sabato 7 ottobre 2023

Scienza e tecnica non sono libere se non sono autonome


Grazie alla globalizzazione e al multicolturarismo indotto; ormai mercato e politica producono solo fallimenti, migrazioni ingovernabili, violenze, omicidi e guerre.
Forse un secolo fa questo epilogo tragico non era prevedibile; ma ora col senno di poi, sarebbe giusto almeno dubitare che nel mercato mondiale non possano competere alla pari, Stati con "sovranità monetaria", che stampano denaro quando hanno debiti da onorare; e Stati con "sudditanza monetaria", che stampano e firmano cambiali per comprare credito a debito, anzi a strozzo, aspettando che la montagna crescente di debito pubblico e lo spread assassino facciano cadere i governi e riducano le democrazie in dittature.
Secondo voi, è proprio così che devono essere organizzati i duecento stati del mondo, per scongiurare qualsiasi rischio di carestia, epidemia, fallimento, default, guerra civile, locale o mondiale, semplice o atomica? Se si, temo che stiamo messi proprio male!
Il mondo scientifico ha notevoli capacità di affrontare in maniera vincente le sfide che pone la crisi economica, climatica e bellica.
Ma aihnoi, scienza e tecnica non essendo finanziariamente autonome, non possono essere sottratte al dominio del profitto e dello sfruttamento, che almeno da un secolo le rende devastanti per l'umanità. Mezzi di asservimento e sfruttamento degli uomini come fossero bestie da soma e poi da macello. 
Gli stati sovrani usando scienza e tecnica "da piede di porco" colonizzano e sfruttano da lupi gli stati sudditi, arricchendo l'umanità, il pianeta e forse l'universo, di danni irreparabili. 
È verissimo che le eccezioni non mancano, ma confermano la regola, proprio come una rondine che non fa primavera.
Se invece il mondo scientifico disponesse di proprie risorse finanziarie, per potersi sottrarre, affrancare, dissequestrare dal cannibalismo economico e finanziario che lo indirizza a danno dell'umanità e del pianeta; per noi poveri umani, da un secolo impotenti cavie di laboratorio e limoni da spremere, forse e ripeto forse e riconfermo forse, inizierebbe l'anno zero della CIVILTÀ UMANA E DELLA GIUSTIZIA SOCIALE.
Franco Luceri

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