lunedì 14 gennaio 2013

L'antidoto al veleno politico



L'antidoto al veleno politico
Conquistare il consenso sociale aiutando i cittadini a spendere più di quanto producono è la formula vincente di qualunque politica democratica, ma anche quella che condanna un intero popolo e Stato al fallimento. Questa in sintesi, la storia dello sfascio italiano irreversibile.
Un popolo che ha versato fiumi di sangue per uccidere un dittatore e darsi una democrazia; senza una valida guida culturale è indotto a governarsi nell’unico modo facile in cui a questo mondo ci si migliora la vita: lavorando meno e spendendo di più.
Perciò, il mondo della cultura che induce un popolo a saltare dalla padella di una dittatura omicida, assolve egregiamente alla sua funzione, solo se poi lo convince a non cadere nella brace dell’autogoverno spendaccione e ladrone suicida.
Non è un lavoro alla portata di qualunque cervello; e al 99% è solo il senno di poi che ci rende edotti, come noi italiani, che ci siamo autogovernati da autolesioni, puntando alla democrazia come fosse una strada a scorrimento veloce verso la qualità della vita: anzi del facile arricchimento, dell'arrampicata sociale, fatta di meno fatica e più guadagno, di meno doveri e più diritti.
Ma siccome questi privilegi non li finanzia personalmente il Padreterno a costo zero, ma i banchieri a strozzo; un popolo ignaro, che li accetta come espressione del buon cuore politico e del miracolo culturale: quando lo Stato sarà ad un passo dal default, per improduttività cronica e latrocinio pubblico e privato, avrà difficoltà persino a farsi prestare una corda per impiccarsi,
In conclusione, ogni cittadino democratico dovrebbe diffidare da qualunque cultura e politica che gli migliora o salva la vita, senza chiedergli altro che consenso politico, o fornirgli una laurea al costo di un leccalecca,  una operazione chirurgica miracolosa ma gratuita, un lavoro pubblico al costo di una tessera di partito, una misera tangente per una pensione di cieco falsa, un appalto truccato miliardario per un 10% di tangente, finanziamenti a fondo perduto, esenzioni e via elencando per svariati chilometri.
Indurre miglioramenti artificiali nella qualità di vita degli individui, senza passare da più lavoro, più guadagno e più tasse, ma solo da crescente indebitamento pubblico, è salvifico per la generazione presente ed omicida per la futura.
Gli italiani si sono autogovernati proprio così, accettando dalla cultura e dalla politica un miglioramento innaturale, non da lavoro e guadagno onesto, ma da rapporti privati e pubblici al meglio incestuosi, resi possibili solo conservando il popolo accuratamente ignorante pur con lauree e master, per impedirgli di vedere che accumulando debito pubblico per le prossime generazioni, da mezzo secolo sta vivendo da parassita mantenuto a spese loro.
I prossimi voti saranno per l'Italia e gli italiani un passaggio epocale, speriamo che capiscano che la medicina dei doveri è amara ma salvifica, mentre i diritti senza doveri, il guadagno senza lavoro è il veleno mortale che ci sta uccidendo.

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