sabato 18 gennaio 2025

La scienza salva i popoli rendendosi indipendente dalla finanza







Noi umani nasciamo schiavi di bisogni fisici e psichici incancellabili; sopprimerli a colpi di finta cultura e finta democrazia si rischia di incattivire interi popoli.
In America le stragi nelle scuole si sprecano da sempre, a conferma che la cultura e la democrazia non stanno assolvendo alla funzione umanizzante strombazzata ai quattro venti, ma a quella opposta. Persino le guerre sono diventate attacchi terroristici mondiali e crimini contro l'umanità. Per non parlare del bullismo dilagante e spesso anche assassino.
Vedi la crescita di femminicidi commessi non da poveri e ignoranti, ma da soggetti benestanti e istruiti.

Non sono contro Galilei o contro i veri scienziati, ma contro la "pseudoscienza" asservita al mercato e alla Finanza. E manifestando le mie opinioni mi sono buscato a bruciapelo questa condanna inappellabile da uno che non ci vede a un palmo del suo naso: "se sei contro la scienza sei contro la democrazia. Non ci sono attenuanti".

Se democrazia significa scienza aperta a cani e porci per rovinare il pianeta e bestializzare la razza umana allora sono contro la democrazia pur ammirando Platone. Ma quella di Platone era un'altra Repubblica. Non serviva certo come ora ad impoverire interi popoli, per arricchire una decina di trilionari mondiali insaziabili.

La cultura umanistica e scientifica si è sviluppata per due specifiche ragioni: convertire la natura matrigna in madre premurosa se non generosa e gli umani ignoranti cavernicoli ingordi e bellicosi, in popoli pacifici produttivi e perequativi.
E va detto senza troppi giri di parole: ciò che danneggia la natura e imbarbarisce l'uomo, fingendo di istruirlo e civilizzarlo non è né scienza né fantascienza e nemmeno democrazia, è crimine contro l'umanità che sta facendo rivoltare nella tomba Platone e Galilei.
Istruzione e libertà non stanno migliorando i popoli, servono a renderli più produttivi e sfruttabili da burocrati e politici disonesti, scienziati finti e strozzini veri.
La scienza è un mezzo come l'automobile, che salvi o che uccida, lo fa ubbidendo ai comandi di un autista.
Che inducano progresso o barbarie, è sempre la qualità di scienziati, governanti, industriali e banchieri a fare la differenza.

Nell'ultimo secolo cultura e politica si sono dimostrate via via sempre più incapaci di governare i popoli istruiti, liberi e produttivi, proteggendoli dallo sfruttamento economico e dalla rapina tributaria e finanziaria.

Ma già 24 secoli fa, Platone giudicava impietosamente gli apprendisti stregoni che al governo delle democrazie si fingono onesti e capaci:

“Finché si tratta di calzolai che siano incapaci o che sian corrotti, o che si vantino di essere abili pur non essendolo, non ne verrebbe una gran perdita per lo Stato. Ma vedi bene che se fossero i custodi delle leggi e dello Stato a fingere di essere custodi, mentre non lo sono, sarebbe la Città intera a correre il rischio di una completa distruzione, proprio perché la sua felicità e la sua buona amministrazione sono nelle loro mani.”
Platone, La Repubblica, IV, 421A

A livello planetario i finti custodi politici delle democrazie sono finiti come la diga del Vajont, travolti da due super poteri globalizzati: cultura e finanza, che da un secolo compromettono seriamente il futuro dell'umanità.

Qualche anno prima di lasciarci, Nicola Cariglia, politico e giornalista italiano impareggiabile, ha condannato la finta politica italiana con questa inequivocabile sentenza:

"Se non si capisce che tagliare il groviglio di legami omertosi tra politica, finanza e stampa è il problema numero uno della nostra democrazia (ed anche della nostra economia), è inutile dichiararsi fautori del cambiamento."

Purtroppo "il groviglio", peggio di una infezione pandemica, è dilagato a livello planetario; e oltre ad insanguinare Ucraina e Palestina, sta coinvolgendo con danni economici e umani insanabili, l'intera comunità mondiale.
Da qualche giorno, in fondo al tunnel si scorge un filo di luce, speriamo che "i fautori del cambiamento" non siano quelli famelici e sanguinari di sempre.

