il rebus della cultura
sabato 20 settembre 2025
Eretici cambiate mestiere, ai potenti non disturbate più né il sonno né l'appetito
sabato 13 settembre 2025
Natura e Cultura sono l'origine di qualunque problema e soluzione
domenica 7 settembre 2025
Il fallimento della cultura e derivati è raccapricciante
Non trovando in Italia le condizioni per credere ciecamente nella saggezza umana; ho cercato di capire cosa abbia potuto rendere intelligenti i nostri progenitori Adamo ed Eva: il privilegio di essere stati creati da Dio e ospitati in Paradiso; oppure il disagio per aver subito lo sfratto e la detenzione nell'inferno terreno.
Ma in questa materia carente di certezze, sono possibili solo ipotesi. Forse Dio, Creatore dell'Universo, temendo che la condizione privilegiata e garantita ma irresponsabile avrebbe potuto rendere stupidi i nostri progenitori; avrà incaricato il serpente di metterli alla prova e creare le condizioni "giuridiche" per lo sfratto esecutivo.
Così, da padroni del Paradiso, i coniugi Adamo immortali e proprietari sconfinati si ritrovarono retrocessi e detenuti a l'inferno. Privati dell'immortalità e condannati a soddisfare i bisogni primari di cibo, acqua, sonno, sicurezza e salute lavorando duramente la terra.
Allora una domanda sorge spontanea; quale habitat ha contribuito ad arricchire di neuroni i nostri progenitori e noi eredi: gli agi e l'irresponsabilità del Paradiso, oppure i disagi, i pericoli, le carestie e il duro lavoro nell'inferno terreno?
Credo, (ma correggetemi se sbaglio) che sia stata la condanna e la detenzione all'inferno dei coniugi Adamo, ad attivargli la produzione e maturazione di quei neuroni, che noi presuntuosi eredi e successori stiamo usando da matti, da padroni dell'universo sbiellati, dimenticando che siamo solo ergastolani e figli di ergastolani.
Grazie alla presunta intelligenza e alla presunta conoscenza, l'umanità è passata dalle caverne ai grattacieli, dalla clava alla polvere da sparo e poi in accelerazione alla bomba atomica, ai droni, all'intelligenza artificiale, ai genocidi a norma di legge.
Quindi è evidente che il fertilizzante cultura viene utilizzato, ad insindacabile discrezione degli addetti ai lavori, più per finalità egoistiche e bestiali, chè Umane e Sociali.
Salvo eccezioni, sembra che negli umani l'arricchimento del cervello non induca altruismo, mentre quello del cuore ne scatena tanto da rendere gli individui incapaci di vedere la cattiveria altrui e quindi li candida a vittime sacrificali dalla nascita alla morte.
Il massimo dell'altruismo che la cultura è riuscita a maturare negli esseri umani, è circoscritto al nucleo familiare, tra genitori, e genitori e figli. Il resto dell'umanità è considerato da ogni singolo individuo, terreno di caccia, limone da spremere per sé o al massimo per la propria famiglia.
Le frazioni, i comuni, le province, le regioni, gli stati, i continenti e relative istituzioni, sono tutti considerati terreni confinanti da sfruttare e derubare. A tutt'oggi sono solo questi i miracoli della cultura, e scusate se le 56 guerre in corso dovessero sembrarvi poche.
Più l'uomo sa, più si abusa del prossimo producendo vantaggi personali, o quando tutto va da Dio, familiari. Del Popolo, dello Stato, dell'Umanità e del pianeta che ci sopporta a malapena, non gliene frega una mazza a nessuno.
Che sia intellettuale, professionista, burocrate, politico, giudice, industriale, banchiere o governante, vive soltanto in funzione della sua personale convenienza, anche quando sembra che si stia spendendo per gli altri.
La domanda a cui nessuno risponde è questa: i popoli scelgono di formare fiumi di laureati perché possano formare e crescere benestanti le loro famiglie, (a spese di milioni di poveri ignoranti e malati) o perché i laureati servirebbero per rendere il sistema stato più funzionante e più sicuro per ogni singolo cittadino, se si assumessero come classe dirigente la responsabilità di far funzionare tutti i sottosistemi dello Stato: scuola, stampa, trasporti, previdenza, economia, giustizia eccetera eccetera?
