lunedì 13 gennaio 2020

La pace è la continuazione della guerra con altri mezzi.


Due filoni scientifici hanno provveduto ai bisogni del genere umano dalle caverne ad oggi: quello che ha inventato modi e mezzi  per riempire pacificamente i granai sfruttando il lavoro onesto dei popoli, ma ha fallito alla grande; e quello rassegnato o convinto a doverli riempire con l’uso congiunto di trattori e carri armati.
Persino lo sfruttamento criminale della forza lavoro e la riduzione in schiavitù non sono bastati ad indurre i governanti a vivere di produttività pacifica  e rinunciare alla rapina finanziaria, tributaria, bellica e assassina.
Va da sé quanto sia miope far passare il mondo scientifico come vittima della politica; posto che nel migliore dei casi è il fornitore unico dei modi e dei mezzi usati dalla politica per una sufficiente produttività pacifica, equa ed ecocompatibile. O in alternativa di armi di distruzione di massa sempre più devastanti per l’uomo e il pianeta.
I politici guerrafondai e non, hanno ben poco di cui essere orgogliosi. Ma temo che i cervelli del mondo scientifico non se la passino meglio. Se avessero inventato un modello di produzione finanziariamente e politicamente giusto per lavoratori e padroni i popoli non avrebbero saputo che farsene dei tiranni sanguinari e nemmeno dei democratici col piglio duro alla Trump o Putin.
A noi italiani sono bastati Prodi e Ciampi alcuni ci mettono pure Andreatta, per ritrovarci alleggeriti della sovranità monetaria e trasformati da popolo sovrano a popolo somaro. Derubandoci di 70/80 miliardi annui di interessi passivi, impediscono ai coniugi italiani di procreare e agli imprenditori di produrre.
Dal 1981 (che è l’anno dello scippo della sovranità) ad oggi, l’impoverimento e l’imbarbarimento italiano è a dir poco allucinante. Tutta la classe dirigente e persino i capi di Stato si ritrovano a rubare per non cadere come comuni mortali nel burrone della povertà che per i poveri significa ricchezza di omicidi, suicidi e barbarie vecchie e nuove conosciute e sconosciute.
Insomma, è con quello che passa di uomini e mezzi il convento scientifico che l’intera comunità mondiale deve arrangiarsi politicamente ed economicamente in pace se può o in guerra se deve.

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