Osservando lo scempio di cose e la carneficina
di persone che il terremoto ha lasciato agli italiani, un cittadino che avesse
voglia di capire, forse dovrebbe iniziare a porsi questa elementare domanda:
visto che siamo la patria del diritto e della scienza, e spariamo scienziati in
tutto il mondo per aiutare la civilizzazione e il progresso altrui, siamo certi
che sia questa la massima protezione antisismica che può venirci da cultura e
politica? Se tecnici e imprese italiane sono utili e ricercati in Giappone, mi
sapete dire perché qua non riescono a tenere in piedi nemmeno scuole, ospedali
e caserme, costruiti a norma e freschi di collaudo?
Durante le operazioni di soccorso ci hanno fatto
sapere che la nostra protezione civile non ha eguali al mondo, e io
personalmente non ho ragione di dubitare dell’eroismo di chi è preposto e
persino di chi corre spontaneamente a salvare vite umane (gratis), visto che
l’altruismo italico non è mai passato di moda o scaduto di qualità.
Ma non mi fido manco in punto di morte
dell’altruismo di chi maneggia denaro e potere: burocrati, tecnici
e speculatori, che ci garantiscono costruzioni "a
norma sismica".
Se da noi la civiltà, la giustizia sociale e il
progresso scientifico e tecnologico viaggiano ancora a dorso d’asino, dobbiamo
ringraziare i corrotti e ladri di imprese e politica, o c’è pure lo
zampino della cultura? Se la macchina della protezione civile italiana è da
primato mondiale, ma a spese della “prevenzione intelligente” che
nessuno ha mai visto in sette decenni, dobbiamo dedurre che prigionieri o
complici degli affaristi, strozzini e corrotti, sono soltanto i politici, o
anche gli “scienziati” delle costruzioni?
Andreotti, da politico di lungo corso,
amava ricordarci che a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai. Se la
politica e la scienza non sono ancora in grado di tenere in vita il vecchio
Belpaese che ha proprio in quel "VECCHIO" il suo massimo valore, allora, dagli asili ai
posti tomba, l’intero sistema Italia è un fallimento.
E serve a ben poco o letteralmente niente che
gli italiani siano ancora tutti onesti, intelligenti e altruisti, se il
sistema è assassino per colpa o dolo di chi sa, ha e può. Infatti il sisma non fa
discriminazioni fra immobili costruiti da onesti o farabutti, vecchi o nuovi,
privati con manutenzioni da cane, o pubblici tirati a lucido, da tecnici
eccellenti e costosi, e distrugge ogni cosa.
Per i loro crimini efferati, i dittatori non
hanno mai avuto bisogno di cambiare popolo: Hitler non importò un popolo
criminale per sterminare sei milioni di ebrei. Lo fece col popolo tedesco
"inconsapevole": che in fatto di scienza e
coscienza non era secondo a nessuno. E Stalin e Mussolini fecero altrettanto.
Allora domandiamoci, la democratizzazione
italiana e europea sta avanzando libera, o continua ad essere ostaggio
delle teste d’uovo della cultura, oltre che della politica e del mercato? Visto
che nessuno ha avuto scrupoli a considerare “immobili tassabili”, le
pietre pericolanti di Amatricia ordinate a forma di casa, in attesa che il
terremoto le tramuti in macerie disordinate e assassine, fonte di profitti per
le mille lobby del malaffare privato e pubblico.
Nessun commento:
Posta un commento