Analisi d'impatto ambientale
Certo, dal punto di
vista giuridico Berlusconi ci garantisce da venti anni che in Italia abbiamo
l’opposizione liberale al comunismo, e quindi la democrazia. Ma è solo da cento
giorni che tenta col governo Letta di riempire la forma democratica, di
sostanza economica, che non è garantita come pensano i più dalla alternanza
delle classi sociali al potere, ma se destra e sinistra insieme nello stesso
governo, si inventano una qualche forma di convergenza, che renda governabili
le ingovernabili democrazie all'italiana, salvando lavoratori e padroni.
I partiti, si
chiamano così, perché rappresentano una parte specifica della collettività: e
non fanno certo mistero della loro vocazione a tutelare solo gli interessi dei
dipendenti, o solo degli autonomi.
Allora qualcuno può
dimostrarmi che la salvezza di uno Stato passa dal salvare i soli lavoratori
con un governo comunista o i soli padroni con uno liberale? Se c’è fatemelo
sapere.
Ma in attesa di
essere smentito, io continuo a pensare che i governi monocolore, solo comunisti
o solo liberali, solo destri o solo sinistri sono una truffa: sono l’autostrada
a scorrimento veloce verso il default. Sono a scivolamento garantito
dell’Italia verso l’Africa, non un avanzamento ne l’UE.
Ci vuole un governo
arcobaleno, "consociativo", con i mille interessi di
parte, divergenti a l’origine, (di
cui sono portatori sani i singoli partiti) poi costretti a convergere verso il
bene comune.
E’ solo questo tipo
di cultura politica, e ripeto, è solo questo tipo di cultura politica, che può
garantire governabilità alle democrazie. La sola presenza dei partiti l’un
contro l’altro armati, mediaticamente e giudiziariamente, garantisce solo
rissosità e sfascio: governi truffa di destra e sinistra, che in 20 anni hanno
ridotto l’Italia ad un ammasso di macerie.
Va da sé che il
primo Governo degno di dirsi tale, è proprio quello Letta-Alfano che si vuole
accoppare, con l’alibi fornito fresco fresco dalla Cassazione, che non si
possano sopportare i galantuomini di sinistra mischiati al farabutto Berlusconi.
Perché, il consociativismo che ha fatto della Prima Repubblica, la quinta
potenza mondiale, cosa è stato se non una miscela di galantuomini e farabutti
ma impegnati a salvare insieme capre e cavoli, padroni e lavoratori?
Se ora faranno cadere il governo Letta-Alfano, uccidendo la neonata governabilità, dopo venti
anni di guerra civile camuffata da bipolarismo, una ulteriore scivolata di
questo Paese verso l’Africa, non ce la leva nessuno.
Allora mi piacerebbe
sapere se la magistratura, in quanto terzo potere dello Stato, ha, al pari del
Parlamento e del Governo, l’obbligo di controllare l’impatto ambientale delle
sue sentenze, posto che il procedimento “mani pulite” ha azzerato una intera
classe politica e tirato giù la Prima Repubblica; mentre l’attuale condanna di
Berlusconi, rischia di far
cadere il primo governo democratico della Seconda, con conseguenze
socio-politico-economiche incalcolabili.
Non sono un addetto
ai lavori in campo giuridico, ma temo sia stato inopportuno affidare il
procedimento penale a carico di un leader politico, ad un gruppo ristrettissimo
di giudici, dimenticando che l’impatto politico della sentenza di condanna di
un leader, equivale, in uno Stato democratico, ad uno sconvolgimento tellurico.
Il problema non è se
Berlusconi va o no processato e condannato (è chiaro che come cittadino deve
avere un trattamento normale). Ma è il Berlusconi rappresentante di dieci
milioni di elettori sovrani che non doveva essere affidato ad un manipolo di
giudici qualsiasi, senza una seria verifica d’impatto ambientale della
eventuale sentenza di condanna sul governo, i mercati, lo spread, ecc. a cura
del CSM e magari anche del Presidente della Repubblica.
Quanto meno per
rispetto a Napolitano che ha voluto Berlusconi al governo delle larghe intese e
che considera un crimine oltre che una iattura la caduta del governo.
Condannare Berlusconi ora è stato a dir poco inopportuno. Anche perché la
democrazia in questo Paese è garantita proprio dai dieci milioni di elettori
che votano Berlusconi, come unica e sola alternativa liberale al comunismo.
Con questo ultimo
atto la magistratura ha dimostrato che non ha difficoltà ad abusare del suo
potere, contro la politica
divisa, rissosa e impotente, che mai riuscirà a riformare l’ordinamento
giudiziario. Ai politici servono 500 parlamentari per riformare la giustizia;
mentre ai giudici basta un PM giustizialista di buona volontà, per garantire
alla Seconda repubblica la stessa fine ingloriosa della Prima, ma questa volta
con un serio rischio aggiuntivo di guerra civile.
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