sabato 6 settembre 2025

Ora l'umanità abbocca alla cultura come il pesce all'esca


 





L'impresa del "fare" è ormai dipendente e sequestrata dall'impresa del "dire" che opera a contabilità semplificata. Professori, professionisti, burocrati, politici e Giudici, disegnano culturalmente e giuridicamente i sistemi sociali, si accreditano i meriti sul conto profitti, ma lasciano in bianco il conto perdite, perché non si addossano nemmeno tre soldi di responsabilità se quei sistemi diventano fallimentari e persino assassini. 
Perdite e catastrofi vengono addebitate pari pari sulla contabilità ordinaria degli imprenditori tartassati e di riflesso sul trattamento lavorativo ed economico dei dipendenti schiavizzati e malpagati.

La scuola e i professionisti derivati, inducono gli esseri umani a credere che studiando si possa arrivare alla verità, per maneggiare utilmente le leggi di uno Stato ed ecologicamente il pianeta che ci ospita, senza arrecare danni a niente e a nessuno.
Ma è un sogno ad occhi aperti che quotidianamente degenera in incubo nei rapporti umani ormai conflittuali e persino omicidi, sui posti di lavoro pericolosi, nei rapporti con la politica, la giustizia, la burocrazia, il mercato e la finanza, e in tutte le genialate scientifiche e tecnologiche che si sono inventate negli ultimi 8 decenni: a cominciare dagli immobili ora declassati in caverne se sprovvisti di cappotto termico, delle auto a benzina da rottamare e sostituire con quelle elettriche, e delle guerre incombenti ovunque in conseguenza dei danni prodotti dalla cattiva cultura e scaricati tributariamente su lavoratori e imprese che mai saranno in grado di pagarli.

Vorrei sbagliarmi, ma temo che afferrare la verità sia precluso a noi umani, e non perché non esiste, ma perché la nostra mente non ha abbastanza neuroni per coglierla nella sua interezza e complessità senza generare guasti insanabili.
San G. B. Scalabrini ha messo in discussione l'intelligenza umana con queste parole: "l'uomo si agita ma Dio lo conduce".
 
Il mondo è pieno di accademici che avendo studiato come far germogliare un seme di zucca si ritengono capaci di tenere in buona salute e produttivo il pianeta Terra e si candidano pure a governarlo. Ma è falso al 100%. 
Dagli accademici agli analfabeti, siamo tutti governati dalla natura o da chi l'ha creata, ma stupidamente ci riteniamo capaci persino di sfruttarla e di stravolgerla.
La creatività umana fa impallibile quella Divina, ma solo a parole. Di fatto conosciamo il mondo come fossimo appena usciti dalle caverne. L'oceano che separa il sogno dalla realtà, il dire dal fare, il progetto dalla costruzione, non lo ha mai prosciugato nessuno; e in quell'acqua affoghiamo doppiamente ogni minuto della nostra vita, come individui e come Popoli.
Dio ha creato l'universo, noi possiamo sognarlo persino un miliardo di volte migliore; ma se proviamo a mettere due mattoni uno sull'altro, ci crollano addosso pure le montagne, perché è tutto progettato e realizzato in funzione dello sporco interesse particolare o personale e mai per il bene comune.
Nessun progetto concreto è mai andato a buon fine senza danni sociali e ambientali assassini, insanabili o impagabili, generati dal mondo scientifico e dalla sua presunzione di sapere e di volere insieme soldi e potere: botte piena e moglie ubriaca.
Far credere agli esseri umani che l'istruzione possa insegnare oltre che a sapere, anche a capire, ad arrivare alla verità e metterla a profitto per tutti, è una corbelleria che sta rendendo l'umanità sempre più asociale ed ecocida e quindi suicida.
Tutto ciò che la scienza ha prodotto di nuovo e di bello nei sistemi sociali politici ed economici è double face: ha una faccia perfetta, super pubblicizzata e accattivante, quella dei successi della cultura, e una che al cannibalismo fa un baffo e viene accuratamente occultata, insabbiata o falsificata.
Pensate alle 56 Guerre in corso, con i genocidi condannati a parole ma favoriti di fatto, continuando a vendere armi e a finanziare i belligeranti. E di quelle guerre, in nome della verità e concretezza, la stampa ci racconta solo due Ucraina e Palestina.

Con l'unificazione dei media, gli intellettuali sono diventati una specie di contadini globali, modellano i sistemi sociali, inseminando di corbellerie scientificamente inoppugnabili i terreni cerebrali dell'intera comunità mondiale. E senza zappare, seminare e mietere, raccolgono "grana" da 7 miliardi e passa di soggetti asserviti e inconsapevoli, che buttano il sangue in tutti i lavori manuali pesanti e pericolosi possibili, per vivere a pane e acqua, e senza riuscire nemmeno a immaginare che i soci truffatori dell'Industria culturale, legittimati dalla politica, si stanno abbuffando come banchieri.
Quindi è necessario obbligare tutti i parolieri del mondo della cultura e della politica che progettano e governano i sistemi sociali, a tenere, esattamente come gli imprenditori una contabilità generale, con il conto profitti degli utili incassati e il conto perdite per i danni e le catastrofi generate dalla loro ignoranza e avidità, ma scaricate sui popoli, gli stati e l'ambiente senza pagare una lira.
Per 4000 anni, l'umanità ignorante, impiccata a l'albero dello strozzinaggio finanziario, è arrivata fin qui. 
Ora, da un secolo, con il dilagare della cultura da lavaggio del cervello si sta impiccando all'albero del sapere presuntuoso, disumano, genocida ed ecocida.
Una volta era corretto affermare che la pratica rompe la scienza. Ma ora che la scienza s'è fagocitata l'intero pianeta con annessi e connessi e sta lavorando alacremente a "rompere" pure l'Universo, quella frase è a dir poco  blasfema, è quasi un crimine contro l'umanità.
Franco Luceri

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