Franco Luceri

martedì 14 gennaio 2025

Il liberismo declassa il maschio da onnipotente a impotente


A sentire gli esperti, in origine l'uomo aveva la coda; poi il lungo  processo evolutivo lo ha privato di quella "appendice pelosa" attaccata al sedere, ma non dal bisogno psicologico di avere alle spalle qualcosa di affidabile e protettivo.
Perciò, la guerra liberista attuale, fa sentire l'uomo in pericolo se rischia di perdere la donna, che ubbidiente ai comandi, per millenni è vissuta un passo indietro, alle spalle del maschio. 
maschi attuali, manco fossero ritornati  SCIMMIE OPOSSUM, pretendono di usare le femmine da coda. E per quieto vivere, molte smettono di avere vita propria, per aiutare l'ex sesso forte ora barcollante, a non soccombere nella competizione liberista, dove i piccoli artigiani, commercianti e i loro dipendenti vengono gettati in pasto ai lupi famelici del mercato e della Finanza.
Che depredando e asservendo singoli, famiglie e popoli ai loro "pulitissimi" interessi spacciati per progresso "Liberal Democratico", inducono scontri materiali e psicologici, fra generi e generazioni: fidanzati, coniugi, genitori e figli, nonni e nipoti.

Per conservare il potere, i più feroci tiranni della storia, non hanno avuto mai la necessità di minare la pace sociale, l'equilibrio economico e psicologico delle famiglie, facendo sentire l'uomo talmente incapace, inoffensivo e persino in pericolo, da indurlo ad uccidere la donna, che non accetta "l'ignobile" funzione di coda prensile del maschio, bisognoso di aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno per non soccombere o per conservare l'illusione di saper resistere allo strozzinaggio finanziario e tributario, che sul ring della competizione lo gonfiano come una zampogna e lo riducono a pugile suonato.
Prima che sia tardi per invertire la rotta, forse è il caso di domandarci se è fisiologica questa crescita di maschi ridotti ad assassini per paura, è indotta dalla crescita tumorale di potenti e governanti disonesti, che a colpi di sfruttamento finanziario e rapina tributaria, portano individui, famiglie e popoli alla disperazione, sapendo bene che "i maschi sovrani di diritto, ma ormai somari di fatto", se la guerra gliela porti in casa loro, preferiscono scannarsi tra consanguinei, per non affrontare i pericolosi tiranni del liberismo, che sul "divide et impera" ci speculano una barca di miliardi: intellettuali, professionisti, burocrati, politici, industriali e banchieri, ormai resi giuridicamente intoccabili e protetti come in una botte di ferro.
Una volta le donne andavano a rimorchio degli uomini ma per libera scelta, cercando affetto e protezione. Ora avrebbero bisogno di parità, ma c'è solo sul vocabolario.
Mentre l'uomo continua a volere la donna come parte di sé, come proprietà ubbidiente ai comandi, ma lui non è più il sesso forte, ha bisogno di una lei produttiva e protettiva, rigorosamente sottomessa e ubbidiente ai suoi comandi di maschio dominante buonanima.

E se la donna ambisce ad un marito adulto, l'ex uomo onnipotente ridotto a bambino viziato e immaturo, va in corto circuito e passa dalla ragione, alla violenza, alla follia assassina.

Prima di fare danni irreparabili la Russia si autodichiaró fallita e chiuse la guerra comunismo liberismo senza fare rumore.
Capì che l'occidente non avrebbe mai messo in discussione la religione del liberismo che offre in pasto a pochi lupi famelici mondiali l'intero gregge: piccoli imprenditori onesti derubati e lavoratori dipendenti schiavizzati a pane e acqua, nonché la donna usata da bastone del maschio azzoppato.
Ma prima di dichiararsi fallito, l'occidente liberista a casaccio, di sicuro vorrà completare a regola d'arte la putrefazione dei rapporti umani e soprattutto di genere. E non è il caso di disturbare gli addetti ai lavori: filosofi, pedagogisti, giuristi ed economisti prima che abbiano finito il lavoro di devastazione a regola d'arte.
Franco Luceri

sabato 11 gennaio 2025

Per risolvere problemi serve più intelligenza "creativa" o "adattativa"?







