Un parafulmine chiamato Premier
L’Italia sembrerebbe afflitta da miliardi di
problemi, ma ne ha solo uno piccolo piccolo quanto un pianeta. Il mondo
dell’informazione tenta inutilmente da 66 anni di darsi una risposta definitiva
a questo rompicapo: l’Italia sta deperendo a vista d’occhio come un malato
incurabile, per un eccesso di problemi, (vedi frane, allagamenti, terremoti,
mafia, corruzione, spread, recessione, stagnazione, debito pubblico galattico,
fallimenti e disoccupazione inarrestabile, ecc. ecc. ecc.) oppure per una
carenza di cultura e quindi di politica?
Nella Prima Repubblica, la Democrazia
Cristiana, collocata in posizione centrale, tentò per mezzo secolo di
convincere gli italiani che la destra e la sinistra politica non erano
affidabili. Ma “le uniche giuste condizioni” che seppe
creare, oggi servono a spostare elettori, nei partiti contrapposti, antagonisti
o letteralmente nemici giurati di destra e sinistra.
Le scelte di governo utili a succhiare
consenso alle opposizioni non le hanno ancora inventate. Tutti credono di
conoscere la formula magica per attrarre a sé gli elettori altrui, ma sanno
solo consegnarli i propri.
Ci hanno provato i prof. Monti e Letta, ma
hanno solo creato le condizioni per dover cedere il potere a Renzi, che a sua
volta sta raccogliendo “consensi plebiscitari” da sindacati e
imprese, quanto basta per spostare elettori da sinistra all’estrema
sinistra o all’estrema destra.
Quindi, se un governo comunista, serve solo a
spostare elettori insoddisfatti o inferociti verso i partiti liberali o
fascisti, che commossi ricambiano come ha fatto per venti anni Berlusconi che
ha rottamato la destra per consolidare la sinistra; al pari di quella
tirannica, la politica, eletta o nominata, o come vi pare, è sempre e comunque
una truffa.
Pensiamo
che la politica sia impossibile senza il sostegno della religione: ma anche
quando lo ha, vedi Prima Repubblica, il risultato è sempre lo sfascio. O quando
non ha il sostegno della scuola e della stampa; ma anche quando lo ha (vedi
prof Monti) è truffa uguale.
E
se invece è un “tiranno” (vedi Berlusconi) ha tentacoli nel mondo
dell’informazione, mercato e finanza nazionale e mondiale, è amico di Putin, è
amico di Bush, è amico di tutti i democratici e i tiranni del pianeta, “è
un pericolo pubblico, una calamità naturale, un tiranno quanto Stalin
moltiplicato Hitler ed elevato all’ennesima potenza” ma non è
riuscito ad evitare di finire lui politicamente “cornuto e mazziato”
e noi italiani al suicidio.
Insomma, diciamocela chiara chiara: al mondo
non esiste un solo uomo di valore, che “salendo o scendendo”
nell’agone politico, da Premier, non finisca da gigante del mondo della
cultura, mercato, finanza o giustizia, (vedi Di Pietro) in ridicolo nano della
politica.
Infatti, nella Prima Repubblica, i grandi
industriali, a cominciare da Gianni Agnelli, hanno preferito tenersi in busta
paga alcuni politici corrotti, per condizionare il governo, ma sono sempre
rimasti a rispettosa distanza da Palazzo Chigi, sapendo bene che non vi è
prestigio e autorevolezza personale, tanto evidenti, (vedi Monti e Berlusconi)
che non possano essere oscurati, azzerati o sepolti vivi, dai supergalattici
fallimenti di chi accetta la residenza a Palazzo Chigi, scambiando quel inferno
per paradiso.
In quella “arroventata” dimora,
il “supertiranno” Berlusconi non ha potuto nemmeno soffiarsi
il naso, senza essere combattuto da “demonio d’Italia”. Mentre
ora che non è più né Premier, né Sen, né Cav e per giunta è condannato:
nell’irresponsabile ruolo di stampella di Renzi, sta governando l’Italia.
Così le colpe per i fallimenti politici
vengono puntualmente addebitate al Premier in carica, mentre i successi se li
incassano esentasse i soci esterni.
Accettare ingenuamente il ruolo di Premier
italiano, è come assumere in nome e per conto del popolo la funzione di "antenna
parafulmini", che ti espone da unico responsabile, ad ogni forma
di devastante perturbazione: agli uragani mediatici; alle tempeste finanziarie;
alle recessioni e stagnazioni senza fine, ai maremoti sindacali; e ai fulmini
giudiziari.
A memoria d’uomo, l’unico colpevole per la
pioggia inopportuna è sempre stato il governo ladro. Ma da qualche decennio
l’esclusiva a fare da bersaglio fisso per tutto e tutti se l'è accaparrata il
Premier, e non fa mica differenza s’è “ebetino” o “puttaniere” .
Un tale diceva: “quando saremo tutti
colpevoli sarà la democrazia”. Non è escluso che una volta le cose
andassero così!! Ma oggi in Italia, dopo Berlusconi, l’unico omni-colpevole,
anche delle cacche di cane sui marciapiedi di Londra, Parigi, Berlino, ecc. è
il Premier Renzi: forse perché non abbiamo ancora una vera democrazia? O perché
dieci milioni di classe dirigente irresponsabile, ingovernabile e libera di farsi
i ca..i propri, bastano e avanzano per ridurre qualunque democrazia, ad
ingovernabile anarchia?
Dopo Monti e Letta, la disgrazia peggiore che
possa capitare all’Italia, non è l’ennesimo governatore democratico parafulmini
a cui siamo rassegnati da sempre; ma un altro “tiranno di panna montata
modello berlusca”, che ci illuda promettendo sfracelli di burocrati,
esattori, inquisitori e strozzini, ma lui ne esca sfracellato politicamente, e
noi contribuenti onesti, in cassa da morto.
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