domenica 31 ottobre 2021

Dove i cervelli non maturano i mezzi finiscono


Non ho capito se noi umani dobbiamo soffrire per colpa di mamma Eva che ci ha condannato a scontare fino all'estinzione il peccato originale, o per qualche maledizione ideologica.
Sta di fatto, che un popolo che non alterni pace e guerra, benessere e fame, salute e malattia, libertà e schiavitù, intelligenza e stupidità non lo hanno ancora inventato.
Quando una generazione è ricca di uomini di qualità, anche se parte povera di mezzi non ha difficoltà a moltiplicarli.
Ma la generazione successiva, i figli di quegli uomini di qualità, pur avendo acquisito un livello culturale superiore a quello dei loro genitori contadini, pastori, pescatori, boscaioli; se allevati nell'abbondanza e nella irresponsabilità finiscono per distruggere in tutto o in parte benessere, sicurezza e libertà ereditate.
Se il peccato da scontare non è il furto di una mela, ma la tragica assenza di maturità, bisogna concludere che la migliore istruzione del mondo ha solo la forza di distribuire sapere di qualità: ma alla prova dei fatti, quel sapere risulta sprecato, se l'assenza di disagio sociale o di povertà, impedisce il miracolo della maturazione dei cervelli propria degli uomini di qualità.
Sta tutto qua il problema?
Il disagio sociale, costringendo al sacrificio e alla responsabilità matura gli uomini. Ne rafforza intelligenza e "VOLONTÀ" perché supplisca alla carenza di "MEZZI". Mentre l'abbondanza fa lo stesso miracolo alla rovescia: rende gli uomini spreconi, stupidi, irresponsabili e suicidi.
La generazione di italiani uscita devastata dalla guerra, trovò la forza di passare dalla fame al boom economico, dall'analfabetismo al master, ma il benessere non ha tardato ad operare nella generazione successiva il miracolo a ritroso.
Fino alla generazione attuale che sembra tragicamente incapace di arrestare la caduta libera: il fallimento delle imprese, la disoccupazione e la perdita inesorabile di libertà, giustizia, democrazia. Frenate a fatica da reddito di cittadinanza, quota cento e diluvio di finanziamenti pubblici ed esenzioni, sperando di riportare l'Italia ad un livello di produttività e di giustizia sociale che ne scongiuri la guerra civile o la dittatura.
Insomma, il peggior servizio che si possa rendere ad un Popolo che tarda a maturare, è farlo consumatore, prima che produttore capace e responsabile.
Franco Luceri

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