Ma quali sono i limiti della
cultura?
Stabilire cosa non va in un sistema democratico è un gioco innocuo per bambini scemi, posto che professori, professionisti, scrittori e giornalisti ci sbattono in faccia quotidianamente gli errori della politica, a cominciare dal governo ladro, gli errori della giustizia bradipa e sciroccata, gli errori del mercato, dal sindacalismo idiota, a l’imprenditoria ladra, al fisco rapace e alla finanza strozzina.
Ma di teste d’uovo capaci almeno di individuare in
maniera scientifica, oggettiva, gli errori della cultura non vi è traccia. E
quindi, politici, giudici ed economisti si affannano a curare nel sistema, non
le malattie reali di cui è afflitto, non le malattie come le vedono i politici,
i giudici e il mondo del mercato e della finanza, ma come vengono percepite
dalla massa dei cittadini, grazie a l’informazione capillare e quotidiana.
E se in conseguenza della mala formazione, idiota ne
viene pure l’informazione, non c’è Padreterno che possa governare e salvare un
popolo rincoglionito dalla cultura.
Persino osservando la postura e l’andatura di un
uomo che cammina o che corre, siamo portati a deformare la realtà, valutando le
capacità del soggetto, visibili anche allo scemo del paese, ma ignorando
l’habitat in cui si trova a muoversi e che influisce pesantemente sul suo
comportamento.
Quindi il pressappochismo, la superficialità, la
stupidita, il pregiudizio o peggio la faziosità de l’informazione, bombardata
quotidianamente e per decenni nel cervello di un popolo, finisce per deformare
a tal punto la realtà, da scimunire oltre alla massa dei cittadini poco
istruiti, anche la classe dirigente che ha in cura il sistema e che finisce per
curare il tumore al cervello, con la migliore scienza e coscienza che ci
metterebbe per risanare un unghia incarnita.
I popoli moderni non hanno altri problemi ché quelli
culturali. Una volta si sbagliava per scarsa informazione, oggi per eccessiva,
ma deforme. Anche lo stupido, attraverso internet, può avere un quadro
aggiornato delle cose del mondo, salvo che in quel quadro ci sono appena tracce
di verità.
E posto che la migliore delle informazioni va a
nutrire ogni santo giorno e ogni santo momento i cervelli della classe
dirigente, e gli effetti di quella dieta culturale continuano ad essere
devastanti a livello nazionale continentale e mondiale per i singoli, i popoli
e gli Stati; delle due l’una: se la classe dirigente fa acqua da tutte le
parti, vuol dire che il potere la rende stupida; o che la formazione e
informazione stanno nutrendo cervelli di politici, giudici, burocrati e
banchieri, di cibo avariato.
Ora voi mi direte che tutto ciò è difficile da
dimostrare, ma non è così. Sotto i riflettori della stampa, non finisce la
politica di Boschi e Renzi, ma la caricatura. Così non si capirà mai, se quei
due stanno facendo danni per colpa, dolo o scarso potere. Come non s’è capito
col "tiranno" Berlusconi. Perché se il Premier fa danni per scarso potere, chi lo critica pesantemente (per i media di tutte le razze Renzi è ormai il "bimbominchia e l'ebetino italiano", raffigurato a tempo pieno da rincoglionito e con la bocca aperta) sapendo e volendo abusare della sua debolezza è un criminale, perché ridicolizza l'Italia a livello planetario. E chi non lo sa
è un idiota.
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