Ma nell'ultimo secolo nessuna democrazia è riuscita ad arrivare al traguardo della prosperità, pace e giustizia sociale, senza perdere per strada milioni di esclusi e tartassati, usati dagli irresponsabili compagni di merende della cultura, burocrazia, politica e finanza, come terreni da sfruttare, anche a costo di portare lo stato alla bancarotta.
Le eccezioni ci sono, gli atti di eroismo non mancano, anzi in Italia si sprecano, ma la minoranza non fa storia. Le democrazie funzionano se la maggioranza dei cittadini è garantita, responsabile, onesta e al servizio della minoranza. Oppure lentamente finiscono allo sfascio, dopo aver massacrato di esclusione, ingiustizia e guerra, decine di milioni di poveri, ignoranti e malati indifesi.
Sarà per un calo di diottrie o di neuroni, ma io, dopo otto decenni, la soluzione al rompicapo italiano non riesco a vederla, perché il popolo è spaccato in garantiti e tartassati. E i burocrati e i professionisti, che insieme dovrebbero assumersi la responsabilità giuridica, morale ed economica del sistema Italia, (posto che ormai sono come il prezzemolo, esondano a 360 gradi, dal mondo della cultura, alla burocrazia, alla politica e alla Finanza) ma scaricano pari pari i danni sui contribuenti: lavoratori e piccoli imprenditori fino a ridurli al suicidio.
Insomma, per non farvela lunga, le classi dirigenti e potenti che arraffano garanzie e privilegi a quattro mani, ma rifiutano qualunque responsabilità, e scaricano disagi, costi e danni sui lavoratori che buttano il sangue, hanno fatto e continuano a fare delle democrazie un cimitero senza confini.
Franco Luceri
sabato 6 settembre 2025
Ora l'umanità abbocca alla cultura come il pesce all'esca
venerdì 22 agosto 2025
L'eterogenesi dei fini sta riportando indietro le lancette della storia. Cui prodest?
lunedì 18 agosto 2025
L'eterogenesi dei fini ha riportato indietro le lancette della storia
sabato 9 agosto 2025
Se i veterinari non rendono vincente il cavallo sociale i fantini finiscono disarcionati
Oggi l'Umanità avrebbe bisogno di un esercito di intellettuali liberi che la aiutino a capire prima di agire o reagire, ma di questi, salvo rarissimi esemplari ininfluenti, sembrerebbe estinta la razza.
Senza cultura degna di questo nome, non ci sono soltanto popoli che muoiono di povertà, ma anche popoli che agonizzano e muoiono di ricchezza prodotta, ma mai perequata. Vedi Italia. Per non parlare di quelli massacrati dalla guerra diventata inevitabile al pari degli sconvolgimenti climatici.
Solo la cultura può rendere la democrazia migliore della dittatura. Ma se, come in Italia, chi è preposto alla formazione e informazione, non sa come fare gli italiani e si gingilla accusando il capitalismo economico e politico di offendere la dignità umana: allora siamo al bue che strapazza l'asino chiamandolo cornuto.
Chi ha gli strumenti culturali e intellettivi per rendere a l'Italia un ottimo servizio formando e informando gli italiani, sui pregi del collettivismo ancora mutuabili nel mercato globale, non insegni comunismo e critichi il capitalismo.
Lasci la cultura dove tutti hanno ragione anche quando hanno torto, e si assuma la responsabilità facendo politica, così capirà da sé che in politica tutti hanno torto anche quando hanno ragione; specialmente il premier e i ministri se si rendono inadempienti nel mettere i Paperoni all'ingrasso.
Se gli umani uscissero dalle sale parto tutti intelligenti e liberi e avessero già per natura la schiena diritta, a cosa servirebbero eserciti di professori e professionisti, formatori e informatori mangiasoldi? A niente. Invece liberi o schiavi può farci solo la conoscenza.
Sono i professori e i professionisti che decidono di quanti gradi debba abbassare la schiena il popolo, se hanno in programma di spremerlo, truffarlo e asservirlo anche in nome e per conto della burocrazia e della finanza.
