Intellettuali e politici falliscono puntualmente da millenni, perché tutti i popoli nascono afflitti da due patologie incurabili:
1) Sono rari gli umani che amano il lavoro perché li appaga più del divertimento. L'intera comunità mondiale abile, và a lavorare solo per necessità e deve essere estrema. Oppure và a caccia di arricchimento.
2) E chi si rassegna a lavorare per necessità, (che sia intellettuale o manovale) cerca il lavoro più leggero, meno stressante e il più retribuito possibile per sé e la sua famiglia.
Queste due patologie che affliggono l'intera umanità, intellettuali e manovali, governanti e governati, regnanti, tiranni, e sudditi sono per il mondo della cultura e della politica, un rompicapo da sette fatiche di Ercole.
Tant'è che alla domanda se fosse difficile governare gli italiani, Giovanni Giolitti rispondeva lapidario "no è inutile".
Serve almeno il lavaggio del cervello a colpi di falsificazioni e semplificazioni filosofiche, giuridiche e finanziarie, per convertire gli umani in lavoratori onestamente produttivi, contribuenti tassabili e acquirenti scemi per lasciarsi derubare in aggiunta pure dal mercato e dalla finanza.
Ma soprattutto servono leggi tiranniche per costringere ogni singolo cittadino a produrre 10 volte di più di quanto gli servirebbe, dovendo fronteggiare la fame ossessivo compulsiva di eserciti di dipendenti pubblici, giornalisti, politici, industriali e banchieri. Con un seguito crescente di nani, ballerine, ciarlatani, truffatori, corruttori e farabutti, amanti e concubine. Mancavano giusto gli "influencer" ma hanno già rimediato abbondantemente tanto alla fine paga sempre quel fesso di Pantalone.
Secondo voi, i soggetti preposti a convincere i popoli a lavorare più del necessario e a lasciarsi derubare dai potenti privati e pubblici che hanno "l'ossessivo" bisogno di ingrassare a spese del popolo bue, fanno largo uso di verità; o partendo dall'asilo nido, "a colpi di menzogne e leggi incontestabili" ci allagano il cervello di falsificazioni, sottovalutazioni, promesse mancate, arrischiando senza pietà la vita dei singoli e dei popoli?
Per convincerci a lavorare, impoverire e morire di inflazione, tasse, tassi, disservizi, virus mortali, e se non basta anche la guerra, devono falsificarci minuziosamente la realtà da tutte le angolazioni possibili e immaginabili.
A questo servono: istruzione, informazione, politica, giustizia, finanza, sport, spettacoli e pubblicità truffaldine. Ma non è escluso che alla lunga, a colpi di falsificazioni spacciate per verita' scientifiche, non finiscano per scimunire pure gli addetti ai lavori.
Chi, in nome del buon senso si ritenesse capace di cercare una migliore "verità", si accomodi e buon lavoro.
Ma attenzione che da millenni il mondo della cultura ci inietta goccia a goccia il pregiudizio incancellabile che sbagliati siano solo i governanti.
Invece, salvo rarissime e illustrissime eccezioni, nasciamo in massa tutti difettosi. E per trasformarci in cittadini sovrani istruiti, onestamente produttivi e solidali, la cultura al servizio della burocrazia irresponsabile e della finanza famelica continua ad aggiungere danno a danno.
Franco Luceri
1) Sono rari gli umani che amano il lavoro perché li appaga più del divertimento. L'intera comunità mondiale abile, và a lavorare solo per necessità e deve essere estrema. Oppure và a caccia di arricchimento.
2) E chi si rassegna a lavorare per necessità, (che sia intellettuale o manovale) cerca il lavoro più leggero, meno stressante e il più retribuito possibile per sé e la sua famiglia.
Queste due patologie che affliggono l'intera umanità, intellettuali e manovali, governanti e governati, regnanti, tiranni, e sudditi sono per il mondo della cultura e della politica, un rompicapo da sette fatiche di Ercole.
Tant'è che alla domanda se fosse difficile governare gli italiani, Giovanni Giolitti rispondeva lapidario "no è inutile".
Serve almeno il lavaggio del cervello a colpi di falsificazioni e semplificazioni filosofiche, giuridiche e finanziarie, per convertire gli umani in lavoratori onestamente produttivi, contribuenti tassabili e acquirenti scemi per lasciarsi derubare in aggiunta pure dal mercato e dalla finanza.
Ma soprattutto servono leggi tiranniche per costringere ogni singolo cittadino a produrre 10 volte di più di quanto gli servirebbe, dovendo fronteggiare la fame ossessivo compulsiva di eserciti di dipendenti pubblici, giornalisti, politici, industriali e banchieri. Con un seguito crescente di nani, ballerine, ciarlatani, truffatori, corruttori e farabutti, amanti e concubine. Mancavano giusto gli "influencer" ma hanno già rimediato abbondantemente tanto alla fine paga sempre quel fesso di Pantalone.
Secondo voi, i soggetti preposti a convincere i popoli a lavorare più del necessario e a lasciarsi derubare dai potenti privati e pubblici che hanno "l'ossessivo" bisogno di ingrassare a spese del popolo bue, fanno largo uso di verità; o partendo dall'asilo nido, "a colpi di menzogne e leggi incontestabili" ci allagano il cervello di falsificazioni, sottovalutazioni, promesse mancate, arrischiando senza pietà la vita dei singoli e dei popoli?
Per convincerci a lavorare, impoverire e morire di inflazione, tasse, tassi, disservizi, virus mortali, e se non basta anche la guerra, devono falsificarci minuziosamente la realtà da tutte le angolazioni possibili e immaginabili.
A questo servono: istruzione, informazione, politica, giustizia, finanza, sport, spettacoli e pubblicità truffaldine. Ma non è escluso che alla lunga, a colpi di falsificazioni spacciate per verita' scientifiche, non finiscano per scimunire pure gli addetti ai lavori.
Chi, in nome del buon senso si ritenesse capace di cercare una migliore "verità", si accomodi e buon lavoro.
Ma attenzione che da millenni il mondo della cultura ci inietta goccia a goccia il pregiudizio incancellabile che sbagliati siano solo i governanti.
Invece, salvo rarissime e illustrissime eccezioni, nasciamo in massa tutti difettosi. E per trasformarci in cittadini sovrani istruiti, onestamente produttivi e solidali, la cultura al servizio della burocrazia irresponsabile e della finanza famelica continua ad aggiungere danno a danno.
Franco Luceri
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