I vuoti a perdere della politica
Il grande filosofo, storico e politologo Norberto
Bobbio, nel suo libro “destra e sinistra”, ci conferma che questo tipo di
divisione filosofico-politica si perde nella notte dei tempi. E pure noi
occidentali abbiamo ancora il problema, non di come governarle le democrazie,
ma di come inventarcele, posto che fra quelle comuniste rottamate da 23 anni, e
quelle liberiste a cui tutti sembrerebbero aspirare a parole, sono proprio
queste che non si sa bene se considerarle agonizzanti o inesistenti.
Allora è giusto concludere che la democrazia, come la
giustizia, il diritto, la morale, la cultura e qualunque regola, principio,
legge inventata dall’uomo, non funziona per il solo fatto di chiamarsi tale, ma
se è guidata da soggetti muniti di patente, ma non per carriole. E a quanto sembra, le democrazie occidentali sono
guidate tutte, nel migliore dei casi, da neo patentati spingi carriole.
America ed Europa fecero il diavolo a quattro per
costringere la Russia a convertirsi al liberismo, perché volevano competere
alla pari. Ma ora in Russia e Cina il "comu-liberismo" è da formula uno; e in Europa e America le
civilissime democrazie liberali sono nel migliore dei casi sulla sedia a
rotelle, e nel peggiore in coma farmacologico assistito.
In 23 anni abbiamo potuto toccare con mano e a nostre
spese, che il passaggio dalla dittatura comunista alla democrazia liberale è
facile come una bevuta, solo in Russia e Cina. Mentre il passaggio dalla
democrazia irresponsabile e sprecona, a quella produttiva e contributiva è
assolutamente utopico, per carenza di soggetti intelligenti, in quanto
responsabili.
L’Occidente si è preoccupato di gettare all’Oriente la
propria ciambella di salvataggio per aiutarlo ad uscire vivo dalla dittatura
comunista. Ma ora che il problema di rimanere in vita nel liberismo lo abbiamo
noi occidentali; l’Oriente ci ributta indietro la nostra ciambella, (ripiena a
regola d’arte di cemento armato) seppellendoci di prodotti competitivi con
relativa razzia di profitti sufficienti a comprarsi in contanti l’intero
pianeta, uomini, animali, cose, territori, Stati e debiti sovrani.
L’Occidente ha sottovalutato la pericolosità della
convivenza comunismo-liberismo nei sistemi democratici, che il potere reale lo
garantiscono più ai governati che ai governanti.
La politica può essere double face come il cappotto;
ma proprio come quello, se ne può rendere operativa, o solo la faccia liberale
che consente al popolo di fare utile, o quella comunista che gli impedisce di
fare danno.
Ma se impedisci di fare danno alla classe sociale dei
dipendenti pubblici e privati, non ci sono problemi, ma se pensi di governare
gli imprenditori con la stessa politica, ottieni come risultato il crollo
dell’economia e la bancarotta dello Stato. Perché agli imprenditori devi
consentire di fare utile, e solo ai fuorilegge puoi impedire che facciano
danno, altrimenti gli imprenditori chiudono o delocalizzano, dopo aver tentato
inutilmente la salvezza nella truffa, evasione, elusione, devastazione
ambientale, corruzione ecc. ecc.
Ecco perché le democrazie sono sempre in un mare di
guai.
Perché l’unica politica preferita dai comunisti è
impedire al popolo di fare danno e consentire invece ai dipendenti pubblici le
forme più fantasiose e criminali di parassitismo, improduttività,
irresponsabilità e latrocinio.
Mentre ai liberisti piace la politica opposta, che
impedisca ai dipendenti pubblici di abusare del potere, ma che consenta ai
grossi imprenditori di produrre fiumi di denaro sporco e persino insanguinato,
per arricchire in assoluta impunità; e ai piccoli subire una tale persecuzione
burocratica e fiscale, da ridursi in pochi anni al fallimento o peggio al
suicidio.
Purtroppo la filosofia della legge uguale per tutti è
fallimentare; e non perché non è bello che tutti i cittadini siano uguali di
fronte alla legge, ma perché la legge uguale per onesti e disonesti non l’hanno
ancora inventata.
Il legislatore non si muove mai per regolare i
rapporti umani, se non per arginare le emergenze criminali, impedendo ai disonesti
di fare danno. E quella stessa legge, pone tanti di quei divieti, sbarramenti e
penali, da scoraggiare o impedire letteralmente agli onesti persino di
soffiarsi il naso, ma mai ai disonesti di devastare il pianeta e sfruttare e
uccidere l’Umanità.
Così il vecchio mondo per galantuomini è diventato
mondo per gaglioffi, dove la qualità della vita è abominevole per i primi e
paradisiaca per i secondi.
Il bisogno di delimitare la libertà dei disonesti ha
indotto gradatamente il legislatore a fare leggi da Stato di polizia che hanno
finito per incentivare il crimine invece di ostacolarlo, posto che la risposta
repressiva della magistratura, per ovvie ragioni di superlavoro e farraginosità
legislativa, è tardiva, blanda, inefficace.
E così gli onesti, nel migliore dei casi si fermano a
guardare come insieme al mercato, va a fondo popolo e Stato.
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