Il sociologo e regista Alberto Simone dice che "problema e soluzione" sono due facce della stessa medaglia: "se vuoi vedere la soluzione capovolgi il problema".

Nell'ultimo secolo, l'intera comunità mondiale ha scommesso su l'istruzione e l'informazione per formare uomini intelligenti, capaci di cooperare tra loro pacificamente, nel rispetto delle leggi della natura e in funzione della Giustizia sociale.
E ha vinto la scommessa arricchendo i singoli soggetti di "intelligenza creativa", ma tanto anarchici e Ingordi che nessuno riuscirà mai a convertirli in Popolo cooperativo, produttivo solidale, pacifico e rispettoso delle leggi della natura.

La cultura ha reso i singoli soggetti capaci di competere e arricchire abusando della collettività, e tanto stupidi da pretendere di adattare la natura a sé, con conseguenze apocalittiche.
Purtroppo l'intelligenza creativa fa sentire l'individuo padrone del mondo. A differenza della "intelligenza adattativa" che rende l'individuo consapevole di doversi adattare alla collettività cooperando, e alla natura rispettando le sue immutabili e inviolabili leggi.

La cultura che sviluppa intelligenza creativa ha la funzione di adattare i popoli alla politica e al mercato, che li pretende altamente produttivi, ma soprattutto rassegnati a lasciarsi alleggerire dai potenti, con il costo della vita crescente, i tassi usurai, e i doveri contributivi, che la burocrazia inadempiente e disonesta si guarda bene dal convertitore in diritti.

In altre parole la cultura e la politica liberista ci fa sentire autonomi. Non siamo ancora rassegnati a dipendere dalla natura che è incorreggibile. Siamo noi che dobbiamo mettere ordine nel melone che abbiamo incollato sulle spalle, adattandoci e ubbidendo alla leggi inviolabili della natura.

La creatività fuori controllo sta rendendo l'uomo matto da legare: costruisce nei fiumi, disbosca o incendia foreste, impesta il mondo di liquami e rifiuti, edifica grattacieli e magari pretende che la natura smetta di fare vento sulla cima dei grattacieli per non disturbare gli umani che hanno acceso il condizionatore.
Tutte le catastrofi hanno una origine comune, la convinzione che tocchi al pianeta adattarsi alla scienza e al progresso umano.

Se le leggi della natura fossero state un rompicapo inestricabile, l'umanità "ignorante" si sarebbe estinta milioni di anni fa; invece è arrivata in ottima salute fino a noi grazie "all'intelligenza adattativa" di milioni di generazioni ignoranti, ma guidate dall'istinto e capaci di vedere, capire, ubbidire alle leggi della natura, alla madre naturale di tutti gli esseri viventi e tutte le cose.
Poi l'istruzione e l'informazione hanno incominciato ad accrescere nel cervello di ogni singolo essere umano l'illusione suicida di poter essere liberamente creativi, dimenticando che LA NATURA È BLINDATA, è opera perfetta del CREATORE e non si lascia rimodellare e adattare da soggetti tanto ossessionati dalla creatività, da sentirsi padreterni, Creatori dell'Universo.

Franco Luceri

sabato 4 gennaio 2025

La creatività predatoria umana rende la natura assassina







Manlio Sgalambro diceva che la filosofia non può che avere "funzione consolatoria", dovendo convincere gli umani che si credono liberi, che sul pianeta terra siamo tutti schiavi di fatto, dipendendo al 100% dalla natura per le risorse vitali: aria, acqua, fuoco, cibo e terra, che nessuna scienza, politica o libero mercato sarà mai capace di garantirle autonomamente.

A questo mondo, per essere socio ed ecocompatibili dovremmo rassegnarci a dipendere più dalla natura e meno dalla cultura. Leonardo da Vinci diceva che: "la complessità di questo mondo è imponderabile, perché è tutto collegato ed interdipendente". Più studiamo e lavoriamo per migliorarci la qualità della vita, più la peggioriamo o devastiamo ignorando gran parte delle leggi della natura.

