sabato 26 ottobre 2024

Per maneggiare cultura serve delicatezza e precisione chirurgica







Nella millenaria civiltà contadina non sarà stato facile per il nascente mondo della cultura procurarsi cervelli da formare e informare. 
Ma da quando ha convinto l'umanità che: "l'uomo è un errore di Dio da correggere"; o come diceva Victor Hugo, "chi apre la porta di una scuola chiude una prigione": ai prof. il lavoro non manca e ai secondini straripa.
In Italia, l'istruzione obbligatoria (che  avrebbe dovuto chiudere tutte le galere) sta facendo miracoli alla rovescia da tre quarti di secolo; perché ora servirebbero più secondini che professori. 
Scuole e redazioni, reali e virtuali, spuntano ovunque come funghi, ma le galere si riempiono invece di svuotarsi. 
I detenuti sono insaccati come sardine e servirebbe almeno il raddoppio delle case di detenzione e delle guardie carcerarie, per tentare di recuperare realmente gli ospiti alla legalità.

Istruzione e informazione  "correggono l'uomo, presunto errore di Dio"; ma la bestialità dell'egoismo e della sopraffazione continua a prevalere e ad uccidere l'amore per l'umanità e la pace. 
Il bullismo dilaga anche nelle aule scolastiche e le bande di minorenni violenti o assassini non mancano.
Ma tranquilli; da qualche anno, la montagna della cultura ha partorito un topolino: la cosiddetta    "intelligenza artificiale", che promette di riavvitare tutti i cervelli che per sbaglio l'intelligenza naturale ha "svitato" .

Nessun intellettuale ha mai tentato di capire se il costo di vite umane sacrificate sull'altare del "fallibile sapere umano", è stato produttivo o distruttivo come in Italia, dove crescono al pari di gramigna: omicidi di tutte le razze persino fra consanguinei, crollo demografico, criminalità a tutti i livelli e a 360 gradi, collasso del sistema economico, devastazione ambientale e debito pubblico ingovernabile. E nel mondo, con le guerre genocide sta andando "alla grande".

Da un'opera Divina, qual era l'uomo analfabeta, ricchissimo anzi straripante di santi, poeti, navigatori, eroi e geni, ne hanno ricavato una macchina di devastazione familiare, sociale, economica e ambientale.

I produttori e venditori di "parole che piacciono ma non salvano", direbbe Baudelaire, dovrebbero presentare le loro mostruose falsificazioni pedagogiche,  giuridiche e finanziarie, (come fossero medicinale tossico)  corredate di "bugiardone", in modo che i cosiddetti cittadini "sovrani" sappiano in anticipo quali e quanti danni subiranno da somari, per avere il tempo di rassegnarsi o levare il disturbo.

Jean Jacques Rousseau diceva che "sarebbero necessari degli dèi per dare delle leggi agli uomini".

Ora speriamo che i giuristi mondiali partoriscano un "pool di DEI legislatori", capaci di governare con leggi che non schiavizzano i popoli e non incendiano le istituzioni a spese dei contribuenti onesti, mettendo in guerra persino i giudici contro i politici e i politici contro i giudici.

Intanto, con queste parole, gli addetti ai lavori ci confermano che stanno lavorando per noi: "cerchiamo di capire cosa non ha funzionato". 

E aspettando che i potenti capiscano un modo migliore per governarci senza fregature; credo che a fare la differenza, in ogni tempo e in ogni luogo, con o senza istruzione, denaro o potere sia sempre e solo la qualità morale dell'UOMO.
 
In mano ad un UOMO, che oltre alle leggi dello Stato, ha un sacro rispetto delle LEGGI MORALI, la CULTURA è la migliore ARMA per migliorare nel rispetto della natura, POPOLI E STATI: altrimenti può diventare devastante e persino assassina. 
Franco Luceri

venerdì 18 ottobre 2024

Dalla dittatura politica si esce vivi, dalla finanziaria defunti








L'uomo nasce sensibile al bello come ogni altro animale. E la cultura sviluppa e sfrutta questa sensibilità istintiva, per offrire al mercato popoli produttivi, ma incapaci di resistere alla forza attrattiva del bello, (come il pesce all'esca) perché malati individualmente e socialmente di consumismo compulsivo.
Il meglio nella giusta misura per farlo bastare per tutti, a tutt'oggi non è mai bastato a nessuno. Tutti pretendono e prendono il MASSIMO DEL MEGLIO, a costo di toglierlo agli altri da criminali.

Alla lunga, la guerra dell'egoismo tra individui, paesi, regioni, stati, popoli e continenti, non può che sfociare in una guerra nazionale o mondiale. E la frittata è fatta.
Quando tutti i popoli tendono a l'ingorda appropriazione della massima quantità del meglio disponibile, magari Dio riuscirebbe a mettere riparo, ma il fenomeno è talmente dilagato che agli umani il governo della Pace e della Giustizia sociale gli è già sfuggito di mano. E la barbarie della criminalità, della guerra e della devastazione ambientale non riesce a governarla nessuno. Cultura, politica, giustizia, mercato e Finanza finiscono travolte della loro ingordizia e stupidità.

