Salvate il
maggiordomo Renzi
Come abbia fatto la stampa
a convincere gli italiani che i cambiamenti politici migliorativi passano tutti
dal Premier; cioè da l’unico italiano che non ha il potere di soffiarsi
autonomamente nemmeno il suo naso, senza il consenso del Parlamento: cercatevi
un esperto che ve lo spieghi perché io non lo so.
A naso, (il mio), credo che
i linguisti giuridici abbiano commesso un genocidio di governanti italiani,
definendo “POTERE”,
il “DOVERE”
di qualunque Premier di prendere ordini dal “POTERE LEGISLATIVO” ed eseguirli.
Perciò, se la cantonata non
la sto prendendo io, temo sia stato improprio definire quello “ESECUTIVO”,
un “POTERE”,
perché ancora oggi ci induce a considerare il Premier come il potente dei
potenti, come l’unico promotore di cambiamenti intelligenti; salvo poi
scandalizzarci che sono sempre e solo conservativi: gattopardiani, e
scorticarlo vivo di critiche al vetriolo e perseguitarlo e distruggerlo se non
si affretta a levare il disturbo.
Ecco perché quel illuso di
Berlusconi, uscì da Palazzo Chigi nel suo primo giorno da Premier, meravigliato
che in garage non c’era la Ferrari, non c’era il carretto, non c’era il
volante, ma solo la bicicletta di Fantozzi “alla bersagliera”, senza sella.
Di fatto il potere vero in
democrazia lo ha il Parlamento che può fare le leggi, la Magistratura libera di
interpretarle, la Corte Costituzionale che può rottamarle, i centri di potere
culturale: università, redazioni e professioni, che riforniscono il Parlamento
di “cervelli” (si fa per dire) e i centri di potere finanziario che si occupano
di sfruttamento intensivo di popoli e Stati, comprando montagne di debito
pubblico a strozzo.
E aspettarsi bel tempo
politico da uno che è corso a Palazzo Chigi per saltare sulla bicicletta di
Fantozzi, con l’interessata benedizione di Berlusconi, felice di affidargliela;
è come credere nel volo degli asini o che il cielo è appeso a quattro catene.
Voi trovatemi un ex Premier
italiano che non sia entrato papa e uscito prete spretato, da Palazzo Chigi, e
qualcuno anche a rischio galera. Perché un Premier italiano col potere
autonomo, (anche senza il consenso del Parlamento) di salvare popolo e Stato,
stravolgendo la politica “gattopardiana” non l’hanno ancora inventato.
Quindi non vi resta che
rassegnarvi a questa mia eresia, che considera illogico definire “POTERE”
quello “ESECUTIVO”:
cioè “IL
DOVERE DI PRENDERE ED ESEGUIRE ORDINI SUPERIORI, IMPONENDOLI DA MAGGIORDOMO AI
SOTTOPOSTI, ALLA SERVITU': AL POPOLO SOMARO”.
Insomma, io temo che in
Italia il Presidente del Consiglio andrebbe considerato a tutti gli effetti il
“MAGGIORDOMO
NAZIONALE”.
Gli ordini che il Premier
da ai cittadini, sono ordini ricevuti, (e quindi subiti) dal potere culturale e
finanziario, sindacale, legislativo, giudiziario e in Europa anche da UE e BCE.
Certo il sistema tirannico
Italia, ha impiegato un po’ a cambiare i maggiordomi: Andreotti, Craxi e
Berlusconi, ma dopo Monti e Letta, Renzi se lo farà in un boccone; se gli
arruffapopoli della stampa continueranno a sparare a pallettoni, per forza
d'inerzia, sul povero Renzi, scambiando la democrazia per un giallo di Agatha
Christie, dove il presunto assassino è sempre il maggiordomo.
E pure, col Berlusconi
Premier, (ex dio del mercato) anche lo scemo del paese avrebbe dovuto capire,
che in quel ruolo si diventa tutti agnelli sacrificali di ben altri “POTERI FORTI,
OCCULTI, MAFIOSI E MONDIALI”, liberissimi di usarti o spararti a calci
come hanno fatto col Silvio nazionale.
Perciò, criticando,
ostacolando e combattendo l’inquilino di Palazzo Chigi, crediamo di liberarci
dei padroni disonesti o incapaci che ci sfruttano e affliggono da decenni,
invece ci liberiamo del loro illuso maggiordomo; mentre i veri padroni occulti,
sbellicati dalle risate per la nostra stupidità, a nostre spese, metteranno in
cottura un altro premier nuovo di zecca: E NOI, ALLE
DIPENDENZE DEL LORO FIDATO MAGGIORDOMO, CAPO DEI SERVI, MA SERVO DEI CAPI,
RESTEREMO PER L’ETERNITA’ CORNUTI E MAZZIATI”.
Ora se vi capita a tiro
qualche gran testone di intellettuale ossessionato nel criticare i Premier, i
potenti-impotenti italiani, avendo scambiato la bicicletta di Fantozzi, per la
lampada di Aladino, suggeritegli di correre a Palazzo Chigi a sfregarla personalmente,
perché di sicuro Renzi si è già stufato, a giudicare dalle sue “ottimistiche”
previsioni: “O
CAMBIO L’ITALIA O CAMBIO MESTIERE”.
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