Il "progresso" si regge su una foresta di "stampelle giuridiche" che lo tengono in piedi per scommessa tra guerre vere e paci finte; e su due gambe umane malferme: quella dei lavoratori manuali che vivono solo producendo ricchezza; e quella dei "lavoratori" intellettuali che si arricchiscono promettendo di contribuire al lavoro altrui eliminando i problemi con le soluzioni, ma guardandosi bene dal farlo davvero, perché alla lunga l'assenza dei problemi avrebbe sull'economia mondiale un impatto da guerra atomica.
In altre parole, la civiltà moderna si regge sul lavoro vero, pericoloso, massacrante e mal retribuito dei manovali e su quello finto degli intellettuali che lasciano degenerare ogni problema in un gigantesco tumore, dalla cui grandezza deriva il lavoro duro per gli ignoranti e un diluvio crescente di guadagni, per saggi, ricchi e potenti.
I passaggi, dalla civiltà contadina a quella industriale e post industriale, "ammazza problemi" (ora anche con l'aiutino dell'intelligenza artificiale) erano, sono e resteranno finti: un uragano di parole e cambiamenti positivi al contagocce.
I manovali sono impegnati a produrre beni e servizi per soddisfare bisogni primari o secondari, ma gli intellettuali, se mai osassero fare altrettanto, eliminando radicalmente i problemi, crollerebbe il Mondo e si tirerebbe addosso pure l'Universo. La vita degli ignoranti non cambierebbe di una virgola, ma si seccherebbe la sorgente di potere e denaro per le classi dirigenti, che attualmente rende un diluvio di miliardi.
Senza i problemi che da sempre devastano il mondo e l'umanità, sparirebbe l'ignoranza e la litigiosità, la disoccupazione o lo sfruttamento, la rapina tiburtaria, il falso in bilancio o la bancarotta, finirebbero i femminicidi, le separazioni violente, i figli abbandonati, il carovita, le guerre, le invasioni, i genocidi, lo stillicidio quotidiano dei cessate il fuoco finti, le guerre batteriologiche e le pandemie studiate a tavolino, i crolli e le speculazioni in borsa, i potenti che si accapigliano: giudici contro politici e politici contro giudici, i governanti che sono costretti a fare l'esatto opposto di ciò che hanno promesso in campagna elettorale, e l'opposizione che si dimena da matti contestando al governo, ciò che faceva prima di perdere le elezioni, governando, e infatti le ha perse.
All'appello mancava solo la guerra economica di Trump a colpi di dazi spaccatutto. Ora siamo a pieno carico.
In Italia I comunisti hanno finto di combattere i fascisti per otto decenni, e ora che gli hanno consegnato il governo su un piatto d'argento, si scandalizzano perché la "fascista" Meloni non fa politica comunista come saprebbero fare loro.
Insomma, temo che la civiltà contadina non abbia alternative che non siano suicide per l'Umanità. Il resto è bla bla.
Il mondo si regge sull'ignoranza dei manovali condannati alla fame e al duro lavoro; e su un cocktail di stupidità, ignoranza e furbizia degli intellettuali che promettono di eliminare i problemi, ma poi in corso d'opera si rendono conto che l'assenza dei problemi porterebbe l'apocalisse economica: perdita di posti di lavoro, di salari, di profitti per le imprese; perdita di tasse per lo stato, stipendi per la burocrazia, debito pubblico e interessi impagabili (come dire default); nonché calo di privilegi e guadagni per intellettuali, professionisti, politici, industriali e banchieri.
Vorrei sbagliarmi, ma temo che nel mondo il lavoro intellettuale sia finto, non tanto per insufficiente sapere scientifico, o sporco interesse dei potenti, ma per l'impossibilità di sostituire i problemi con le soluzioni, senza generare il collasso mondiale del sistema socio economico così come è attualmente concepito.
Il salvataggio dell'umanità è garantito soltanto da l'incancrenimento dei problemi, perché solo quella dolorosa presenza, induce i lavoratori manuali a spaccarsi la schiena per tenere in vita 8 miliardi di umani, soddisfacendo almeno i loro bisogni primari, anziché limitarsi a produrre le briciole sufficienti alle loro necessità individuali e familiari.
E non è tutto. A parte l'impoverimento generale; senza il rompicapo costante dei problemi, il mondo scientifico non avrebbero gli stimoli ambientali per sviluppare intelligenza eliminando errori: senza problemi alle soluzioni non è mai arrivato nessuno.
67 anni fa, nel "Gattopardo", Giuseppe Tomasi di Lampedusa descrisse il paradosso dei cambiamenti conservativi e perciò finti del mondo della cultura al servizio dei potenti rapaci, con queste inequivocabili e attualissime parole:
"Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi".
E in pochi decenni di cambiamenti artificiari e fasulli, la globalizzazione è degenerata a tal punto, che nemmeno il "pacificatore" Trump, riesce ad impedire che le massime potenze mondiali si facciano la guerra, sterminando per fame, malattie e genocidi milioni di innocenti.
Ora la sua guerra dei dazi farà tacere i cannoni? O stuzzicando l'appetito dei "lupi" aggiungerà cannibalismo a cannibalismo?
Franco Luceri
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