sabato 16 luglio 2016

Chi dovrebbe risanare le democrazie?



Temo che l’Occidente sia vittima di una convinzione tanto sbagliata da mandare in liquefazione il cervello persino agli intellettuali. Crediamo che tutte le rivoluzioni debbano partire dalla ribellione della maggioranza del popolo, come fu per la rivoluzione Francese. Invece non è così. A correggere monarchie, oligarchie e dittature è giusto che ci pensi la maggioranza dei cittadini che ne è vittima.
Ma in democrazia, la maggioranza è carnefice, si autogoverna da sovrana, e dovrebbe pure ribellarsi a sé stessa? Quindi è stupido pensare che al risanamento di uno Stato democratico provveda la maggioranza che lo sta  governando.
A quel lavoro devono dedicarsi i danneggiati: chi è tagliato fuori dal potere di governo ma della maggioranza ne subisce i danni, cioè la minoranza: gli intelligenti, onesti e capaci, che sono fuori dal potere politico, non avendo i numeri per governare.
Ma chi ha intelligenza nelle democrazie non si muove, per la stupida convinzione che solo la massa ha la forza per fare cambiamenti rivoluzionari, o perché ha più convenienza a vendersi al potere, che rischiare in proprio combattendolo. Ed è così che le democrazie mal governate si autodistruggono dopo una lenta agonia, dopo aver portato devastazione e morte al popolo e allo Stato.
Secondo Robert Maynard Hutchins  ‘‘ è improbabile che la morte della democrazia sia un assassinio perpetrato mediante un’imboscata. Sarà piuttosto una lenta estinzione per apatia, indifferenza e sottonutrizione.’’ E l’Italia è ridotta così. La minoranza colta che dovrebbe liberare il Paese dalla maggioranza idiota e ladra, compete con essa a chi ruba e distrugge di più.

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