Ma tutto questo non avviene solo per colpa degli umani, perché il pianeta ci mette anche di suo. Non accetta di essere depredato del massimo del meglio ma di ciò che è disponibile.
Altrimenti risponde a colpi di sconvolgimenti climatici che quest'anno (e ancora non è finita) hanno regalato solo a l'Italia che è grande quanto un fazzoletto, 15 miliardi di danni. Quanto basterebbe per rendere benestanti tutti i poveri d'Italia.
Provate a moltiplicare per i 200 paesi del mondo che sono diecine di volte più grandi dell'Italia, (che è grande 300 mila chilometri quadrati). ( mentre La Russia è 17 milioni di chilometri quadrati) 
E capirete che i danni della guerra fosse pure mondiale e atomica sono insignificanti rispetto ai danni che riesce a generare il pianeta che non ha voglia di garantire qualità di vita crescente ad una umanità che più cresce, più diventa insaziabile, egoista, rapace, criminale e genocida.

Filosofi e scienziati giocano a tressette col morto, ma senza conoscere le regole del gioco, che il terzo giocatore, il creato, conosce perfettamente.
I filosofi de-formando cervelli per indurre l'umanità a volere il massimo del meglio. E i creativi del mondo scientifico continuano a produrre e vendere cose sempre più belle, che come l'esca provvista di amo attraggono e uccidono i popoli spendaccioni e affamano i poveri.
Quindi chi tiene banco non è il filosofo che allena gli umani ad amare il bello a tal punto da avere quasi un orgasmo cerebrale. E non è lo scienziato che produce l'esca dei capolavori tecnologici che migliorano la qualità della vita e quindi inducono l'umanità ad abboccare. 
Ma fare i conti senza l'Oste (il Creato) è sempre stato pericoloso. La Natura
 approva o disapprova il consumo delle sue risorse fatto dall'uomo e risponde a colpi di sconvolgimenti climatici assassini se finisce depredata e devastata.
Franco Luceri

sabato 12 ottobre 2024

Depredare il pianeta è un finto salvataggio dell'umanità








L'umanità pensa e agisce da decine di millenni per migliorarsi la qualità della vita. Ma il miglioramento non basta mai a nessuno, e si continua a depredare la natura pur sapendo di causare impoverimento e peggioramento della vita del pianeta.
Rincorriamo ossessivamente il progresso culturale, scientifico e tecnologico a caccia di comodità e di lusso, ma a spese dell'ecosistema che puntualmente subisce un danno e reagisce a colpi di sconvolgimenti climatici assassini.
L'intero progresso umano, se è esagerato, migliora la qualità della vita, dei pochi che possono permettersi il lusso di migliorarsela; ma induce la natura a reagire con tale violenza, da togliere la qualità e pure la vita a miliardi di umani che non possono.
Insomma, per l'uomo normale, il vero progresso è il rispetto dell'ecosistema, perché non istiga la natura a reagire da matrigna anziché da madre.
Tutti considerano come verità inconfutabile che 24 secoli fa Platone ci ha fornito la chiave per vivere da soggetti intelligenti studiando e auto governandoci da cittadini sovrani. 
Ma in 24 secoli noi umani, invece di formarci il cervello, siamo stati capaci di fumarci il cervello fino a diventare stupidi suicidi.
Io credo che dovremmo domandarci se il pianeta Terra gli uomini li preferisce intelligenti o cretini, filosofi o analfabeti; lì vuole razionali e capaci di dare ordini, o li vuole ubbidienti esecutori?
Adamo fu ospitato come guardiano del Paradiso, senza curriculum vitae e laurea alla Bocconi. Dio non gli chiese una prova di intelligenza, come potare un albero per aiutarlo a crescere e fruttificare, ma di ubbidienza. Sei libero, fai quello che vuoi, ma non toccare i frutti dell'albero di Melo.
La natura è autonoma non ha bisogno dell'uomo. Vuole dall'uomo la stessa intelligenza che vuole da una carota, un pomodoro, una pulce, una zanzara, una pietra o una montagna.
Quindi la prima disgrazia dell'uomo è quella di sentirsi autonomo e volersi liberare dalla dipendenza del Creato sviluppando intelligenza grazie alla cultura e ad una creatività a dir poco mostruosa. 
Ma scienza e intelligenza sono la causa prima di tutte le disgrazie umane e l'umanità rischia di fare la stessa fine di Adamo; cacciata dal pianeta terra per aver trasformato il paradiso terrestre in un inferno per tutti gli esseri viventi dal batterio alla balena.
Secondo Socrate, il primo passo per raggiungere la conoscenza della verità era quello di ammettere la propria ignoranza. Il vero sapiente è colui che sa di non sapere; perché solo chi conosce il buco nero della propria ignoranza, può essere interessato a riempirlo, cercando vera conoscenza.
Ma ormai Socrate è passato di moda; da domani con l'intelligenza artificiale si potranno fare miracoli, dando al Pianeta e a l'Umanità, il colpo di grazia definitivo.
La soluzione non è una inversione a U per tornare di corsa nelle caverne. Ma impedire al cavallo pazzo della scienza di servire solo a se stessa. Perché generando in modo esagerato ed ossessivo, qualità di vita per l'uomo e morte per il pianeta, attenta al futuro dell'umanità.
Franco Luceri

