sabato 29 giugno 2024

Chi si sta giocando l'umanità a tressette col morto?






Se i sistemi sociali comunisti, vaccinati da Marx contro la peste del capitalismo, sono deceduti da 33 anni, mentre quelli occidentali esposti al "contagio" (sfruttamento dei lavoratori e arricchimento dei padroni) sono acciaccati ma vivi; credo sia necessario capire, chi ha ucciso il mezzo mondo comunista dei lavoratori; posto che i padroni, assassini a prescindere, in quei paesi erano stati accoppati per legge con l'abolizione della proprietà privata, che rendeva lo Stato unico "padrone" datore di lavoro.
Senza una risposta razionale a questo rompicapo, temo che nessun sistema sociale, di nessuna forma e colore avrà mai vita pacifica e futuro.
Per accumulare proprietà materiali, i padroni hanno sfruttato i popoli; ma garantendo occupazione e salario, sia pure da fame, hanno salvato vita e futuro all'Umanità per millenni.
Quale altra forma di "sfruttamento e accumulazione" è diventata più assassina del capitalismo, visto che nel mezzo mondo comunista ha ucciso l'economia pubblica (e quindi occupazione e vita dei lavoratori), anche dove il capitalismo non esisteva. Ma resta ancora occulta, impunita o peggio, mafiosamente protetta?
L'unico nemico del proletariato non può essere il capitalismo, salvo che non si voglia ritenere i padroni, assassini dei lavoratori anche in cassa da morto.
Quindi è elementare dedurre che in Russia i lavoratori sono morti di "fuoco amico", per mano di altri lavoratori comunisti falsi non certo per mano dei padroni rapaci inesistenti.
Nell'attuale occidente, liberale finto e capitalista vero, i politici corrotti, i banchieri usurai, gli industriali avvelenatori, sfruttatori, evasori, elusori,  corruttori, mordi e fuggi, quasi per forza d'inerzia continuano ad essere incriminati da assassini seriali del proletariato, da chi il proletariato lo ha devastato in mezzo mondo, facendo fallire il vaccino comunista e lasciando dilagare la peste capitalista.
Io non sono un addetto ai lavori e qua potrei aver raccontato un mucchio di fesserie. Ma temo che il futuro dell'Umanità dipenda, oltre che dai politici e dai padroni, assassini a prescindere, da "quel terzo giocatore di tresette col morto" assassino fantasma, ma con fedina penale candida.
Perciò urge smascherare questo "terzo giocatore rapace, che al tavolo del potere finge di opporsi a "politici e padroni", ma stupra lavoratori a livello planetario e accumula proprietà. 
Marx inventò il comunismo per liberarci dal capitalismo, ma i suoi discepoli illuminati a kerosene hanno distrutto l'economia pubblica comunista per consegnare all'economia privata, finta liberista, monopolio di banchieri e industriali, i lavoratori, con salari di fame e rischiando quotidianamente la vita.
Franco Luceri

sabato 15 giugno 2024

L'eccesso di creatività intellettuale fa più danni della produttività finanziaria?






