sabato 19 luglio 2025

Nel cervello umano, la complessità è come un biscotto in bocca allo sdentato






Sarebbe bello se un problema fosse percepito da tutti gli esseri umani allo stesso modo, perché in un attimo si arriverebbe alla soluzione condivisa all'unanimità, ma non è mai successo nella storia dell'uomo. 

E non basta occupare un posto di potere per avere una percezione scientificamente perfetta e unica per tutti i potenti, destri e sinistri, conservatori e progressisti, liberali e comunisti. Una volta la politica era fatta di mediazione, ora è fatta di guerra mediatica, militare ed economica vedi i dati di Trump.
Un malato che entra in uno studio medico, percepisce la sua malattia come problema e come costo, mentre, quella stessa malattia, per il medico è problema da risolvere, ma soprattutto ricavo. E lo è altrettanto per il farmacista e per l'industria farmaceutica.
Avere i piedi doloranti per le scarpe sfondate è un problema per chi le calza, ma il commerciante che lo vede entrare nel negozio, non percepisce lo stesso dolore, anzi lo saluta sorridente e contento della visita portatrice di profitto.
Se uno ha subito un incidente con la sua auto nuova è desolato, ma quando arriva dal carrozziere per un preventivo di spesa quello gli sorride felice perché per lui quello non è un problema ma una soluzione, un contributo per le tasse che deve pagare domani.
In sala operatoria il malato è terrorizzato, mentre il chirurgo è concentrato sul lavoro che deve svolgere nel miglior modo possibile.
A questo mondo, chi paga e chi è legalmente responsabile, percepisce la realtà in maniera opposta a chi incassa ed è esente da responsabilità, c'è solo da rassegnarsi.
Una casa pericolante affligge più il proprietario e meno il progettista o l'impresa, che se incaricata del restauro corre al bar per brindare all'affare fatto.
Un avvocato che cerca di mediare fra due litiganti per evitare una causa non è così arrabbiato come loro. È rilassato e concentrato, perché sta per incassare una parcella.
Un imprenditore che va dal fiscalista per sapere quante tasse deve pagare, non è certo nello stato d'animo del professionista che in quella occasione deve solo allungare la mano.
Pensare di ricevere aiuto per la soluzione di un problema personale vissuto con grande disagio, da soggetti che quel problema non lo hanno, o peggio, per loro significa profitto, è una tragica illusione.
È fortemente semplificativo e miope scandalizzarsi perché gli umani non pensano tutti uguali, posto che non esistono due su 8 miliardi che pensino allo stesso modo.
Tradizione, cultura, interesse, egoismo, cattiveria o al contrario affetto, umanità, altruismo, per lo stesso problema, influenzano in modo diverso o diametralmente opposto il cervello di ogni singolo essere umano.
Perciò, governare la complessità è lavoro da Padreterno, che agli intellettuali, ai politici e ai potenti tronfi di tutte le razze, riesce sempre e solo da cani.

Nell'Occidente, baciato dal "progresso idiota e devastante", c'è un flusso a doppio senso di marcia di umani a caccia di un decente diritto alla vita, diventato desiderabile come un terno al Lotto: braccia che arrivano e cervelli che scappano; segno evidente che, rubando per 8 decenni contadini alla terra per farne professori, gli artefici del progresso a marcia indietro, hanno indotto squilibrio nei sistemi socio-economici invece di conservare l'equilibrio pluri millenario fatto di molti lavoratori, molti artigiani e pochi intellettuali. 
Ora siamo messi alla rovescia e corriamo a raccogliere immigrati in mare o li accogliamo quando arrivano, ma ancora "non riusciamo a fermare l'emorragia delle braccia rubate alla terra e dei Cervelli in fuga" che in Italia non trovano una sistemazione decente, perché nemmeno degli immigrati (con salari di fame) sappiamo fare buon uso per i mille lavori manuali carenti di manodopera.
Questa è la qualità dei poteri e dei potenti e rispecchia fedelmente la qualità varia e conflittuale dei popoli.
Cercare qualcosa di più o di meglio è "geniale" come cercare la luna nel pozzo.
Franco Luceri

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