lunedì 7 settembre 2020

È Democratico offrire i piccoli imprenditori in pasto ai cravattari?


Che siano privati o pubblici i finanziatori di una multinazionale o di un miliardario, cambia poco.
Ma che un povero artigiano o commerciante che fa una fatica cane a mantenere la sua famiglia con un reddito da fame, debba contribuire al mantenimento dello Stato, (bene se incassa servizi) ma è roba da matti che abbia solo banchieri o strozzini a cui chiedere aiuto se per cause di forza maggiore si trova in difficoltà fisiche o finanziarie. Vedi attuale pandemia.
Poi non riesce ad onorare il suo debito, e si ritrova con la casa pignorata e venduta e lui con famiglia, da barbone in mezzo a una strada.
Una simile ingegneria socio-economica non sarebbero riusciti a metterla insieme "così perfettamente fallimentare e omicida, anzi genocida" nemmeno nel manicomio criminale di Aversa.
Sarà pure giusto che miliardari e multinazionali vengano finanziati dai banchieri privati e magari pure a strozzo, se hanno dimostrato di avere uno speciale talento come sfruttatori evasori elusori corruttori avvelenatori e chi più ne ha più ne metta.
Ma lasciare che un banchiere privato speculi sulle elemosine che incasserebbe (il condizionale è d'obbligo) un poveraccio e con famiglia numerosa o malata a carico, che butta il sangue 12 o 15 ore al giorno, dal punto di vista socio-economico è a default garantito, posto che nella fauna imprenditoriale italiana le piccole imprese sono quasi il 95%. 
E se non le finanzia direttamente lo Stato a fondo perduto come nella Prima Repubblica, è una truffa definire politica quella che spedisce lavoratori e imprenditori e autonomi squattrinati di tutte le razze a farsi finanziare dagli strozzini anche in punto di morte.

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