domenica 25 agosto 2024

Lo stato democratico si governa solo con politiche double face?








Vi siete mai chiesti perché i governanti di uno stato democratico finanziano con montagne di miliardi le istituzioni preposte a garantire i migliori servizi pubblici; e poi osservano impotenti lo sfacelo dei disservizi sempre più costosi, devastanti e assassini, anche per gli stessi addetti ai lavori?
Perché per disarmare l'opposizione sono costretti a pescare a strascico, dando potere a chi si ammazza per costruire lo "stato dei diritti", ma strizzando l'occhio anche a chi lo vuole convertito in "stato dei favori", imbattibile per produttività di consensi, profitti e mazzette.
Provate ad immaginare una politica che attrezza i vigili del fuoco di estintori sempre più potenti e nel contempo incentiva la vendita di lanciafiamme a prezzi stracciati, perché i piromani non debbano spendere un occhio per assicurare lavoro ai pompieri.
Di questo tipo di politica l'America è caposcuola e l'Italia un'alunna modello. 
La prima potenza mondiale esporta democrazia e pace in tutto il mondo; ma riconosce ad ogni cittadino americano il diritto di armarsi per legittima difesa. Così i matti e i criminali si ritengono autorizzati alla "legittima offesa". E i consensi e le mazzette per i politici e i profitti per le Industrie belliche (e pompe funebri comprese) vanno a gonfie vele.
Con questo tipo di filosofia politica, che sicuramente fa rivoltare nella tomba da Platone a Machiavelli, si finanziano o legittimano in coppia le  "forze    dell'ordine" per produrre servizi pubblici eccellenti e quelle ingovernabili del "disordine", che provvedono a sabotarli e convertirli in sprechi, danni, corruzioni e ruberie miliardarie, appalti truccati e lavori incompiuti a carico della collettività onesta, e con vittime senza risparmio.
Se i soggetti preposti a garantire la pubblica sicurezza non vengono messi in condizione di operare senza grandi rischi, persino mortali, per sé e la famiglia, un decente servizio per la collettività, (dall'istruzione, all'informazione, alla salute, e fino alla sicurezza fisica e  alla  protezione della proprietà) non saranno mai in grado di garantirlo nemmeno a se stessi. 
In Italia, gli onesti e responsabili di qualunque classe sociale dal professore preparato, al giornalista libero, al politico onesto e al giudice imparziale e coraggioso; se impegnati a fare da diga alla disonestà dilagante, poco o tanto ma rischiano tutti.
È come attrezzare polizia e carabinieri di mezzi antisommossa, ma vietarne l'uso contro i manifestanti, per non ledere la loro piena libertà di aggredire e insultare le forze dell'ordine, incendiare cassonetti, ribaltare automobili e sfasciare vetrine.
Le "forze dell'ordine" devono avere il potere di fermare le "forze del disordine": violenti, svitati, ladri, corrotti, fuori legge e assassini. Perché se di diritto o di fatto, nel pubblico e nel privato, gli onesti finiscono paralizzati dai disonesti, è evidente che dello stato di diritto i governanti hanno già eroso pure le impronte digitali.
Se chi produce le armi del sapere, che sono il meglio della civiltà umana, può essere malmenato dai suoi alunni o dai genitori che contestano voti bassi o bocciature, sperare che poi la democrazia sviluppi gli anticorpi per non degenerare come in Italia in "anarchia", spacciata per autogoverno dei cittadini sovrani, è da poveri illusi.
I politici che finanziano le forze dell'ordine e strizzano l'occhio a quelle del disordine, sono pescatori a strascico di consensi e mazzette.
Chi in Italia contribuisce acriticamente a questo sistema socio economico, più demoniaco ché democratico, si assicura 40 anni di carriera e privilegi: come dire, semaforo verde a vita.
Mentre chi si dimostra critico, è doppiamente "garantito": il diritto ad essere escluso e derubato finché campa, non glielo insidia nessuno.
Franco Luceri

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