sabato 5 ottobre 2024

La disinformazione fornisce popoli impotenti agli sfruttatori







Scegliere ogni giorno un problemino quanto una "capoccia di spillo" e puntare i riflettori su quello, è un modo disonesto di lucrare profitti a tempo indeterminato sull'informazione parziale, che invece di indirizzare e costringere la politica a sanare il sistema, la induce a rattopparlo arginando gli effetti invece di rimuovere le cause.
In questo modo, dalla fine del nazismo alle attuali "democrazie", lo sfascio e il mal governo sono diventati una miniera d'oro per potenti, ma devastanti per il pianeta e assassini per l'umanità.
Milionate di apprendisti stregoni continuano a promettere fino alla nausea pace e benessere crescente per tutti; mentre piovono bombe di tutte le razze, e con la minaccia di quelle atomiche sempre incombente.
Dov'è la scelta sbagliata che rischia di spingere verso il baratro tutti gli 8 miliardi di umani? È sbagliata l'istruzione, l'informazione, la burocrazia, la politica, la finanza, il mercato o cosa?
A queste domande urge risposta vera, se si vuole passare dalla informazione parziale (che Aristotele definiva "falsa") alla informazione utile a centrare la causa di sfascio totale del sistema Stato, e sia pure in estremis, tentare una manovra di salvataggio o quantomeno di contenimento del danno.
 
Perché la stagione gattopardiana del "cambia tutto perché tutto resti com'è", produttivo per ciarlatani e strozzini e fallimentare e letale per contribuenti tartassati e utenti e clienti truffati; ahinoi, è scaduta almeno da mezzo secolo.
Nel mondo, milioni di intellettuali arricchiscono garantendo di conoscere scientificamente un problema. Ma sanno fare solo profitti crescenti da custodi di quel problema in attesa che si trasformi in catastrofe ancora più produttiva.
In Italia l'immigrazione è iniziata nel 1970. In 54 anni il problema è diventato "apocalittico" ovunque, non solo per gli italiani , ma sorgente inesauribile di profitti, per ciarlatani, truffatori e sfruttatori nazionali e internazionali.
La conoscenza di un singolo problema, peggio se presentato come prioritario, genera solo danno sociale, visto che per decenni si lucrano guadagni descrivendo i guasti e aspettando che incancreniscano e diventino filone aurifero.
Il contadino non guadagna perché descrive i suoi prodotti, ma solo dopo averli consegnati, chiede e ottiene il meritato guadagno. 
Il pescatore non ti mostra il pesce e ti presenta il conto.
Il pastore non vuole essere pagato per averti fatto annusare latte o formaggio. 
Il boscaiolo non ti mostra l'ascia e stende la mano per l'incasso, senza mai consegnarti la legna.
Invece gli intellettuali, che dovrebbero essere i produttori e fornitori di soluzioni scientificamente risolutive, guadagnano perché garantiscono a parole di conoscere la causa del problema "ammazza popoli"; e hanno ragione da vendere, posto che quel problema se lo sono piantato e coltivato loro, e se lo conservano per lucrare profitti crescenti sulle disgrazie crescenti dei popoli.
Come arricchire il popolo italiano di pensionati e di centenari (per non parlare dei babypensionati) e impoverirlo di neonati, tanto da rischiare l'estinzione dell'etnia italica per crollo demografico.
E il conseguente fallimento dello Stato per l'esplosione della spesa previdenziale e sanitaria per mantenerli e curarli, che poi scaricata tributariamente sulle piccole imprese le condanna al fallimento, e alcuni imprenditori persino al suicidio.
Definire "cannibalesco" l'esercizio del potere delle classi dirigenti della cultura e della politica, che legittimano e aiutano multinazionali e banche a spremere i popoli con prezzi e tassi rapina, è persino riduttivo.
È urgente introdurre la responsabilità corporativa delle classi dirigenti, complici del mondo finanziario, che nell'ultimo mezzo secolo ha reso la politica suicida, spacciandola per democratico autogoverno del Popolo, ma che in mano ai "filantropi del potere"  finisce regolarmente cornuto e mazziato.
Franco Luceri