sabato 17 ottobre 2020

Esiste una pedagogia per formare geni?


Per millenni la cultura occidentale è servita a formare persone e produrre cose di altissimo e rarissimo pregio. Ma da alcuni decenni sta devastando a tal punto il pianeta, da mettere in forse il futuro dell'umanità. 
E la ragione non è poi così cervellotica. La miscela geni-cretini (resistente a qualunque manipolazione pedagogica) è "made in Padreterno": decide Lui di quanti Galileo, Leonardo o Einstein va rifornita la massa dei diversamente geni condannata a sapere sempre di più ma a capire sempre di meno.
E pure ciò non basta a rinsavire gli umani, visto che il sistema scolastico italiano e direi mondiale ormai si arroga il potere di convertire l'intera fornitura di diversamente geni, in geni finti. E con i popoli e il pianeta al collasso siamo al "sisalvichipuò". 
Privo di titoli, il signor nessuno rimane ai margini del sistema sociale con braccia robuste al servizio dell'agricoltura, pastorizia, pesca, industria, commercio, o nettezza urbana. Ma se può esibire laurea e master, valorizzati e arricchiti da bustarella sottobanco, nemmeno stalin, hitler e mussolini associati potrebbero impedirgli di arrampicarsi fino al vertice delle istituzioni da classe dirigente acefala, sfruttatrice e tiranna. 
E provate voi a immaginare le vagonate di valore aggiunto che può produrre a vantaggio del sistema Stato, un cretino che può certificare, con titoli e mezzi di essere competente, anzi genio. Salvo poi, una volta agguantato il potere, offrirsi da utile idiota agli squali del mercato e della finanza o mettere all'incasso a colpi di bustarelle la forza schiavizzante del potere culturale, sociale, politico, economico di cui è "portatore malato".
Come dire, che l'istruzione, a colpi di finta formazione, asfalta la strada e accende semaforo verde per l'accesso alle istituzioni al gregge dei devastatori letali di popolo, Stato e pianeta.
E quando l'esercito dei "geni pubblici" ha occupato poltrone sedie e strapuntini, alla sparuta minoranza di intelligenti veri che da li non fosse ancora fuggita, non resterebbe che rassegnarsi e arrendersi, perché in democrazia non esiste progetto di risanamento o di buongoverno che si possa avviare o completare senza il consenso dei più.
L'enorme massa di geni finti pubblici e privati che avendo ricevuto dal mondo della cultura un vaso da notte chiamato cervello e il potere politico di metterlo a frutto a danno degli altri senza responsabilità, non se lo lascia certo disprezzare né deprezzare.

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