Col socialismo scientifico di Marx ed Engels e con quello utopistico di Foulier e Owen, i "proletari" di tutto il mondo hanno battuto la via virtuosa della cooperazione per vivere in pace, ma cultura e politica, una alternativa allo sfascio e alla guerra non l'hanno mai trovata.
L'unione dei lavoratori non è servita ad indurre i padroni, sabotatori della cooperazione, a smetterla di competere economicamente e finanziariamente mettendo a rischio il futuro dell'umanità e del pianeta.
Marx e company hanno fallito Il bersaglio, perché del problema hanno tentato di rimuovere gli effetti non la causa. La rapacità dei padroni sfruttatori, causa di fame e sofferenze dei popoli per diecine di millenni, ora è soltanto effetto.
Al sabotaggio del socialismo cooperativo non è impegnato soltanto lo sporco, feroce, granitico, inossidabile, concentrato e guerrafondaio mondo economico finanziario, ma anche quello tentacolare, impalpabile, invisibile della cultura liberale, che lascia ai padroni piena libertà di sfruttare da negrieri la forza muscolare dei popoli, con lavori usuranti e pericolosi, perché punta a manipolare e sfruttare la forza intellettiva dell'intera comunità mondiale, formando anzi deformando cervelli e condizionando a 360 gradi barboni e banchieri, ricchi e poveri potenti e impotenti.
Da oltre mezzo secolo ci scandalizziamo per la cronica incapacità della politica di tenere in buona salute la natura, e in vita e in pace l'umanità. Ma l'incapacità della politica di influire con intelligenza sulla vita dei popoli è vecchia di secoli.
Ora, cultura e mercato si sono spartita l'umanità fifty-fifty e hanno acquisito un potere tale da rendere ancora più impotente di prima la politica che sapesse e volesse risanare il sistema sociale, governandolo con intelligente equità.
Il virus della competizione ha infettato tutto e tutti come una pandemia assassina.
Tutto ciò che è stato inventato e realizzato nell'ultimo secolo da cultura e mercato, serve per sfruttare fino all'osso umanità e pianeta; lasciando che finisca in putrefazione tutto ciò che non aiuta lo sfruttamento dei poveri per l'arricchimento dei ricchi.
Ma dall'invenzione galileiana della scienza il problema è diventato doppio: i ricchi non sono più l'unico rompicapo. Svuotare e igienizzare i portafogli e persino le casseforti è solo difficile non impossibile. 
Ma ripulire i "cervelloni" e i "cervellini" del mondo della cultura e derivati ormai è lavoro da Padreterno.
Franco Luceri.

sabato 8 giugno 2024

Il matrimonio liberismo-democrazia, (competizione-cooperazione) secondo voi è compatibile?







Da decenni, due nemici minacciano il futuro dell'umanità: la guerra atomica e gli sconvolgimenti climatici.
Ma il mondo scientifico, come se vivesse su un altro pianeta, continua indisturbato a produrre "cose" sempre più perfette: automobili, robot, uomini volanti, navi, aerei, grattacieli, ponti e ora anche intelligenza artificiale.
Ed è come se curasse il tumore al cervello col pediluvio; posto che l'umanità non ha problemi di mezzi scarsi o difettosi, ma di autisti che sappiano arrivare a destinazione senza danni per sé, per gli altri, per l'ambiente.
Mancano i pedagogisti produttori di cervelli affidabili, di popoli capaci di usare utilmente il groviglio crescente della tecnologica senza renderla socio eco assassina, anche in tempo di pace.
Ci raccontano che l'uomo è perfettibile, sarà pure così. Ma abbiamo ancora il vizio di sanare i guasti economici a cannonate; e di curare la buona salute dell'ambiente a colpi di avvelenamenti e devastazioni.
Presi singolarmente, i mezzi che la scienza mette in mano agli uomini sono una benedizione, e usati per "cooperare al bene comune" potrebbero fare miracoli più grandi di quelli di Dio, che si fermò alla moltiplicazione dei pani e dei pesci. O quasi.
Ma noi "umani" (solo di nome) i miracoli li facciamo alla rovescia; perché salvo rarissime eccezioni, opera di pochi geni e di pochi eroi, i mezzi scientifici, giuridici ed economici li usiamo per competere,  per rendere vincente chi li maneggia nelle stanze dei bottoni, e perdente e fallito chi si rifiuta di sfruttare i lavoratori e rubare i clienti, per non soccombere alla rapina finanziaria e tributaria.
Gli eroi che si spendono per la collettività "cooperando" con quelli più deboli e più sfortunati di loro sono una autentica rarità. La maggior parte di chi ha potere culturale, politico o economico, si lancia da cannibale o da vampiro nella giungla della  competizione selvaggia per migliorare il proprio conto in banca e la propria carriera sfruttando o distruggendo uomini e cose.
Nessuno è capace di operare per il bene comune, tenendo in buona salute insieme popolo, Stato e territorio. E se nelle istituzioni capita per sbaglio qualche onesto, capace e responsabile si affrettano a renderlo inoffensivo.
Alla morte del comunismo, persino i comunisti hanno festeggiato il matrimonio d'amore fra liberismo e democrazia, fra diavolo e acquasanta, fra carnefice e vittima. 
Ma ora siamo così malridotti che lo avrà capito anche lo scemo del villaggio che è stato un matrimonio felice per i Paperoni, ma funesto per i popoli privi di sovranità monetaria, al guinzaglio del mondo finanziario e delle multinazionali "mordi e fuggi" ed "esentasse", imboscate nei paradisi fiscali.
Il libero mercato è concepito per schiavizzare la maggioranza e ingrassare la minoranza. L'esatto opposto di ciò che dovrebbe garantire la democrazia al popolo "sovrano".
La democrazia sposata al "socialismo cooperativo" è fallita per scarso rendimento. Ma ora, sposata al liberismo finto competitivo e vero "rapace", (che produce ma non perequa), può solo arrischiare il futuro de l'umanità.
Con gli Stati che esplodono di debito pubblico, tutti al guinzaglio di multinazionali e banchieri, nessun governo, di nessun colore politico, avrà mai la forza economica per tentare una inversione di finalità: dalla  COMPETIZIONE schiavizza popoli, alla COOPERAZIONE salva popoli, prima che sia tardi per tutti.
Franco Luceri 

