sabato 28 settembre 2024

L'intelligenza, chi l'ha vista!








Con la cultura, l'umanità "se la canta e se la suona da sé". Guasta il mondo e poi si inventa toppe peggiori del buco fingendo di risanarlo: 
alle case serve il cappotto termico. 
ai mezzi di trasporto niente carburante solo la batteria.
La cultura che gli addetti ai lavori spacciano come medicina è l'origine di tutte le malattie, perché sono le piante, gli animali e il pianeta ad assicurare vita all'umanità.
Dio ha creato il mondo, perché a l'uomo servano i muscoli per lavorare non il cervello per pensare. 
Dall'uomo di Neanderthal, a Socrate, padre della filosofia, sono passati 350.000 anni, ci confermano i "pensatori". 
Da Socrate a oggi 2400. 
E da Galilei ad oggi solo 400.
Negli ultimi 4 secoli, filosofi e scienziati hanno fatto più danni dell'intera razza umana dall'uomo scimmia ad oggi.
Quella che consideriamo intelligenza, ce la siamo inventata noi umani negli ultimi tre millenni, prima per necessità e poi per lucro, visto che a quell'esca, noi poveri affamati di sapere finto abbocchiamo a miliardi.
Perché promette qualità della vita, ma nascondendo un piccolo neo: tutto ciò che per gli umani è utile, per il pianeta è un danno, una perdita, una catastrofe.
Ci aiuta a vivere meglio, ma al prezzo della devastazione ambientale che istiga la natura a rispondere da matrigna anziché da madre, a colpi di sconvolgimenti climatici assassini per l'uomo e per tutte le specie viventi.
Tendiamo a dimenticare che è l'uomo a dipendere dal pianeta Terra, non viceversa. 
La natura ordina e l'uomo dovrebbe eseguire. E da responsabile esecutore non avrebbe bisogno di intelligenza per progettare grattacieli e Industrie avvelenatrici, ma di muscoli e ubbidienza per coltivare la terra.
Perché il creato ha i mezzi per indurci ad ubbidire oppure sloggiare, posto che dipendiamo dalla natura al 100%.
Agendo sui cinque elementi vitali sole, acqua, vento, fuoco e terra, la natura premia o punisce gli umani che presumono di poter dare ordini invece di prenderli ed eseguirli.
Piove e devi raccogliere acqua per affrontare i periodi di siccità se vuoi continuare a vivere. 
Fa caldo e devi accettare il caldo non accendere il condizionatore. 
Fa freddo e devi usare le coperte non la stufa. 
Fa vento, non devi sbarrargli la strada costruendo muri e case per ripararti.
Devi curare il bosco perché il vento non lo spazzi via o lo incendi come un mazzo di fiammiferi.
E dove la natura te lo proibisce, non puoi costruire e non puoi piantare.
Se frana la montagna ti ordina di piantare alberi o di consolidarla con qualunque sistema naturale. 
Ma tu ordini alla natura di non franare e te ne vai a passeggio o in villeggiatura per conservarti o migliorarti la "finta" qualità della vita. 
Ma quando torni, al primo acquazzone ti spazza via la casa, si porta via l'automobile, ti devasta l'impresa e ti lascia in mutande, se proprio ha un attacco di generosità.
Allora la migliore intelligenza che può usare l'uomo è ubbidire alla natura, e soddisfare soltanto i bisogni primari, per garantire a tutti gli esseri viventi un minimo diritto alla vita. Perché se pensa che sia intelligente migliorarsi all'infinito la qualità della vita, ma in conflitto con l'ecosistema da cui dipendiamo tutti, dal batterio alla balena e passando per l'uomo, è un presuntuoso suicida, che con l'intelligenza non ha nessun rapporto di parentela.
I romani iniziavano sempre con la costruzione degli acquedotti perché senza acqua qualunque individuo muore in una settimana. Adesso si inizia costruendo grattacieli montando l'antenna e comprando il televisore ovviamente dopo lo smartphone.
È cambiata completamente l'idea di cosa sia o non sia intelligente dai cavernicoli agli umani sbandati da riportare in carreggiata con l'ultima genialata umana: l'intelligenza artificiale. L'AI.
Forse è il caso di ricordarci con che entusiasmo il grande Luigi Einaudi accettava le genialate dei pensatori e degli scienziati:
"Il mondo non è mosso dagli interessi ma dalle idee...... e non è piccola la probabilità che le idee generatrici di moto siano più facilmente quelle infantili e distruttive ma popolari che non quelle fornite di spirito di verità".
Insomma, è fortunato chi ha capito quale cultura rende intelligente l'uomo!  
Io, 83 primavere, non c'ho capito una mazza.
Franco Luceri