E al premier si chiede una sola cosa: certificare che il porcaio è a norma, oppure dichiararsi unico/a responsabile e levare il disturbo.
Franco Luceri
venerdì 1 agosto 2025
I PROBLEMI sono tumori da ESTIRPARE, non BISOGNI da SODDISFARE a rate
Non serve grande intelligenza per asservire e sfruttare un Popolo, basta aggiungere ai bisogni primari di cibo acqua, sonno e casa; i problemi culturalmente, giuridicamente, burocraticamente ed economicamente indotti: istruzione, informazione, mobilità, lavoro, salario, profitto, tasse, salute, svago, libertà e dignità, ma conservati come fossero bisogni da soddisfare ratealmente, in modo che possano incancrenire ed essere sempre più produttivi di potere e denaro per chi è preposto a risolverli ma si guarda bene dal farlo, perché fingendo di risolverli può sfruttarli da parassita per tutta la vita.
I progressi della Scienza possono anche essere veri, incontestabili, miracolosi; ma se il numero dei soggetti che agiscono, producono ricchezza onesta e pagano tasse è largamente inferiore ai soggetti che "pensano a prezzi astronomici" e che sono una schiacciante maggioranza, i risultati non possono che essere devastanti, anche se tutti pensano da Dio.
Se in un ristorante famoso per la qualità delle pietanze, entra un numero di commensali che non trova nemmeno posti a sedere; per la carenza di addetti, la qualità del cibo e del servizio non può che diventare scadente, anche se preparato e servito dallo stesso personale eccellente di sempre.
L'istruzione ha trasformato i contadini in diplomati o laureati senza preoccuparsi che la terra zappata a parole nelle aule scolastiche, nelle redazioni, nelle sedi di partito, nelle istituzioni e nei Tribunali, non produce pane e pasta, ma rende sempre più rigogliosa ed inestirpabile la gramigna dell'impoverimento sociale, del debito pubblico e dello sfascio.
Quindi non serve per forza una cultura pessima per fare disastri. Non c'è bisogno di scegliere professori e giornalisti imbranati. Anzi l'ottima cultura ne fa più danni della cattiva perché è incontestabile.
sabato 26 luglio 2025
Sotterrate l'ascia di guerra siamo tutti vittime inconsapevoli
Il "progresso" si regge su una foresta di "stampelle giuridiche" che lo tengono in piedi per scommessa tra guerre vere e paci finte; e su due gambe umane malferme: quella dei lavoratori manuali che vivono solo producendo ricchezza; e quella dei "lavoratori" intellettuali che si arricchiscono promettendo di contribuire al lavoro altrui eliminando i problemi con le soluzioni, ma guardandosi bene dal farlo davvero, perché alla lunga l'assenza dei problemi avrebbe sull'economia mondiale un impatto da guerra atomica.
sabato 19 luglio 2025
Nel cervello umano, la complessità è come un biscotto in bocca allo sdentato
Sarebbe bello se un problema fosse percepito da tutti gli esseri umani allo stesso modo, perché in un attimo si arriverebbe alla soluzione condivisa all'unanimità, ma non è mai successo nella storia dell'uomo.
Avere i piedi doloranti per le scarpe sfondate è un problema per chi le calza, ma il commerciante che lo vede entrare nel negozio, non percepisce lo stesso dolore, anzi lo saluta sorridente e contento della visita portatrice di profitto.
Se uno ha subito un incidente con la sua auto nuova è desolato, ma quando arriva dal carrozziere per un preventivo di spesa quello gli sorride felice perché per lui quello non è un problema ma una soluzione, un contributo per le tasse che deve pagare domani.
A questo mondo, chi paga e chi è legalmente responsabile, percepisce la realtà in maniera opposta a chi incassa ed è esente da responsabilità, c'è solo da rassegnarsi.
Pensare di ricevere aiuto per la soluzione di un problema personale vissuto con grande disagio, da soggetti che quel problema non lo hanno, o peggio, per loro significa profitto, è una tragica illusione.
sabato 12 luglio 2025
Il mondo è devastato dalle contrapposizioni spacciate per cooperazioni salvifiche
Poi ogni tanto mi tradisco con qualcuno, ma mi perdono e non mi faccio causa.”