sabato 1 giugno 2024

Socialismo o liberismo dov'è il guasto?






La soluzione di questo rompicapo certo non muterebbe d'incanto l'inferno terreno in paradiso e i poveri in miliardari, ma potrebbe aiutare noi poveri umani ubriachi di parole che piacciono e assetati di parole che salvano, a capire chi sono stati e chi sono i sabotatori dei sistemi democratici, che, (per renderli concretamente tali) dovrebbero essere fondati sulla cooperazione socialista e finalizzati alla giustizia e alla pace. 
Sono i sindacalisti, i burocrati, i politici, i banchieri, le multinazionali pigliatutto o c'è dell'altro che volutamente viene taciuto o insabbiato, da chi ha interesse ad accendere e a tenere vivo il rogo della guerra economica che passa per  competizione liberale, ma è perfetta solo per costruire le "ONESTISSIME"  fortune di pochi "trilionari" sullo sfruttamento e sterminio di grandi masse di poveri, ignoranti, deboli, malati, invalidi, indifesi e onesti di tutte le razze.
Se la giustizia sociale può garantirla, quanto meno in teoria, la cooperazione  socialista, ora la competizione liberale, (che a livello planetario produce una manciata di vincenti e un oceano di sconfitti e di vittime) secondo voi, cosa starebbe garantendo di buono? 
Il mezzo mondo comunista fondato sulla cooperazione, è morto di malattia congenita o si è beccato il virus sterminatore del liberismo occidentale fondato sulla competizione selvaggia?
Dove gli stati armano i popoli dei migliori mezzi culturali possibili per renderli produttivi, ma prima ancora che lo diventino concretamente, li spremono e li danneggiano a colpi di tassi, tasse e disservizi di tutte le razze.
Ma non tutti i poveri messi in difficoltà dal sistema accettano di restare poveri, se a colpi di laurea e master hanno acquisito armi culturali o giuridiche per ambire al benessere se non a l'arricchimento. 
E non tutti i ricchi, armati finanziariamente fino ai denti, accettano di subire un tracollo e tornare poveri, senza tentare di salvarsi scaricando il danno sulle classi povere e deboli o direttamente sullo Stato.
La competizione liberista mette l'intera comunità mondiale sulle montagne russe di sviluppi e recessioni doppiamente assassini per l'umanità e per il pianeta. 
Ed è inevitabile, che alcuni soggetti che rischiano di arretrare o peggio, perdere tutto, (pur essendo attrezzati di armi per difendersi) siano tentati di salvarsi a spese dei deboli, degli ultimi, dei disarmati, a costo di sconfinare ne l'illecito o peggio nel crimine.
Insomma, prima lo capiremo e meglio sarà per tutti: il liberismo è ferocemente antidemocratico, impoverisce la maggioranza dei cittadini onesti, e arricchisce i disonesti della classe media e una manciata di lupi famelici che a caccia di profitti mondiali arrivano pure a sbranarsi fra loro.
Il liberismo è un attentato legalizzato alla democrazia. Rilevate le impronte digitali e fermate i potenziali assassini. La stessa razza che ha ucciso il comunismo sta uccidendo il liberismo.
Sono i soggetti incapaci di resistere alla tentazione di competere per evitarsi un danno, o peggio per arricchire derubando il prossimo. Anche quando, da professionisti o peggio da burocrati, avrebbero l'obbligo di cooperare al bene comune, rendendo alla collettività culturalmente e giuridicamente disarmata il miglior servizio possibile.
Franco Luceri