sabato 14 settembre 2024

L'uomo accelera ma non è al volante








Non c'è bisogno di farsi venire l'emicrania per capire il mondo. La natura è contemporaneamente, (e a nostra libera scelta), madre e matrigna; e non si lascia abusare da nessuno.
Reagisce da madre premurosa se l'umanità agisce da figlia rispettosa.
E da matrigna spietata e assassina contro gli abusi criminali degli ex "umani" disumanizzati.
Forse la filosofia dell'occhio per occhio, dente per dente, l'uomo l'ha appresa dalla natura. Ma dopo tre milioni di anni, o noi laureati e masterizzati non abbiamo capito una mazza, o non siamo attrezzati per capire, ma solo per subire.
Perché vincere abusando della natura, non è previsto dalle leggi del Creato e non è consentito a nessuno.
Saranno pure truccate le carte, ma il poker d'assi ce l'ha sempre incollato il Padreterno. E nemmeno con un ricorso al TAR possiamo controllare se sta barando.
L'acqua, il sole, il vento, il fuoco e la terra sono di sua proprietà. Ce li ha forniti (forse per errore) ma solo in comodato d'uso.
Aprendo o chiudendo quei cinque rubinetti salvifici o assassini ci conferma o ci smentisce se siamo suoi graditi o sgraditi ospiti sulla faccia della SUA TERRA.
Smettendo di capire questi concetti accessibili anche allo scemo del villaggio e abusando della natura, abbiamo scelto di correre sparati verso il capolinea.
Non ci sono sconti abbuoni o offerte speciali. Non c'è niente a questo mondo di cui si possa approfittare impunemente con ingordigia.
O accettiamo di vivere senza sprechi nel rispetto della natura, o rassegniamoci al peggio. Perché i mezzi per opporci allo sfratto esecutivo dell'alluvione o della siccità, del vento o dell'uragano, del caldo o del gelo, della terra o del terremoto, del mare o del maremoto, della salute o della malattia, (fatta eccezione per il vaccino che sembra faccia miracoli) non li abbiamo ancora inventati.
Il mondo è un albergo gratuito con libero accesso a nostra scelta: nella natura incontaminata a "cinque stelle", o in quella avvelenata a "cinque stalle", "cinque manicomi" o un "cimitero unico" per l'estinzione dell'umanità.
La natura non conosce favoritismi: è per tutti dal batterio al dinosauro. Se noi umani accettiamo di rispettare acqua, sole, vento, fuoco e terra abbiamo un futuro assicurato, viceversa è come se infilassimo spontaneamente da suicidi la testa in una ghigliottina grande quanto tutto il pianeta.
Non è facile provvedere ai bisogno di una umanità crescente, senza danneggiare la natura. Ben altro è voler vivere da miliardari devastando l'ecosistema e sperando che la pacchia non finisca mai.
Nel tentativo estremo di rinsavire almeno l'ultima generazione, sembra che si voglia dichiarare l'ecocidio  crimine contro l'umanità. 
Speriamo che almeno i poveri e le vittime che pagano per gli Ingordi assassini, prendano coscienza che a salvarci non è la scienza (con i suoi stupidi derivati come l'AI) che promette di aggiustare tutto dopo aver sfasciato tutto per secoli, ma la natura che va rispettata da madre, perché se sfruttata, avvelenata e abusata reagisce "riconoscente", con la stessa moneta.
Franco Luceri