Posto che la comunità mondiale è costantemente in crescita; per essere ecocompatibili, noi umani dovremmo consumare sempre meno, per compensare il maggiore consumo dovuto alla crescita demografica inarrestabile e ingovernabile, (siamo 8 miliardi) che già al pianeta costa distruzione crescente di risorse naturali, non sempre e non tutte rinnovabili.

E tenere in buona salute l'Economia mondiale stimolando la crescita dei consumi, è autolesionismo, è politica suicida; perché ciò che è utile all'umanità è dannoso al pianeta, lo impoverisce, lo inquina, lo avvelena, lo devasta e scatena reazioni ambientali opposte a quelle volute e vitali.

Per una quantità incalcolabile di millenni, gli umani si sono rassegnati a sputare l'anima lavorando duramente come contadini, pastori, pescatori, boscaioli, cacciatori e artigiani.
Poi qualche "genio" ha inventato, come alternativa a "l'infelice giornata lavorativa manuale", la "felice e redditizia giornata creativa intellettuale" impiegata per istruire, informare, progettare, fare spettacolo. Lucrare facili e abbondanti guadagni conservando o aggravando i guasti del sistema sociale e ambientale per renderli produttivi di profitti crescenti a tempo indeterminato.

E così piano piano, in un secolo, l'intera umanità, con una pericolosa inversione a U ha imboccato un modello di vita che porta dritto allo sfascio e alla guerra, con l'illusione che se istruiti e informati, si può dare libero sfogo alla creatività migliorando ciò che Dio ha creato per l'umanità ignorante, ma ora va arricchito e adattato a l'umanità istruita evoluta e gonfia di presunzione da sentirsi capace e padrona del mondo.

Da quel momento noi umani abbiamo capito che lo studio e il divertimento sono una alternativa redditizia al duro lavoro. E che la libera scelta, l'autodeterminazione è possibile anzi è un diritto costituzionale sancito e tutelato per ogni singolo essere umano e per ogni Popolo.
Ma è una mostruosità giuridica grande quanto l'intero universo, perché l'uomo vive solo per gentile concessione del pianeta Terra che lo ospita e lo rifornisce degli elementi vitali se rispetta le leggi del Creato.
Se la "dispensa natura" smettesse di rifornirci di tutte le Risorse Essenziali anche solo per 24 ore, il giorno successivo ci sarebbero 8 miliardi di cadaveri senza un becchino per la sepoltura, un prof per insegnare, uno scienziato per inventare, un politico per legiferare o un giudice per assolvere o condannare. Sparirebbe d'incanto la razza dei "sotuttoio": ciarlatani, corrotti, truffatori e strozzini.
Quando gli umani dicono di nascere ed essere liberi mentono spudoratamente, perché libero è soltanto il soggetto che, possedendo tutte le risorse per vivere, è autosufficiente di fatto.
E su 8 miliardi di umani non c'è uno che da sveglio o dormiente, non sia condannato a prelevare risorse dalla dispensa natura per respirare, bere, pensare, cuocere, mangiare, vestire, lavorare, muoversi.

Per i danni che subisce dall'uomo, il pianeta Terra non processa e condanna singoli individui colpevoli. Scarica le sue condanne a morte su chi capita, come ha fatto a Valencia, e non perché a Valencia ci fossero gli umani più inquinatori e devastatori del mondo.

Insomma istigare culturalmente il singolo a dare libero sfogo alla propria creatività consumistica per arricchire multinazionali, banchieri ed esattori è una truffa colossale a danno dell'intera comunità mondiale che nasce e muore schiava delle leggi della natura che per le infrazioni non prevedono galere individuali ma solo condanne a morte collettive.

San Giovanni Battista Scalabrini diceva: "l'uomo si agita ma Dio lo conduce".

Noi poveri umani intraprendiamo mille nuove attività culturali e materiali al secondo, ma solo quelle che rispettano l'ambiente ricevono risposte utili all'uomo. 
Quelle predatorie che fingono di arricchire i popoli e proteggere la natura, assicurano profitti astronomici ai potenti della cultura, politica e Finanza, ma arrischiando il futuro dell'umanità perché convertono Madre Natura in matrigna assassina.
Franco Luceri