venerdì 23 dicembre 2016

La pagnotta sociale ricchi-poveri


Non so, se sia stato mai dimostrato scientificamente, ma a naso, temo che l’Umanità sia nata, dalle caverne e forse da l’uomo scimmia, come una pagnotta spaccata in due, ricchi e poveri.
Perciò, in bene o in male, è sempre e solo l’imbottito sociale, la classe media a fare la differenza. Quella fetta di popolazione più o meno spessa, insinuata fra ricchi e poveri, che produce o succhia risorse a entrambi.
Nel genere umano, tutta l’evoluzione o l’involuzione è merito o colpa dei saggi, ricchi e potenti della classe media. Da lì si attingono le mille professioni che garantiscono sviluppo scientifico, progresso economico e rappresentanza democratica.
Chi dallo sfascio italiano estrapola e assolve alcune professioni o poteri e ne incrimina altri, fa un ottimo lavoro di falsificazione truffaldina della realtà a danno dei cittadini poveri, e spesso a protezione dei ricchi.
Dove il popolo democratico si è imbottito la pagnotta ricchi-poveri con una elefantiaca classe media, (ma i ricchi arricchiscono e i poveri aumentano e impoveriscono) non c’è solo il governo ladro da sistemare sul banco degli imputati, ma l’intera farcitura sociale di professori, professionisti, giornalisti, sindacalisti e piccoli imprenditori, da cui si mutuano le rappresentanze socio-politiche-economiche.
Quindi, è da questa premessa che bisogna partire per tentare di mettere ordine al caos che sembra sul punto di inghiottire l’Italia. Le colpe dello sfascio italiano vanno equamente divise su tutta la classe media.
E’ una criminale mistificazione attribuire colpe ai barboni e ai banchieri, dimenticando che la mostruosa classe dirigente privata e pubblica ha la funzione di appuntire i canini ai barboni, e limarli ai banchieri.
Ma se ingrassa come una scrofa, lavorando a l’aumento dei poveri e a l’impunità dei ricchi, delle due l’una: o l’Umanità non ha ancora una cultura scientifica e democratica degna di questo nome, o la classe dirigenziale sta facendo della cultura un uso ingordo o letteralmente criminale.
Si è collocata nella pagnotta sociale, ricchi-poveri, come una schifosissima mortadella per cani, e va estirpata con urgenza, se in Italia c’è ancora qualcosa da sottrarre alle grinfie dei potenti della cultura, degli utili idioti del sindacato, degli irresponsabili della burocrazia, dei burattini della politica, e dei poveri illusi o criminali del mercato.

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