Il cane alla catena chiamato Premier
L'Italia sta andando in frantumi, ma non c'è modo di curarla perché le istituzioni sono blindate
contro chi vuole risanarle. Politica, giustizia, burocrazia, sindacato e
finanza sono come fortezze autonome e inespugnabili. E la stampa che dovrebbe
fare da pronto soccorso alle vittime, è così malridotta, e da così lungo tempo,
che un quarto di secolo fa, il 21 aprile del 1991, un Cervello Fiorentino, (con la maiuscola) giornalista ed editore, mi scriveva questo della
stampa italiana. ''Non sono facili i contatti con la consorteria di coloro che
possono rendere prestigiose le loro sciocchezze solo perché, tramite la rete
delle amicizie, riescono a stamparle.'' ''E' bello che lei scriva quel che
scrive. Ne ho tratto conforto in tanto conformismo che ha reso davvero
affascinante la saggezza dell'uomo della strada.''
E l’Italia, da Repubblica fondata sul lavoro, è rimasta per
sette decenni affidata alla saggezza dell'uomo della strada (come dire, senza
stampa); che se per sua disgrazia non aveva peli sulla lingua, le istituzioni
provvedevano a "dargli sepoltura" negandogli un lavoro o
distruggendogli persino quello autonomo che s'era inventato. Quanta possibilità
di cambiare musica politica e giudiziaria ci sia attualmente in Italia, io per
il bene dei miei figli mi auguro molta. E questa è la sola ragione per cui non
mi permetto di criticare il Premier che spediscono da capro espiatorio a
Palazzo Chigi, sapendo che in quel posto c'è denaro da maneggiare, ma manca il
potere di farlo con onestà e intelligenza in funzione del bene comune, e non a
vantaggio delle famose ''consorterie'', oggi moltiplicate a livello pandemico.
In Italia ci sono sessanta milioni di soggetti responsabili,
meno uno, l’inquilino di Palazzo Chigi che le teste d’uovo italiane considerano
omniresponsabile anche delle cacche di cane sui marciapiedi. Per me è
responsabile quanto un cane alla catena. L’Italia è grossomodo nelle condizioni
di una automobile prossima alla rottamazione; se tu hai un auto così, e
l’affidi anche a l’autista più scalcinato del mondo, non hai difficoltà a
distingue se ciò che non va è dovuto a l’inefficienza dell’auto o a l’imperizia
del guidatore.
Ma ciò che non va in una nazione, viene addebitato pari pari al
“governo ladro, pioggia compresa”, anche se il resto delle istituzioni sono
talmente impestate di stupidi e criminali spalmati a regola d’arte su tutto il
territorio nazionale, e a tutti i livelli, e da svariati decenni, che a titolo
di esempio basta il solo salto di qualità romano per darvi una idea del livello
di sprofondamento: Roma da ladrona a mafiosa e Milano lavora per soffiarle il
primato.
In una automobile difettosa si può anche erroneamente imputare a
l’autista la puzza del gas di scarico, se vi risulta che quello ha mangiato
fagioli.
Ma i difetti italiani non sono elencabili nemmeno su
l’enciclopedia Trecceni. Pensate davvero che basti mandare un inquilino a
Palazzo Chigi, onesto e intelligente, di quelli che non mangiano fagioli, per
riavere indietro l’Italia col tubo di scappamento profumato?
Abbiamo esperimentato venti o trenta inquilini diversissimi per
passare dal governo ladro al governo filantropo, ma pur avendoli carbonizzati
con critiche al vetriolo, abbiamo ottenuto l'effetto opposto. Berlusconi
era di destra e non poteva che essere un farabutto a prescindere. Così siamo
passati ai super cervelli di sinistra: Prodi, Monti, Fornero e Letta quali
miracoli hanno lasciato a l’Italia e agli italiani? E del Matteo Renzi siamo
davvero felici come una pasqua?
Noi riteniamo che Palazzo Chigi sia collocato a monte, e che sia
la sorgente della buona o cattiva qualità della politica; invece è una valle di
lacrime, è il collettore di tutta la monnezza e i liquami dell’intero Paese.
Matteo Renzi sarà pure come lo dipingono i più: una lingua camminante. Ma si
perde tempo a cambiarlo. Su sessanta milioni di italiani, neonati e moribondi
compresi, da alternare uno al giorno a Palazzo Chigi. di sicuro, uno capace di
governare gli italiani non lo troveremmo.
Nemmeno i tiranni più feroci e sanguinari sono unici
responsabili della barbarie di una dittatura. Pensare che in una democrazia
tutto lo sfascio della macchina Stato sia imputabile a l’autista che la guida e
per buona misura al suo meccanico, è demenziale e genocida (e le teste d'uovo
dove le mettiamo, e le lobby dove le mettiamo, e la mafia legale e criminale
dove la lasciamo?). E' un lavoro da sette fatiche di Ercole trovare i
responsabili dove tutti sono liberi e tutti hanno potere. Ma se pensiamo di
cavarcela a buon mercato, dotandoci di un capro espiatorio preventivo, sia pure
doppio, come può essere il tandem Renzi-Boschi, di democrazia non abbiamo
capito una mazza.
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