sabato 7 settembre 2024

Pensando conto terzi fallì pure Gesù







Nel terzo millennio Cristiano, chiunque osa vivere senza istruzione, informazione e internet, è considerato uomo di Neanderthal reincarnato per sbaglio.
E pure l'Umanità, prima di finire invasa dai "ruminanti del sapere incapaci di capire", aveva percorso un cammino incalcolabile affidata al super pensiero di Madre Natura che sapeva, capiva e provvedeva a garantire a tutti gli esseri viventi, istintivamente istruiti a rispettare il Creato, una vita povera ma con futuro assicurato dai cinque elementi vitali: acqua, cibo, sole, vento, alloggio.
Poi a partire da Talete, i filosofi iniziarono a spiegarci che il "melone" che ci portiamo in giro sulle spalle, se riempito di conoscenza, serve per pensare una forma migliore di vita; e lentamente i sistemi sociali, grazie al pensiero filosofico, matematico e derivati, si sono evoluti fino al secolo scorso quando hanno incominciato ad ammalarsi di crescita tumorale di saperi e di sapienti, insomma di "iperscolarismo".
E questa crescita patologica di "sotuttoio", "ma a fare pensarci tu", ha finito per impoverire il mondo di operatori capaci e ha reso i sistemi sociali tanto costosi e complessi, che ora tutti gli umani, anche se hanno una cultura al massimo livello filosofico o scientifico, rimangono scolari a vita, dipendenti per le cose che non sanno, dai "padreterni" della cultura.
Oltre agli imprenditori piccoli e grandi, dipendenti a vita, da ingegneri, commercialisti e avvocati; anche i politici, i giudici, i burocrati, i giornalisti, i professionisti, i banchieri, tutte le teste d'uovo sono "tributarista dipendenti".
Ma il pensiero conto terzi, cioè pensato da tizio e venduto a caio, per quanto possa essere in teoria valido e utile, ha una valanga di controindicazioni, almeno per due ragioni fondamentali:
1)  Perché chi prova a tradurre in azione il sapere teorico attinto da altri; non avendo la stessa intelligenza del maestro, finisce per annacquarlo, e invece dell'utilità promessa, genera per sé, per la collettività e per l'ambiente solo danni.
2) E non basta; nel tempo trascorso tra l'apprendimento e l'uso pratico di un sapere "scientifico", ci può essere stata una tale mutazione di variabili, da rendere l'azione teoricamente risolutiva, inefficace e persino devastante.
3)  E ancora, giuridicamente il professionista, pensatore conto terzi, è considerato autonomo, e come persona non è escluso che lo sia al 100%; ma il suo pensiero, senza un soggetto agente che lo converta in azione produttiva e contributiva, è improduttivo, dipendente di fatto. 
Quindi un pensiero che promettesse miracoli se tradotto in azione personalmente dall'autore, potrebbe diventare fallimentare o catastrofico, in mano a soggetti non altrettanto qualificati o tradotto in azione in un tempo e/o luogo sbagliato o con mezzi impropri o insufficienti.
Nemmeno le basi scientifiche da cui ha avuto origine la bomba atomica erano state pensata per estinguere l'umanità, ma in mano a soggetti sbiellati, ora quel aggeggio infernale può questo ed altro.
Pensate a quante patenti di guida fasulle vengono distribuite, e quanti invalidi e morti costano a livello planetario per incidente stradale.
E gli invalidi e i morti per i lavori pericolosi non sono da meno. Lo stillicidio quotidiano è allucinante.
Alle paraolimpiadi di Parigi in corso, gli invalidi sono un numero da far paura.
Per non parlare delle lauree e dei master non proprio meritati che poi servono solo agli arrampicatori sociali per sfruttare o derubare popoli e Stati. Alla faccia della cultura, politica e mercato che tutti promettono e giurano di usare con funzione salva poveri! Campa cavallo che l'erba cresce!
Notizia fresca di oggi 4 settembre 2024 in Italia tutto lo scibile umanistico e matematico è stato sminuzzato e polverizzato in 5000 corsi di laurea.
Ma l'offerta cresce ancora:
Sono tre i nuovi corsi in arrivo nell'anno accademico 2024/2025: la triennale in Ingegneria Fisica e Matematica, la triennale in Ortottica e Assistenza Oftalmologica e la magistrale in Governo delle Amministrazioni Pubbliche. (ingovernabili da quando Cristo camminava per terra).
Vale a dire che se in un corso ti insegnano a scrivere aste verticali, per quelle orizzontali devi prendere la seconda laurea. E per rendere complementare e compatibile filosofia, religione e scienza non ti basterà nemmeno il master, con lezione privata dal Padreterno.
E siccome i popoli sono una comunità di soggetti non tutti perfettamente validi; qualunque eccellente pensiero filosofico, matematico, politico, tradotto in azione da discenti poco qualificati, o dediti al cannibalismo, rischia di essere più dannoso dell'azione istintiva e rozza di qualunque ignorante cavernicolo.
Pensate all'opera pedagogica di Gesù per ammansire lupi e salvare agnelli: (quanto a perfezione, chi potrebbe fare meglio?); e pure, dopo 2000 anni, i poveri del mondo sono oltre due terzi dell'umanità.
