giovedì 18 agosto 2016

La democrazia è un problema risolto da cani

La democrazia è un problema risolto da cani

Col senno di poi s’è capito che i comunisti hanno impiccato il comunismo abolendo il diritto di proprietà: rendendo fuorilegge i padroni, che sono gli unici capaci di produrre ricchezza per tutti.
Di fatto, Marx, ha il merito di aver centrato il problema: la povertà dei lavoratori dipendenti, più che visibile; ma la colpa di averlo aggredito con la soluzione sbagliata, che cancellava gli effetti, ma conservava la causa: la rapacità e voracità degli intellettuali, degli arrampicatori sociali, della classe dirigente pubblica e privata, che nei sistemi democratici è elefantiaca e mostruosamente improduttiva.
Affidando il potere democratico alla maggioranza, lo si consegna agli incapaci rapaci e improduttivi, e si toglie ai capaci, agli intelligenti, agli autonomi, ai cosiddetti padroni competitivi, che sono talmente minoranza da poter essere esclusi da qualunque potere politico legale da qui a l’estinzione de l’Umanità.
E se sono tanto capaci da farsi spazio producendo da imprenditori ricchezza onesta, (povere vittime sacrificali) vengono (a norma di legge) ridotti al fallimento o istigati al suicidio a colpi di rapine tributarie poste in essere dagli stupidi del potere a caccia di imprenditori criminali (che a colpi di mazzette) vanno cercando la protezione dei ladri PA; o imprenditori onesti ma illusi che pensano di reggere allo strapotere burocratico e alla rapina fiscale e finanziaria, finché non tirano le cuoia in tutti i sensi possibili e immaginabili.
Perciò la democrazia (italiana in primis) è sinonimo di comunismo, perché non considera illegale la proprietà e il diritto di produrre ricchezza per chiunque sa produrla, ma la pretesa di incassarla realmente per sé, prima di spartirla con gli incapaci e ladri del potere pubblico.
Questa è la ragione per cui le dittature hanno avuto la forza di sopravvivere a 25 secoli di “governi del popolo”, in cui i geni finiscono sfruttati, schiavizzati e uccisi dagli idioti della PA o dalla mafia delle professioni benedette e protette a pagamento dai burocrati, incapaci persino di spendere decentemente la ricchezza rapinata agli altri, ma geni ne l’impedire agli intelligenti di produrre ricchezza onesta per sé, e pagare tasse giuste per servizi produttivi, non disservizi, corruzioni, furti, persecuzioni e cattedrali nel deserto, consegnate alla criminalità e alla mafia.
Ecco perché il miglior capitalismo occidentale è fatto di truffe, furti, devastazioni, falsificazioni, sofisticazioni, sfruttamenti, fallimenti o suicidi di piccoli imprenditori, corruzioni di politici o burocrati, chiusura o de-localizzazione di multinazionali e fallimento di banche.
Rendere formalmente legale un sistema democratico è un gioco innocuo per bambini scemi: basta consegnare il potere politico alla maggioranza. Ma se poi nessuno può impedire a questa armata brancaleone chiamata maggioranza, di fare abuso di quel potere, fino ad escludere dal diritto di produrre ricchezza (prima che pagare tasse) proprio i soggetti intelligenti e onesti che avrebbe il dovere di proteggere e aiutare: il padreterno in persona non sarebbe in grado di governare un simile papocchio politico, burocratico, giudiziario e finanziario, fabbrica di ladri o falliti.
La finalità sacrosanta del comunismo era abolire l’arricchimento individuale abolendo i padroni. Ed è fallito perché la produttività in assenza di padroni è ancora da inventare. La vera drammatica causa sta nella improduttività e voracità dei non-padroni, della classe dirigente inetta ma rapace che pretende di arricchire rapinando a norma di legge chi ha il talento della produttività.
Invece, una democrazia che non volesse morire di comunismo e bancarotta, o fascismo, dovrebbe rassegnarsi a considerare legali tutti i soggetti che producono ricchezza, a qualunque titolo: da dipendenti o  imprenditori; e criminali quelli che da parassiti pubblici o privati rapinano chi tenta di produrre.
L’idea di riconoscere allo Stato democratico (quindi alla maggioranza) il potere di schiavizzare gli imprenditori, (che sono risibile minoranza) e distruggere milioni di posti di lavoro, salari e profitti, è un crimine da socialismo reale che porterà l’Occidente dritto filato alla terza guerra mondiale.
Qualunque abuso di potere di politici, giudici, burocrati, sindacalisti, fiscalisti, professionisti e banchieri, andrebbe classificato e perseguito come crimine contro l’Umanità, se invece di curare la produttività e la legalità di ogni singolo imprenditore, (fosse pure venditore di bruscolini, mazzi di prezzemolo o chiodi per calzolaio), si auto promuovono curatori fallimentari d’Italia, passando sulla competitività e produttività del sistema come il diserbante sulla gramigna, e rapinando e uccidendo a norma, lavoratori e imprenditori, popolo e Stato.
Questi sono gli acefali tiranni “legali” di ultima generazione, che andrebbero resi inoffensivi; ma ahi noi, non esiste un solo potere superiore, (una Corte Europea o Mondiale dei diritti dell’Uomo, un Segretario Generale delle Nazioni Unite, un Presidente del Mondo in grado di privarli del potere di uccidere soggetti produttivi), prima che una "criminale" involuzione totalitaria o una guerra civile porti indiscriminatamente spargimento di sangue di colpevoli e incolpevoli.
Se elimini un popolo nei campi di sterminio, o ti affretti a suicidarti, o ti ammazzano da cane rognoso come è giusto che sia. Ma se fai agonizzare lentamente un intero popolo facendo fallire le imprese e suicidare gli imprenditori, ti confermano a vita salvatore della patria, stracolmo di privilegi da zar.
Questo fa della democrazia la brutta copia del peggior comunismo, che individuò nel capitale: cioè i padroni, gli imprenditori sfruttatori, la causa sbagliata dell’inferno dei lavoratori.
Sta tutta qua la “bellezza” della democrazia. Il governo del popolo è da 25 secoli l’unica vera causa di tutti i guasti. Oggi aggredita con due soluzioni papocchio: comunismo acefalo e liberismo criminale. Così l’improduttività degli incapaci-potenti, sta superando la produttività dei capaci-impotenti, ormai rassegnati al crimine per salvarsi oggi ma fallire domani e trascinarsi nello sfascio banche e Stati.
Per tentare di rinsavire l’umanità rimbecillita da comunismo, sindacalismo e liberismo, propongo agli IMPRENDITORI ONESTI, di comunicare ai popoli quanto rischiano a gioire per il loro fallimento, o peggio suicidio, indossando come gli ebrei una fascia al braccio, con lo stemma del teschio dei tralicci dell’alta tensione, e con questo inequivocabile messaggio:
Se tocchi muori.

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