sabato 26 settembre 2020

Chi scommette sul fallimento altrui, vince. Ma alla fine perde Pantalone


A sentire gli addetti ai lavori, l'idea di democrazia che oggi è patrimonio dell'intera comunità mondiale è stata partorita 25 secoli fa. E in questo suo lungo cammino, chissà  guanti milioni di cervelloni si saranno arrovellati per risalire alle cause del suo costante malfunzionamento e predisporre soluzioni "socio-eco-compatibili".
Ma ahinoi, quanto a funzionalità i sistemi democratici lasciano ancora parecchio a desiderare; fatta salva qualche rara e illustre eccezione, per la maggiorparte dei popoli, le democrazie sono più matrigne che madri; anche se non c'è popolo al mondo che non sia orgoglioso della propria democrazia e (se bellicamente attrezzato), non si arroghi il potere di esportarla a cannonate nelle dittature e nelle monarchie.
Ma la democrazia è ancora ben lontana dall'essere il salvagente dell'umanità, che vorremmo, per una ragione semplice semplice. Nemmeno Dio è in grado di garantire che una ideologia politica restituisca di fatto ciò che promette a parole. 
Fare politica è come lanciare un sasso, se è giusta, centra il bersaglio: arriva alla soluzione, senza danni; se è sbagliata, al pari di un sasso lanciato da cani, (vedi comunismo è liberismo) rompe un vetro, e aggiunge danno a danno.
Ma peggio, prima che una scelta politica produca effetti concreti può passare un tempo così lungo da consentire al politico imbranato di scalare fino all'apice il potere e di incassare privilegi e guadagni astronomici, nonché la più assoluta impunità se la sua politica fa più danni che utili. 
Questo è il tragico paradosso delle democrazie: chi danneggia i popoli con una politica sbagliata ha il potere di incassare privilegi per sé ma non quello di fermare e di sanare gli effetti nefasti della sua malapolitica. Né il dovere di risarcire le vittime degli errori politici che sono all'ordine del giorno in ogni angolo del pianeta.
I danni prodotti da chi governa arricchiscono di consenso chi al malgoverno si è opposto; ma anche chi tacendo ne ha favorito il percorso sapendo di incassare vantaggi futuri.
E questa è la massima iattura per qualunque popolo Democratico. In quanto l'opposizione incassa consenso nel favorire le scelte sbagliate del governo e persino nel sabotare le giuste che potrebbero riconfermare al potere la stessa maggioranza.
Insomma le democrazie sono sbagliate perché negano un concetto fondamentale: non esistono politiche al 100% costruttive, e chi sbaglia dovrebbe avere il potere di correggere i suoi errori, non il dovere di passare la mano a soggetti il cui merito è di aver sostenuto o taciuto scelte sbagliate, sapendo bene di lavorare per il fallimento altrui e per il paradossale ed immeritato successo proprio.
Come lo è l'intera Europa e la BCE che sta strozzando i 19 stati che adottando l'euro le hanno trasferito la sovranità monetaria.
Col senno di poi lo hanno capito tutti l'errore di entrare nell' organismo sovranazionale UE senza sufficienti Istituzioni politiche, come denuncia uno dei principali artefici italiani d'Europa Giuliano Amato, che si domanda e ci domanda: " eravamo pazzi? ".
Certo che eravamo tutti svitati, eletti ed elettori, carnefici e vittime. E dopo fascismo, nazismo e comunismo, le catastrofi per i popoli d'Europa continuano, perché a porsi questa scomoda domanda, per due decenni è stata solo una risibile minoranza di non addetti ai lavori. Ma ora la pandemia e la fallimentare terapia lockdown, stanno trasformando per tutti il sogno Stati Uniti d'Europa in incubo default.
Speriamo che il seme del buon senso e della moderazione (finanziaria e tributaria) attecchisca e fruttifichi, per evitare di gettare il bambino insieme all'acqua sporca.

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