domenica 12 febbraio 2023

- La politica italiana è assediata come "Troia"


Con la politica assediata da cultura e finanza, l'Italia si è arricchita di:
--- Intellettuali esperti in "analisi" utilissime per la conservazione dei poveri e "soluzioni" miracolose per l'arricchimento dei ricchi.
--- Corrotti che svendono il potere al migliore offerente.
--- E rapaci della finanza e del mercato, che armati di denaro fino ai denti governano di fatto popolo e Stato come un pollaio di galline ovaiole, decidendo chi ha diritto di vivere perché fa le "uova", (genera profitto per banchieri e Industriali) e chi farebbe meglio a contribuire al profitto dei "becchini", perché non produce o non consuma abbastanza.
Perciò, grazie alla "politica dei rapaci allevatori di polli", l'impoverimento crescente che affligge laboratori e piccoli imprenditori, invece di indurre per tutti una logica contrazione dei profitti, continua a generare accumulazione crescente per le elites culturali, politiche, industriali e finanziarie.
Temo che gli intellettuali italiani abbiano una grande capacità di far funzionare il sistema Italia ma senza gli italiani dentro. Sono un po' come i gommisti che non riescono a riparare una ruota forata con l'auto in movimento.
In Italia la politica non ha scampo. Se non si predispone docilmente da utile idiota, al condizionamento cervellotico UE e alla corruzione nazionale e mondiale, finisce tra l'incudine dei poteri sociali e il martello demolitore dei poteri finanziari, industriali e militari che rivendicano (persino in conflitto fra loro) il diritto al boccone più grosso.
Perciò le condizioni fisiologiche o patologiche dell'Italia e temo del mondo dipendono dall'interazione di questi tre poteri: sociali, politici e finanziari.
Se non si riuscirà a liberare la politica dall'eccessivo condizionamento dei poveri e classe media sempre più bisognosi, anche in conseguenza del pianeta sempre più malato; e dalla fame ossessivo compulsiva dei banchieri, industriali e guerrafondai sempre più rapaci, la democrazia compiuta e la pace sociale potremo solo sognarcela.
In Italia, i potenti di qualunque razza si sono ritagliati libertà e privilegi fuori misura e vanno ridimensionati con dosi massicce di responsabilità per riportare in condizioni di galleggiamento la barca che sta colando a picco.
Ovunque la politica è l'unico servizio intellettuale che garantisce una qualità inversamente proporzionale al costo. Ormai non cava un ragno dal buco, ma ci costa un occhio tumefatto e sanguinante da pugile che per sua disgrazia è ancora sul ring.
Bisogna trovare la formula perché la crescita del costo della macchina statale sia giustificata dalla crescita oggettiva della qualità dei beni e servizi pubblici concretamente erogati.
La via d'uscita credo sarebbe pagare profumatamente i lavori di burocrati, politici e giudici, ma "alla consegna", come fossero appaltati ad un imprenditore edile, che solo alla consegna dell'opera chiavi in mano e a norma di legge incassa il prezzo pattuito.
Per le scelte politiche che risultassero concretamente produttive di sviluppo, la classe politica e burocratica sarebbe legittimata ad incassare il meritato compenso. Per i fallimenti e la disoccupazione crescente, per le recessioni e stagnazioni, per l'inflazione a due cifre, per lo spread in decollo verticale, tutti i maneggioni irresponsabili del potere pubblico, un piatto caldo dovrebbero chiederlo alla Caritas come i cittadini che hanno impoverito con la loro "politica".
Perché, incassare compensi per causare catastrofi socio economiche e ambientali a ripetizione, è una mostruosità giuridica che in Italia dura da troppo tempo, e sta accompagnando popolo e Stato al default e alla guerra civile.
Lamberto Ferdinandi

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