Insomma, il pensiero conto terzi di professori, professionisti, burocrati e politici ormai non può essere abolito, ma andrebbe istituita la patente di guida e la polizza di assicurazione, per evitare che l'insostituibile arma della conoscenza, (patrimonio dell'umanità), ormai polverizzata fino a renderla inefficace, sia messa in mano a soggetti poco affidabili che la usano per accaparrarsi profitto e potere individuale, seminando danni insanabili per l'umanità e il pianeta.
Perciò, chi volesse imparare a pensare, affidi pure il suo cervello ad un professore o un professionista bravo, l'Italia non sarà mai sprovvista.
Ma non si illuda di essere autonomo, perché la vera intelligenza si sviluppa agendo, sbagliando, correggendo e continuando a pensare socraticamente di non sapere abbastanza, di non sapere un c****.
Perciò in aggiunta dovrà affidare le sue mani agli artigiani, ai geni del fare, prima che di questi "SUPERPROF" si estingua la razza, perché fanno ombra a chi i popoli preferisce conservarseli dipendenti, ma chiamarli adulti, liberi, autonomi e sovrani per poterli spremere da utenti, elettori e contribuenti.
Negli anni Settanta un paio di filosofi di marca buona, incominciarono ad insinuare timidamente che "la scuola è morta" e l'Europa può essere salvata solo dalla "descolarizzazione": ma hanno fatto un buco nell'acqua. 
È passato inutilmente mezzo secolo, perché quel pensiero razionale gli arruffapopoli e gli utili idioti al loro servizio si sono affrettati a seppellirlo.
Ora domandiamoci prima che sia tardi: non sarà che il liberismo si è ammalato di "iperscolarismo": di abbondanza di pensatori, carestia di operatori e conseguente scarsa produttività, nonché strozzinaggio fiscale e finanziario come inevitabile conseguenza?
Credo sia legittimo dubitare della cultura e della politica che promettono civiltà, progresso, giustizia e pace sociale crescente, ma continuano a generare ovunque fame, rischio di fallimento persino per le banche, rischio di default per gli Stati, e guerra ideologica, sanitaria, economica e militare a tempo indeterminato. E sulla devastazione ambientale e relativi sconvolgimenti climatici assassini stendiamo pure un velo pietoso.
Tutti quelli che lavorano alla costruzione e manutenzione della Torre di Babele culturale italiana, con i suoi 5000 corsi di laurea e 5 milioni di atenei, redazioni, sedi di partito e associazioni culturali, si scandalizzano della povertà e del disagio sociale che hanno generato, ma nessuno si vergogna. Forse pensano che tutto questo danno sia imputabile solo all'ignoranza di contadini, pastori, pescatori e boscaioli?
Chi ha governato l'Italia negli ultimi tre quarti di secolo, ha pensato che solo l'istruzione obbligatoria avrebbe potuto formare un popolo pacifico, solidale, democratico produttivo e contributivo. 
Ma ora, non solo gli italiani non sanno governarsi, ma non sanno fare nemmeno ciò che hanno sempre fatto: procreare, crescere ed educare figli che non sognino di ammazzare i genitori o accoltellare il primo che capita per divertimento. Non sognano nemmeno di minacciare gli insegnanti o manifestare contro le forze dell'ordine.
Questo genere di guasti sarà colpa dei contadinl scarpe grosse e cervello fino; o dei prof scarpe fine ma cervello grosso, da cui deriva a cascata un diluvio di aspiranti intellettuali    condannati all'emigrazione o alla disoccupazione. Mentre crescono i terreni incolti e le aziende agricole costrette ad assumere immigrati o perdere i prodotti e fallire.
Se l'istruzione fosse davvero determinante per la produttività economica e la pace sociale; la disponibilità di denaro e il potere d'acquisto dovrebbe crescere per tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi.
Invece in Italia dopo tre quarti di secolo di indottrinamento coatto, invece dei salari e dei profitti crescono cinque catastrofi: debito pubblico, criminalità, impoverimento sociale, devastazioni ambientali e smantellamento del Servizio Pubblico. 
Ci manca solo la guerra, ma la coltiviamo andando in giro nel mondo a finanziare quella altrui.
Posto che, per numero di svitati siamo già autosufficienti; prima che il sonno della ragione generi mostri in quantità esportabile, credo sia urgente integrare e rendere obbligatorio studio e lavoro fino a 10-12 anni. 
Poi ognuno sceglierà liberamente come maturarsi il melone: se riempirlo di sapere teorico a scuola; o renderlo concretamente operativo e quindi produttivo in un laboratorio artigianale.
Mi sfugge il nome, ma se non ricordo male, un grande filosofo ha detto: 
"mi vergognerei se non sapessi fare ciò che so dire". 
Ma ormai vergognarsi è passato di moda. Nel terzo millennio Cristiano, per la patente di pensatore modello, basta saper tassare, spendere, sprecare, rubare, indebitare lo Stato e macellare imprenditori. I fessi e gli illusi che invece di pensare agiscono: assumono, producono, vendono, pagano, in attesa di essere strozzati tributariamente e finanziariamente, e poi premiati con la laurea ad honorem di falliti.
Franco Luceri