologi giuseppi dovranno passare per Palazzo Chigi, prima che una seria riforma costituzionale la convinca a partorire.

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